E N D
1. EURISTICHE Le decisioni che generalmente ci troviamo ad affrontare, anche quotidianamente, riguardano problemi che si presentano in situazioni di incertezza, costituiti da opzioni a volte non ben definite. Lapparato cognitivo umano, per far fronte ad un elevato numero di informazioni, giudizi, inferenze e decisioni che spesso oltrepassano i suoi limiti di elaborazione, utilizza delle regole pratiche, delle scorciatoie mentali e lo fa spesso in modo automatico ed inconsapevole. Di fronte allimpossibilit di tenere sotto controllo e manipolare una molteplicit di informazioni, il decisore adotta queste scorciatoie che permettono la semplificazione del problema.
3. Errori e BIAS (tendenze sistematiche) Tuttavia a volte, ma non sempre, portano ad errori o inducono luso di BIAS: distorsioni sistematiche (ad esempio sovra- o sotto-impiego) di procedure altrimenti corrette.
Vediamo con qualche dettaglio due fra le principali di queste scorciatoie mentali, studiate particolarmente da Tverski e Kahneman (1973).
4. EURISTICA DELLA DISPONIBILIT Questa euristica viene utilizzata dalle persone quando devono giudicare la frequenza relativa di particolari eventi o la loro probabilit di verificarsi.
Per fare ci le persone cercano di ricordare mentalmente dei casi e la frequenza di occorrenza di un evento quindi stimata a partire dalla relativa disponibilit di tali eventi nella memoria, vale a dire dalla facilit con cui esempi di tale evento vengono in mente.
5. Esempio 1 di euristica della DISPONIBILIT
Se viene chiesto a dei disoccupati di stimare il tasso di disoccupazione nella loro citt, essi tenderanno a sovrastimare questo dato, al contrario di quanto si otterrebbe se si ponesse lo stesso interrogativo a persone non disoccupate, che tenderebbero invece a sottostimare la percentuale (Nisbett e Ross, 1980).
6. Perch sbagliano i disoccupati? La ragione la troviamo proprio nelleuristica della disponibilit: dei disoccupati recuperano pi facilmente dalla memoria esempi di persone disoccupate (se stessi innanzitutto e magari loro ex-colleghi o amici, persone che incontrano allufficio di collocamento.) e su questi si basano per fornire la loro stima invece di ricercare e utilizzare informazioni maggiori e fare un calcolo pi obiettivo.
7. Esempio 2 di euristica della DISPONIBILIT Oppure, possiamo pensare a come la gente sovrastima il numero di morti in incidenti aerei o ferroviari, nella realt decisamente meno numerosi dei pi banali e meno vividi ma molto pi frequenti incidenti dauto.
In questo caso la salienza di un evento che ne influenza la relativa disponibilit in memoria.
8. FUNZIONA leuristica della DISPONIBILIT?
Quindi, in base alleuristica della disponibilit, linferenza che viene fatta che pi un certo tipo di informazione disponibile in memoria, pi frequente sar.
Generalmente funziona: ci che abbiamo visto pi spesso viene in mente pi facilmente durante il recupero dalla memoria e quindi esiste una buona corrispondenza con la realt.
9. PROBLEMI nelleuristica della DISPONIBILIT
Problema: la disponibilit non dipende SOLO dalla frequenza, ma anche da altri fattori, in particolare dalla SALIENZA e della RILEVANZA personale degli eventi: entrambe influenzano la facilit di memorizzazione, che influenza la facilit di recupero, che a sua volta influenza la stima di probabilit.
10. ERRORI nelle stime di frequenza dovuti alleuristica della DISPONIBILIT sovrastima di eventi salienti o strani o estremi: si muore di pi in incidenti dauto o daereo?
sovrastima dei contributi propri --> bias di tipo egocentrico: se chiedete separatamente a moglie e marito di stimare il loro contributo a varie faccende domestiche, la somma spesso pi di 100, perch tutti ricordano con pi facilit quando loro hanno pulito il bagno. Quando lha fatto laltro... non lhanno visto!! Sovrastimiamo le cose che hanno per noi maggior valore, che ci riguardano da vicino
sovrastima delle opinioni in accordo con la propria --> bias del falso consenso: riteniamo che gli altri la pensino o si comporterebbero come noi (dato anche che noi di solito abbiamo ragione)
11. EURISTICA DELLA RAPPRESENTATIVIT Leuristica della rappresentativit si riferisce a quando le persone devono fare inferenze o esprimere giudizi sulla probabilit che un evento o una persona appartenga a una certa categoria. Quando una persona deve valutare la probabilit che si verifichi un dato evento, o qual la probabilit che loggetto A appartenga alla categoria B, ha la tendenza a paragonare levento in questione a degli stereotipi di riferimento.
La probabilit stimata in base alla somiglianza, a quanto A rappresenta bene quella categoria.
12. Esempio 1 di euristica della RAPPRESENTATIVIT Il giocatore dazzardo che deve scommettere sullesito testa o croce, dopo 10 volte che ottiene lesito testa ritiene pi probabile che esca croce.
Ancora, date le due sequenze di nascita di maschi e femmine in famiglie con 6 figli:
MMMFFF
MFMFFM
la seconda viene giudicata pi probabile (mentre sono pressappoco identiche )
13. Esempio 2 di euristica della RAPPRESENTATIVIT Stefano una persona silenziosa e compassata; bench apparentemente disposta ad aiutare gli altri, non mostra per vero interesse per la gente, n per i problemi quotidiani. Ha bisogno di dare ordine e chiarezza alle proprie esperienze e mostra una passione per il dettaglio (Tversky e Kanheman, 1974).
Se le persone devono dire che professione esercita Stefano, si basano su quanto la descrizione rappresentativa o simile alla persona media che esercita quella professione. In questo caso, la maggioranza dice che Stefano un bibliotecario (Arcuri, 1995)
14. FUNZIONA lleuristica della RAPPRESENTATIVIT? Tendenza a giudicare la probabilit che un dato stimolo appartenga a una certa classe in base al giudizio su quanto lo stimolo sia rappresentativo o tipico di quella classe
Generalmente funziona: gli indizi che usiamo in base alle nostre precedenti esperienze sono attendibili e producono giudizi abbastanza corretti.
15. PROBLEMI nelleuristica della RAPPRESENTATIVIT:
Problema: se ci si basa troppo sui nostri criteri e non si tiene conto di altre informazioni, induce spesso a sbagliare, soprattutto nel giudicare i casi di singole persone e non nel rispondere su base probabilistica
16. ERRORI nelle stime di frequenza dovuti alleuristica della RAPPRESENTATIVIT non vengono considerate le probabilit di base (quanti sono i bibliotecari rispetto, poniamo, agli insegnanti e quali le mie possibilit di incontrarne uno?)
abbiamo una concezione di caso che non accetta regolarit e ordine (vedi il giocatore dazzardo e le sequenze di nascita ...)
non si tiene conto delle probabilit congiunte (la probabilit congiunta di due eventi non pu mai essere maggiore della probabilit dei singoli eventi; invece una descrizione con pi informazioni se pi tipica, se assomiglia di pi allo stereotipo, la consideriamo anche pi probabile)
17. ERRORE FONDAMENTALE DI ATTRIBUZIONE Le persone hanno una tendenza generale a sovrattribuire le cause del comportamento alle disposizioni individuali stabili (causa interna)Lo facciamo anche quando sappiamo che le persone agiscono costrette a farlo da condizioni esterne, quando semplicemente interpretano un ruolo, tendiamo comunque a credere che siano i loro tratti di personalit o i loro atteggiamenti stabili ad indurli a comportarsi cos
Jones (1967); Ross (1977
18. Differenza ATTORE/OSSERVATOREJones e Nisbett (1971)
Esiste unaltra tendenza sistematica piuttsto generale ad attribuire il:
proprio comportamento --> a cause ESTERNE
comportamento altrui --> a cause INTERNE
19. Ragioni della differenza ATTORE/OSSERVATORE ESEMPIO: Se io suono il clacson al semaforo alla macchina davanti che non parte, perch quello davanti particolarmente lento, sono in ritardo, il traffico pi intenso del solito Se lo fa chi guida la macchina dietro, un gran maleducato ...
Vengono solitamente indicate due ragioni: percettiva (come attori vediamo l'ambiente esterno a noi, come osservatori il fuoco dellattenzione su chi agisce) cognitiva (sappiamo molto di pi su noi stessi e le nostre ragioni)
20. SELF-SERVING BIAS(Tendenze al servizio del s) Infine, una tendenza sistematica serve a proteggere la nostra immagine di noi stessi:
successo nostro --> attribuzione INTERNA
fallimento nostro --> attribuzione ESTERNA
21. RAGIONI delle Tendenze al servizio del s In questo caso, la spiegazione pi probabile di tipo motivazionale: siamo motivati a preservare la nostra autostima, e preferiamo credere che se non abbiamo passato un esame perch era troppo difficile, mentre se lo superiamo perch siamo proprio bravi!!
Funziona anche a livello di ingroup (proprio gruppo di appartenenza ) e outgroup (gruppo diverso dal nostro)