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ASL: UN’AZIENDA PER IL TERRITORIO

ASL: UN’AZIENDA PER IL TERRITORIO. Conferenza dei Sindaci 15 dicembre 2011. Dr.ssa Mara Azzi Direttore Generale Asl Bergamo. ASL MACRO ORGANIZZAZIONE COMPLESSA CHE GESTISCE 1,5 MILIARDO DI EURO DI RISORSE ECONOMICHE E SI OCCUPA DI:

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ASL: UN’AZIENDA PER IL TERRITORIO

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  1. ASL: UN’AZIENDA PER IL TERRITORIO Conferenza dei Sindaci 15 dicembre 2011 Dr.ssa Mara Azzi Direttore Generale Asl Bergamo

  2. ASL MACRO ORGANIZZAZIONE COMPLESSA CHE GESTISCE 1,5 MILIARDO DI EURO DI RISORSE ECONOMICHE E SI OCCUPA DI: • Programmazione, acquisto e controllo di prestazioni sanitarie; • Prevenzione medica (sicurezza negli ambienti di lavoro, salute e ambiente, igiene degli alimenti, sanità pubblica); • Cure primarie e continuità assistenziale (MMG, PLS, Farmacie, Protesica); • Dipendenze (Sert); • Area Famiglia, Anziani e Disabili; • Assistenza domiciliare; • Prevenzione veterinaria (Sanità animale, igiene degli alimenti di origine animale, igiene degli allevamenti, sanità pubblica veterinaria).

  3. AREA SOCIO SANITARIA Momento di trasformazione dell’intero settore socio sanitario dovuto a: • Contrazione risorse finanziarie disponibili; • Aumento della domanda dovuto a invecchiamento della popolazione; • Aumento patologie croniche degenerative; • Aumento della povertà e fragilità sociale; • Forte immigrazione.

  4. Interventi socio sanitari in grado di dare risposte a questi bisogni tenendo conto della particolare complessità di definire i confini fra disagio e patologia. RISPOSTA = INTEGRAZIONE

  5. Definire i confini per capire quali sono gli elementi comuni ed evitare le sovrapposizioni; • Necessità di integrare il socio sanitario ed il sanitario; • Necessità di integrare il socio sanitario ed il sociale.

  6. Fra le competenze dell’ASL è prevista la programmazione delle unità di offerta socio sanitarie e sanitarie; • Necessità di affrontare i problemi della sanità; • Ripensare al modello di cura; • Deospedalizzazione; • Rideterminazione posti letto in 4X1000 abitanti (erano 4,5).

  7. Necessità di liberare risorse per deospedalizzare e per lo sviluppo dell’assistenza territoriale; • Questo impone il passaggio di alcune prestazioni dal ricovero a regimi erogativi diversi; • Problema della continuità ospedale/territorio (problema culturale legato al modello ospedale centrico con assorbimento della maggior parte delle risorse); • La superspecializzazione della medicina non consente l’approccio olistico; • Difficile rapporto fra gli MMG ed i medici ospedalieri; • Il paziente si sente sicuro in un ambiente protetto.

  8. Il passaggio ospedale territorio impone un rapporto molte stretto con il socio sanitario ed un ruolo di regia dell’Asl definito ed interpretato in modo concreto e corretto che assicuri un’integrazione fra servizi preventivi di diagnosi e cura e di reinserimento in un percorso globale; • La creazione delle reti ospedaliere pubbliche e private in collaborazione con i servizi territoriali; • La rivalutazione del ruolo dei distretti come vero riferimento dell’assistenza territoriale e del rapporto tra sanitario e socio sanitario.

  9. L’ASL deve affrontare due importanti momenti della vita della popolazione bergamasca (Bergamo e provincia conta 1.103.190 abitanti): • Il Prima riguarda l’intera popolazione intervenendo tramite la prevenzione con l’educazione agli stili di vita e gli screening; • Il Dopo attraverso il potenziamento dell’ADI progetto CREG e SUBACUTI.

  10. CREG: • Innovativa modalità di presa in carico dei pazienti che, a fronte della corresponsione anticipata di una quota predefinita di risorse deve garantire, senza soluzioni di continuità e cali di assistenza, tutti i servizi extraospedalieri (prevenzione, follow-up, monitoraggio persistenza terapeutica, specialistica ambulatoriale, protesica, farmaceutica) necessari per una buona gestione delle patologie croniche.

  11. SUBACUTI: • Posti letto dove vengono ricoverati pazienti a bassa complessità sanitaria. • 118 in provincia di Bergamo; • Attivi dal 01/11/2011 n. 85. • Possibilità di accesso in ingresso dal territorio e dal reparto per acuti.

  12. Si pone un ripensamento delle logiche programmatiche attraverso la prospettiva di una sussidiarietà territoriale che ricompone ed integra l’azione di più soggetti: ASL – PROVINCIA – COMUNI – SISTEMA SCOLASTICO – UNIVERSITA’ – TERZO SETTORE – ASSOCIAZIONISMO – VOLONTARIATO – OO.SS.

  13. Il distretto socio sanitario • Luogo di riferimento dell’integrazione, ambito in cui deve nascere una nuova forma di coordinamento tra le diverse figure che devono dare delle risposte (MMG, PLS, Specialisti ambulatoriali, Continuità assistenziale, emergenza territoriale, operatori sociali) tutti nello stesso luogo per dare risposte appropriate e condivise.

  14. Per la comunità • Distretto sociosanitario, come risposta dinamica ai bisogni del territorio di riferimento necessità quindi del mantenimento di un rapporto continuo con la comunità locale e con i bisogni e la domanda che essa esprime.

  15. Per il cittadino • Il centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi e luogo di integrazione e di risposta ai bisogni (già previsto dalla normativa ma vuotato di contenuti). • Le attività che devono essere garantite riguardano tutte le persone e si estendono dalla educazione sanitaria alla prevenzione all’erogazione dell’insieme delle cure che non necessitino di ricovero alla riabilitazione e attività socio sanitarie ad alta integrazione. • Il distretto deve fungere da regia per tutte le attività che vengono erogate da altri soggetti. • E’ l’espressione operativa dell’Asl sul territorio.

  16. Quindi la proposta in questa fase è di LAVORARE INSIEMEsoprattutto a livello locale, distrettuale, territoriale. AMBITI TERRITORIALI ASL IL PIANO DI ZONA2012-2014 ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO RELATIVO ALL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA2012 • Accesso ai servizi • Famiglia e minori • Domiciliarità • Continuità delle cure • Disabilità LE LINEE DI INDIRIZZO PER LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE A LIVELLO LOCALE 2012-2014 SI RICHIAMA IL RUOLO DI INDIRIZZO E DI GOVERNODELL’ASL E DEL CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI SINDACI PER LA SOTTOSCRIZIONE DI ACCORID E PROTOCOLLI CHE RIGUARDINO L’INTERO TERRITORIO PROVINCIALE. IL DOCUMENTO DELLE REGOLE DEL SISTEMA SOCIO-SANITARIO DI REGIONE LOMBARDIA PER IL 2012 PREVEDE CHEIL MODELLO ORGANIZZATIVO DELL’ASL SIA IMPRONTATO, TRA LE ALTRE COSE, SUL TERRITORIO

  17. LE AZIONI PREVISTE da subito Incrocio tra Documento di programmazione e coordinamento dei servizi socio sanitari 2012 e Piani di Zona 2012-2014 A LIVELLO PROGRAMMATORIO DA GENNAIO 2012 INCONTRI sul territorio TRA Direzione ASL e le 14 assemblee dei Sindaci A LIVELLO PREPARATORIO Territorializzazione delle azioni descritte Sviluppo di una domiciliarità più vicina al cittadino Stesura di accordi aventi ad oggetto le attività condivise A LIVELLO OPERATIVO

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