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Istituzioni di Economia Politica) prof. L. Ditta

Istituzioni di Economia Politica) prof. L. Ditta. Il mercato : domanda e offerta. Facoltà di Giurisprudenza Università di Perugia. Presentazione basata su materiali del prof. Rodano. Ricapitoliamo.

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Presentation Transcript


  1. Istituzioni di Economia Politica)prof. L. Ditta Il mercato : domanda e offerta Facoltà di GiurisprudenzaUniversità di Perugia Presentazione basata su materiali del prof. Rodano

  2. Ricapitoliamo Nelle lezioni precedenti ci siamo occupati dei problemi di scelta, prima di quelli del consumatore poi di quelli dell’impresa. Per il consumatore l’obiettivo consiste nella massimizzazione dell’utilità e le sue decisioni sono rappresentate attraverso funzioni di domanda di beni(in cui le quantità domandate dipendono dai prezzi dei beni e dal suo reddito). Per quanto riguarda l’impresa abbiamo visto che il suo obiettivo è la massimizzazione del profitto (extraprofitto) e che le sue decisioni si riflettono nelle funzioni di offerta di beni (in cui le quantità offerte dipendono dalla tecnologia- funzioni di produzione - e dai prezzi dei fattori o input).

  3. Da che dipendono i prezzi? Le scelte dei consumatori e delle imprese (le funzioni di domanda e di offerta) dipendono dunque da tre tipi di dati: (i) le dotazioni iniziali (reddito); (ii) la tecnologia; (iii) i prezzi; È venuto il momento di occuparci proprio dei prezzi e di rispondere alla domanda: come si determinano i prezzi? La risposta, per ora generica, è: i prezzi vengono determinati nel mercato.

  4. Concorrenza perfetta Studiamo il problema della determinazione dei prezzi assumen-do, per ora, che i mercati siano perfettamente concorrenziali. Consideriamo il mercato di un bene qualsiasi (y). Ricordiamo che c’è concorrenzaperfetta se valgono i seguenti requisiti: (i) le imprese che producono y sono di dimensioni tali che che la quantità prodotta e offerta da ciascuna impresa è trascurabile rispetto all’ offerta totale del bene stesso; (ii) le imprese che producono y sono “tante” (tante vuol dire che la presenza di una singola impresa in più o in meno nonaltera significativamente l’offerta complessiva); (iii) il prodotto y delle varie imprese è “omogeneo” (omogeneo vuol dire che i compratori sono indifferenti rispetto all’impresa presso cui effettuare l’acquisto: per loro i prodotti sono tutti uguali);

  5. Concorrenza perfetta (segue) Gli altri requisiti sono: (iv) libertà di entrata e di uscita , ovveroassenzadi barriere o costi che impediscano od ostacolino l’ingresso e l’uscita dal mercato; (v) la numerosità degli acquirenti talché nessuno di essi può influenzare il prezzo. Le ipotesi i, ii e v, vengono sintetizzate dicendo che il mercatoé“atomistico” (sia dal lato dell’offerta che da quello della domanda); (vi) l’ informazione é completa e perfetta, ovvero tutti gli acquirenti e i venditori sono perfettamente informati sulle condizioni di mercato; è l’ipotesi di mercato “trasparente”. In questo mercato il prezzo è un dato per le imprese (non conviene né aumentarlo né ridurlo) e, per motivi analoghi, anche per gli acquirenti (se valgono le sei ipotesi, nessuno ha alcun potere contrattuale).

  6. Domanda e offerta individuali e di mercato Funzioni di domanda e di offerta individuali: esprimono le scelte (in funzione del prezzo p) del singolo consumatore o della singola impresa in merito all’acquisto o alla vendita del bene y. Funzioni di domanda e di offerta di mercato: esprimono le scelte (sempre in funzione del prezzo p) di tutti gli acquirenti e di tutti i venditori del bene y. Le funzioni di di mercato si ricavano aggregando quelle individuali. Per ogni dato valore di p si sommano tutte le quantità domandate dai singoli consumatori (ricavate dalle loro funzioni di domanda individuali) e si ottiene la domanda di mercato per quel valore di p. Con lo stesso procedimento (sommando per ogni p le offerte individuali) si ricava anche la funzione di offerta.

  7. Equilibrio “parziale” ed equilibrio “generale” Le quantità del bene y domandate e offerte nel mercato non di-pendono solo dal prezzo del bene p, ma (come quelle individuali) anche dagli altri prezzi e da altre grandezze. Questo fatto rende piuttosto complicata l’analisi della determinazione dei prezzi, perché quel che succede in un mercato dipende da quel che succede negli altri (interdipendenza tra i vari mercati). Perciò si dovrebbe studiare la determinazione dei prezzi simulta-neamente in tutti i mercati (analisi di equilibrio generale). L’analisi di equilibrio generale è difficile, e riguarda corsi più avanzati. In questo corso si studia quel che succede in un singolomercato (assumendo dati tutti gli altri prezzi e tutte le altre grandezze rilevanti). Questa è l’analisi di equilibrio parziale. L’influenza delle altre grandezze viene studiata con il metodo della “statica comparata”.

  8. Costruzione della curva di domanda di mercato Indichiamo con q d la quantità di un bene complessivamente domandata nel mercato e con qc la quantità domandata dal singolo consumatore. Supponiamo, per semplicità, che ci siano nconsumatori e che siano identici, abbiano cioè tutti la stessa curva di domanda q c= d(p). In questo caso, per ogni dato livello di p, la quantità domandata nel mercato sarà n volte quella individuale: qd= nd(p) = D(p) L’andamento grafico della curva di domanda di mercato (con q in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva individuale, salvo il fatto che i numeri che compaiono sull’ascissa, le quantità domandate, sono più grandi perché moltiplicati per n (il numero dei consumatori).

  9. Costruzione della curva di offerta di mercato Si fa come per la domanda. Indichiamo con qs la quantità del bene complessivamente offerta nel mercato e con qi la quantità offerta dalla singola impresa. Supponiamo, sempre per semplicità, che ci siano mimprese e che siano identiche, abbiano cioè tutte la stessa curva di offerta qi= s(p). In questo caso, per ogni dato livello di p, la quantità offerta nel mercato sarà m volte quella della singola impresa: qs= ms(p) = S(p) Anche l’andamento grafico della curva di offerta di mercato (con q in ascissa e p in ordinata) è analogo a quello della curva individuale (sarà crescente); anche in questo caso i numeri che compaiono sull’ascissa, le quantità offerte, sono più grandi perché moltiplicati per m (il numero delle imprese).

  10. I grafici delle curve di domanda e di offerta 0 0 Come abbiamo visto, la forma dei grafici è analoga a quella delle curve individuali: la curva di domanda è decrescente, mentre quella di offerta è crescente. Visto che le abbiamo ottenute per somma, non poteva che essere così. C’è anche un altro motivo: se consumatori e imprese non sono identici, al crescere del prezzo diminuisce il numero dei soggetti disposti ad acquistare il bene e aumenta il numero delle imprese disposte a produrlo (si chiama “effetto partecipazione”). p p S(p) A pa pa A B B pb pb D(p) q q qa qa qb qb

  11. L’equilibrio tra domanda e offerta 0 Sovrapponiamo i due grafici. Si può perché sull’asse delle ordinate c’è sempre p e su quello delle ascisse vi sono due grandezze omogenee: quantità domandate e quantità offerte. p S(p) E p* D(p) Il punto di incontro delle due curve identifica il prezzo di equilibrio (p*). q* q È un prezzo diequilibrio perché la quantità domandata, iden-tificata sulla curva di domanda, è uguale alla quantità offerta, identificata sulla curva di offerta: D(p*) = S(p*) = q*. Sono soddisfatte le due condizioni dell’equilibrio prima indicate: (1) Nessuno ha motivo di cambiare la propria scelta. (2) Le decisioni dei compratori e dei venditori sono compatibili.

  12. Quando il mercato non è in equilibrio 0 La curva didomanda, la curva diofferta e la condizione diequilibrioqd = qs sono treelementi essenziali per la descrizione di un modello di mercato (in concorrenza perfetta). Perché sia completa serve un quarto elemento : la descrizione di “cosa accade fuori dall’ equilibrio”, ossia quando qd  qs Se il prezzo è pa > p*, la quantità domandata qad è identificata dal punto D, p mentre quella offerta qas è identificata dal punto S. S(p) D S pa Il mercato non è in equilibrio, perché qd< qs . E Se il prezzo fosse invece pb < p*, il mercato non sa-rebbein equilibrio, ma con qd> qs. p* D(p) Che succede in questi casi? Come reagiscono acquirenti e venditori? qad q* qas q

  13. La “legge della domanda e dell’offerta” Quandop> p*, la domanda è inferiore all’offerta (qd< qs), i venditori, per evitare che parte del prodotto resti invenduto, reagiscono facendosi concorrenza, ossia riducendo il prezzo. In sintesi abbiamo: qd- qs< 0 D p < 0 eccesso di domanda negativo Quandop< p*, la domanda è superiore all’offerta (qd> qs), i compratori, per non restare senza prodotto, reagiscono facendosi concorrenza, ossia pagando un prezzo maggiore. Abbiamo : qd- qs> 0 Dp > 0 eccesso di domanda positivo Questo complesso di reazioni che si mette in moto quando non c’è equilibrio, è chiamato legge della domanda e dell’offerta.

  14. Spostamenti delle curve di domanda e di offerta 0 0 L’effetto del cambiamento di una variabile esogena è quello di spostare, nel grafico, la posizionedella curva di domanda, o di quella di offerta, o anche di tutte e due. Lo spostamento a destra della curva di domanda corrisponde ad un equilibrio con aumento diprezzo e quantità (il contrario per lo spostamento a sinistra) Lo spostamento a destra della curva di offerta corrisponde ad un equilibrio con prezzo minoreemaggiorequantità (l’opposto accade con lo spostamento a sinistra) p p S Sv N pn Sn V V pv pv N pn Dn Dv D qn qv qn q qv q

  15. Cambiamenti delle variabili esogene Vediamo gli effetti sull’equilibrio (di breve periodo) di alcuni cambiamenti delle diverse variabili esogene: (1) l’aumento del prezzo di un bene succedaneo (sostituto) sposta a destra la curva di domanda (aumentano prezzo e quantità del bene); (2) l’aumento del prezzo di un bene complementare sposta a sinistra la curva di domanda (prezzo e quantità si riducono); (3) l’aumento del reddito dei consumatori sposta a destra la curva di domanda (prezzo e quantità aumentano); (4) l’aumento del salario ha due effetti: sposta a destra la curva di domanda (cresce il reddito dei consumatori); sposta a sinistra la curva di offerta (cresce il costo marginale); il prezzo di equilibrio aumenta; l’effetto sulla quantità è indeterminato. Si possono considerare anche altri casi. L’effetto delle corrispondenti diminuzioni è (ovviamente) simmetrico.

  16. Prezzo di mercato ed equilibrio dell’impresa qi * Ci sono due nessi che legano l’equilibrio del mercato concorren-ziale all’equilibrio dell’impresa: (1) La curva di offerta del mercato è (come sappiamo) la “som- ma” delle curve di offerta delle singole imprese presenti nel mercato. (2) Il prezzo di equilibrio p* è lo stesso prezzo che la singola impresa assume come un dato per la sua scelta. Cmg p S p Cu E R p* Rmg C M D q* q qi

  17. Ingresso e uscita Nel medio-lungo periodo il numero delle imprese che offrono il bene è variabile: possono entrare nel mercato nuove imprese; possono abbandonare il mercato alcune delle vecchie Nel lungo periodo l’entrata e l’uscita delle imprese avviene liberamente. Il flussi di imprese in entrata e in uscita dipendono dalla presenza di extraprofitti : (1) si registra un flusso in entrata nel mercato del bene yse in quel mercato le imprese conseguono extraprofitti (p > 0). • il flusso si arresta quando sul mercato del bene y ilprezzo diventa pari ai costi unitari (p-cu = 0). • Le imprese che non riescono a coprire i costi medi variabili • abbandonano il mercato (p-CVme < 0).

  18. Effetti dell’entrata di nuove imprese qi qi n v Prendiamo un mercato in cui le imprese conseguono extraprofitti Dato che p > 0, entreranno nel mercato nuove imprese. Quando il numero delle imprese aumenta, cresce la produzione complessiva per ogni livello del prezzo. Di conseguenza la curva di offerta del mercato si sposta a destra. Il prezzo di equilibrio scende e perciò il profitto delle imprese presenti si riduce. Cm p p Sv V Cu Sn N V pv Rmgv Rmgn pn N M D qv qn q qi

  19. L’equilibrio del mercato nel medio-lungo periodo qi * Finché le imprese conseguono extraprofitti continuerà l’afflusso di nuove imprese nel mercato. Il processo si arresterà soltanto quando l’ultima impresa entrata farà scendere il prezzo fino al punto in cui l’extraprofitto si annulla. Ciò avviene quando il prezzo diventa uguale al costo medio. Infatti p = q(p-Cu) = 0 p=Cu . p p S Cm Cu L M p* Rm D q* q qi In questo caso il mercato è in equilibrio di medio-lungo periodo

  20. La curva di offerta nel medio periodo qi b qi * Consideriamo l’effetto di uno spostamento a destra della curva di domanda in un mercato in equilibrio dimedio periodo. Inizialmente il numero delle imprese è dato (breve periodo) e il prezzo aumenta (pb > pv). Le imprese esistenti fanno extraprofitti. Aumenta il numero delle imprese, anche la curva di offerta si sposta a destra, finché si ritorna a pv con un maggiore prodotto. La curva di offerta di medio periodo è perciò orizzontale. p p Cmg Sv Cu B Sn B pb B Rmgb L L V pv Rmg L Dn Dv L B q qi qv qb yl

  21. Esercizi Completarela seguente tabella. 1.Se il prezzo è 28 € , qual è la quantità che l’impresa deve produrre per massimizzare il profitto? E a quanto ammonta il suo profitto? 2. Se il direttore della produzione si presentasse di fronte a te dicendoti stiamo producendo 6 unità cosa diresti di fare e perché? 3. Quando questa impresa massimizza il profitto il suo costo unitario è minimo?

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