1 / 45

RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI!

RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI!. I fiori, la musica, i bambini, sono i gioielli della vita. P.I. Tchaikovsky.

neith
Télécharger la présentation

RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI!

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. RACCONTIAMO E SUONIAMO … LE EMOZIONI! I fiori, la musica, i bambini, sono i gioielli della vita. P.I. Tchaikovsky

  2. Inizio il racconto di “Pablo, il bambino musichino” e, avvicinandomi ai bambini, sottolineo con il timbro della voce, la gestualità, la postura, la mimica facciale, l’emozione o il sentimento richiamato, registrando la reazione del bambino coinvolto.

  3. Stabilisco con i bambini un clima di conversazione/discussione sul significato della storia: perché il paese è triste? Chi sono i personaggi? Perché si chiamano così? Cosa succede nel paese quando arriva la famiglia di Pablo? E gli abitanti perché cambiano umore e nome?

  4. Dall’interazione e dalle risposte dei bambini costruiamo un libro illustrativo della storia, attribuendo centralità al linguaggio visivo delle forme e dei colori.Ogni pagina è stata sensibilizzata con una grammatica visiva differente al fine di stimolare ed ampliare il potenziale creativo ed espressivo del bambino.

  5. C’era una volta un villaggio triste chiamato “senza sole” perché non c’era mai il sole e gli abitanti erano tutti tristi. “Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”. B. Munari

  6. Il Sindaco si chiamava “tristino”, perché era sempre triste, il parroco “lacrimino”, perché la sua chiesa era sempre vuota, il dottore “tremolino” perché tremava sempre quando doveva affrontare qualche intervento.

  7. Il panettiere “sorpresino” perché il pane gli veniva sempre bruciato e il contadino “rabbiosino” perché la sua terra non produceva mai frutto.

  8. Un bel giorno arrivò nel villaggio, una famiglia di bravi musicisti rom. Il paese sembrava disabitato così la famiglia di rom decise di fermarsi con il loro carro al centro del paese, nella piazza più importante.

  9. Al loro arrivo, tutti gli abitanti si rinchiusero nelle loro case e cominciarono a “spiare” dalle loro finestre…

  10. Si aprirono le porte del carro e uscì un bambino di nome “Pablo” , soprannominato il “musichino”, perché portava sempre con sé il mandolino. Il papà era molto bravo a suonare l’organetto, la mamma le nacchere e il tamburello, la sorella Viola, la chitarra; la sorellina più piccola Maria, lo scacciapensieri. Pertanto regnava la musica, la felicità e la gioia di vivere in quella famiglia. Pablo cantava, suonava e ballava tutto il giorno. La famiglia di Pablo inizia subito a suonare una bellissima melodia.

  11. La musica comincia a diffondersi in tutte le strade e i vicoli del paese e quasi per magia gli abitanti uscirono dalle loro case, ipnotizzati da quella musica così orchestrale. Fu così che la famiglia di Pablo fu invitata a suonare per la festa del paese. Quella sera ci fu una bellissima serata a suon di tarantelle in onore del Santo Patrono. Tutti ne furono coinvolti e per la grande gioia della loro musica, nel paese ritornò la luce, la gioia di vivere, l’armonia, la pace.

  12. Il Sindaco non si chiamò più “tristino” ma “gioiosino”; il panettiere non si chiamò più “sorpresino” ma “attesino”…

  13. Il Dottore da “tremolino” diventò “sicurino”; il contadino da “rabbiosino” a “tranquillino” e il parroco da “lacrimino” a “sorrisino”. E da quel giorno la famiglia di Pablo non fu più lasciata ripartire!

  14. La storia della fiaba di “Pablo, il bambino musichino” è stata poi racchiusa in una nuvoletta come chiusura del libro.

  15. Mappa concettuale della storia

  16. ESSENZIALITA’ ( imparo ciò che serve) COLLABORAZIONE (Vivo ed opero con gli altri) PROGRESSIONE (Senza salti, ne ripetizioni) LABORATORIO MULTISENSORIALE METACOGNIZIONE (Imparo a pensare e ad imparare) GRADUALITA’ (Un passo dopo l’altro) COMPETENZA ( conosco e imparo a fare) LINGUAGGI PLURIMI ( mi esprimo e comunico) COMUNICAZIONE ( Capisco e mi faccio capire) Laboratorio multisensoriale (Metodo Munari)

  17. I bambini, le emozioni, i disegni della fiaba “Pablo musichino”

  18. Il paese triste visto dai bambini:

  19. I personaggi della storia:Il Sindaco prima “tristino” e poi “gioiosino”

  20. Il parroco “lacrimino” e il parroco “sorrisino”

  21. Il Dottore “tremolino” e il dottore “sicurino”

  22. Il panettiere “sorpresino” e il panettiere “attesino”

  23. Il contadino “rabbiosino” e il contadino “tranquillino”

  24. Il Carro di Pablo

  25. La famiglia di Pablo

  26. La festa di Paese

  27. Presentazione degli strumenti musicali

  28. Fotografie dei bambini che suonano gli strumenti musicali: chitarra, schiacciapensieri, tamburello.

  29. Fotografie dei bambini che suonano gli strumenti musicali della storia: charango…

  30. Fotografie di bambini che suonano gli strumenti musicali della storia: organetto…

  31. Mandolino, nacchere

  32. Bambini che imitano i personaggi della storia e si muovono a ritmo di musica.

  33. Gli strumenti musicali visti dai bambini:l’organetto e il mandolino

  34. Gli strumenti musicali visti dai bambini:la chitarra e il tamburello

  35. Le nacchere, il charango, lo schiacciapensieri,

  36. I bambini rappresentano i compagni che suonano e mimano la storia di Pablo

  37. Utilizzo degli emoticon

  38. Gioco: le linee dei suoni Abbiamo mostrato tutti gli strumenti musicali della storia ai bambini, invitando ognuno di loro a sceglierne uno e a produrre un suono, lungo, corto, acuto, breve, etc. I suoni sono stati prodotti individualmente e ad una breve distanza di tempo l’uno dall’altro, così che i bambini hanno avuto la possibilità di fissarne la sensazione percettiva. Dopo l’esperienza, ad ognuno di loro è stato distribuito un foglio con un punto colorato disegnato al centro che ai bambini è stato presentato come l’inizio di ogni linea dei suoni. Quindi sono stati prodotti dei suoni con tutti gli strumenti della storia ed è stata data ai bambini la consegna di disegnare il suono emesso, a partire dal punto centrale del foglio. I suoni sono naturalmente diversi e differenziati nella durata e nell’intensità, così da offrire varie stimolazioni percettive da rappresentare con diversi colori. Il lavoro ultimato è risultato vario nel segno e nel colore, e rappresenta un prodotto visibile e tangibile per leggere un linguaggio sonoro.

  39. Chitarra:suono, durata, colore

  40. Mandolino:suono, durata, colore

  41. Organetto e tamburello:suono, durata, colore

  42. Nacchere, charango e scacciapensieri :suono, durata, colore

  43. RIFLESSIONE SULLA LEZIONE L’insegnante come «professionista riflessivo» Compito dell’insegnante-ricercatore è riflettere sull’azione mentre si svolge (Schon, 2000)

  44. Fase finale Questionario di autovalutazione delle abilità sociali

  45. Bibliografia L. Cisotto: «Prime competenze di letto-scrittura» Trento, Erickson, 2009 D.Ianes, S.Cramerotti (a cura di) «Insegnare domani nella scuola dell’ infanzia. Manuale per una preparazione metacognitiva ed efficace» Trento, Erickson, 2012. www.rivistadidattica.com www.lavitascolastica.it www.casadelleartiedelgioco.it www.mariomicieli.it www.indire.it www.costruttivismoedidattica.it www.brunomunari.it www.piazzadellecompetenze.it www.apprendimentocooperativo.it www.impariamoascrivere.it www.mappescuola.it

More Related