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Introduzione

Introduzione. " Lo studio della motivazione concerne ciò che innesca, mantiene, intensifica, interrompe o alterna le varie tendenze all'azione … E' quello di motivazione fondamentalmente un costrutto di tipo molare….

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Introduzione

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  1. Introduzione " Lo studio della motivazione concerne ciò che innesca, mantiene, intensifica, interrompe o alterna le varie tendenze all'azione… E' quello di motivazione fondamentalmente un costrutto di tipo molare… Progetto Telefo 2002-2003

  2. un costrutto, al tempo stesso dinamico e strutturale, che implica dal punto di vista soggettivo • l'esperienza di un bisogno, • la rappresentazione di una meta • l'anticipazione di una serie di percorsi di raccordo tra i due, • ...una tensione • un'organizzazione (Caprara, in A.A. Psicologia delle emozioni, Il Mulino 1988, pag. 284) Progetto Telefo 2002-2003

  3. Rapporto tra motivazione e apprendimento * La motivazione rende possibile l'apprendimento. * L'apprendimento modifica e, a volte, pro­muove la motivazione. E' un rapporto di reciprocità causale. * Qual é lo spazio e la funzione dell'insegnamento in questo circuito? * Qual è il compito del docente? Progetto Telefo 2002-2003

  4. Motivazione e metodo L'insegnamento del metodo di studio consiste fondamentalmente nell'indicare dei segni "credibili" e autorevoli dei motivi adeguati con cui fare i passi nell'apprendimento e nella conoscenza. • Quali sono questi motivi? • Come renderli condivisibili, come proporli agli alunni? . Progetto Telefo 2002-2003

  5. Sommario 1 - Principali caratteristiche della motivazione allo studio 2 - Insegnamento e motivazione 3-Risorse del docente per promuovere motivazioni intrinseche Progetto Telefo 2002-2003

  6. 1 - Aspetti e caratteri della motivazione allo studio Il termine "motivazione" non ha un significato univoco * filone psicoanalitico e cognitivo * teorie dell'incentivo e del rinforzo *filone umanistico C'é motivazione allo studioquando tra impulso internoe proposta esternaaccade un incontro. Progetto Telefo 2002-2003

  7. La motivazione allo studio nella scuola è l'insieme dei motivi che spingono lo studente all'azione-studio e l'indirizzano ad un fine consapevole pertinente ed adeguato nella situazione di insegnamento-apprendimento. Progetto Telefo 2002-2003

  8. 1.1- Un fenomeno complesso Complesso significa, in primo luogo, non lineare e, quindi, non rappresentabile nello schema stecca-palla di biliardo. C'è da considerare un quid di imprevedibile e d'indeterminato: un fuori programma misterioso e incontrollabile nei suoi fattori e, a volte, nelle sue espressioni. E' il quid del cuore umano. Progetto Telefo 2002-2003

  9. Non un oggetto monolitico, né acqua facilmente incanalabile. Le "ragioni" dello studio ( e del non studio) sono varie e contrastanti, devono fare i conti con tante altre "voglie" e a loro interno "vi gravitano motivi diversi. motivi simultanei e talvolta antagonisti" (Petracchi 1990, p.77 ). La complessità, in altre parole, acquista spesso nel vissuto quotidiano studentesco la forma della conflittualità. Progetto Telefo 2002-2003

  10. Matrice della motivazione sono i bisogni e le esigenze di amore, di verità, di giustizia, di felicità, dell'uomo nella loro dinamicità e pluriformità. Studia chi intuisce ed esperimenta nell'azione "studiare" una risposta possibile ai bisogni e alle esigenze così come essi vengono percepiti, rappresentati e valutati nella loro sinergia ed interconnessione. 1.2. - L'energia motivazionale Progetto Telefo 2002-2003

  11. Motivazione ed affettività sono sorelle: una è la strategia del comportamento, l' altra è la tattica. Anche la motivazione è "movimento", ma non principalmente secondo l'asse piacere/dispiacere. " Le motivazioni sono tendenze orientate del soggetto ad agire nel mondo esterno secondo l'asse possibilità/impossibilità ed esprimono dei progetti rispetto ad eventi possibili futuri." (Caprara1988, p.283). 1.3. - Nesso costruttivo Progetto Telefo 2002-2003

  12. La motivazione non è un apriori e non esiste allo stato puro. Un virgulto che cresce accanto a tantissimi altri, ai piedi del gigantesco albero della motivazione alla vita e alla relazione con gli uomini e le cose. 1.4 - Contesto ed elementi Progetto Telefo 2002-2003

  13. la motivazione all'apprendere tout court, a frequentare la scuola il proposito di apprendere studiando. Tra questi virgulti spicca Progetto Telefo 2002-2003

  14. affermare se stessi di fronte agli altri, avere dei riconoscimenti da parte dei compagni, ottenere un premio evitare un castigo, ecc. 1. 5 – Motivazioni estrinseche Progetto Telefo 2002-2003

  15. * puntando più che al compito, al calcolo, al dovere, alla carriera, all'amor proprio, alla paura, * in un clima di competizione con altri ed eventualmente a spese di altri, *in una dialettica servo-padrone in cui vige il timore che non ha nulla a che vedere con il timore filiale e la fraterna condivisione del desiderio della verità. Progetto Telefo 2002-2003

  16. il desiderio e la spinta interiore *a conoscere, a capire, ad aumentare il proprio bagaglio culturale, a rispondere al bisogno di esplorare la realtà *a diventare capaci, abili, esperti nel sapere compiere certe prestazioni e nel padroneggiare discipline, argomenti, aspetti della realtà * a crescere, realizzare e vivere il proprio ideale, il proprio pro­getto di vita che interagisce con la proposta e l'oggetto di studio. 1.6 - Motivazioni intrinseche : alla competenza; motivazioni cognitive esistenziali Progetto Telefo 2002-2003

  17. Anche di fronte agli ostacoli e alle difficoltà che immancabilmente si presenteranno nel tempo. Attivano il desiderio naturale di conoscere, di imparare, di manipolare la realtà, di crescere ogni giorno da uomini, insieme ad altri uomini. Nutriente e genuino alimento dello studio:motivazioni intrinseche Sono l’humus naturale dell’interesse, della pazienza e della perseveranza nello studio: energia del comportamento studioso. Progetto Telefo 2002-2003

  18. "spronano ad apprendere qualche cosa, non ad imparare ad apprendere”; possono accendere il motore, ma non ne garantiscono la tenuta. Le motivazioni estrinseche, restando estranee a ciò che motivano, anche se efficaci, sono limitate: Progetto Telefo 2002-2003

  19. Implica trattamento cognitivo dei bisogni  Si definisce in ordine a motivi, obiettivi e scopi che la persona si ripromette di conseguire. Ciò che sta in mezzo tra l'organismo e l'ambiente come suggerisce etimologicamente la parola interesse. Attrazione che un soggetto avverte rispetto ad un oggetto . MOTIVAZIONEINTERESSE 1 Progetto Telefo 2002-2003

  20. La motivazione non è un evento psicologico alternativo all'interesse e viceversa. La motivazione, nell'attivare e orientare il comportamento, origina l'interesse dell'individuo verso oggetti e condizioni. L'interesse da solo non è sufficiente L'interesse fa confluire nella motivazione l'affettività dello studente. MOTIVAZIONEINTERESSE 2 Progetto Telefo 2002-2003

  21. Nella pratica didattica la maturazione degli interessi è favorita dall'incremento di motivazioni intrinseche. Gli uni e le altre insieme, quando ci sono, hanno la fisionomia di quello che è stato definito "il gusto d'imparare" . "una motivazione ad apprendere autonoma rispetto a premi e ben distinta dal bisogno individuale di distinguersi per merito e di evitare brutte figure" ( Boscolo, 237) . Il gusto di imparare Progetto Telefo 2002-2003

  22. Il gusto d'imparare è il segnale che si sta raggiungendo lo scopo di ogni insegnamento e di ogni scuola: la motivazione continua ( o permanente) all'apprendimento, la cui nota determinante è la studiositas È studiosità la curiosità appresa e coltivata cercando il senso delle cose. Produce un sapere non accumulo di nozioni, ma (ri)scoperta di corrisponenze, nessi, rapporti: "sapore" di un significato . Motivazione continua Progetto Telefo 2002-2003

  23. STUDIO = APPLICAZIONE ALL’APPRENDIMENTO INSEGNATO 2 - Motivazione ed insegnamento M Operazioni S elaborazione condivisione Collaborazione D F Progetto Telefo 2002-2003

  24. A) dipende dall'atteggiamento generale nei confronti della vita, dalla maturazione intellettuale, dallo sviluppo affettivo e dalla disponibilità del soggetto; B) sorge e si sviluppa, dentro e fuori l'interazione insegnamento ed apprendimento, come un particolare della qualità dell'insegnamento e della crescita della personalità dello studente. 2.1 - La motivazione è educabile Progetto Telefo 2002-2003

  25. La prima: le carenze nella motivazione ad apprendere e allo studio non sono irreversibili e , quindi, possono e devono essere affrontate in ottica educativa. La seconda: se è educabile, la motivazione allo studio non è un problema puramente scolastico. La terza: la motivazione degli alunni non "è affare" di un singolo docente, ma di tutto il consiglio di classe. Dall’affermazione dell’ educabilità della motivazione conseguono tre implicazioni Progetto Telefo 2002-2003

  26. "Tutta l'arte del docente consiste nel condurre l'allievo dalle motivazioni estrinseche alle intrinseche, dall'interessato all'interessante. Ma, come in tutte le arti, il successo non è mai garantito " ( Reboul 1988, p.109). “ L’insegnante non incide sugli stati motivazionali così come si agisce sulla leva del cambio quando si guida un auto" (Petracchi 1990, p.224). Ciò, anche perché il punto nodale della motivazione, come di ogni altro processo dell'uomo, è e resta la libertà. Educabile" non significa "addestrabile", esito di un intervento garantito e sicuro. Progetto Telefo 2002-2003

  27. Il docente promuove motivazioni in relazione alla qualità del suo insegnamento, dentro la materialità del suo "fare" apprendere. 2.2 - Motivare insegnando Progetto Telefo 2002-2003

  28. No della riduzione dell’insegnamento - a semplice e benevola attenzione ad un "piccolo" dell'uomo; - ad elargizione di tecniche; - a carisma particolare. Motiva chi mobilita le sue energie a tutto campo, chi si mette in azione,motiva con la sua motivazione Ciò accade se il docente stesso è motivato Progetto Telefo 2002-2003

  29. 3-Risorse del docente per promuovere motivazioni intrinseche • Motivazione del docente • Relazione • Personalizzazione • Collaborazione • Elaborazione didattica Progetto Telefo 2002-2003

  30. 2.1 - Una relazione autorevole Esigente comprensione Coerenza amorevole Significativa 2.2. - Variare la distanza L’arte dell’incoraggiamento Il livello di aspirazione 3.1- LA RELAZIONE CHE POTENZIA L’IO DELLO STUDENTE Progetto Telefo 2002-2003

  31. Il concetto di sé come protagonistaha diverse caratteristiche • La prima riguarda l'atteggiamento di positività con cui si guarda a se stessi. • Tale atteggiamento più che frutto di pensieri e di sforzi volontaristici, matura, come quello verso la vita in generale, nell'appartenenza ad un contesto di reali rapporti, nell'affidabilità delle relazioni con le figure di attaccamento. • Senza la consapevolezza di sé e delle cose come valore, anche in situazioni di insuccesso e di difficoltà, lo studente si ritira nella sua tana o pratica sistemi di fuga dalla compito. Progetto Telefo 2002-2003

  32. Una seconda caratteristica del concetto di sé come causaè l'apertura all'esperienza • Nell'impatto con la realtà un individuo impara a formarsi e modificare l'immagine di sé in senso positivo e concreto. • Chi rimane rinchiuso nel mondo delle impressioni e dei pregiudizi, rinunciando ad usare la ragione, provocata dal reale, non fa esperienza e quindi non cresce, non impara, non 'ingrandisce se stesso" . • Essere aperti all'esperienza è condizione per affrontare il rischio della non riuscita. • Spesso il rifiuto di gestire le difficoltà e gli insuccessi è l'esito di un 'abituale " chiusura anticipata" rispetto a ciò che si ha davanti. Progetto Telefo 2002-2003

  33. Un'altra caratteristica della percezione di sé come causa è la valutazione interna • Essa è alla base dello sviluppo delle abilità metacognitive, della consapevolezza e del controllo dei meccanismi e delle condizioni dell' autoregolazione della propria attività di apprendimento e quindi della gestione delle difficoltà. (Ashman-Conway 1993). Progetto Telefo 2002-2003

  34. Una quarta caratteristica riguarda la capacità discegliere fini e mezzi di apprendimento in modo autonomo • anche quando potrebbero sembrare, nel contesto sociale in cui vive la persona, poco importanti o indesiderabili. • Questa capacità è segno di maturazione, che accade come ogni altro fenomeno riguardante la crescita dell'uomo, dentro l'orizzonte di rapporti e di passi appresi svolgendo l'ipotesi educativa di cui si è detto. Progetto Telefo 2002-2003

  35. La quinta caratteristica riassume le altre: riguarda l’impegno della libertà. • Per apprendere, per conoscere e per sapere è necessario impegnare la propria libertà. • "Non si impara per ciò stesso che uno ci insegna: occorre anche attenzione, costanza, apertura d'animo o simpatia verso ciò che si insegna o verso chi insegna, occorre lealtà, umiltà di accettazione, ecc. Cioè, per imparare occorrono anche condizioni in cui entra in gioco la libertà" (Giussani 1994, p. 27). Progetto Telefo 2002-2003

  36. 3.2 - Personalizzazione della proposta e individualizzazione delle strategie Progetto Telefo 2002-2003

  37. 3.2 .1-Assecondare o elevare realisticamente il livello di aspirazione Utile potrebbe essere la costruzione di una mappa delle aspettative: chiedere agli alunni di rispondere oralmente, per iscritto, tramite dossier (disegni,parole, slogan) alle seguenti domande: • a) cosa vuoi, cosa ti aspetti, dagli altri (compagni,docenti, genitori) dalla frequenza di questa scuola, dalla studio di questa disciplina, • b) cosa pensi che gli altri(insegnanti, compagni, genitori) si aspettino da te. Progetto Telefo 2002-2003

  38. 3.2. 2 - Dare la sicurezza “profetica” di una riuscita • * manifestando un'attesa positiva nei riguardi della possibilità di ogni alunno, • * intervenendo positivamente nella formazione del concetto di sé ideale, in collaborazione con la famiglia Progetto Telefo 2002-2003

  39. 3.2 .3 - Fornire idee concrete su come raggiungere le mete assecondando lo stile cognitive e di apprendimento Progetto Telefo 2002-2003

  40. 3.2 .4 - ERRORE E MOTIVAZIONE • L'errore mette in atto non solo fenomeni di tipo cognitivo, ma anche di tipo affettivo, strettamente correlati alla motivazione Progetto Telefo 2002-2003

  41. Errore ed autostima • Qualunque sia la sua causa, l'errore rischia di diminuire l'autostima, generando (soprattutto se sistematico) delusione e fastidio dello studio. • Può insorgere il timore del fallimento e della perdita della stima e dell'approvazione degli adulti, ed anche la convinzione che la fatica richiesta dallo studio sia inadeguata rispetto alla sua utilità Progetto Telefo 2002-2003

  42. Strategie di evitamento • La paura di non sentirsi capaci, che non valga la pena dedicare tempo e fatica allo studio, o la paura di venire disapprovati, può diventare così pressante da generare obiezione: si può scegliere di tirarsi indietro (non studio più) per non rischiare di fallire, si può rinunciare al successo scolastico pur di far credere che sia un rifiuto volontario e non un fallimento Progetto Telefo 2002-2003

  43. Né discorsi né precetti • I discorsi razionali degli adulti sono spesso inefficaci. Infatti non è un giudizio di valore che muove l'allievo in questi casi, ma la sfiducia, l'ansia, lo smarrimento, l'errata convinzione che tutto debba essere facile e ovvio, l'attenzione rivolta alla propria fatica ed al proprio orgoglio, piuttosto che un appassionato amore alla realtà ed un desiderio di edificare la propria persona Progetto Telefo 2002-2003

  44. Correzione • La correzione allora diventa momento cruciale che può generare una conferma nello smarrimento o può essere invece una conferma nella decisione del lavoro. Essa può provocare un salto qualitativo nelle convinzioni dell'allievo se ha questo timbro: "Ti correggo perchè ho stima di te, perchè mi stai a cuore, puoi fare una strada più grande” Progetto Telefo 2002-2003

  45. 3.2.5 - Analizzare e comprendere • le ragioni dello studio • e le cause delle demotivazioni • Teoria dell’attribuzione Progetto Telefo 2002-2003

  46. E il castigo, la punizione? • - la lode è sempre più efficace del premio • - tra premio e castigo è certamente meglio il premio • - utilità del rimprovero • - a volte si rende necessario anche il castigo Il castigo per essere efficace deve essere: immediato, proporzionato, “amoroso” non ambiguo In ogni caso, bisogna evitare l'indifferenza. Progetto Telefo 2002-2003

  47. 3.3 - Collaborazione Nella riproposizione tenace di motivi ragionevoli per iniziare e compiere lo studio COLLABORARE CON I COLLEGHI LE ALTRE AGENZIE EDUCATIVE LE FAMIGLIE ALTRI PROFESSIONISTI Progetto Telefo 2002-2003

  48. MOTIVAZIONE E CONSIGLIO DI CLASSE Progetto Telefo 2002-2003

  49. Un ‘unità che coinvolge se vive • La motivazione allo studio è mobilitazione di energie ed organizzazione di comportamenti adeguati allo svolgimento dei compiti di apprendimento insegnato. Si tratta di un comportamenti intenzionali e funzionali che implicano, oltre alla consapevolezza di una meta ( proposito di apprendimento) e di un percorso, la capacità di rischiare attuando delle scelte. Progetto Telefo 2002-2003

  50. Compagnia a lavoro • Il rischio, di cui si parla non è quello irrazionale, volontaristico e titanico del famoso "volli, fortissimamente volli", ma quello semplice di chi in compagnia coglie ragioni concrete per mettersi in azione. Compagnia tra docenti (collegialità), tra alunni, tra gli uni e gli altri Progetto Telefo 2002-2003

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