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AREE A MAGGIOR INQUINAMENTO DA OSSIDI DI AZOTO

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AREE A MAGGIOR INQUINAMENTO DA OSSIDI DI AZOTO

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Presentation Transcript


    1. 1

    2. 2 AREE A MAGGIOR INQUINAMENTO DA OSSIDI DI AZOTO

    3. 3

    4. 4 ELENCO INQUINANTI NOX SOX CO CO2 O3 Particolato Tot. Sospeso (PTS; diam.sino 50 µmetri) Particolato Ultragrossolano: (diametro >10 µmetri) PM 10 (diam. 2,5-10 µmetri; particolato grossolano) PM 2,5 ( “ 0,1-2,5 “ ; “ fine) PM 0,1 ( < 0,1 “ ; “ ultrafine)

    5. 5 COMPOSIZIONE CHIMICA DELLE PM PARTE ORGANICA: idrocarburi di varia origine PARTE INORGANICA: nitrati e solfati di metalli leggeri e pesanti.

    6. 6 FUMO DI TABACCO SVILUPPO DI I.P.A. (3-4 alfabenzopirene): con azione lesiva sull’epitelio cilindrico ciliato monostratificato dei bronchioli lobulari e terminali, sull’epitelio cubico semplice dei bronchioli respiratori e sul pavimentoso semplice degli alveoli. ENZIMA ARIL IDROCARBURO IDROSSILASI : mediatore del danno; attiva gli I.P.A. in epossidi alchilanti cancerogeni (azione mutagena sul DNA). PM 0,1 attraversano l’interfaccia alveolo capillare; probabile danno sull’intima vasale. provaprova

    7. 7 PROBABILI MECCANISMI PATOGENETICI DEL DANNO VASCOLARE DA PARTICOLATO ULTRAFINE Stato Infiammatorio Sistemico Aumento Pressione Sistolica Aumento Viscosità del Plasma Aumento prot. C reattiva e Fibrinogeno Aumento di Leucociti e Piastrine circolanti Vasocostrizione generalizzata Diminuzione Plasminogeno

    8. 8 STUDI EPIDEMIOLOGICI U.S.A: Ricoveri in H;Consumo farmaci anti asma;certificati di morte;SMR(decessi rilevati/attesi) Europa:1987, “medici per l’Ambiente,Svizzera”….l’aumento episodico di 10 µg/m³ di PM 10 (oltre la soglia elvetica di 30 µg/m³) causa aumento di mortalità per tutte le cause pari a circa lo 0,6%; inoltre per una percentuale superiore a 10 µg/m³ rispetto alla media annuale si ha un aumento sensibile dei decessi per tutte le cause specie per patologie cardiopolmonari e tumori del polmone. provaprova

    9. 9 MISA 2 METANALISI ITALIANA DEGLI STUDI SUGLI EFFETTI A BREVE TERMINE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO (1996-02); IN 15 CITTA’ ITALIANE; 9.100.000 ab. (EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE, 4-5; 2004)

    10. 10 RISULTATI DELLO STUDIO (I) Valutazione-variazione % mortalità e morbosità (ricoveri in H) in relazione ad aumenti di 10 µg/m³di SO2, NO2 e PM 10, e di 1 mg/m³di CO. Correlazione positiva per aumento di mortalità/die per tutte le cause ( specie per pat.cardio respiratorie)

    11. 11 RISULTATI DELLO STUDIO (II) Maggiore danno per le classi estreme di età (0-24 mesi; > 85aa) Danno maggiore 2 gg dopo il picco di PM10, sino a 4 gg per NO2 e CO Incremento decessi entro 15 gg Maggiore patologia nei mesi caldi dell’anno.

    12. 12 CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI N° morti complessive che si sarebbero evitate rispettando la normativa europea per il 2010 pari a 20 µg/m³: per PM10 : 900 ( 1,4% sul totale) per NO2 : 1400 ( 1,7 “ “ ) FERRARA : 300 morti in meno. Nella nostra città nel 2004 la media di PM10 è stata di 41 µg/m³ (limite di 50); 95 sforamenti del limite. Al 15 marzo ’05 la media era di 60; 80 sforamenti al 6/12/05.

    13. 13 SPATIAL ANALYSIS OF AIR POLLUTION AND MORTALITY IN LOS ANGELES [Jerrett Michael e coll; Epidemiology-Volume 16(6) Nov. 2005, p.727-736]. ¦ Forte correlazione con l’ischemia cardiaca. ¦ Le patologie croniche secondarie alla esposizione alle PM 2,5 possono essere molto maggiori, sino al triplo, di quanto sino ad oggi stimato.

    14. 14 PARTICOLATO ATMOSFERICO FINE E RICOVERI OSPEDALIERI PER CAUSE CARDIOVASCOLARI E RESPIRATORIE [F.Dominici e coll; JAMA 295:1127-1134; 8 marzo 2006]. ? PM2,5 : colpisce prevalentemente gli alveoli ? aumento rischio per gli anziani ? durata: 1999-2002; 11,5 milioni di pazienti (> 65 aa) ? effetto immediato per aumento tassi ricovero per patologie cardio respiratorie ? citochine polmonari?

    15. 15

    16. 16 NATURAL GAS COMBINED CYCLE POWER PLANT (NGCC) o Centrale Turbogas Potenza: 800 MW Consumo: un miliardo m³ gas metano/anno (su un’area di 10 h; nel 2002 in Italia, su di una superficie di 30 milioni di ettari si sono consumati 70,4 miliardi di m³) V.I.A : valutazione delle PM 10 del particolato primario, trascurato il più importante secondario. PM10 primario annuo=150-250 ton; PM 2,5 secondario annuo= circa 800 ton.

    17. 17 CLASSIFICAZIONE DEL PARTICOLATO “INDUSTRIALE” A SECONDA DELL’ORIGINE a) Particolato primario filtrabile: emesso in fase solida direttamente dalla sorgente b) Particolato primario condensabile: dalla fase gassosa ad alta temperatura condensa in pochi secondi dall’espulsione dalla sorgente per diluizione e raffreddamento c) Particolato secondario: si forma in atmosfera per complessi processi principalmente fotochimici, partendo dalle emissioni gassose di SO2, NOx, ammoniaca, composti organici

    18. 18 ORIGINE DEGLI NOX NELLE CENTRALI TURBOGAS Fuel NOx: dall’azoto non molecolare del combustibile Prompt NOx: dalla reazione dell’N con i radicali liberi degli idrocarburi nella fiamma Thermal NOx: dall’ossidazione ad alta temperatura dell’N dell’aria ambiente

    19. 19 INQUINAMENTO SUL TERRITORIO (II) ? La creazione della TURBOGAS da 800 MW può comportare l’immissione in atmosfera di circa 1000 t./anno di polveri fini (200-250 di particolato primario e circa 800 di secondario) ? Equivale ad affermare che la quota di polveri aggiuntiva potenzialmente inalabile per anno per ciascuno dei 135.000 cittadini ferraresi potrebbe essere pari a circa 7,4 kg.

    20. 20 EPA=Enviromental Protection Agency;dati presenti ed aggiornati dal '68; utili x "pacchetto di scambio ambientale". From " Emissioni da centrali termoelettriche a gas naturale; la letteratura corrente e l'esperienza statunitense"; Nicola Armaroli, Claudio Po; Chimica e...ambiente" ; Maggio 2003 ; 85; 45-50.EPA=Enviromental Protection Agency;dati presenti ed aggiornati dal '68; utili x "pacchetto di scambio ambientale". From " Emissioni da centrali termoelettriche a gas naturale; la letteratura corrente e l'esperienza statunitense"; Nicola Armaroli, Claudio Po; Chimica e...ambiente" ; Maggio 2003 ; 85; 45-50.

    21. 21 N.B.:come dice la nota, ci si riferisce a tutto il ciclo vitale della centrale; dall'inizio della costruzione alla sua dismissione.N.B.:come dice la nota, ci si riferisce a tutto il ciclo vitale della centrale; dall'inizio della costruzione alla sua dismissione.

    22. 22 GLOBAL WARMING POTENTIAL

    23. 23 INCENERITORI….. …… e NON TERMOVALORIZZATORI

    24. 24 DEFINIZIONE INCENERITORE : industria insalubre di I classe ( D.M. del 5/9/94, relativo all’Elenco delle Industrie Insalubri di cui all’articolo 216 del T.U. delle Leggi Sanitarie).

    25. 25 INCENERITORE: SOSTANZE TOSSICHE (a)

    26. 26 INCENERITORE: SOSTANZE TOSSICHE (b) ? Policloro-dibenzo-para-diossine (PCDDs) : la 2,3,7,8-Tetraclorodibenzoparadiossina (2,3,7,8-TCDD) è CLASSIFICATA NEL GRUPPO 1 IARC (cancerogeni per l’uomo) ? Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): benzene : gruppo 1 IARC benzo- a-pirene: gruppo 2A IARC (probabili cancerogeni per l’uomo)

    27. 27 INCENERITORE: SOSTANZE TOSSICHE (c) ? Policlorobifenili e policloroterfenili : CLASSIFICATI NEL GRUPPO 2A IARC (probabili cancerogeni umani) ? Policloro-dibenzofurani (PCDFs): i Tetraclorodibenzofurani sono classificati nel gruppo 3 IARC (non evidenza o assenza di cancerogenesi per l’uomo e gli animali)

    28. 28 POLICLORODIBEZODIOSSINE(PCDD) e POLICLORODIBENZOFURANI (PCDF). PROPRIETA’ FISICO CHIMICHE ? Bassissima solubilità in H2O ? Scarsissima degradabilità per via chimica e biologica ? Diossina: uno dei dodici POP’s (composti chimici organici persistenti) ? Elevata liposolubilità : passaggio alla catena alimentare, accumulo negli organismi viventi, specie nel fegato

    29. 29 FORMAZIONE DI PCDD/F NEI FLUSSI DI USCITA Non distrutti nei rifiuti Precursori organici clorurati nei rifiuti alimentari o formati in combustione Reazione termica : precursori non clorurati e composti inorganici clorurati Da specie cloroorganiche in fase di post combustione Reazione in fase gassosa o bifase ( gassosa/non gassosa) L’elevata temperatura né distrugge né impedisce la formazione I metalli fungono da catalizzatori della reazione di formazione

    30. 30 PCDD/F: PROPRIETA’ CANCEROGENE E TOSSICHE Emivita nei tessuti umani : 5,8 - 11,3 aa Passaggio transplacentare al feto, quindi accumulo generazionale Dose annua tollerabile per persona di 60 kg = 219 ng ( = 0,22 µg) Azione sui recettori Ah (aryl hydrocarbon) e proteine cellulari ubiquitarie Un solo grammo di diossina (I-TEQ) = dose annua per 4,5 milioni di persone.

    31. 31 PCDD/F: PROPRIETA’ CANCEROGENE E TOSSICHE ;bibliografia (a) Coorte di Seveso: aumento incidenza e mortalità per tutti i tumori (Hoffman La Roche/Givaudane/ Icmesa; disastro ambientale colposo del 1976) Cluster di sarcomi molli tra i residenti nel raggio di 2 km da un inceneritore per residui industriali di Mantova (Comba e coll.;Occup.Environ.med. 2003;60;680-683)

    32. 32 PCDD/F: PROPRIETA’ CANCEROGENE E TOSSICHE; bibliografia (b) Clusters di sarcomi dei tessuti molli e di linfomi non Hodgkin nel comune di Campi Bisenzio; inceneritore di San Donnino) [Biggeri,Catelan;Epid.&Prev.29,maggio-agosto 2005, 156-59] La diossina ha effetto promovente la cancerogenicità di altri cancerogeni ( es. nitrosamine); è un endocrine disruptor (“disturbatore” endocrino); induce citochine come il TNF e le interleukine; deprime il sistema immunitario.

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    34. 34 …i risultati del nostro studio indicano un incremento significativo di rischio di sarcoma, che risulta correlato sia all’ intensità che alla durata dell’ esposizione ambientale a sostanze diossino simili in accordo con studi , svolti in Francia e in Italia che hanno riportato un incremento di rischio di sarcoma e/o linfoma NHD nella popolazione residente vicino ad un inceneritore…. Pag.5 Relazione “Rischio di sarcoma…” Zambon-Ricci

    35. 35 …gli inceneritori con più alto livello di emissioni in atmosfera sono stati quelli che bruciavano rifiuti urbani…seguiti da quelli per rifiuti ospedalieri ed infine da quelli industriali.. …le politiche ambientali dovrebbero porre al centro delle proprie strategie la riduzione della produzione dei rifiuti come necessario obiettivo di PREVENZIONE PRIMARIA Pag.7 Relazione “Rischio di sarcoma…” Zambon-Ricci

    36. 36 RENDIMENTO CALORICO DEI R.S.U. ?L’incenerimento dei rifiuti e la raccolta differenziata non costituiscono un sistema integrato ?Non accettabile il concetto di termoutilizzatore con produzione di CDR, combustibile dai rifiuti ( o RDF, refuse derived fuel); infatti il bilancio energetico di tale scelta è negativo. ? CARTA e CARTONI: 26,5% in peso dei RSU (media nazionale); forniscono il 55% del potere calorifico (n.b.: il cloro è precursore di diossine e furani) ? PLASTICA: 11,1% in peso dei RSU; fornisce il 37,5% del potere calorifico.

    37. 37 INCENERIRE I RIFIUTI E’ LA SOLUZIONE ?

    38. 38 INCENERITORI:AUMENTO DELL’INQUINAMENTO ?1 tonnellata di rifiuti è trasformata in: 1 tonnellata di fumi 300 kg di ceneri solide discariche speciali 30Kg di ceneri volatili (altamente tossiche) 650 Kg di H2O sporca (da depurare) 25 Kg di gesso Forte emissione di gas serra (Co2). RISULTATO:INQUINAMENTO RADDOPPIATO

    39. 39 IL RUOLO AMBIENTALE ED ENERGETICO DEL “NUOVO INCENERITORE” (a) (M.GIUGLIANO, M.GROSSO.POLITECNICO DI MILANO; dic.’03) I nuovi impianti funzionano come distruttori di diossine; riducono il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente; forniscono energia e calore. Utilizzo delle BAT : - combustione ottimale - depolverazione - adsorbimento dei gas su carbone attivo - ossidazione catalitica finale (abbatte anche gli NOx)

    40. 40 IL RUOLO AMBIENTALE ED ENERGETICO DEL “NUOVO INCENERITORE”(b) (M.GIUGLIANO, M.GROSSO.POLITECNICO DI MILANO;dic.’03) Sono abbattuti anche: IPA, PCB alcuni tossici (arsenico,cadmio,mercurio, piombo) e gas acidi (a. cloridrico, a.fluoridrico, anidride solforosa) DIOSSINA: attuale limite ambientale di 0,1 ng/m3 come tossicità equivalente (TEQ) ed in condizioni di fumi secchi con tenore di ossigeno dell’11%.

    41. 41 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI”(a) I sistemi di abbattimento degli inquinanti neutralizzano essenzialmente l'acido cloridrico e fluoridrico e rimuovono il particolato prima che questo lasci il camino di emissione. Gli abbattitori ad umido "lavano" i gas alla base del camino, I filtri elettrostatici catturano il particolato.

    42. 42 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI”.…..però…….(b) I sistemi di abbattimento ed i filtri non sono in grado di: distruggere il rifiuto incombusto, prevenire la formazione di nuovi composti tossici durante la combustione eliminare le fasi di maneggiamento di materiali tossici raccolti dai filtri……

    43. 43 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI”……però……(c) I sistemi di abbattimento delle emissioni concentrano le sostanze emesse durante la combustione sotto forma di polveri altamente contaminate e scorie tossiche che ritroviamo in discarica oppure più o meno depurate nei fiumi nel caso dei liquidi di lavaggio negli abbattitori ad umido.

    44. 44 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI” ……però……(d) Circa il 30% del peso iniziale del rifiuto si ritrova alla fine del ciclo di combustione sotto forma di ceneri altamente contaminate.

    45. 45 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI”……però……(e) L'inceneritore non annulla le discariche Ne richiede una di tipo speciale per le ceneri residue (per ogni tonnellata di rifiuti 300 Kg di ceneri tossico-nocive) Non esistono sistemi di misurazione completa, continua e da parte di un Ente Pubblico degli inquinanti emessi dai “termovalorizzatori”…

    46. 46 CONSIDERAZIONI SUI “NUOVI INCENERITORI” ……però……(f) … i test di efficienza degli impianti servono principalmente per calcolare : 1) Efficienza di combustione (CE) 2) Efficienza di distruzione e rimozione (DRE) Sono entrambe calcolate più per capire la performance dell'impianto che per verificare la pericolosità delle emissioni.

    47. 47 Piccoli inceneritori crescono in Emilia Romagna(ton/anno) (Dott. Federico Valerio)

    48. 48 CICLO IN ATTO: SFRUTTAMENTO E CONSUMISMO incenerimento / discarica / spreco risorse / aumento immotivato produzione beni/aumento sfruttamento e “flessibilità” dei lavoratori (> PIL!) : bilancio energetico negativo versus ……..

    49. 49 OPZIONE OPPOSTA: IPOTESI ZERO WASTE riduzione produzione beni-rifiuti (decrescita economica!) / raccolta differenziata spinta /riutilizzo/ riciclaggio/recupero materia prima: aumento posti di lavoro, risparmio, bilancio energetico positivo. Le Direttive Europee e la normativa Nazionale per i R.S.U. solo in ultimissima istanza accreditano l’incenerimento.

    50. 50 ESPOSTO CONTRO LA TRIPLICAZIONE DELL’INCENERITORE DI CASSANA (DA 40 MILA A 140 MILA T./ANNO DI RSU) Presentato alla procura della repubblica estense il 14/07/07; cinque medici firmatari (F.Cigala, G.Rasconi,V.Vicentini, L.Pittini, M.Navarra); i primi tre del Comitato Ferrara Città Sostenibile.

    51. 51 ESPOSTO CONTRO LA TRIPLICAZIONE DELL’INCENERITORE DI CASSANA (DA 40 MILA A 140 MILA T./ANNO DI RSU) Si chiede che “…l’Ecc.mo Procuratore valuti i fatti appene descritti ed esposti e, qualora ritenga la sussistenza di elementi di rilevanza penale, individuati i soggetti responsabili presunti tali, proceda al compimento degli atti e degli accertamenti anche tecnici che riterrà opportuni o indispensabili esercitando l’azione penale per la punizione dei ritenuti responsabili”.

    52. 52 Medici ed Inceneritori BRITISH SOCIAL ECOLOGICAL MEDICINE (BSEM) http://wwwecomed.org.uk THE HEALTH EFFECTS OF WASTE INCINERATORS (Dic. 2005) INTERNATIONAL SOCIETY of DOCTORS for ENVIRONMENT(ISDE) http://www.isde.it LA POSIZIONE SUGLI INCENERITORI genn.06 LETTERA APERTA 06/09/06 V giorn.mond. ORDINE DEI MEDICI DI RAVENNA e MODENA: comunicati ufficiali PETIZIONI IN TUTTA ITALIA (409 MEDICI A FORLI……) FIMMG : COMUNICATO Sez.Toscana mag. 2006 ORDINE DEI MEDICI DI MODENA, MEDICI DI FERRARA ed altri : ESPOSTO ALLA PROCURA maggio 2007 Federazione degli Ordini dei Medici dell’ Emilia Romagna: moratoria su tutti gli impianti 10 settembre 2007

    53. 53 VERSIONE AGGIORNATA DEL CODICE DI DEONTOLOGIA PROFESSIONALE PROFESSIONE MEDICA:perizia, diligenza, prudenza. Titolo II, Doveri Generali del Medico ,Cap.I “Libertà, indipendenza e dignità della professione”. Art. 5 Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente. “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini.

    54. 54 VERSIONE AGGIORNATA DEL CODICE DI DEONTOLOGIA PROFESSIONALE A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della saluite individuale e collettiva”.

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