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Il problema dell’alcool nel mondo giovanile

Etruria Medica . Il problema dell’alcool nel mondo giovanile. Societa' Cooperativa di Medicina Generale. Dr. Gerardo Argiro’ M.M.G Coop. ETRURIA MEDICA. L’alcol è…divertimento. Alcol è…seduzione. ….l’alcol è anche questo. ….l’alcol è anche questo.

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Il problema dell’alcool nel mondo giovanile

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Presentation Transcript


  1. Etruria Medica Il problema dell’alcool nelmondo giovanile Societa' Cooperativa di Medicina Generale Dr. Gerardo Argiro’ M.M.G Coop. ETRURIA MEDICA

  2. L’alcol è…divertimento

  3. Alcol è…seduzione

  4. ….l’alcol è anche questo

  5. ….l’alcol è anche questo

  6. Secondo un rapporto pubblicato nel 2011 dallo psichiatra David Nutt sulla rivista inglese “Lancet” l’alcool ha costi collettivi e personali più alti rispetto ad eroina e crack. Ad ogni sostanza è stato dato un punteggio che esprime la pericolosità della sostanza (su sé stessi e sulla società) Alcol punteggio: 72 Eroina punteggio :55 Crack punteggio : 54 Cocaina punteggio : 27 Tabacco punteggio : 26 Cannabis: 20 Quali dati si hanno sui costi sociali dovuti all'abuso di sostanze alcoliche?

  7. La dose quotidiana che una persona in buona salute può assumere senza incorrere in gravi danni non può essere stabilita da rigide norme! Bisogna considerare oltre al sesso: • l’età: le soglie si riducono per anziani,adolescenti,giovani; • il peso corporeo; • le modalità di assunzione (durante o fuori dai pasti); • Le capacità individuale di metabolizzazione dell’alcol.

  8. L’Oms raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni: per questo, nei giovani di 11-15 anni viene considerato un comportamento a rischio il consumo anche di una sola bevanda alcolica durante l’anno. In quest’ottica, le quote di popolazione a rischio sono molto rilevanti e con differenze di genere meno evidenti che nel resto della popolazione: tali quote, infatti, sono pari al 15,2% dei maschi e al 12% delle femmine

  9. Anche tra i ragazzi di 16-17 anni il quadro della diffusione di comportamenti di consumo a rischio è piuttosto critico, interessando il 13% dei ragazzi e il 5,8% delle ragazze. Inoltre, già a questa età il binge drinking raggiunge livelli prossimi a quelli medi della popolazione.

  10. Cosa è il Binge Drinking? Il Binge drinking è il “BERE PER UBRIACARSI”. Consiste nel bere almeno 5 bicchieri di fila Tipico dei giovani, si pratica nei fine settimana. Obbiettivo: perdere il controllo. Attraverso il bere si cerca di raggiungere l’annebbiamento delle funzioni di controllo. Ottenere la condizione di sballo.

  11. Il 20,4% dei ragazzi italiani (campione di 2000 ragazzi tra i 13-24anni) ha ammesso di aver fatto un’esperienza di Binge drinking, contro l'8,6% delle ragazze. Un fenomeno in aumento se si pensa che nel 2005 il dato era del 14,6% per i maschi e del 6,1% per le giovanissime

  12. IL FENOMENO DELLA POLIASSUNZIONE • Droghe (cannabinoidi, cocaina,anfetamine, ecstasy, allucinogeni. eroina). • Tabacco • Alcool

  13. Perché la poliassunzione ? • Erronea diffusa convinzione che l’assunzione di dosi minime di varie sostanze potenzi il loro effetto evitando i rischi offerti dal dosaggio abituale di ogni singolo tossico. • In realtà - gli effetti tossici della poliassunzione si potenziano anche a bassi dosaggi. - più difficile la disassuefazione e l’identificazione dei tossici assunti.

  14. Energy Drinks • Sempre più comune è l’utilizzo di energy drinks+alcol Es. Red Bull+Vodka

  15. Cosa sono gli Energy Drinks • Sono bevande analcoliche stimolanti con un alto contenuto di caffeina, taurina e guaranà. • Il loro effetto è quello di non far sentire la stanchezza

  16. Un mix pericoloso: • Il mix energy drinks + alcol è pericoloso sia perché addolcendo il sapore dell'alcol induce a berne di più e più in fretta, sia perché gli energy drinks nascondono alcuni effetti dell'alcol dando a chi beve la percezione, solo fittizia, di essere sobrio . • È quanto dimostrato in un'indagine svolta su un campione di giovani i cui risultati sono apparsi sulla rivista Alcoholism. Clinical & Experimental Research.

  17. Come agisce l'alcol ? L'alcol ha un cosiddetto EFFETTO BIFASE. All'effetto principale piacevole a breve termine (ad es. distensione,alleviamento del dolore, disinibizione o buon umore) seguono effetti collaterali a lungo termine indesiderati ad es.svogliatezza, inquietudine,agitazione, cattivo umore, depressione o mal di testa). Proprio questo effetto bifase è la causa del potenziale di dipendenza dell'alcol, dato che gli effetti collaterali indesiderati possono essere bloccati da un nuovo consumo di alcol. Così l'interessato o l'interessata possono cadere col tempo in un circolo vizioso e diventare alcoldipendenti. L’organismo si può abituare all'alcol, le persone ne sopportano quantità sempre maggiori. Questo aumento di tolleranza fa sì che si beva sempre più alcol per poter ottenere ancora i piacevoli effetti principali desiderati. I giovani reagiscono peggio all'alcol rispetto agli adulti. Per via del peso corporeo spesso più basso i giovani sentono già l'effetto dell'alcol in piccole dosi e si ubriacano più in fretta degli adulti. Quando organi come cervello o fegato non sono ancora completamente sviluppati,l'alcol può disturbare sensibilmente lo sviluppo globale dei giovani. Una dipendenza si può sviluppare molto velocemente nei giovani. negli adolescenti si riscontra anche solo dopo mesi.

  18. Ho alzato un po’ il gomito, e allora? … L’uso eccessivo di alcol anche se sporadico può avere effetti immediati sul nostro organismo che possono rappresentare un pericolo Leggera euforia, disinibizione: 0,2 g/ml Rallentano le percezioni, in particolare della profondità: 0,4 g/ml si accentuano gli sbalzi di umore, difficoltà a parlare, attività motoria rallentata ed imprecisa, perdita dell'autocontrollo: 0,8 g/ml totale confusione mentale: 1,5-2 g/ml Diarrea, vomito, mal di testa (segni dell’intossicazione) Diarrea, vomito, mal di testa (segni dell’intossicazione) arrestodell’attività respiratoria:4 g/ml COMA ETILICO

  19. ALCOL E GUIDA sottovalutazione del pericolo, senso di onnipotenza riduzione della velocità di trasmissione degli stimoli e quindi tempi di reazione più lunghi; minore capacità di concentrazione e, a lungo andare, sonnolenza; alterazione del senso della distanza e della velocità; in alcuni paesi sono stati eseguiti esperimenti con conducenti in stato di ebbrezza facendoli guidare con tachimetro nascosto. Chiedendo loro di marciare ad una velocità prestabilita, essi procedevano generalmente ad una velocità quasi doppia! ·alterazione delle capacità visive(in particolare della visione laterale): chi guida in stato di ebbrezza tende a portarsi al centro della strada poiché l'abuso di alcool provoca la cosiddetta visione a tunnel; · Maggiore sensibilità all'abbagliamento.

  20. Alcool & guida La guida in stato di ebbrezza è un reato, punito con diverse sanzioni a seconda del tasso alcolemico del conducente al momento del fermo. La legge stabilisce attualmente il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue, limite oltre il quale il conducente viene definito in stato di ebbrezza e quindi soggetto a provvedimenti sanzionatori. Nel nuovo codice della strada è stata stabilita la tolleranza zero per i conducenti con meno di 21 anni, per i neopatentati che hanno la patente da meno di 3 anni e per i conducenti professionali o di autoveicoli con patente C, D, E. Queste categorie non possono bere alcol quando guidano mentre per gli altri vale ancora il limite alcolemico di 0,5 grammi/litro..... Se si esagera: e ritiro della patente

  21. Persona adulta 70 Kg che introduce 1 litro di vino a 12 gradi avrà una alcolemia di circa 1,30

  22. Sai quanto bevi? Si considera che • un bicchiere di vino un aperitivo, un bicchierino di superalcolico, un boccale di birra contengono la stessa quantità di alcol: 12 grammi di alcol=1 unità. Il limite • legale per la guida è di 0,5g/l di alcol nel sangue. Con quanto alcol si raggiunge questo limite non si può dire con precisione; dipende da sesso, peso, età, tipo di bevanda, assunzione a digiuno o a stomaco pieno. • Per approssimazione possono bastare 2 bicchieri o anche 1 a digiuno. Se parliamo di donne basta ancora meno. • Occorre 1 ora per smaltire 1 bicchiere.

  23. ACCERTAMENTO STATO EBBREZZA Gli organi di Polizia stradale possono sottoporre i conducenti ad accertamenti non invasivi ed a prove attraverso apparecchi portatili (etilometri). L'accertamento si effettua mediante l'analisi dell'aria alveolare espirata. La concentrazione dovrà risultare da almeno due controlli concordanti effettuate ad un intervallo di tempo di cinque minuti e dovrà essere visualizzato mediante prova documentale. 28

  24. ALCOL e SOCIETA' GENERAZIONE ALCOLICA Dagli happy hour (il rito metropolitano dell’aperitivo mangereccio a prezzo ridotto) ai chupito(bicchierino di superalcolico bevuto tutto d'un fiato )scontati dopo le 2 di notte: se non alzi il gomito sei OUT. Persino l’entrata in discoteca è regolata dal bicchiere. Tra i teenagers, bere è diventato un vanto, UNA MODA. Allo stato attuale BERE FA PIU’ MORTI DELLA DROGA 16 L’Età minima per la somministrazione di alcolici secondo la legge italiana 800.000 Gli adolescenti italiani che consumano alcolici 25% La percentuale di giovani europei tra i 15 ed i 29 anni che muore a causa dell’alcol 30000-50000 Sono i morti in un anno determinati dall’abuso di alcol in Italia 11-12 E’ l’età media di iniziazione all’alcol in Italia mentre nel resto di Europa è 14 anni

  25. L’alcol: un pericolo sottovalutato… • L’alcol è una droga socialmente accettata. • Non viene percepita la sua reale pericolosità. • Intorno al consumo eccessivo di alcol esiste una certa tolleranza ed una certa leggerezza di giudizio (“una ciucca….cosa vuoi che sia….a chi non è mai successo….”) Perché? L’alcol da sempre accompagna la storia dell’umanità Ha un costo relativamente basso È facilmente accessibile a tutti Il cinema e la pubblicità contribuiscono a rendere l’alcol una bevanda appetibile Il suo consumo è spesso parte dei riti di iniziazione Il consumo di alcol è globalizzato e molto diffuso …..

  26. CONTESTO FAMILIARE… • Rispetto alla nostra cultura l’utilizzo di alcool gode di un consenso sociale molto elevato. • L’ “iniziazione” al bere avviene spesso in ambito familiare, con un consumo di alcol per lo più legato al cibo (il vino durante i pasti è un componente della dieta mediterranea)

  27. Il consumo di alcol da parte di un giovane all’interno della famiglia non si configura mai come un comportamento inadeguato. • Col passare del tempo viene meno il controllo familiare. • Molto frequentemente i ragazzi non bevono in famiglia ma si “ubriacano” fuori. Binge Drinking

  28. E’ un comportamento rischioso esportato dai paesi anglossassoni • RISCHI: Incidenti stradali Aggressività Intossicazioni acute

  29. GIOVANI, ALCOL E PUBBLICITA’ I giovani vengono coinvolti nell’uso di bevande alcoliche attraverso messaggi pubblicitari che sfruttano diversi canali quali la televisione, i giornali, le radio, internet e la telefonia mobile. Interessi commerciali rendono le leggi poco efficaci.

  30. Legge quadro n. 125 del 2001 • Le finalità di questa legge sono atte a tutelare le persone e soprattutto i bambini dall’ abuso di alcol. • divieto di pubblicità all'interno di programmi rivolti ai minori • divieto di attribuire efficacia o indicazioni terapeutiche non riconosciute dal Ministero della Sanità; • il divieto di rappresentare minori intenti al consumo di alcol; • il divieto di pubblicità in qualsiasi forma sulla stampa giornaliera e periodica dedicata ai minori

  31. ALCOL e SPORT • Sempre di più il mondo dello sport è contaminato da pubblicità di bevande alcoliche • Esiste una legge regionale che vieta la vendita di alcol nei luoghi dove si svolgono attività sportive. Legge Regionale 28/05, art. 42 comma 4

  32. Gli stili del bere Stile conviviale: nella cultura giovanile questo stile del bere soddisfa due domande: per un verso la ricerca del piacere e dello stare insieme per l’altro verso il desiderio di essere gradevoli e spontanei …trovare nuove amicizie …per festeggiare …Un motivo per bere è quello di stare un po’ più allegri del solito

  33. Gli stili del bere Stile consumistico: prevale in questo stile la razionalità del consumatore: le scelte avvengono sulla scorta di motivazioni che vanno dai gusti personali, ai bisogni indotti dal consumismo, alle mode, alle risorse economiche ….Perché mi piace l’aroma degli alcolici …È di moda Perché si frequentano luoghi che inducono al bere

  34. Gli stili del bere Stile rituale: è uno stile del bere che soddisfa sia la conferma di valori condivisi sia una domanda di identità all’interno del gruppo. In secondo luogo anche certe sperimentazioni di resistenza, di solidarietà di gruppo o di gioco, passano attraverso precise ritualità. In particolare, esse assumono spesso, nel consumo giovanile, la veste di gioco, sotto forma soprattutto della prova di resistenza, tipica questa dei riti di iniziazione dei giovani alla vita adulta

  35. Gli stili del bere Stile omologante: talvolta ci si lascia andare con l’alcol perché si tende ad omologarsi sui comportamenti degli altri membri del gruppo, anche per non subire le eventuali sanzioni informali derivanti da una possibile defezione. E’ l’esigenza di farsi accettare dal gruppo dei pari …per farsi accettare nel gruppo

  36. ALCOOL E LIVELLO CULTURALE Tra i bevitori maschi prevale la bassa scolarità. Nella donna con l' aumentare del livello culturale aumenta il rischio alcool

  37. l’alcol può rappresentare una sorta di "droga d’accesso" o "ponte" per gli individui più giovani verso altre sostanze illegali.

  38. Conclusioni In una regione a forte vocazione viti-vinicola come la nostra nella quale vengono promosse politiche integrate per la salute orientate ad un consumo moderato e responsabile delvino,in linea con la “Piramide alimentare Toscana”,come conciliare il piacere del bere del buon vino con quello di muoversi in sicurezza sulle strade e di salvaguardare la salute psicofisica dei giovani?

  39. Conclusioni La risposta e’ nella PREVENZIONE • Richiamo alle responsabilita’ collettive e delle singole persone. • Comportamenti individuali virtuosi • Processi di educazione(scuola,famiglia,medici) e controllo(forze dell’ordine,etilometro) e,se necessario,anche di dissuasione e punizione. • Coordinamento ed integrazione delle politiche di tutti i settori interessati.

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