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Complex Learning Un modo possibile di essere DULP

Complex Learning Un modo possibile di essere DULP. Eleonora Guglielman e Laura Vettraino DULP ‘09 14 settembre 2009. La risposta: Complex Learning. La sfida: rispondere alla non prevedibilità della realtà e alla complessità emergente dei saperi.

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Presentation Transcript


  1. Complex LearningUn modo possibile di essere DULP Eleonora Guglielman e Laura Vettraino DULP ‘09 14 settembre 2009

  2. La risposta: Complex Learning • La sfida: rispondere alla non prevedibilità della realtà e alla complessità emergente dei saperi È un approccio che va oltre il semplice blended learning; con la sua molteplicità di attori, risorse, forme e mezzi di comunicazione il risultato è maggiore della somma dei suoi componenti. È l’ibridazione tra teorie, ambienti, sistema dei media, linguaggi e modi di interazione. DULP 09 - 14 settembre 2009

  3. Complessità e organicità • Il termine complex esplicita la complessità delle dinamiche che si attuano grazie al valore aggiunto che si integra a presenza e distanza; non sostituzione/ampliamento delle modalità disponibili, bensì riconfigurazione fra le diverse tipologie di modelli di e-learning, da nuovi legami e nuove gerarchie tra i media, nuovi linguaggi e nuove modalità d’interazione e quindi di ri-mediazione • Ferri, 2005; Guglielman, Vettraino, 2007; Guspini, 2008 DULP 09 - 14 settembre 2009

  4. Le parole chiave del Complex Learning Personalizzazione Multiattorialità Olismo Complessità Apertura Ibridazione Ri-mediazione Biografia Fluidità Learnativity DULP 09 - 14 settembre 2009

  5. Quanto è DULP il Complex Learning? Quanto può essere DULP il Complex Learning? In che modo ripensare gli schemi e i luoghi noti dell’apprendimento? • Design Inspired Learning • Ubiquitous Learning • Liquid Learning Places • Person in Place Centred Design DULP 09 - 14 settembre 2009

  6. Il Complex Learning è Design Inspired • Progettazione centrata sull’utente • Progettazione partecipata: con l’utente Ripensare il modo di progettare l’ambiente e l’esperienza formativa, con le tecnologie e attraverso le tecnologie, per creare spazi liquidi di apprendimento DULP 09 - 14 settembre 2009

  7. Il Complex Learning come Ubiquitous Learning • Integrazione di tecnologie, media, strumenti di comunicazione e interazione, ambienti • Superamento dei modelli chiusi e gerarchici che ripropongono schemi basati sulla staticità dei ruoli L’apprendimento segue l’utente e non viceversa DULP 09 - 14 settembre 2009

  8. Liquid Learning Places: il Complex Learning Environment Luoghi tradizionali e non di interazione, comunicazione, apprendimento, lavoro, svago Contaminazione e ibridazione di ambienti di rete e communities Co-location virtuale; nomadismo I luoghi del Complex Learning: aperti, flessibili, fluidi DULP 09 - 14 settembre 2009

  9. Gli ambienti virtuali: convergenza, rimediazione, integrazione, riconfigurazione…come definire la complessità? Perché definirla? Blogger Wordpress Twitter Digg Ning Google Wave Pageflakes Facebook Netlog Youtube Myspace Piattaforma e-learning Scribd Slideshare Flickr Podomatic Google Wikipedia Gmail Skipe Messenger DULP 09 - 14 settembre 2009

  10. Person in Place Centred Design la progettazione è un processo continuo, che non si esaurisce nelle prime fasi; l’ambiente è organizzato e allestito progressivamente dai suoi abitanti, ciascuno dei quali mette in gioco la propria biografia rappresentativa • Progettare in un modo nuovo, “sovversivo”, creativo, olistico: • esplicitazione dei presupposti teorici • definizione dell’approccio apprenditivo • descrizione dell’articolazione dei percorsi formativi • specificazione delle metodologie didattiche • descrizione dell’ambiente di apprendimento • descrizione della relazione pedagogica • descrizione delle modalità di valutazione Linee Guida DULP 09 - 14 settembre 2009

  11. … Ma il Complex Learning funziona? • Il Complex Learning tende a destrutturare la formazione aumentando la dimensione informale e non formale rispetto a quella formale • Come fare per… • favorire la transizione tra i diversi ambienti? • far interagire i corsisti in luoghi aperti e “non protetti”? • incentivare la partecipazione attiva? • valutare? DULP 09 - 14 settembre 2009

  12. Le condizioni di fattibilità • Ruolo attivo e partecipato del soggetto • Progettazione e costruzione dell’ambiente e delle risorse da parte del soggetto • Superamento della piattaforma per la creazione di un complex learning environment • Creazione di una complex community DULP 09 - 14 settembre 2009

  13. Le condizioni di fattibilità • Prospettive teoriche eclettiche e non autescludentisi • Valutazione autentica, orientata all’analisi del processo collettivo di apprendimento • Figura chiave del processo è il complex tutor, in possesso di competenze pregiate, in grado di favorire il nomadismo tra ambienti, attori, codici DULP 09 - 14 settembre 2009

  14. Quali competenze per il complex tutor? Ne parliamo nel DULPCamp…. • Grazie per l’attenzione • Eleonora Guglielman e Laura Vettraino • www. learningcom.it • info@learningcom.it DULP 09 - 14 settembre 2009

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