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Memoria

Memoria. Germano Rossi – ISR 2011/12. Memoria. Gli studi psicologici sulla memoria durano da moltissimi anni, ma ancora non c’è una teoria unificata. Ci sono differenti approcci, parzialmente connessi 3 stadi della memoria: codifica, immagazzinamento,recupero

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Presentation Transcript


  1. Memoria Germano Rossi – ISR 2011/12

  2. Memoria • Gli studi psicologici sulla memoria durano da moltissimi anni, ma ancora non c’è una teoria unificata. Ci sono differenti approcci, parzialmente connessi • 3 stadi della memoria: codifica, immagazzinamento,recupero • 3 tipi di memoria: sensoriale, a breve termine a lungo termine • Differenze nei contenuti da ricordare Memoria

  3. Stadi della memoria • Consideriamo un qualunque evento • Il primo stadio dei processi di memoria è quello di codificare l’informazione (ad es., conoscere una persona nuova, il suo nome, il suo volto) • Il secondo stadio è quello di immagazzinare le informazioni da qualche parte • E il terzo è quello di recuperare l’informazione quando ci serve (ad es., quando ri-incontriamo la persona Memoria

  4. Magazzini della memoria • Atkinson e Shiffrin (nel 1968) ipotizzarono che ci fosse un “buffer” di memoria in cui il materiale del ricordo risiede temporaneamente fra il momento della codifica e quello di immagazzinamento • Ipotizzarono una memori a breve termine e una a lungo termine Memoria

  5. Magazzini della memoria • Le teorie più recenti, ipotizzano tre magazzini: • Un magazzino sensoriale (meno di 1 secondo), dove le informazioni vengono mantenute per le primissime analisi • Un magazzino a breve termine o di lavoro (qualche secondo) • Un magazzino a lungo termine (da pochi minuti ad anni interi). È quella che noi chiamiamo comunemente come “memoria” Memoria

  6. Differenze nei contenuti da ricordare • Quando memorizziamo qualcosa, generalmente vengono memorizzate anche informazioni contestuali • Per molto tempo si è pensato che tutte queste informazioni venissero immagazzinate insieme • Le teorie più recenti ipotizzano invece che le informazioni vengano scomposte in base al tipo e memorizzare in modo diverso l’una dall’altra Memoria

  7. Memoria sensoriale • Gli organi di senso percepiscono le sensazioni provenienti dall’esterno e lo fanno in modo continuo • Ma abbiamo visto che noi “percepiamo” solo le cose a cui siamo interessati e che queste informazioni vengono pre-codificate • Si ipotizza quindi un’area (la memoria sensoriale) in cui le sensazioni sono immagazzinate così come vengono ricevute dagli organi di senso Memoria

  8. Memoria sensoriale • È in grado di tenere una grande quantità di informazioni • Tiene una rappresentazione piuttosto fedele proveniente dagli organi di senso • È di brevissima durata • Le più studiate sono la memoria iconica (visiva) e quella ecoica (uditiva) Memoria

  9. Memoria sensoriale • Osservate il segno + di sinistra e contate fino a 30 poi spostate l’occhio sul + che sta a destra. Cosa vedete? Memoria

  10. Esperimenti sulla memoria sensoriale • Numeri da memorizzare presentati velocemente e di numero crescente. Si riconoscono 4 o 5 cifre • Griglie di numeri (3 righe e X colonne): • Se il compito è di riportare tutti i numeri, si ricordano i primi 4, 5 numeri della prima riga • Se, durante la presentazione, un suono indica la riga da riportare, si ricordano i primi 4,5 numeri della riga indicata • Se si aumentano le colonne, si ricordano comunque i primi 4,5 numeri • Se il suono arriva dopo 300 ms, i risultati sono pessimi Memoria

  11. Esperimenti sulla memoria sensoriale • Due griglie (5x5) contengono dei puntini in modo che se vengono sovrapposte resta un sola casella vuota • Le due griglie vengono mostrate velocemente una dopo l’altra e il compito è quello di individuare la casella vuota • Se il tempo di presentazione è molto piccolo (< 10 ms) viene data la risposta giusta • Se il tempo supera i 10 ms si cominciano a commettere errori e se si superano i 150 ms non si è in grado di individuare la cella vuota. Memoria

  12. Memoria sensoriale • Il primo esperimento dimostra come noi possiamo estrarre determinate informazioni dalla nostra percezione sensoriale in base a dei “segnali” (attenzione) • Il secondo esperimento dimostra che noi abbiamo una percezione di “visibilità” di ciò che abbiamo percepito tramite l’attenzione • Esempio: guidando, le informazioni visive che riceviamo sono molte. Ma siamo in grado di ricordare tutto quello che abbiamo visto? No, solo quello che l’attenzione, l’interesse… ci hanno portato a vedere Memoria

  13. Memoria a breve termine • Le informazioni che escono dalla memoria sensoriale passano a quella a breve termine o memoria di lavoro • La memoria di lavoro svolge moltissimi ruoli • Decidere se, cosa e come deve essere passata alla memoria a lungo termine • È stata studiata in relazione ai 3 stadi: codifica, immagazzinamento, recupero Memoria

  14. Memoria di lavoro: codifica • Abbiamo già visto che la memoria di lavoro riceve solo una parte delle informazioni della memoria sensoriale • Il primo compito della memoria di lavoro è di codificarle • I principali meccanismi di codifica si basano su codici acustici, visivi o semantici • Esempio: Dovete memorizzare un numero (ad es. di telefono). Se volete memorizzarlo solo il tempo necessario per comporlo, sicuramente lo ripetete a voce. Se invece lo volete memorizzare per sempre, potete usare sia strategie acustiche, sia visive, ma anche motorie Memoria

  15. Memoria di lavoro: codifica • Vengono presentate delle parole senza senso composte da sole consonanti (RLBKS) • Quando scompaiono bisogna trascriverle • Gli errori commessi dalle persone erano legate al “suono” delle lettere (come P/B) piuttosto che alla somiglianza visiva • Se le parole avevano consonanti con le lettere acusticamente simili si ricordavano meglio (TDCGV) • È interessante notare che la maggior parte delle persone ha una “rappresentazione acustica interna” ovvero noi “leggiamo” un testo nella nostra testa, pronunciandolo. Memoria

  16. Memoria di lavoro: codifica • Ovviamente dei disegni o delle figure devono essere memorizzate in modo diverso da quello acustico, ma solo chi ha una memoria iconica può memorizzare solo in modo visivo • Spesso noi usiamo una combinazione visuo-spaziale, ovvero ricordiamo determinati pezzi della figura in determinate posizioni e non ricordiamo tutto il resto • È stato dimostrato che quando utilizziamo la codifica acustica, viene attivata una zona del nostro cervello diversa da quella utilizzata dalla codifica visuo-spaziale Memoria

  17. Memoria di lavoro: immagazzinamento • La memoria di lavoro ha una capacità limitata e la regola generale è “7±2” ovvero possiamo conservare informazioni comprese fra 5 e 9 unità (chunk) • Già nel 1885, Ebbinghaus aveva fatto ricerche con parole e poi con sillabe e con lettere: la nostra capacità di ricordare una sequenza è di circa 7 lettere, 7 sillabe, 7 parole… • Tuttavia questo riguarda solo la memoria di lavoro Memoria

  18. Memoria di lavoro: immagazzinamento • Provate a memorizzare gli stimoli che vi presento da ra la te fu se po ca mu pir za ne nil vu fa re la te la da se du ti sen za ve de re nul la d r k l t f s p w c j q Memoria

  19. Memoria di lavoro: immagazzinamento • Se riusciamo a “semantizzare” lo stimolo nella memoria di lavoro, la nostra capacità aumenta • Il concetto di chunk corrisponde all’unità di senso • Un lungo numero di telefono viene memorizzato in chunk più facili da ricordare: 03164483740 => 031-64-48-37-40, 031 6448 37400332226161 => 033-222-6161 Memoria

  20. Memoria di lavoro: immagazzinamento • La capacità della memoria di lavoro dipende dalla lunghezza degli stimoli e dalla loro velocità • Se ci sono molte parole, ne ricordiamo solo alcune • Se le parole sono molto lunghe, ne ricordiamo di meno • Se arrivano nuove parole, ne ricordiamo ancora di meno • È come se i nuovi stimoli “buttino fuori” gli stimoli più vecchi Memoria

  21. Memoria di lavoro: recupero • Apparentemente, se la nostra memoria di lavoro contiene una certa quantità di informazioni, recuperarle dovrebbe essere facile • Abbiamo già visto che non è così, ma… • Immaginate di dover memorizzare una lista di numeri (3, 6, 1) che poi scompaiono, quindi compare un nuovo numero (6) e dovete decidere se questo numero era presente nella lista • Ci vuole più tempo a rispondere se il numero NON è presente • Ci vuole più tempo a rispondere se la lista è più lunga (circa 40 ms per numero) Memoria

  22. Memoria di lavoro: recupero • Lo stesso succede con lettere, parole, simboli, grafici, immagini… • Questo fa pensare che il recupero delle informazioni dalla memoria di lavoro sia “seriale” • Ogni elemento necessita di circa 40ms per essere esaminato e per decidere Memoria

  23. Memoria di lavoro e pensiero • Nella memoria di lavoro non arrivano solo informazioni dalla memoria sensoriale, ma anche dalla memoria a lungo termine. • Quando dobbiamo capire il significato di una frase molto lunga, la spezziamo in parti e, per ciascuna parte, dobbiamo ricavare i significati delle parole, metterli insieme, trovare un significato unico (chunk), memorizzarlo e passare alla successiva parte della frase Memoria

  24. Memoria di lavoro e pensiero • In molti problemi da risolvere, noi dobbiamo tenere nella memoria di lavoro una serie di informazioni e usarle per trovare la risposta • Questo procedimento non è limitato ai giochini, ma anche a decisioni che dobbiamo prendere nella vita Indicare la parola da scartare: Sassari Parigi Genova Ferrara Taranto ■+■=● se ■=1, ● sarà uguale a: Memoria

  25. Memoria di lavoro • Obiettivi: • La memoria di lavoro immagazzina le informazioni per brevi periodi di tempo • La memoria di lavoro è una stazione di transito verso la memoria a lungo termine • In entrambi i casi è implicata la “Ripetizione” (una sorta di meccanismo automatico) • Solo le informazioni “ripetute” transitano alla memoria a lungo termine Memoria

  26. Memoria a lungo termine • La memoria a lungo termine trattiene le informazioni per periodi che oscillano fra pochi minuti, anni interi e, addirittura, tutta la vita • In questo caso, i 3 stadi della memoria vedono prevalentemente un’interazione fra codifica e recupero • In effetti è difficile dire se l’oblio delle informazioni dipende da una perdita dell’immagazzinamento o da problemi di recupero Memoria

  27. Memoria a lungo termine: codifica • La codifica in memoria è prevalentemente di tipo “significato” per tutto il materiale verbale • Esempio: se doveste riportare una conversazione avuta con una persona, difficilmente ricordereste le singole frasi esatte. Più probabilmente ricorderete il “significato” della conversazione e qualche pezzo di frase (se aveva un uso insolito, indicava una situazione particolare o dava un senso particolare al discorso) • Sono possibili anche codifiche “iconiche” ma sono più facili in giovane età (poesie) o dopo un lungo allenamento. Memoria

  28. M a lungo termine: codifica • In realtà anche quando codifichiamo il significato delle informazioni, vengono codificate anche una serie di informazioni collaterali che sono a loro collegate • In alcuni casi sono relazioni fra concetti precedentemente codificati (ad es. per la musica, una lezione di filosofia…) • Ma possono essere associazioni mnemoniche (tipo gli acronimi o le frasi di “suggerimento”) Memoria

  29. M a lungo termine: codifica • In altri casi si tratta di informazioni provenienti da altri sensi o da elaborazioni involontarie • come riconoscere una persona da lontano in base a come cammina, • una voce al telefono (ed anche scambiare la voce di una persona con quella di un’altra perché il telefono altera le frequenze) Memoria

  30. M a lungo termine: codifica • Nel memorizzare i brani, sono importanti le informazioni aggiuntive. • Se un brano contiene solo “cose importanti”, non le ricordiamo tutte • Se le parti importanti sono frammezzate da parti secondarie, quelle importanti si ricordano più facilmente. • Anche le parti che includono spiegazioni che giustificano delle conclusioni sono più facilmente ricordate. • Parti legate fra loro logicamente, sono più facili da ricordare Memoria

  31. M a lungo termine: codifica • Esperimento: • A due gruppi di persone viene sottoposto un testo su Mozart • Il primo gruppo ha un testo semplice, con i fatti: “Mozart andò da Vienna a Parigi” • Il secondo gruppo, un testo con informazioni aggiuntive, anche non rilevanti: “Per evitare complicazioni sentimentali, Mozart andò a Parigi per tenere un concerto” • Il secondo gruppo ricordava di più Memoria

  32. M a lungo termine: recupero • Si crede che la maggior parte delle volte in cui dimentichiamo informazioni della memoria a lungo termine, sia dovuto a problema di recupero • Le situazioni di vero oblio sembrano essere molto poche e legate a degenerazioni cerebrali Memoria

  33. M a lungo termine: recupero • Capita spesso di non riuscire a ricordare qualcosa quando ci serve (un esame, un colloquio importante) e, appena passato il momento di stress, l’informazione cercata viene alla memoria da sola • Nelle sedute psicoterapeutiche capito spesso che il paziente riporti delle informazioni di cui non si ricordava da tempo Memoria

  34. M a lungo termine: recupero • Esperimento: • Si chiede alle persone di memorizzare una lunga lista di parole e alcune appartengono a determinate categorie (animali, cibo, fiori..) • Successivamente a metà persone si chiede di riportare quante più parole possono, all’altra metà si chiede di riportare gli animali (o i fiori) • Il gruppo con aiuti, ricorda di più • Ripetendo l’esperimento con le stesse persone, ma invertendo la situazione, di nuovo, l’aiuto aiuta il ricordo Memoria

  35. M a lungo termine: recupero • E’ più facile ricordare qualcosa con un suggerimento (riconoscimento) che tramite il richiamo semplice dell’informazione. • Per questo, un “esame” basato su domande a scelta multipla è più facile di un esame con domande aperte! • Tuttavia, il riconoscimento può essere facilmente “deviato” con suggerimenti “erronei” Memoria

  36. M a lungo termine: recupero • Il recupero delle informazioni è associato a delle “chiavi di ricerca” • Se più informazioni sono associate alla stessa “chiave” sarà più difficile recuperare l’informazione cercata • A meno che non usiamo più chiavi di ricerca per quell’informazione Memoria

  37. M a lungo termine: recupero • Esperimento: • Chiediamo di ricordare: • “Il banchiere (1) fu invitato a rivolgersi alla folla, (2) ruppe la bottiglia (3) e non differì il viaggio” • “L’avvocato (1) imbiancò il vecchio granaio” • È più difficile ricordare le informazioni sul banchiere • Ma se la frase fosse: “Il banchiere (1) fece una conferenza di economia, (2) poi andò al lavoro (3) e diede un prestito ad un cliente” è più facile Memoria

  38. M a lungo termine: recupero • Ci sono interferenze fra il numero di informazioni associate ad una chiave di ricerca, e il tipo di associazioni • Informazioni che rientrano in un “contesto” sono più facilmente memorizzabili di quelle che non lo sono • Il contesto sembra funzionare come un aiuto al riconoscimento Memoria

  39. M a lungo termine: recupero • Esperimento: • Si chiede a delle persone di memorizzare 13 sillabe e di riperterle più volte finche non si riesca a riprodurle correttamente per due volte. Siamo così sicuri che sono nella memoria a lungo termine • Dopo 20 minuti devono recitarle e se sbagliano devono ri-impararle di nuovo • Il giorno successivo, dopo una settimana e dopo un mese, di nuovo • Il tempo necessario per ri-imparare diventa sempre più breve Memoria

  40. MLT: codifica e recupero • Vi sono interazioni fra il modo il cui viene codificata l’informazione e il suo recupero: • Organizzazione delle informazioni al momento della codifica • Contesto di codifica simile al contesto di recupero • Sia esterno (luoghi, situazioni) • Sia interno (stato emotivi, attivazione, alterazione) Memoria

  41. MLT: codifica e recupero • Organizzazione delle informazioni al momento della codifica • In molti casi della vita quotidiana, aver “categorizzato” le informazioni ci aiuta nel recupero • “L’infermiera ha detto… e poi il medico ha fatto… e quindi mi ha spiegato… Poi fuori c’era una persona anziana…” • Infermiera, medico e persona anziana sono “categorizzazioni” ovvero fanno riferimento a “classificazioni” che noi già possediamo Memoria

  42. MLT: codifica e recupero • Contesto di codifica - contesto di recupero • Quando andiamo in un posto in cui abbiamo trascorso del tempo, ci vengono in mente ricordi legati ad oggetti, luoghi specifici • Esperimento: dei sommozzatori devono imparare delle liste di parole; metà le imparano a terra e metà in immersione. Quando si chiede loro di ricordare, le persone ricordano più parole nel contesto in cui le hanno memorizzate Memoria

  43. MLT: codifica e recupero • Contesto di codifica - contesto di recupero • Anche lo stato fisico-emotivo incide sul ricordo • Esperimento: un gruppo di persone deve imparare e ricordare una lista di parole. A metà di loro si fa assumere del caffè, all’altra metà della marjuana. Il ricordo delle parole è migliore se quando si devono recuperare si è assunto caffè (o marjuana) rispetto alla non assunzione e rispetto all’altra sostanza (marjuana o caffè) Memoria

  44. MLT: oblio ed emozioni • L’emozione influenza il recupero o l’oblio in 5 differenti situazioni: • Ripetizione • Ricordi flash • Ansia • Contesto • Rimozione Memoria

  45. MLT: oblio ed emozioni • Ripetizione • Quando siamo emotivamente attivati (in senso positivo o in senso negativo) tendiamo a ripetere nella nostra testa la situazione e a riviverla più volte • Abbiamo visto come la ripetizione favorisca il passaggio nella MLT • Diversi esperimenti hanno rilevato come la memorizzazione sia migliore sui ricordi emotivamente “carichi” rispetto a quelli “neutri” Memoria

  46. MLT: oblio ed emozioni • Ricordi flash • “registrazione vivida e relativamente stabile delle circostanze in cui si ha notizia di un evento significativo e a forte carica emotiva” • Molte persone dicono di ricordare esattamente dov’erano e cosa stessero facendo nel momento in cui hanno saputo dell’attacco alle torri gemelle, hanno sentito il terremoto, hanno visto un certo film… • In questi casi, l’intera situazione contestuale viene memorizzata in modo apparentemente fedele • In realtà anche i ricordi flash sono soggetti ad oblio o alterazioni Memoria

  47. MLT: oblio ed emozioni • Ansia interferente con il recupero • L’ansia (emozione negativa) può interferire con il recupero delle informazioni • La spiegazione più accettata è che lo stato d’ansia attivi il ricordo di informazioni ad essa legate e questi ricordi interferiscano con il recupero dell’informazione cercata • La situazione più eclatante sono le situazioni d’esame: se si entra in ansia, si viene assaliti da molti dubbi e ricordi di fallimenti…. Memoria

  48. MLT: oblio ed emozioni • Effetti del contesto • Abbiamo visto che il contesto può facilitare il ricordo • Quando “memorizziamo” qualcosa viene memorizzato anche il contesto e questo contesto implica anche lo stato emotivo • Se quindi abbiamo memorizzato mentre eravamo tristi o felici, un contesto differente può contrastare il ricordo Memoria

  49. MLT: oblio ed emozioni • Rimozione • Secondo Freud, certi ricordi infantili sono così emotivamente traumatici che il loro ricordo potrebbe sconvolgerci anche da adulti, quindi li “rimuoviamo” ovvero non permettiamo loro di diventare coscienti • Secondo la teoria cognitiva, la “rimozione” agirebbe bloccando selettivamente determinati ricordi • Tuttavia non è stato possibile replicare questa situazione tramite esperimenti (soprattutto per problemi etici) Memoria

  50. Memoria a lungo termine • In sintesi • Immagazzina informazioni per lunghi periodi (da pochi giorni a molti anni) • Il recupero è sensibile a molti meccanismi di interferenza • Molte situazioni di oblio (forse tutte, escluse lesioni) sono in realtà insuccessi nel recupero • È influenzata (positivamente e negativamente) dalle emozioni Memoria

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