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RISORGIMENTO

TESI LIBERALE-CRITICA. TESI LIBERALE. RISORGIMENTO. INTERPRETAZIONI CRITICHE. TESI CATTOLICA. TESI MARXISTA. Liceo Classico “G. Pantaleo” III B. Asaro Leandra Ferrantello Rosa Guarina Angela Ippolito Shiela. Coordinamento prof.ssa Anna Vania Stallone.

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Presentation Transcript


  1. TESI LIBERALE-CRITICA TESI LIBERALE RISORGIMENTO INTERPRETAZIONI CRITICHE TESI CATTOLICA TESI MARXISTA

  2. Liceo Classico “G. Pantaleo” III B Asaro Leandra Ferrantello Rosa Guarina Angela Ippolito Shiela Coordinamento prof.ssa Anna Vania Stallone

  3. TESI LIBERALE DI BENEDETTO CROCE Da “Storia d’Italia dal 1871 al 1915” Bari, 1928 Benedetto Croce indubbiamente dà una chiave di lettura positiva del Risorgimento. I moti liberali, che portarono alla nascita del Regno d’Italia, secondo Croce, determinarono il passaggio da “una gretta e meschina vita regionale” scandita da “un regime poliziesco, dallo spionaggio e vessazioni austriaci, ad una vita nazionale” garante della libertà di stampa, di associazione, di parola, dell’applicazione e del rispetto delle leggi. Vigilanza clericale VITA REGIONALE Regime poliziesco vessazioni spionaggio Miglioramento del costume civile, morale, parlamentare VITA NAZIONALE=VITA DELLA LIBERTA' di stampa Benessere economico e spirituale di parola di associazione

  4. TESI LIBERALE DI ROSARIO ROMEO Da “Problemi dello sviluppo capitalistico in Italia dal 1861 al 1887”, in Nord e Sud 1958 Rosario Romeo giudica positivamente il Risorgimento, ma il suo giudizio si sposta sull’asse economico. Infatti anche in questo settore si verifica un “drastico spostamento”, che porta l’Italia da un’economia pre-industriale arretrata ad un’economia che investe nell’industria attraverso l’accumulazione del capitale. Secondo Romeo lo sviluppo industriale è merito del ceto liberale. SVILUPPO INDUSTRIALE Ceto liberale Accumulazione del capitale e degli investimenti.

  5. TESI LIBERALE- CRITICA DI PIERO GOBETTI Da “La Rivoluzione liberale”, Torino 1947 Gobetti, in una posizione antitetica al Croce, critica il Risorgimento, visto come “l’avvento del parassitismo”. La povertà economica aveva, infatti, generato dopo il 1870 una situazione di parassitismo; la classe dominante, ancora una volta una “ristretta cerchia di eletti” escludeva le masse popolari “neglette ed ignorate” e si arroccava sui suoi privilegi. Il passaggio all’unità significò: aumento di corruzione; politica come “caccia all’impiego”; tradizione individualista. Secondo il Gobetti il parassitismo si poteva ovviare con il ricorso alle autonomie regionali e con una riforma elettorale, volta all’allargamento del diritto di voto alle masse popolari. REGIME DOMINANTE Casta di impiegati interessata Conservazione di privilegi Mancanza di partecipazione popolare. parassitismo soluzioni Autonomie regionali Riforma elettorale

  6. TESI CATTOLICA DI ETTORE PASSERIN D’ENTREVES Da “I precedenti della formula cavouriana “Libera Chiesa in libero Stato”, in “Rassegna storica del Risorgimento”, 1954 Passerin d’Entreves punta in primo luogo a dimostrare la politica del grande statista piemontese Cavour. Lo storico dimostra come l’incoerenza nella diplomazia cavouriana è soltanto apparente, perché Cavour sotto la maschere di “profeta della libertà” segue la teoria di matrice illuministica, che prevedeva il controllo dello Stato sulla Chiesa, a cui ora all’ indomani dell’unità d’Italia rimanevano pochi privilegi, ma esercitava ancora una forte influenza sull’opinione pubblica. POLITICO Profeta della libertà Mancato esercizio della fede Esercizio della fede Incoerenza politica

  7. TESI MARXISTA DI ANTONIO GRAMSCI Da “Sul Risorgimento”, Roma 1975 La tesi marxista analizza il fenomeno del Risorgimento sotto un aspetto prettamente politico-sociale. Secondo Gramsci “la vita statale dal 1848 in poi è caratterizzato da un trasformismo”, che vede la capitolazione di alcuni gruppi politici avversari del partito dei moderati, divenuto egemone. I moderati si servirono del loro potere di attrazione, esercitato in modo “spontaneo su tutta la massa di intellettuali”, tanto che secondo Gramsci si può parlare di un Risorgimento senza terrore, “di una rivoluzione senza rivoluzione”, “di una rivoluzione passiva”. Il partito d’azione, costituito dai democratici, non riuscì ad imprimere un carattere più democratico e popolare al moto risorgimentale, ma rimase un “organismo di agitazione e propaganda al servizio dei moderati”. RISORGIMENTO moderati democratici RIVOLUZIONE SENZA RIVOLUZIONE "RIVOLUZIONE PASSIVA" esitazione egemonia Mancanza di resistenza e controffensiva organizzata Forza di attrazione “spontanea”

  8. Fine

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