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UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA

UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA. Certezza delle risorse, efficacia degli investimenti, più efficienza più libertà. Laboratorio per una agenda del prossimo Governo. Teatro Valle, Roma - 7 aprile 2008. Gabriella Carlucci Responsabile Cultura e Spettacolo

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UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA

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Presentation Transcript


  1. UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA Certezza delle risorse, efficacia degli investimenti, più efficienza più libertà. Laboratorio per una agenda del prossimo Governo Teatro Valle, Roma - 7 aprile 2008 Gabriella Carlucci Responsabile Cultura e Spettacolo Forza Italia (per il Popolo della Libertà) 1

  2. UNA LEGISLATURA INNOVATIVAPER LO SPETTACOLO E LA CULTURA Modernizzare innovare liberalizzare. Un canovaccio delle riforme indispensabili. 5 certezze 2 obiettivi 1 convinzione 2

  3. UNA LEGISLATURA INNOVATIVAPER LO SPETTACOLO E LA CULTURA 5 CERTEZZE 1a) Funzione strategica dei beni e delle attività culturali, per la tutela del patrimonio storico nazionale e per lo sviluppo socio-economico del territorio 2a ) “Cultura”: patrimonio unico e indivisibile di un popolo, pur nel rispetto delle molteplici culture del territorio, delle diversità socio-culturali dei mille campanili 3a ) Necessità del finanziamento pubblico, ma ben gestito, con valutazioni tecniche ex-ante ed ex-post e criteri meritocratici di amministrazione 4° ) Regole-guida dell’intervento pubblico: massima libertà espressiva, cultura “plurale”, tutela delle diversità, pluralismo, creatività, ricerca, innovazione, sperimentazione, efficacia, efficienza, anticonformismo, eliminazione barriere all’entrata 5° ) Sostegno pubblico = arricchimento quali-quantitativo dell’occupazione (artistica e tecnica e gestionale), rafforzamento delle imprese esistenti, ricerca e sperimentazione, nascita di nuova imprenditoria culturale 3

  4. UNA LEGISLATURA INNOVATIVAPER LO SPETTACOLO E LA CULTURA 2 OBIETTIVI 1° Dare subito al Paese una “legge-quadro” che riformi lo spettacolo dal vivo 2° Interventi forti, rapidi, incentivanti, a sostegno di tutti i comparti dello spettacolo 1 CONVINZIONE Spettacolo e cultura: • volàni di sviluppo sociale ed economico • stimolatori di libertà espressiva e di impresa 4

  5. … PER LO SPETTACOLO E PER LA CULTURA 1° OBIETTIVO Dare subito al Paese una “legge-quadro” che riformi lo spettacolo dal vivo Gli strumenti Le ragioni I prìncipi cardine 5

  6. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivoLe ragioni (1) Un “obbligo politico” ►Colmare vuoti normativi e armonizzare il panorama legislativo stratificatosi nei decenni: debbono essere introdotte dapprima “leggi di sistema” per i vari settori (teatro, in primis) ed infine un “testo unico” sullo spettacolo ►Definire un assetto istituzionale che dia finalmente concreta applicazione alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 e alle sollecitazioni della Corte Costituzionale E’ un impegno politico vincolante, che intendiamo assumere nei confronti del settore dello spettacolo dal vivo nella prossima legislatura. Nella IV “mission” del Popolo della Libertà, al punto 9, si legge: “Legge-quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza, circhi e spettacolo viaggiante) e per promuovere la creatività italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell’arte e della multimedialità” 6

  7. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivoLe ragioni (2) Lo spettacolo: “risorsa per l’economia” ►Lo spettacolo va considerato una primaria opportunità di sviluppo del Paese ed una risorsa preziosa per l’economia, per la coesione sociale e l’immagine internazionale del nostro Paese, una linfa preziosa per l’identità della nazione, il patrimonio di una storia e di una tradizione da valorizzare nel mondo 7

  8. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivoLe ragioni (3) Tutelare la “diversità culturale” ►Riferimento doveroso ai principi sanciti dalle Convenzioni Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e per la tutela delle diversità culturali ►Necessità di valorizzare il pluralismo e la più libera espressione della creatività, delle culture del territorio, delle minoranze sociali 8

  9. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Princìpi cardine (1) ►Tutela del prioritario interesse nazionale e elaborazione di una nuova “politica nazionale” dello spettacolo dal vivo, con forme innovative di intesa istituzionale tra Stato, Regioni, Province, Aree metropolitane e Comuni ►Diffusione della presenza di strutture sul territorio, per favorire pari opportunità di accesso e fruizione anche da parte dei meno abbienti, per eliminare le aree del territorio culturalmente disagiate (se non desertificate) ►Promozione dei nuovi talenti, della ricerca e sperimentazione, dell’innovazione artistica ed imprenditoriale ► Sensibilizzazione del pubblico e promozione del prodotto artistico attraverso i media, con particolare attenzione alla “mission” della Rai: obbligo Rai a svolgere una attività di promozione del teatro, anzitutto attraverso la trasmissione di opere teatrali almeno 1 giorno a settimana in prime-time 9

  10. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Princìpi cardine (2) ►Azioni a favore delle strutture dello spettacolo, luoghi essenziali di aggregazione sociale, di costruzione della libertà, di crescita civile, di fruizione multidisciplinare ►Promozione dell’insegnamento delle discipline artistiche e tecniche dello spettacolo dal vivo in ambito scolastico ►Formazione e aggiornamento continuo del personale artistico, tecnico e gestionale ►Tutela sociale degli operatori del settore attraverso nuovi strumenti del “welfare” 10

  11. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Princìpi cardine (3) ►Massima stimolazione della libertà del mercato e della libera concorrenza, del pluralismo imprenditoriale, limitando la concentrazione, riducendo il ruolo dello Stato-impresario (anche a livello di Enti locali) ►Garanzia di un flusso stabile di adeguate risorse pubbliche e contemporanea incentivazione dell’apporto privato, a sostegno delle attività del settore, salvaguardando l’efficacia e l’efficienza degli investimenti 11

  12. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (1) ►Semplificazione dell’articolazione strutturale ed organizzativa dell’intervento pubblico nel settore dello spettacolo dal vivo, con nuovi presupposti e requisiti per l’accesso ai finanziamenti, in base a regole tecno-meritocratiche ►Creazione di una banca dati professionale del settore, a livello nazionale, di pubblica accesso via internet, che censisca le persone fisiche, le imprese, le associazioni, gli enti, le compagnie, che hanno titolo a chiedere contributi allo Stato, per lo svolgimento di attività nel settore; massima pubblicità delle sovvenzioni e contributi erogati, con illustrazione delle attività svolte ► Costituzione di una “authority” indipendente di vigilanza sui finanziamenti pubblici alla cultura, spettacolo, arti, media e giornali ► Trasferimento del Fus dalla tabella delle “spese” (tab. C) a quella degli “investimenti” (tab. A) in Legge Finanziaria, introducendo una indicizzazione, come peraltro previsto nella legge istitutiva, o comunque stabilizzare per legge l’andamento del Fus, senza assistere ai mercanteggiamenti in Finanziaria 12

  13. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (2) ►Regolamentazione dell’avvicendamento alle sovrintendenze e alle direzioni degli enti ed organismi, attraverso logiche meritocratiche e pubblici bandi (internazionali) di concorso per titoli ed esami, al fine di favorire il ricambio delle esperienze artistiche e professionali ►La Scuola Superiore della Pubblica amministrazione, in partnership con università e operatori privati, concorre alla formazione di manager per la gestione delle istituzioni culturali dello spettacolo ► Riforma della Siae, alla luce di un’analisi comparativa internazionale di “benchmarking”, per stimolare un’azione meno conservatrice e più dinamica della società a favore della creatività giovanile, dei nuovi autori, della migliore utilizzazione delle nuove tecnologie ►Introduzione della disciplina della professione di “agente per lo spettacolo dal vivo” 13

  14. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (3) ►Estensione operativa dell’intervento dell’Istituto per il Credito Sportivo anche alle attività di spettacolo (con ridenominazione dell’Istituto stesso: Istituto per il Credito Sportivo e Culturale), per divenire la “banca pubblica” del settore, anche attraverso la costituzione di un apposito fondo di garanzia destinato a ridimensionare gli effetti del Trattato di Basilea 2, nonché favorire l’accesso al credito delle imprese ed enti del settore, ma anche degli artisti, tecnici, professionisti ►Rifondazione di Arcus S.p.a. nell’ambito di progetti per lo sviluppo di strutture teatrali e multimediali, per la promozione internazionale di eventi (una sorta di “Ice per lo spettacolo”), per la ricerca di partner privati per iniziative culturali e di spettacolo di particolare rilievo (grandi eventi), per di iniziative per la piena fruibilità delle manifestazioni culturali da parte dei diversamente abili ►Adozione di meccanismi diffusi (e di agevole utilizzabilità) di tax shelter, crediti di imposta, detassazione dei ricavi, finalizzati alle attività dello spettacolo dal vivo, sia per gli operatori che per i soggetti esterni al settore 14

  15. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (4) ►Esenzione dalle imposte degli avanzi di gestione reimpiegati nel settore ►Crediti di imposta per gli investimenti effettuati dalle imprese del settore per il sostegno di nuovi autori, interpreti, musicisti, cantanti, ballerini, formatori ► Prestiti d’onore (in primis da parte dell’Istituto per il Credito Sportivo e per lo Spettacolo) per nuove iniziative imprenditoriali nel settore dello spettacolo, che presentino caratteri di originalità e innovazione ►Semplificazione, razionalizzazione e omogeneizzazione dei trattamenti fiscali, con estensione delle agevolazioni previste per le piccole e medie imprese ►Agevolazioni fiscali a favore dei professionisti del settore per le spese di vitto e alloggio correlate allo svolgimento della propria attività 15

  16. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (5) ►Misure di “welfare” volte a: - analizzare l’andamento del mercato del lavoro e valutare le politiche del lavoro - subordinare il diritto alla pensione di vecchiaia per tersicorei e ballerini al compimento del quarantacinquesimo anno di età per gli uomini (quarantesimo per le donne) • consentire versamenti volontari per il raggiungimento del numero minimo annuo di giornate lavorative necessarie ai fini pensionistici (120 giornate) • estendere al massimo le tutele Inail sugli infortuni sul lavoro - introdurre la deducibilità integrale dal reddito imponibile degli operatori dello spettacolo delle spese sostenute (trasferte, viaggi, prove, diaria) per la realizzazione degli spettacoli 16

  17. … La legge quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (6) ►Istituzione del “Consiglio nazionale dello Spettacolo dal Vivo”: - è articolato in 4 comitati tecnici: musica, teatro, danza, circo/spettacolo viaggiante - è composto da 11 membri espressione del Coordinamento di Regioni, Province autonome, Upi, Anci, Stato, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali dei lavoratori (tecnici ed artistici) - partecipa alla ripartizione inter-settoriale del Fus (inclusa la definizione di quote per progetti multidisciplinari, sostegno ai nuovi talenti…) e delle risorse aggiuntive, esprimendosi sulla valutazione dei progetti di attività, stimolando il riequilibrio territoriale delle attività 17

  18. … La legge-quadro sullo spettacolo dal vivo Nuova strumentazione (7) ►Regole di certezza, chiarezza, oggettività della norma, trasparenza e tempestività dei procedimenti amministrativi, massima sburocratizzazione delle procedure, responsabilizzazione dei dirigenti della P. A. ►Sviluppo di sinergia intersettoriale tra le attuali due Direzioni Generali per lo Spettacolo dal Vivo e la Cinematografia, anche rispetto a progetto multidisciplinari e multimediali ►Riforma delle procedura di nomina delle commissioni di esperti, attraverso bandi pubblici (internazionali): nomina di esperti solo se con curriculum qualificato 18

  19. … PER LO SPETTACOLO E PER LA CULTURA 2° OBIETTIVO Interventi forti e incentivanti a sostegno dei comparti dello spettacolo Lirica Teatro Musica Danza Circo Cinema 19

  20. I. Le fondazioni lirico-sinfoniche (1): premesse ● Ruolo del Teatro d’Opera Premessa “ideologica”. Il teatro musicale, sia esso l’opera secondo la struttura tradizionale, sia esso spettacolo di autore contemporaneo modellato nella fusione fra suono, poesia ed arte decorativa, rappresenta, anche nel 21° secolo, patrimonio di rilevante interesse sociale, culturale ed economico per il nostro Paese Il valore della cultura musicale: la realtà culturale italiana non può prescindere dal riconoscimento del ruolo del patrimonio culturale che ci viene dall’opera, nata e cresciuta nel nostro Paese e che fa parlare ancora la lingua italiana nel mondo, come “lingua franca” 20

  21. I. Le fondazioni lirico-sinfoniche (2): criticità ● Criticità: - processo di privatizzazione avviato 10 anni fa sostanzialmente privo di effetti: perduranti deficit di gestione, a fronte di sovvenzioni pubbliche consistenti e di una produttività spesso bassa (quantità di messe in scena, durata delle stagioni…) - produttività condizionata dai costi di masse stabili talvolta sovradimensionate rispetto agli impegni e con numerose incombenze operative commissionate all’esterno; costi la cui entità non è frutto di analisi accurate, ma talvolta di equiparazioni meccaniche tra Fondazioni, che difficilmente si possono giustificare (ad esempio, l’Orchestra e il Coro della Scala non devono essere numericamente come quelli del Teatro Lirico Verdi di Trieste); inoltre, è necessario individuare, per ciascuna Fondazione, l’organico standard in rapporto alla vocazione artistica di ciascuna. - attività limitata nel tempo e scarsamente diffusa in ambito regionale • mancata crescita del pubblico, che invecchia, ed assenza di una incisiva azione di promozione presso i giovani • eccessivo ruolo del Sindaco (quale Presidente delle Fondazioni e dei Teatri di Tradizione), come “dominus” e talvolta finanche… “direttore artistico” - eccessivo impiego di cantanti stranieri a scapito degli artisti italiani - eccessiva ingerenza delle “agenzie” 21

  22. I. Le fondazioni lirico sinfoniche (3): interventi ►Soluzioni - raccordo operativo ed eventuale accorpamento dei soggetti per macro-aree, al fine di promuovere l’attività su un bacino di utenza più ampio e di razionalizzare i costi - assegnazione di un preciso ruolo alla Rai per stimolare la cultura e la promozione di questa forma di spettacolo ed arte - vincolare l’assegnazione di risorse alle Fondazioni lirico-sinfoniche ad una “convenzione triennale” che tutti gli enti debbono concordare, stimolando la massima condivisione delle risorse comuni - intervento economico dello Stato centrale tarato sulla qualità del progetto artistico, demandando a Regione ed Enti locali gli oneri di gestione della struttura - approvazione all’unanimità da parte dei Consigli di Amministrazione per delibere di spesa superiori ad un limite quantificato dalla Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo del Ministero 22

  23. I. Le fondazioni lirico sinfoniche (4): interventi - prolungamento delle stagioni, promuovendo nuovi cantanti lirici, compagnie, orchestre e cori giovanili, attività concertistica e contaminazioni con la musica “extra-colta” - inserimento di un “rappresentante del pubblico” nel Consiglio di Amministrazione e voto ponderato dei soci nel Cda, affinché i privati trovino la loro giusta collocazione e il rispetto dei fondi da essi apportati - realizzazione di tournèe sul territorio regionale/nazionale/ europeo attraverso progetti di coproduzione con istituzioni musicali italiane ed analoghi soggetti stranieri - creazione di una banca dati per lo scambio di informazioni sull’allestimento delle opere e sulle scenografie utilizzabili - maggiore diffusione e penetrazione a livello internazionale, attraverso una struttura di coordinamento e promozione, dotata di adeguate risorse • incentivazione della proiezione “live” degli spettacoli lirici nelle sale cinematografiche e teatrali digitali • promozione, all’interno delle istituzioni, dell’avvicendamento delle sovrintendenze e delle direzioni, per favorire il ricambio di esperienze, sempre sulla base di valutazioni tecno-meritocratiche: la selezione deve avvenire con bandi pubblici internazionali • attivazione di corsi pluriennali di formazione e specializzazione di personale tecnico e artistico 23

  24. I. Le fondazioni lirico sinfoniche (5): interventi - l’entità della sovvenzione da parte dello Stato sia fissata nel limite della copertura del costo del solo “Ccnl” relativo alle dotazioni degli organici delle diverse categorie artistiche, tecniche ed amministrative impiegate con rapporto stabile nel rispetto dei decreti vigenti - l’intera responsabilità della gestione competa al Sovrintendente ed alla struttura manageriale del Teatro - bilanci di esercizio in deficit economico e non rispondenti agli indirizzi indicati in sede previsionale (e non riassorbibili dal patrimonio) deve comportare i provvedimenti necessari alla gestione straordinaria, compreso il tempestivo cambiamento del management • in caso di commissariamento per evidente deficit di rispetto degli indicatori di efficienza – definiti dal Mibac – il Commissario Straordinario deve essere nominato (a parte il cv qualificato) previa presentazione di un adeguato progetto economico ed artistico, che valorizzi al massimo le risorse interne 24

  25. II. Il teatro: criticità ● Pur in presenza di situazioni di eccellenza all’interno del settore, occorre ricondurre all’ambito originario peculiarità organizzative e vocazioni artistiche e sanare lo stato di confusione e precarietà Criticità: - settore storicamente privo di una legge organica - scarsi investimenti sulla promozione e formazione del pubblico, - scarsa stabilità sul territorio - eccesso di scambi e teniture ridotte - non adeguata attività di ricerca (qualificata) - ridotta attenzione alla funzione pedagogica verso l’infanzia ed i giovani - attività di giro frammentaria e disarmonica 25

  26. II. Il teatro (2): interventi ►Soluzioni - raggiungere e sensibilizzare nuove fasce di pubblico - qualificare e incrementare i punti dell’offerta anche attraverso strutture multimediali - commisurare l’offerta alle reali possibilità di assorbimento del mercato - prolungare le stagioni - limitare la politica dei cosiddetti “scambi” e ridimensionare il ruolo delle “agenzie” - ruolo propulsivo del broadcaster pubblico e maggior rispetto degli obblighi derivanti dal nuovo Contratto di Servizio tra Stato e Rai (coinvolgimento attivo del Mibac nella stesura del prossimo contratto) - Riforma dell’Accademia Nazionale Silvio D’Amico e monitoraggio qualitativo da parte della Dg Mibac della offerta di formazione professionale nel settore e dei reali sbocchi di mercato 26

  27. II. Il teatro (3): interventi ► Individuare linee di azione extra Trattato di “Basilea 2”, per un più agevole accesso al sistema bancario. A tal fine, si propongono 3 azioni: - l’attuazione della già citata riforma dell’Istituto per il Credito Sportivo, costituendo un “fondo di garanzia” per anticipazioni bancarie a tasso agevolato - la delega alle finanziarie regionali dell’attività di tesoreria e di anticipazione non onerosa di una quota dei contributi statali e regionali, così come accade per l’erogazione di prestiti d’onore in favore dell’imprenditoria giovanile - promozione un accordo quadro con l’Abi – Associazione Bancaria Italiana, per attivare “linee di credito ad hoc” 27

  28. II. Il teatro (4): interventi (Eti) ● Ente Teatrale Italiano. Criticità - l’Eti, nonostante le recenti nuove linee di indirizzo strategico, persegue una “mission” che appare obsoleta, incentrata sulla distribuzione, operata direttamente nei 4 teatri gestiti o in raccordo con i circuiti territoriali. - l’onere di questa attività, riferibile per il 75 % del bilancio ai costi di gestione delle strutture e del relativo personale, pregiudica ogni possibilità di realizzare progetti di promozione del teatro e della danza in tutto il Paese, di sostegno ai nuovi talenti e di realizzazione di costruttivi scambi culturali con l’estero 28

  29. II. Il teatro (4): interventi (Eti) ► Ente Teatrale Italiano. Soluzioni - dismissione dei teatri gestiti e del relativo personale agli Enti Locali di riferimento o ad imprenditori privati - allocazione delle risorse verso l’ampliamento del mercato teatrale e la promozione del pubblico, il sostegno all’innovazione, al teatro per l’infanzia ed alla nuova drammaturgia - ridefinizione dell’Eti come luogo di concertazione fra Stato, Regioni, Province e Comuni per la definizione di progetti e l’individuazione di specifiche priorità di intervento, di definizione di intese istituzionali con il mondo della scuola, dell’università e dell’informazione - obiettivo strategico: correggere gli storici squilibri territoriali che vedono le regioni del Nord assorbire la maggior parte delle risorse finanziarie 29

  30. II. Il teatro (5): interventi (Biennale ed Inda) ● La Biennale di Venezia e l’Inda Le fondazioni Biennale di Venezia ed Inda continuano a presentare caratteristiche pubbliche sia in ordine ai criteri di azione che di copertura economica dell’attività, ma il grande potenziale delle rispettive “mission” non ha sollecitato un adeguato ingresso e compartecipazione del privato ►Soluzioni - La Biennale: una maggiore visibilità internazionale delle diverse sezioni al fine di rendere Venezia “città dello spettacolo”, capace di rinnovare il ruolo storico della Laguna quale punto di contatto con la cultura e l’economia dell’oriente; la Biennale deve porsi come base di un network che connetta l’intero tessuto artistico-culturale nazionale; la Festa del Cinema di Roma deve essere ridimensionata a favore di un rafforzamento del Festival di Venezia, come evento primario della cultura e del mercato cinematografico nazionale - Inda: la creazione di un circuito nazionale/internazionale degli anfiteatri greci e romani, quale luogo di confronto e di integrazione tra le diverse espressioni del teatro e della danza della classicità e della loro reinterpretazione, in sinergia con politiche di turismo culturale 30

  31. III. La musica (1). Interventi ►Soluzioni - valorizzare il tessuto connettivo alla base della diffusione della cultura musicale nel nostro Paese (teatri di tradizione, ico, associazioni musicali e festival), promuovendo una sana concorrenza e sinergie, sia in termini artistici che economici, con le fondazioni lirico sinfoniche - introdurre specifiche agevolazioni economiche, fiscali ed amministrative per consentire il più ampio utilizzo dei luoghi di spettacolo - aprire il Fus alla “musica leggera”, straordinario veicolo di diffusione della cultura musicale presso i giovani - promuovere il prodotto fonografico realizzato su qualsiasi supporto, riconoscendo un credito di imposta, maggiorato, per la produzione di opere prime e seconde di artisti italiani emergenti 31

  32. III. La musica (2). I conservatori ● Criticità I conservatori musicali continuano a presentare elementi di grave criticità: nel 90 % dei casi, gli allievi diplomati sono destinati alla disoccupazione intellettuale. Senza un preciso nesso con il mercato musicale del lavoro, questa attività è fine a se stessa, pur impegnando risorse che superano per entità lo stesso Fus ►Soluzioni - introduzione del criterio del numero chiuso per l’ingresso nei conservatori, al fine di creare un effettivo rapporto tra l’attività di alta formazione professionale e le potenzialità occupazionali del mondo della musica, nonché la riduzione del numero dei Conservatori attraverso accorpamenti per aree geografiche 32

  33. IV. La danza ● Criticità - Settore storicamente trascurato, in Italia, nelle politiche dello spettacolo ►Soluzioni Necessità di un maggior sostegno al settore attraverso: • incremento significativo della quota Fus che allinei la situazione italiana ai migliori casi dell’Unione Europea • creazione di una “Compagnia nazionale della danza”, che unica i corpi di tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche • assegnazione di un ruolo preciso di promozione della danza alla Rai, nel rispetto del “contratto di servizio” - programmazione multidisciplinare delle sale di pubblico spettacolo - necessità di una adeguata promozione internazionale; - estensione alle scuole di danza (qualificate) delle agevolazioni fiscali previste per le associazioni sportive dilettantistiche - revisione della disciplina pensionistica per i ballerini 33

  34. V. Lo spettacolo viaggiante ● Criticità - Settore storicamente trascurato, in Italia, nelle politiche dello spettacolo ►Soluzioni - modernizzazione dell’immagine del settore, attraverso strategie di comunicazione e marketing mirata - promuovere la tradizione circense, il sostegno alla produzione di spettacoli realizzati da persone giuridiche di diritto privato caratterizzate da un complesso organizzato di artisti - sviluppo di iniziative promozionali: festival nazionali e internazionali, attività editoriali - iniziative di consolidamento tradizione circense, mediante specifica attività formativa, addestramento e aggiornamento professionali; - detassazione e crediti d’imposta per il ripristino delle strutture e per l’acquisto di nuovi impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali - individuazione di specifiche aree attrezzate sul territorio, d’intesa con gli Enti Locali 34

  35. VI. Il cinema (1) ● Premessa “ideologica”. Fare tesoro dell’esperienza di quei Paesi che considerano la cinematografia e l’audiovisivo uno tra gli strumenti più efficaci per la diffusione della conoscenza della cultura e dei valori di una nazione, e come strumenti di marketing internazionale (“made in Italy”) Duplice forma di intervento dello Stato: - indiretto, con ampliamento delle misure per attrarre investimenti, detassare e concedere crediti d’imposta all’intera filiera - diretto, finalizzando la quota cinema del Fus alla produzione, distribuzione e diffusione delle opere prime, alla ricerca e sperimentazione di nuovi formati per le nuove piattaforme di distribuzione 35

  36. VI. Il cinema (2) ►Soluzioni - razionalizzazione dell’intervento diretto attraverso Cinecittà Holding, riunendo in una sola società (aperta ai privati, ma con lo Stato comunque socio di maggioranza) tutti le attività del Gruppo, e fondendo Cinecittà e Centro Sperimentale di Cinematografia in una “Società nazionale per la promozione del Cinema e dell’Audiovisivo”, specializzata nelle attività di archiviazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo nazionale (sul modello dell’Ina francese), di formazione artistico-tecnica-gestionale, di produzione di opere prime e di sperimentazione e ricerca anche nei nuovi formati per le nuove piattaforme - sostegno alla complessiva digitalizzazione della filiera, e politica di ammodernamento e sostegno alle industrie tecniche del settore - introdurre incentivazioni per le sale che programmano prevalentemente prodotto italiano/europeo di qualità e che operano nei centri storici e nelle zone cinematograficamente desertificate - liberalizzazione dell’apertura dei cinematografi fino a 2.500 posti, ma con riavocazione allo Stato centrale di una complessiva azione di verifica e di controllo rispetto alle istanze di apertura di nuove sale cinematografiche, in base ad accurate analisi di marketing, nazionali e locali, sempre con l’obiettivo di stimolare l’offerta di cinema italiano ed europeo 36

  37. VI. Il cinema (3) - attivare sinergie con il turismo, con le attività produttive, con le film commission, da parte di Cinecittà Holding delle “film commission” regionali - ridefinizione accurata del concetto di “film” e di “produttore indipendente” nella normativa e regolamentazione, al fine del miglior rispetto delle direttive europee anche in materia di obblighi di trasmissione e produzione da parte delle emittenti televisive; introduzione di un obbligo di contrattazione separata dei diritti primari e secondari, ed obbligo di un codice di condotta da parte dei broadcaster; implementazione che renda efficace l’Albo dei produttori indipendenti, gestito da Agcom d’intesa con la Dg Cinema del Mibac; monitoraggio severo del “contratto di servizio” tra Ministero delle Comunicazioni e Rai - estensione delle competenze della Dg Cinema anche all’audiovisivo non cinematografico: ridenominazione in Direzione Generale per il Cinema, l’Audiovisivo, i Contenuti Multimediali. La Direzione funge da “cabina di regia” anche rispetto agli interventi degli altri dicasteri competenti: Attività Produttive, Esteri, Commercio con l’Estero, soprattutto per quanto riguarda la promozione internazionale - ideazione di un efficace “piano nazionale di lotta alla pirateria” cinematografica, fonografica, audiovisiva, con l’introduzione di una normativa che incrementi le pene e preveda l’espulsione immediata per i cittadini extra-comunitari che fanno illecito commercio di opere dell’ingegno cine-fono-video 37

  38. VI. Il cinema (4). Cinecittà ►Soluzioni - Cinecittà Holding e le sue controllate – che vanno accorpate e fuse nella già citata “Società nazionale per la promozione del cinema e dell’audiovisivo” – devono accantonare ogni forma di intervento nel mercato della produzione, se non limitatamente alla documentaristica, alle opere prime cinematografiche, e alla sperimentazione e ricerca di linguaggi (anche nuovi formati per le nuove piattaforme) - Cinecittà si concentra sulle attività di ottimizzazione dell’archivio cinematografico e audiovisivo nazionale sul modello dell’Ina francese, e sulle attività di promozione nazionale e internazionale, e valorizzazione dell’intera filiera, nonché di servizio per le diverse componenti dell’industria cinematografica italiana • è indispensabile ed urgente la nascita di una società unica, per superare la frammentarietà di un gruppo che trova nella dispersione delle energie professionali e decisionali grave ostacolo alla propria crescita, e mostra patologie di efficacia e efficienza • la Rai deve divenire socio di Cinecittà, cercando la massima sinergia tra i due soggetti chiamati a svolgere “servizio pubblico” rispettivamente nel settore televisivo e cinematografico - Cinecittà diviene il “braccio operativo” del Ministero in materia di formazione, archivi, sperimentazione, ricerca, promozione 38

  39. VI. Il cinema (5). Cinecittà - uscita dal mercato, salvo la finalità istituzionale di distribuire le opere prime finanziate dal Fus, non in proprio, ma attraverso partnership con privati con precise politiche di marketing • funzione di assistenza tecnica alle diverse fasi del processo produttivo, attraverso l’erogazione dei servizi offerti da Cinecittà Studios (di cui andrà acquista la maggioranza del pacchetto azionario), a chiunque risulti destinatario di finanziamenti diretti e indiretti dello Stato • all’interno della “mission” di Cinecittà, prevedere una tecno-struttura agevole, gestita insieme alle associazioni imprenditoriali (Anica, Apt), per la promozione del cinema e dell’audiovisivo italiano nel mondo, dotata di risorse adeguate (non come per Film Italia), sul modello Unifrance - rafforzamento e ottimizzazione della produzione documentaristica, punto inequivocabile di identità del gruppo pubblico - valorizzazione e adeguamento tecnologico dell’archivio storico del Luce, patrimonio culturale del Paese e simbolo di riconoscibilità internazionale, la cui attività andrebbe estesa alla catalogazione, restauro, conservazione e digitalizzazione del materiale audiovisivo prodotto anche dallo spettacolo dal vivo (Archivio Mediateca della Cultura Italiana), così come agli archivi televisivi nazionali (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media) ed anche locali 39

  40. VI. Il cinema (6). Il Csc ● Criticità Il Centro Sperimentale di Cinematografia è un caso sintomatico delle patologie dell’intervento diretto dello Stato, è opportuno citarlo: ha una dotazione annua da parte dello Stato di 11 milioni di euro, di cui 9 milioni vengono utilizzati per la gestione, e solamente 2, effettivamente vengono destinati alla formazione. ► Soluzioni Anche in questo caso, l’assenza di analisi di efficacia/efficienza e di una analisi critica del ruolo nel mercato, pregiudica seriamente la possibilità di ottimizzare la vera “mission” del centro, che, all’interno della riformata Cinecittà, deve porsi come alta accademia nazionale di formazione professionale, artistica, tecnica, gestionale, e luogo di ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi. Il Csc viene incorporato nella nuova “Società nazionale per la promozione del cinema e dell’audiovisivo” e diviene luogo di alta formazione professionale, con il coinvolgimento anche dei broadcaster 40

  41. UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA LE “7 MISSIONI” PER LO SPETTACOLO ► STRATEGICITÀ DEL PATRIMONIO CULTURALE Un “patto per lo sviluppo culturale”: Stato, Regioni ed Enti locali a servizio della creatività, di una cultura dinamica e libera ► RILANCIO DEL MERCATO Competitività e libera concorrenza: pluralismo espressivo e imprenditoriale, pari opportunità ► PUBBLICO PROTAGONISTA Lo spettatore al centro della scena: l’educazione e le nuove tecnologie a servizio della promozione e della formazione del pubblico, con un ruolo preciso della Rai 41

  42. UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA ► WELFARE Una dignità professionale da tutelare e riconoscere ► CREATIVITA’ E FORMAZIONE PER UNA PIENA OCCUPAZIONE Evoluzione e specializzazione dei profili professionali e sostegno al talento: opportunità ed agevolazioni ► CITTADELLE DELLA CULTURA Piano nazionale per le strutture: le sale protagoniste della rinascita culturale e sociale della nostre città ► RIFORMA PER LO SVILUPPO Ristrutturazione del Fus e revisione dei criteri del finanziamento pubblico. Cinema e spettacolo dal vivo per l’affermazione del “modello Italia”. Una “nuova frontiera” delle istituzioni culturali, efficienti e libere 42

  43. UNA LEGISLATURA INNOVATIVA PER LO SPETTACOLO E LA CULTURA In sintesi ►Riformare l’intervento dello Stato, modernizzando e liberalizzando. ►Non spendere meno, ma spendere meglio I criteri essenziali che dovranno caratterizzare la nuova legislatura dello spettacolo saranno: ► come premessa, elaborazione di un “libro bianco” sul settore della cultura, lo spettacolo, le arti in Italia, con analisi critica dell’intervento dello Stato, sottoposto a consultazione pubblica e dibattito nazionale ► efficienza, efficacia, pluralismo, innovazione ► meritocrazia e tecnocrazia, anche in materia di massima trasparenza e pubblicità dei processi selettivi in materia di sovvenzioni e contributi, scelta di amministratori e dirigenti degli enti pubblici, finanziamento di enti e iniziative ► ricerca della sinergia tra pubblico e privato, in base a prìncipi di estensione dell’offerta e della diversità, del pluralismo espressivo e imprenditoriale ► rimodulazione radicale dell’intervento dello Stato: meno interventi diretti e più interventi indiretti (agevolazioni e incentivazioni fiscali diffuse, riduzione dell’Iva al 4 % per tutte le fasi della filiera ed attività dello spettacolo) ► intervento della “mano pubblica” anzitutto per stimolare la ricerca, la sperimentazione, la formazione, l’internazionalizzazione, e laddove il privato non interviene (per sanare i deficit del mercato, non per concorrere sul mercato) 43

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