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SALVIAMO IL MONDO. I DATI DELLA CRISI. PREVISIONI MACROECONOMICHE 2008 - 2010 (FMI, aprile 2009 e luglio 2009 e OCSE, giugno2009). PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, giugno 2011). PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012
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PREVISIONI MACROECONOMICHE 2008 - 2010 (FMI, aprile 2009 e luglio 2009 e OCSE, giugno2009)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, giugno 2011)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, aprile 2011)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, aprile 2011)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, aprile 2011)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, aprile 2011)
PREVISIONI MACROECONOMICHE 2009 - 2012 (OCSE, giugno 2011 e FMI, aprile 2011) OECD: General government gross financial liabilities for USA and Japan; For European Union: Maastricht definition of general government gross public debt. IMF: General government gross debt = government gross liabilities (both to residents and nonresidents), eliminating liabilities and assets between components of the government, such as budgetary units and social security funds). General government should reflect a consolidated account of central government plus state, provincial, or local governments. Debt data are not always comparable across countries.
Ogni punto di PIL mondiale vale 550 miliardi di dollari La crisi comporta nel triennio 2008-2010 un costo di circa 8 punti di PIL, quindi circa 4400 miliardi di dollari La ricchezza netta americana (attività finanziarie + immobili al netto dei debiti) è diminuita di 11 trilioni di dollari, pari a quasi il 70% del PIL americano La ricchezza finanziaria creata nell’arco di tredici anni è stata cancellata dalla caduta dei corsi finanziari Il conto delle perdite nel settore bancario e finanziario è stimato in circa 4 trilioni di dollari (20 volte la prima stima del FMI di settembre 2007)
RICCHEZZA FINANZIARIA NETTA FAMIGLIE (in % del PIL)
INTERPRETAZIONE DELLA CRISI E DEI FENOMENI CHE HANNO CARATTERIZZATO GLI ULTIMI ANNI
Arresto del declino della produttività degli Stati Uniti a partire dalla seconda metà degli anni 90
Dopo le crisi finanziarie della fine degli anni 90 (Russia-Corea-LTCM) la politica della FED e’ rimasta accomodante
Grazie alle nuove tecnologie e all’aumento della produttività della “New Economy” i consumi delle famiglie USA sono sensibilmente aumentati
L’aumento della spesa è avvenuto a scapito del risparmio con tassi di incremento dell’indebitamento netto tendenzialmente crescente
L’incremento dell’indebitamento delle famiglie americane è stato concomitante all’incremento dei corsi azionari e quindi con incremento della ricchezza
L’aumento della domanda di beni e servizi negli USA ha prodotto una sensibile crescita delle importazioni statunitensi soprattutto dai paesi emergenti (Cina, India, Brasile)
A seguito di un tendenziale aumento dell’inflazione americana si è registrato un ritorno alla politica monetaria restrittiva, fin dagli inizi del 2000
La restrizione monetaria ha prodotto lo sgonfiamento della bolla azionaria sui titoli legati alla New Economy
Il timore di possibili effetti deflazionistici (già sperimentati in precedenza in Giappone) ha spinto la FED ad abbandonare la linea della restrizione monetaria
I tassi di interesse sono stati progressivamente ridotti, la politica fiscale e’ stata espansiva. CRESCITA DELLA LIQUIDITA’
Ritorno al consumo delle famiglie con riduzione della propensione al risparmio ed accentuazione del deficit di bilancia dei pagamenti USA
In un contesto dei prezzi delle abitazioni crescenti cui ha corrisposto un sensibile incremento dell’indebitamento per accensione di nuovi mutui, è stata favorita l’innovazione finanziaria
L’aumento del deficit di bilancio USA ha favorito il surplus dei paesi emergenti e del Giappone, con conseguente forte aumento delle riserve ufficiali di tali paesi. Il surplus si e’ verificato anche nei paesi produttori di petrolio per l’aumento registrato nei prezzi
Fra il 2004 ed il 2007, l’aumento della liquidità internazionale derivante dagli squilibri crescenti di bilancia USA e dal mantenimento di bassi tassi di interesse ha favorito gli impieghi sui titoli a reddito fisso statunitensi con riduzione della volatilità nei mercati finanziari
La riduzione della volatilità ha ridotto progressivamente la naturale avversione al rischio ed ha spinto gli operatori finanziari verso forme di impiego con più marcato rapporto rischio/rendimento. E’ cresciuta di conseguenza l’offerta di prodotti finanziari strutturati
La crescita continua della domanda globale ha iniziato verso la fine del 2007 a produrre spinte inflazionistiche, cui ha fatto seguito da parte delle autorità monetarie un graduale aumento dei tassi di interesse, anche al fine di contrastare la crescita nei prezzi del petrolio e delle materie prime
All’aumento dei tassi di interesse ha fatto seguito un progressivo e deciso sgonfiamento della bolla immobiliare, che a sua volta si è riflessa (prima in modo graduale, poi in modo più deciso) sui corsi dei prodotti strutturati emessi in particolare a fronte dei mutui subprime, quelli cioè a maggior rischio di insolvenza
Nel caso dei mutui subprime i crediti venivano suddivisi in piccole quote e rivenduti insieme ai mutui più meritevoli. L’operazione poteva essere compiuta molteplici volte, sicché i pacchetti misti diventavano totalmente opachi
ABS impieghi • USD 9,7 TRN EUR 1,3 TRN • Mutui 80% Mutui 79% • Carte Credito 4% Carte 2% • Auto 2% Auto 3% • Altre 14% Altre 16%