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Il Relatore (geom. Salvatore Fiscella)

CIRCOLARE MINISTERIALE n° 119/99 DECRETO LEGISLATIVO 195/2003 - 81/2008 e 106/2009 – Accordo Stato/Regioni dell’11/01/2012 Incontri di AGGIORNAMENTO ed INFORMAZIONE. Il Relatore (geom. Salvatore Fiscella). FORMAZIONE LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI

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Presentation Transcript


  1. CIRCOLARE MINISTERIALE n° 119/99 DECRETO LEGISLATIVO 195/2003 - 81/2008 e 106/2009 – Accordo Stato/Regioni dell’11/01/2012 Incontri di AGGIORNAMENTO edINFORMAZIONE Il Relatore (geom. Salvatore Fiscella)

  2. FORMAZIONE LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI • La formazione dei lavoratori si articola in due momenti distinti: • formazione generale (con programmi e durata comuni per i diversi settori di attività); • formazione specifica, in base al rischio effettivo in azienda (settore ATECO di appartenenza) • Durata minima complessiva dei corsi di formazione per i lavoratori • (classificazione dei settori di rischio):

  3. IN SINTESI 6. FORMAZIONE DEI DIRIGENTI: La formazione dei dirigenti, così come definiti dall’articolo 2, comma 1, lettera d), del D. Lgs. n. 81/2008, in riferimento a quanto previsto all’articolo 37, comma 7, del D. Lgs. n. 81/2008 e in relazione agli obblighi previsti all’articolo 18, sostituisce integralmente quella prevista per i lavoratori. La durata minima del modulo per dirigenti è di 16 ore. Fermo restando l’obbligo di aggiornamento, non sono tenuti a frequentare il corso di formazione di cui al punto 6 i dirigenti che dimostrino di aver svolto, alla data di pubblicazione del presente accordo, una formazione con contenuti conformi all’art. 3 del D.M. 16/01/1997 effettuata dopo il 14 agosto 2003 o a quelli del Modulo A per ASPP e RSPP previsto nell’accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006, pubblicato su GU n. 37 del 14 febbraio 2006.

  4. A CHI SONO DIRETTI GLI INCONTRI:Sono rivolti agli insegnanti, al personale Amministrativo ed al personale ATA di tutta la scuola Obiettivo degli incontri è: La diffusione della cultura di “Auto protezione” attraverso un percorso didattico educativo, così sintetizzabile:

  5. Il 9 aprile 2008 èstato pubblicato nella G.U.R.I. il Decreto Legislativo n° 81: “Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che attua l’art. 1 della Legge n. 123 del 3 agosto 2007” Contestualmente viene abrogato il D. Lgs. 626/1994

  6. Il nuovo D. Lgs. gode di un campo di applicazione più esteso di quello previsto dal D. Lgs 626/1994: • Definisce meglio i soggetti destinatari degli obblighi di sicurezza e meccanismi di delega di funzioni; • Stabilisce regole più ferree per la tenuta della documentazione relativa alla tutela dei lavoratori; • Inasprisce le sanzioni per l'inosservanza delle regole di prevenzione e protezione.

  7. Dall’entrata in vigore (15 maggio 2008) sono state abrogate, tra l’altro, anche: • DPR 27/04/1955, n. 547 prevenzione degli infortuni sul lavoro • DPR 19/03/1956, n. 303 sull’igiene del lavoro (eccetto l’articolo 64) • D.Lgs. 15/08/1991, n.277 sul rischio chimico, fisico e biologico • D.Lgs. 19/09/1994,n. 626 • D.Lgs. 14/08/1996, n. 493 sulla segnaletica di sicurezza • D.Lgs. 19/08/2005, n. 187 esposizione dei lavoratori ai rischi da vibrazioni • Artt. 2, 3, 5, 6 e 7 della legge 3/08/2007, n. 123

  8. Il documento valutazione rischi deve riportare la valutazione di tutti i fattori di rischio esistenti, tra cui la valutazione dei seguenti rischi oggetto di specifica normativa: • rischio incendio (Decreto 10/03/1998) • rischio rumore (D.Lgs. 277/91) • rischio vibrazioni (D.Lgs. 187/2005) • rischio per la salute riproduttiva (D.Lgs. 151/01) • rischio per la salute del lavoratore minore (D.Lgs. 345/99) • rischio chimico (D.Lgs. 25/2002) • rischio cancerogeno • Il documento deve essere rielaborato in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori.

  9. Il piano emergenza deve perseguire i seguenti obiettivi: • Prevenire o limitare i pericoli alle persone • Coordinaregli interventi del personale a tutti i livelli • Definiretutti i comportamenti e le azioni che ogni persona presente nella scuola deve mettere in atto per salvaguardare la propria incolumità • Intervenire, se necessario, con primo soccorso sanitario • Individuaretutte le emergenze che possano coinvolgere l'attività • Definirei compiti da assegnare al personale durante l’emergenza

  10. Articolo 55 - Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente • E’ punito con l’arresto da quattro a otto mesi o con l’ammenda da 5.000 a 15.000 euro il datore di lavoro: • che omette la valutazione dei rischi e l’adozione del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), ovvero che lo adotta in assenza degli elementi di cui alle lettere a), b), d) ed f) dell’articolo 28 e che viola le disposizioni di cui all’articolo 18, comma 1, lettere q) e z), prima parte; • che non provvede alla nomina del RSPP ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera b), salvo il caso previsto dall’articolo 34;

  11. Articolo 59 - Sanzioni per i lavoratori • I lavoratori sono puniti: • con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro per la violazione dell’art. 20, comma 2, lett. b), c), d), e), f), g), h) e i); • (h: I lavoratori DEVONO partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro)

  12. Con il Lgs. 81/2008, la gestione della sicurezza diviene collegiale, perché • è prevista la partecipazione dei lavoratori (docenti, A.T.A. e studenti) • Il decreto legislativo n° 81/2008: • Prescrive misure di tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività • Inserisce importanti novità in materia di sicurezza degli edifici scolastici • Introduce innovazione ai processi di formazione ed informazione nei confronti dei docenti, del Personale A.T.A. e degli allievi • Delinea gli adempimenti a carico del datore di lavoro relativamente all’istituzione di un Documento sulla protezione e prevenzione rischi • Definisce il rapporto di responsabilità tra scuola ed Ente tenuto a fornire i locali; Infatti , precisa che: “(…) gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare (…) la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso (…) ad istituzione scolastiche ed educative (...) restano a carico dell’amministrazione tenuta a fornire i locali” – art. 18 punto 3;

  13. Il decreto legislativo n° 81/2008 conferma l’obbligo di: • EFFETTUAREla valutazione dei rischi • PREDISPORREil servizio di protezione e prevenzione • ANALIZZAREi pericoli • PREDISPORRE la documentazione necessaria • DISPONE anche che probabili ispezioni dell’ASP e dell’Ispettorato del Lavoro verificheranno se la scuola ha provveduto ad elaborare e/o aggiornare il documento, senza però entrare nel merito dei contenuti

  14. IL Lavoratore è La persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro. Sono equiparati ai lavoratorigli allievidegli istituti di istruzione ed universitari ed i partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici.

  15. Obblighi del Lavoratore - I lavoratori dovranno: • Nominareil rappresentante per la sicurezza • Prendersicura della sicurezza personale e collettiva • Collaborarecol D. L. per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro • Informarei superiori di qualsiasi infortunio • Sottoporsiai controlli sanitari • Osservarele disposizioni impartite ai fini della protezione collettiva e individuale • Utilizzare correttamente le attrezzature ed i D.P.I. messi a loro disposizione • Non rimuovere senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di controllo • Rispettare la segnaletica esposta • Mantenere il pavimento in ordine, pulito e non possono renderlo scivoloso • Non occupare i percorsi di emergenza con materiale e oggetti • Non impedire la libera apertura delle porte di emergenza • Non rendere poco visibili i cartelli di segnalazione dei percorsi di fuga • Avere cura delle attrezzature di lavoro messe a loro disposizione • Modificare di propria iniziativa alle attrezzature • Segnalare immediatamente al dirigente qualsiasi difetto rilevato

  16. CONOSCENZA DEL TERRITORIO (ANALISI ED ESPOSIZIONE RISCHI)FONTI DEL RISCHIO CALAMITA’ MATURALI • Terremoti (definizione di antisismico – gradi di sismicità: Magnitudo - Mercalli) • Alluvioni • Incendi • Nube Tossica • Cenere Vulcanica • Crolli strutturali • Inquinamento (terremoti–alluvioni) • Ordigno esplosivo ANTROPIZZAZIONE DEL TERRITORIO • Sboscamento • Modifica alvei fiumi • Carenza di regole urbanistiche • Onde elettromagnetiche • Industrializzazione selvaggia (discarica vicino terme) • Ordigno esplosivo (dolo) • Etc..

  17. DEFINIZIONE di RISCHIOIl rischio è il prodotto di alcuni fattori che condizionano in modo determinante la presenza e l’importanza del rischio stessoI fattori determinanti sono:PericolositàVulnerabilitàEsposizione

  18. LAFORMULA Il rischio può essere efficacemente descritto da questa formula: R = P x V x E C’è rischio per un terremoto atteso in un piccolo paese disabitato ma dichiarato patrimonio artistico mondiale (E) Non c’è rischio se un fiume dovesse esondare in una zona priva di insediamenti urbani, agricoli o industriali (E)

  19. CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI I rischi per le persone presenti negli ambienti di lavoro si possono classificare in: A) Rischi per la sicurezza che sono così distinti: • di natura infortunistica (responsabili del verificarsi d’incidenti o infortuni e quindi di danni o menomazioni lievi o gravi subite durante le attività lavorative in conseguenza di un impatto fisico – traumatico); • Per carenze strutturali dei luoghi di lavoro, delle macchine e degli impianti (meccanici, elettrici, chimici ecc); • Per la presenza di sostanze pericolose e di materiale che possono causare incendio e/o esplosioni. B) Rischi per la salute: Sono quelli di natura igienico – ambientali, responsabili dell’alterazione dell’equilibrio biologico del personale addetto a lavori in ambienti con emissioni di fattori di rischio di natura chimica, fisica e biologica, con conseguente esposizione del personale presente. C) Rischi per la sicurezza e la salute: Sono quelli cosiddetti trasversali perché sono legati ai rapporti tra le persone, all’organizzazione del lavoro, alla psiche dei lavoratori, a fattori strettamente personali (situazioni affettive, humor ecc.), oltre che a fattori ergonomici ed a condizioni di lavoro difficili.

  20. PRINCIPI ERGONOMICI PER LE POSTAZIONI AI VDT - Parte superiore dello schermo leggermente al di sotto dell’altezza degli occhi - Spalle rilassate - Il polso e la mano devono essere in linea retta - Schermo posizionato in modo da eliminare o ridurre i riflessi di luce - Il braccio e l’avambraccio ad angolo retto - Inclinare lo schienale - Regolare il piano della scrivania - Appoggiare i piedi a terra - Cosce in posizione orizzontale

  21. RISCHIO STRUTTURALE • Ogni possibile rischio legato a carenze dovute alla struttura dell’edificio, sia all’interno che all’esterno dei locali, rientrano nel rischio strutturale. • L’edificio deve presentarsi in buono stato di conservazione; la struttura muraria deve essere integra in ogni sua parte (es. interni, serramenti, pavimenti etc.). • Le strutture murarie devono essere prive di crepe, fessurazioni, scrostamenti; gli infissi ed i serramenti devono essere integri di ogni parte prevista (es. vetri, sistemi di chiusura, sistemi di fermo in apertura etc.) • Le pareti, i soffitti ed i pavimenti non devono presentare zone umide, bagnate o ammuffite. • I pavimenti ed i rivestimenti devono essere integri in ogni loro parte; non devono notarsi piastrelle danneggiate e instabili, devono essere privi di buche, sporgenze, cavità e piani inclinati pericolosi. • Le pareti e i soffitti devono essere tinteggiati, privi di scrostamenti e facilmente pulibili.

  22. RISCHIO STRUTTURALE • Le scale devono essere agevoli al passaggio, con gradini ben livellati e provviste di strisce antisdrucciolo. • Gli spazi esterni devono essere sgombri da materiali in deposito, puliti da vegetazione spontanea pericolosa, privi di buche o dislivelli accentuati. • I percorsi pedonali devono evitare la possibilità di formazione di pozzanghere e comunque antisdrucciolevoli. • Le aree esterne destinate alle attività ludiche devono essere valutate idonee in relazione all’attività che si intende intraprendere.

  23. RISCHIO IMPIANTISTICO • L’edificio deve essere dotato di impianti tecnologici tali da garantire almeno i seguenti servizi: • energia elettrica: (illuminazione locali, alimentazione apparecchiature didattiche e di servizio) • Presenza dell’illuminazione di emergenza • Riscaldamento: (i locali per l’attività didattica e di lavoro devono essere riscaldati a temperatura di almeno 18-20°C) • Acqua calda-fredda: (l’edificio dovrà prevedere locali di servizio igienico - sanitario in numero sufficiente in relazione all’impiego, muniti di impianto idrosanitario) • I locali dovranno essere dotati di un impianto elettrico efficiente e sicuro. Tutti i componenti elettrici dovranno essere assolutamente integri in ogni loro parte, prese o interruttori rotti o danneggiati devono essere tempestivamente disattivati e segnalati. • I locali adibiti ad attività didattica che richiede l’ausilio di apparecchiature elettriche, devono essere dotati di prese di corrente con caratteristiche ed in numero conveniente all’impiego.

  24. RISCHIO IMPIANTISTICO • Prolunghe ed adattatori dovranno essere usati se strettamente necessari e comunque con diligenza e razionalità. • Ogni anomalia o danneggiamento devono essere tempestivamente segnalati. • I locali di lavoro devono essere dotati di illuminazione naturale e artificiale tali da non provocare l’affaticamento della vista. • Eventuali zone d’ombra vanno individuati e segnalati. • Ogni vano o locale di transito e/o accesso (corridoi, scale, atri, viali esterni normalmente transitati, servizi, etc.) devono essere dotati di illuminazione artificiale. • L’impianto elettrico e le relative protezioni vanno verificate periodicamente da personale qualificato, riportando gli esiti su apposito registro. • Deve essere individuato un interruttore generale per togliere energia elettrica in caso di situazioni di emergenza.

  25. RISCHIO IMPIANTISTICO • La temperatura non dovrà subire variazioni considerevoli fra luoghi di lavoro e zone di circolazione e servizio interne. • I termostati di regolazione e controllo della temperatura devono essere accessibili solo al personale preposto, con esclusione degli alunni. • Gli apparecchi riscaldanti dovranno essere di forma e caratteristiche idonee in modo da non costituire rischi per gli utenti del luogo. • I generatori di calore vanno gestiti e controllati periodicamente da personale qualificato, riportando gli esiti del controllo in un apposito registro. Deve essere individuata una valvola di intercettazione del combustibile dell’impianto di riscaldamento per situazioni di emergenza. • Ogni plesso deve essere dotato di servizi igienico-sanitari dotati di impianto idraulico efficiente che, in relazione al numero di utenti, fornisca acqua, anche calda se prevista, con apparecchiature e tubazioni prive di perdite e gocciolamenti. • Gli impianti di scarico devono essere tenuti efficienti, evitando la presenza di intasamenti, segnalando tempestivamente anomalie in tal senso o situazioni maleodoranti.

  26. RISCHIO BIOLOGICO • Fotografare la scuola con una lente d’ingrandimento • Igiene: per garantire la salubrità ambientale è necessario: • che i pavimenti siano sistematicamente puliti e periodicamente disinfettati; • le pareti ed i soffitti non devono ravvisare la presenza di muffe e/o aloni indici di penetrazioni d’acqua; • l’arredamento: banchi, sedie, cattedre, lavagne, devono essere sistematicamente spolverati e puliti in quanto strumenti di lavoro su cui si deposita facilmente la polvere, acari, pollini che possono causare irritazioni alle vie respiratorie nonché reazioni allergiche. • Particolare cura ed attenzione deve essere dedicata dai preposti alla pulizia e disinfezione dei sanitari tramite l’uso di guanti di gomma e camici in quanto si ravvisa il rischio di contrarre infezioni da Salmonella, virus epatite A e B, etc. • L’attività di primo soccorso agli allievi deve essere fatta dal personale addetto al primo soccorso secondo le norme di comportamento previste dal Piano di Emergenza, onde evitare l’eventuale trasmissione di malattie. • Assicurarsi che tutti gli strumenti metallici contundenti (forbici, compassi, taglierini, etc.) siano sottoposti a buona manutenzione e pulizia;

  27. RISCHIO BIOLOGICO • I telai delle finestre, i cornicioni, i davanzali non devono essere imbrattati da guano di volatili. • Programmare interventi di sanificazione in caso si ravvisi la presenza di topi, scarafaggi, formiche, mosche, ragni rispettivamente responsabili di, tumefazioni, allergie ed infezioni. • Le vie di circolazione esterna, il parco, e ogni luogo esterno in cui si svolgano attività ludiche e motorie, devono essere sorvegliati; qualora siano presenti bottiglie, oggetti contundenti, siringhe, etc., deve essere previsto il divieto ed occorre attivare le misure di protezione;

  28. RISCHIO CHIMICO • Come usare in sicurezza le sostanze chimiche nella scuola • Per le operazioni di pulizia degli ambienti scolastici in genere si usa la candeggina, l’alcool, l’ammoniaca, l’acido muriatico raramente acqua ragia per eliminare le scritte dai banchi. • I rischi correlati consistono nella possibilità di un contatto accidentale con le sostanze ed una esposizione ai vapori per cui occorre che gli addetti adottino le opportune misure di prevenzione e protezione nonché DPI. • Gli addetti al sevizio di fotocopisteria devono essere opportunamente istruiti sulle modalità con cui fare le sostituzioni del toner. • Qualora i programmi didattici prevedano l’uso di laboratori chimici dovrà essere fatta una valutazione specifica del rischio derivante dall’impiego delle sostanze previste, a cui dovrà seguire la formazione necessaria ai lavoratori

  29. RISCHIO MACCHINE e ATTREZZATURE Qualora i programmi didattici prevedano l’uso di laboratori tecnologici, dovrà essere fatta una valutazione specifica del rischio derivante dall’impiego di macchine e/o impianti, a cui dovrà seguire la formazione necessaria ai lavoratori RISCHIO FISICO Usare idonee attrezzature di pulizia, possibilmente non scale o simili, per pulire i vetri all’interno onde eliminare il rischio di caduta da postazioni in elevazione. Per piccoli interventi di manutenzione (es. sostituzione lampadine) usare una scala a norma in presenza di un assistente preposto per evitare il rischio di caduta. Movimentare secchi d’acqua, prodotti di pulizia, sacchi di rifiuti facendo attenzione che questi non siano troppo pieni e pesanti e che il sollevamento avvenga nel seguente modo: portare il peso vicino al corpo e piegare le ginocchia, tenere un piede più avanti dell’altro per avere più equilibrio. Il materiale didattico deve essere movimentato con l’ausilio di carrelli o con l’aiuto di personale ausiliario adottando le modalità di sollevamento sopra descritte.

  30. RISCHIO FISICO Gli educatori della scuola materna, asilo nido, insegnanti di sostegno durante l’attività di assistenza e trasporto di bambini sono sottoposti ad un forte sforzo fisico derivante dal sollevamento, abbassamento, trasporto dei carichi (rappresentati dai bambini stessi, mediamente di peso 15-20 Kg. a 2-3 anni di età). Per il sollevamento adottare le precauzioni precedentemente indicate. Gli insegnanti addetti alle discipline motorie devono avere un orario flessibile in modo che tale attività non sia continuativa. MICROCLIMA: è opportuno che la guardiola sia posta in un luogo protetto dalle correnti d’aria; eventualmente adottare delle barriere fisiche; è importante che le aule ed ogni altro ambiente che raggruppa persone sia arieggiato; in tali luoghi infatti sono facile veicolo di malattie a trasmissione orale: influenza, rosolia, morbillo, scarlattina. Per garantire una sufficiente aerazione dei locali occorre che la superficie finestrata sia 1/20 della superficie calpestabile.

  31. VIDEOTERMINALI: definizione Si definiscono video terminali (VDT) le apparecchiature dotate di schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione, costituite di personal computer, sistemi di videoscrittura, di elaborazione dati, di testi o di immagini. PATOLOGIE Le principali patologie correlate all’uso dei video terminali sono riconducibili ai seguenti tipi di disturbi: • mal di testa • dolori al collo • dolori di schiena • dolori ai polsi • dolori ai piedi • problemi circolatori • pesantezza; • tensione; • bruciore agli occhi; • arrossamento oculare; • deficit della messa a fuoco; • visus annebbiato.

  32. RISCHIO COMPORTAMENTALE • I giochi in cui si coinvolgono gli alunni devono essere tali da garantire la loro incolumità ed organizzati in funzione degli spazi interni disponibili. • Gli alunni devono essere istruiti a non correre lungo i corridoi, a non aprire violentemente le porte, a lavarsi le mani prima di mangiare, a non giocare in modo violento con i compagni.

  33. RISCHIO SISMICO Uno sguardo alla Terra Come si propaga l’energia sprigionata durante un terremoto

  34. Se l’epicentro è localizzato sul fondo marino si genera un Maremoto. Le onde che il Maremoto crea diventano sempre più alte man mano che si avvicinano alla costa e possono danneggiare e distruggere molte costruzioni.

  35. Quanto è grande un terremoto In sismologia si utilizzano due parametri differenti: MAGNITUDO(Richter): è la misura oggettiva dell’energia elastica emessa durante un terremoto. Viene calcolato dall'ampiezza o dalla durata della registrazione sismica del terremoto. INTENSITA’(Mercalli): quantifica e classifica esclusivamente gli effetti provocati sull’ambiente, sulle cose e sull’uomo. E' differente da luogo a luogo in funzione della distanza dall'epicentro.

  36. A che cosa corrispondono i gradi della:

  37. Cosa fare IL TERREMOTO Conoscere per prevenire Prima di Durante Dopo un Terremoto

  38. Prima che arrivi un terremoto è importante • Sapere si è in una zona a rischio • Sapere quali sono i punti più sicuri della costruzione • Sapere dove sono gli interruttori generali • Sapere se vi sono e quali sono le uscite di emergenza • Sapere dove sono gli spazi aperti sicuri vicini alla costruzione • Assicurarsi che tutte le persone che sono con noi sappiano cosa fare Durante Un Terremoto E’ molto importante rimanere calmi e reagire con prontezza: (a casa, a scuola, nei luoghi di lavoro, nei negozi, nei luoghi affollati o per strada). Il pericolo maggiore è quello di essere colpiti da oggetti che cadono.

  39. Durante un Terremoto Cerca Riparo

  40. Durante All’aperto. Un terremoto • Non sostare sotto balconi, cornicioni, grondaie • Cerca riparo sotto una panchina • Non avvicinarti ad animali possono essere spaventati e aggressivi   Se ti trovi in auto ricorda che questa costituisce un buon riparo; è pertanto consigliabile restarci dentro. 

  41. Dopo Chiudi gli interruttori generali del gas e della corrente elettrica per evitare possibili incendi Un Terremoto Esci alla fine della scossa . Raggiungi uno spazio aperto, “Punto di raccolta”, lontano dagli edifici e dalle linee elettriche.

  42. Non bloccare le strade Servono per i mezzi di soccorso; usa l’automobile solo in caso di assoluta necessità. Le linee telefoniche sono di vitale importanza; usa il telefono solo in caso di assoluta necessità • Tenersi lontano dalle spiagge per diverse ore; • In seguito al sisma si possono generare onde anomale di notevole altezza

  43. Punti sicuri

  44. Segnali Protezione obbligatoria dell’udito Vietato fumare Sostanze velenose Percorso -Uscita emergenza Estintore

  45. Segnaletica di emergenza

  46. Segnali di Divieto Divieto di spegnere con acqua Vietato fumare Vietato ai pedoni Divieto di accesso alle persone non autorizzate Acqua non potabile

  47. Segnali di Avvertimento Sostanzevelenose Sostanze corrosive Materiale radioattivo Carichi sospesi Materiale esplosivo Tensione elettrica pericolosa Pericolo generico Sostanze nocive o irritanti Pericolo di inciampo Pericolo di cadere

  48. Segnali di Prescrizione Protezione obbligatoria del’udito Protezione obbligatoria delle vie respiratorie Calzature di sicurezza obbligatorie Protezione obbligatoria per gli occhi Casco di protezione Guanti di protezione obbligatoria Protezione obbligatoria del viso Passaggio obbligatorio per i pedoni Obbligo generico

  49. Segnali di Salvataggio Percorso/Uscita emergenza Percorso/Uscita emergenza Percorso da seguire Percorso da seguire Pronto soccorso

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