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Workshop "La Rete Ecologica della Regione Lombardia"

Workshop "La Rete Ecologica della Regione Lombardia". Presentazione del documento "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali". Sergio Malcevschi, Università degli studi di Pavia malcev@email.it. Milano 24 Febbraio 2009

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Presentation Transcript


  1. Workshop "La Rete Ecologica della Regione Lombardia" Presentazione del documento "Rete ecologica regionale e programmazione territoriale degli enti locali" • Sergio Malcevschi,Università degli studi di Pavia • malcev@email.it Milano 24 Febbraio 2009 Sala Riunioni della Regione Lombardia, Via Pola 12  

  2. http://www.infopoint.it/burlnew/home/home.aspx http://www.ambiente.regione.lombardia.it/webqa/homepage.php > Tematiche > Rete Ecologica Regionale >   Rete Ecologica Regionale e prog territoriale enti locali.pdf Contenuti generali della RER Indicazioni per Province e Comuni Il rapporto con le politiche settoriali Indicazioni tecniche 11. Rete Ecologica Regionale e strumenti di valutazione ambientale

  3. L’IMPOSTAZIONE GENERALE (Punto 1.4) la RER si pone la triplice finalità di: tutela; ovvero salvaguardia delle rilevanze esistenti, per quanto riguarda biodiversità e funzionalità ecosistemiche, ancora presenti sul territorio lombardo; valorizzazione; ovvero consolidamento delle rilevanze esistenti, aumentandone la capacità di servizio ecosistemico al territorio e la fruibilità da parte delle popolazioni umane senza che sia intaccato il livello della risorsa; ricostruzione; ovvero incremento attivo del patrimonio di naturalità e di biodiversità esistente, attraverso nuovi interventi di rinaturazione polivalente in grado di aumentarne le capacità di servizio per uno sviluppo sostenibile; potranno essere rafforzati i punti di debolezza dell’ecosistema attuale in modo da offrire maggiori prospettive per un suo riequilibrio.

  4. I MODELLI DI RETE ECOLOGICA(punto 1.3) A B Elementi della rete Rete per la biodiversita’ C D RER lombarda Rete per la fruizione antropica Rete polivalente La RER si propone come rete ecologica polivalente, unendo quindi funzioni di tutela della biodiversità con l’obiettivo di rendere servizi ecosistemici al territorio.

  5. I SERVIZI ECOSISTEMICI (punto 1.3) Servizi ecosistemici di interesse per la realtà lombarda sono i seguenti: * stock di carbonio, e ruolo della riduzione dei gas-serra; * biomasse come fonte di energia rinnovabile, all’interno di una ripartizione equilibrata dei prodotti degli agroecosistemi (alimentari, energia, valori ecopaesistici); * ecosistemi filtro (autodepurazione, fitodepurazione) lungo i flussi di acque inquinate; * concorrenza alla difesa del suolo attraverso su versanti potenzialmente soggetti a rischi idrogeologici; * contributo al paesaggio con nuclei ed elementi vegetali concorrenti ad assetti formali percepibili come positivi sul piano culturale o genericamente estetico; * miglioramento dei flussi di aria inquinata in ambito urbano o periurbano, quali quelli derivanti da strade trafficate o da sorgenti produttive, in modo da svolgere funzione di filtro sul particolato trasportato; * opportunità specifiche di recupero di ambienti a vario titolo degradati (attività estrattive, cantieri, smaltimento rifiuti, bonifica di suoli contaminati, controllo di specie aliene e comunque indesiderate ecc.); * tamponamento del microclima negli insediamenti abitati.

  6. I riferimenti NUOVA STRATEGIA DELL'UE IN MATERIA DI SVILUPPO SOSTENIBILE - Consiglio d’Europa, Doc.10917/06

  7. LE ARTICOLAZIONI SPAZIALI (punto 2.)

  8. LO SCHEMA DIRETTORE DELLA RER (punto 2.2)

  9. IL LIVELLO REGIONALE – La carta della rete primaria(punto 2.3)

  10. IL LIVELLO REGIONALE – Il rapporto con la rete verde paesistica(punto 3.1)

  11. IL LIVELLO REGIONALE – I condizionamenti e le opportunita’ (punto 2.5)

  12. Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli Lombardi VAS – Conferenza di valutazione preliminare. Milano 3 ottobre 2008 Aree prioritarie per la biodiversità Fonte: Documento prodotto da DG Ambiente 2007

  13. Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli Lombardi VAS – Conferenza di valutazione preliminare. Milano 3 ottobre 2008 Sistema dei Navigli e unita’ di paesaggio e PAESAGGI a a a) delle valli diluviali e dell’alta Pianura asciutta b b) della pianura cerealicola d b c c) delle colture foraggere b d d d) delle fasce fluviali c e) delle valli fluviali e scavate Fonte: PTPR

  14. Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli Lombardi VAS – Conferenza di valutazione preliminare. Milano 3 ottobre 2008 Ambiti di particolare interesse paesaggistico (PTPR) Fonte: PTPR. Basi informative

  15. VAS PTRA NAVIGLI – Conferenza di Valutazione 3 ottobre 2008 Sistema dei Navigli e Aree protette regionali Parco Nord Milano Parco dell’Adda nord Parco lombardo della Valle del Ticino Parco dell’Adda sud Parco Agricolo sud Milano

  16. Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli Lombardi VAS – Conferenza di valutazione preliminare. Milano 3 ottobre 2008 Scenario di medio periodo per la rete ecologica regionale Fonte: Stato di avanzamento del lavori presentato agli stakeholders derivato dallo schema direttore del PTR. DG Ambiente

  17. IL LIVELLO PROVINCIALE (punto 4.)

  18. IL LIVELLO COMUNALE (punto 5.)

  19. IL LIVELLO COMUNALE (punto 5.)

  20. IL RAPPORTO CON LE POLITICHE DI SETTORE

  21. INDICAZIONI TECNICHE

  22. (punto 10.1.) • UNITA’ AMBIENTALI E RUOLI POSIZIONALI Unità ambientali esistenti Ruoli posizionali Area protetta con unita’ naturali interne Corridoio primario terrestre della RER Sistema di unita’ naturali lineari Area di interesse prioritario per la biodiversita’ Area naturale terrestre esistente non protetta Nuove unita’ naturali Corridoio primario fluviale della RER Sistema di acqua corrente Elemento naturale lineare isolato Corridoio secondario di interesse locale

  23. (punto 10.1.) • ASSETTO TERRITORIALE E FUNZIONALITA’ ECOSISTEMICA Unita’ naturali extraurbane inserite in un’area tutelata Coltivazioni entro aree tutelate Area tutelata Coltivazioni entro elementi rilevanti della RER Unita’ naturali di connessione Infrastrutture Unita’ naturali extraurbane inserite nella RER Unita’ naturali periurbane o urbane Coltivazioni in ambito periurbano o urbano Coltivazioni di altra collocazione Unita’ naturali extraurbane isolate Aree residenziali o a servizi Aree produttive

  24. (punto 10.1.) • CRITICITA’ DI TRASFORMAZIONE E OPPORTUNITA’ DI RIEQUILIBRIO Rinaturazioni entro aree tutelate Aree connettive rilevanti Unita’ naturali in aree tutelate o1 Altre parcelle notevoli in aree tutelate Varchi a rischio della RER primaria k1 k2 Rinaturazioni polivalenti periurbane o4 k7 o2a k4 k8 Aree sensibili allo sprawl lineare o5 Rinaturazioni polivalenti urbane o2 Rinaturazioni entro elementi primari della RER k3 Varchi a rischio locali k6 Aree in elementi primari della RER o3a Rinaturazioni in corridoi ecologici locali o3 k5 Altre unita’ naturali utilizzabili per le reti locali

  25. (punto 10.2.) • TIPOLOGIE STRUTTURALI PER CORRIDOI ECOLOGICI C1 C2 C3 C4 Luglio 2008

  26. (punto 10.2.) • ASSETTI DEGLI AGROSISTEMI PRODUZIONI AGROINDUSTRIALI ORDINARIE COLTIVAZIONI BIOLOGICHE A B PRESSIONI GENERATE (nitrati, biocidi, prelievi idrici, consumo di humus ecc.) Agricoltura industrializzata tradizionale Agricoltura biologica tradizionale PRESSIONI SUBITE (inquinanti da traffico, scarsita’ idriche, carico microbico nelle acque irrigue ecc.) ESTERNALITA’ NEGATIVE o1 o1 D FASCE PARA-NATURALI DI PROTEZIONE (o1: protezione interna; o2: protezione dei ricettori esterni) C o2 o2 Agricoltura industrializzata con fasce polivalenti di protezione Agricoltura biologica con fasce polivalenti di protezione

  27. ASSETTI DEL SISTEMA RURALE

  28. (punto 10.3.) • CORSI D’ACQUA E PERTINENZE. Modello tradizionale Prelievi a fini irrigui di acque sotterranee p1 k3 Scarichi diffusi con fertilizzanti e biocidi p2 k2 Prelievi a fini irrigui di acque superficiali Corso d’acqua contaminato Aree agricole p2 Insediamenti k1 Aree naturali residuali Scarichi solo parzialmente depurati

  29. (punto 10.3.) • CORSI D’ACQUA E PERTINENZE. Modello multifunzionale Nuove fasce riparie EP6 Aumento polivalente della capacita’ di laminazione delle piene Fasce buffer arboreo-arbustive EP4 R Riqualificazione del corso d’acqua e delle sponde (R) Riuso delle acque depurate /Risparmio delle acque prelevate EP3 Aumento derivato della capacita’ di autodepurazione del corso d’acqua p3 EP5 Ecosistemi filtro di finissaggio EP1 Ecosistemi volano di laminazione e pre-depurazione EP2 Potenziamento delle fasce riparie esistenti Giugno 2008

  30. (punto 10.4.) • VIABILITA’ E FASCE LATERALI Ricostruzioni ambientali specifiche L3b R L3a Corridoio ecologico secondario Sottopassi faunistici Compensazioni con azioni di rinaturazione D4 Manutenzione polivalente delle fasce laterali esistenti D1 Opere specifiche di de-frammentazione nei punti di conflitto L2 L1 Sfruttamento delle manutenzioni straordinarie Qualificazione ecologica delle fasce laterali D5 Corridoio ecologico primario L4b Progettazione polivalente dei cavalcavia Strade extraurbane diffuse Svincolo D3 D2 Progettazione polivalente dei ponti L4a Autostrada Qualificazione delle aree intercluse

  31. STUDIO INTERDISCIPLINARE SUI RAPPORTI TRA PROTEZIONE DELLA NATURA E INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO Regione Lombardia – Qualita’ dell’ambiente (2005) Parco del Ticino – Parco del Serio – Parco Adda Nord Parte Prima: Proposte di integrazione e modifiche ai programmi ed alle normative di settore Parte Seconda: Criteri ed indirizzi tecnico-progettuali per il miglioramento dei rapporti tra infrastutture stradali e ambiente naturale ALLEGATO 12 : Bilanciamento dei danni residuali alle unità ambientali

  32. (punto 10.5.) STABILIMENTO TRADIZIONALE STABILIMENTO ECOSOSTENIBILE Flussi di persone Flussi di mezzi e merci Verde ornamentale Servizi Energia Strade e piazzali Stabilimenti produttivi Muri e tetti ecoefficienti Acque usate Impianti tecnologici Verde polivalente Acque meteoriche (a parita’ di produzione e di flussi di mezzi e merci) STABILIMENTO TRADIZIONALE STABILIMENTO ECOSOSTENIBILE Minori consumi energetici Minori scarichi idrici Minor uso di materiali di costruzione Microclima piu’ tamponato Maggior biodiversità Maggiori consumi energetici Maggiori usi e scarichi idrici Maggior uso di materiali di costruzione Microclima meno tamponato Minor biodiversità

  33. GLI STRUMENTI TECNICO-AMMINISTRATIVI DI VALUTAZIONE Norme italiane in materia di acque, difesa del suolo, biodiversita’, governo del territorio Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. DAN VIC Direttiva CEE 92/43 del Consiglio, 21 maggio 1992 Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Direttiva 2004/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, 21 aprile 2004 sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e e riparazione del danno ambientale VAS Direttiva CE n.42/2001 del Consiglio, 27 giugno 2001. Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente Direttiva CE n.11/1997 del Consiglio, 3 marzo 1997, che modifica la Direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. VIA

  34. (punto 11.1.) • RETI ECOLOGICHE E VALUTAZIONE AMBIENTALE DEI PIANI Aree Protette Biodiversita’ ed habitat Beni, tutele, vincoli paesaggistici QUADRO CONOSCITIVO SIC&ZPS Unita’ di paesaggio Unita’ ecosistemiche ed ecomosaici Sensibilita’ naturalistiche ed ecosistemiche Sensibilita’ paesistiche DOCUMENTO STRATEGICO DI PIANO Scenario ecosistemico di medio periodo Quadro paesaggistico condiviso VAS (fasi intermedie) (Ambiti paesistici con ruolo territoriale) RETE ECOLOGICA (Rete Natura 2000, Servizi ecosistemici, elementi funzionali) VIC (fasi intermedie) RETE VERDE (aree “verdi” e percorsi con valenza paesistica) PIANO TERRITORIALE Progetto integrato delle infrastrutture ecopaesistiche VAS (conclusioni) VIC (conclusioni)

  35. Dipartimento di Ecologia del Territorio Universita’ di Pavia (DET) / Fondazione Lombardia per l’Ambiente / Regione Lombardia La Rete Ecologica della Regione Lombardia (RER) Documento di Indirizzi a Province e Comuni per le Reti Ecologiche CASI DI BUONE PRATICHE IN LOMBARDIA DG Qualità dell'Ambiente - Struttura Valorizzazione aree protette e difesa biodiversità Vers. in progress - febbraio 2008 Giugno 2008

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