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REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E PERSONALE Corso per dirigenti e funzionari

REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E PERSONALE Corso per dirigenti e funzionari PROGRAMMAZIONE , BILANCIO E CONTABILITA ’ NELLA REGIONE SICILIANA _________________ a cura di GIOVANNI SAPIENZA ( gianni.sapienza@tin.it ) ____________________________________

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REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E PERSONALE Corso per dirigenti e funzionari

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Presentation Transcript


  1. REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E PERSONALE Corso per dirigenti e funzionari PROGRAMMAZIONE, BILANCIO E CONTABILITA’ NELLA REGIONE SICILIANA _________________ a cura di GIOVANNI SAPIENZA (gianni.sapienza@tin.it) ____________________________________ Palermo – Anno 2012

  2. Documentazione • Le slides della presentazione in powerpoint saranno disponibili alla fine del corso • La documentazione legislativa richiamata nel corso è disponibile al seguente indirizzohttp://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_Iniziative/PIR_E-DIRITTO_BancaDatiLegislativaRegionale • Le circolari RGR e i documenti contabili e programmatici sono consultabili al seguente indirizzo http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaNuovaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro • Altri siti utili http://www.tesoro.it/; http://www.euroinfosicilia.it/; http://www.gurs.regione.sicilia.it/

  3. INTRODUZIONE

  4. La contabilità pubblica • Scienza autonoma • Disciplina giuridica, quale parte del diritto pubblico • Disciplina giuridica facente parte del diritto amministrativo o del diritto finanziario • Branca tecnica delle discipline economico-aziendali (organizzazione, gestione e rilevazione nelle aziende pubbliche di erogazione) In pratica: Disciplina che studia: • l’organizzazione finanziario-contabile dello Stato e degli altri enti del settore pubblico • la gestione del patrimonio • la previsione e la gestione del bilancio • il sistema contrattuale • il sistema dei controlli esterni ed interni • le responsabilità

  5. Segue: La contabilità pubblica Funzioni della Contabilità pubblica: • Esposizione ed analisi delle fonti normative inerenti lo svolgimento dell’attività diretta al procacciamento delle risorse e all’erogazione dei servizi pubblici • Illustrazione delle moderne tecniche economico-aziendali applicabili alla gestione dello Stato e degli enti pubblici, anche ai fini del perseguimento delle condizioni di economicità delle scelte

  6. Fonti normative della contabilità pubblicaLa Contabilità dello Stato Contabilità di Stato • R.D. 18 novembre 1923, n. 2440 "Nuove disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato" • R.D. 23 maggio 1924, n. 827 "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato" • Legge 5 agosto 1978, n. 468 "Riforma di alcune norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio“(fino al 2009) • D. Leg.vo 7 agosto 1997, n. 279 “Formulazione previsioni per unità previsionali di base (UPB)” • Legge 31 dicembre 2009, n. 196 "Legge di contabilità e finanza pubblica" in vigore dal 1° gennaio 2010 in sostituzione della legge n. 468/1978 che viene abrogata (art. 51), come modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39 (adeguamento nuove regole adottate dall’Unione Europea)

  7. Fonti normative della contabilità pubblicaLa Contabilità delle regioni e degli enti locali Contabilità delle Regioni • Decreto legislativo n. 76 del 28 marzo 2000 recante "Principi fondamentali e norme di coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle regioni” (in sostituzione della legge n. 335 del 19 maggio 1976) • Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio, 2009, n. 42” – Titolo I – Principi contabili per le regioni, le province autonome e gli enti locali (operativo dal 2014). Contabilità degli enti locali • Parte seconda - Ordinamento finanziario e contabile - del "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (in sostituzione del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 421) • Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio, 2009, n. 42” – Titolo I – Principi contabili per le regioni, le province autonome e gli enti locali (operativo dal 2014).

  8. Fonti normative della contabilità pubblicaLa Contabilità degli Enti del settore sanitario e degli enti pubblici Contabilità delle aziende sanitarie ed ospedaliere • Decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modifiche ed integrazioni concernente “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421” • Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio, ecc.” – Titolo II – Principi contabili per il settore sanitario (operativo dal 2012) Contabilità degli enti pubblici istituzionali • D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97 “Regolamento concernente l’amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70” (in vigore dal 1 gennaio 2004, in sostituzione del D.P.R. 18 dicembre 1979, n. 696). • In Sicilia, il Regolamento n. 97/2003 trova applicazione con le modifiche introdotte dal D.P.Reg. 29 maggio 2006, n. 729 e con decorrenza dall’anno 2009

  9. Fonti normative della contabilità della Regione siciliana • L. R. n. 47 dell’8 luglio 1977 e successive modifiche ed integrazioni “Norme in materia di bilancio e contabilità della Regione siciliana” • L. R. n. 10 del 27 aprile 1999“Misure di finanza regionale e norme in materia di programmazione, contabilità e controllo” • L. R. n. 6 del 3 maggio 2001 (art. 52)“Integrazioni e modifiche alla legge regionale n. 47/1977 e alla legge regionale n. 10/1999” • Varie altre norme regionali • Norme di contabilità dello Stato(per le parti non disciplinate dalla legge regionale di contabilità - in particolare: RD 2440/1923, RD 827/1924, L. 468/1978 – fino al 2009, L. 196/2009 – dal 2010*) • D.P. 17 marzo 2004 - Testo coordinato delle norme contabili applicabili alla Regione siciliana (GURS 16/2004 S.O.) A seguito dell’emanazione del decreto legislativo n. 118/2011, anche la Regione siciliana, deve adeguare, a norma dell’art. 37, i propri sistemi di contabilità e di bilancio in base ai principi contenuti nel titolo I del decreto, con decorrenza dal 2014 e in via sperimentale dal 2012 • (*) Con L.F. 2010 n. 11 sono state modificate norme di contabilità regionale per raccordare istituti contabili della Regione con la nuova legge di contabilità dello Stato

  10. Scritture contabili e gestione aziendale Le scritture contabili possono riguardare uno o più dei seguenti aspetti della gestione aziendale Aspetto finanziario: • Entrate (aumento di valori numerari certi, assimilati attivi e presunti attivi, ovvero diminuzione di valori numerari assimilati passivi e presunti passivi) • Uscite (diminuzione di valori numerari certi, assimilati attivi e presunti attivi, ovvero aumento di valori numerari assimilati passivi e presunti passivi) Aspetto economico: • Costi (causa economica di una uscita finanziaria ovvero fatto di gestione non connesso ad una uscita finanziaria che incide negativamente sul patrimonio; in altre parole: consumo di un fattore produttivo, acquisizione di una utilità) • Ricavi (causa economica di una entrata finanziaria ovvero fatto di gestione non connesso ad una entrata finanziaria che incide positivamente sul patrimonio; in altre parole: cessione del consumo di un fattore produttivo, cessione di una utilità) Aspetto patrimoniale: • Rilevazione del patrimonio aziendale in un dato istante e delle variazioni che subisce nel corso della gestione, per pervenire alla determinazione del patrimonio in un momento successivo; esso è costituito da: • Attività (valori, crediti, mobili, immobili, partecipazioni, ratei e risconti attivi, ecc.) • Passività (debiti, fondi rischi ed oneri, TFR, ratei e risconti passivi, ecc.)

  11. Sistemi Finanziario (o delle previsioni) Patrimoniale(conti agli elementi e al netto) Del Reddito(conti di capitale, di reddito e ai valori numerari) Del Capitale e del Risultato economico (conti economici e conti finanziari) Metodi Elementari (unico aspetto dei fatti di gestione) Bilancianti (a partita doppia)(duplice aspetto dei fatti di gestione) Sistemi e Metodi di Contabilità

  12. Contabilità finanziaria Rilevazione delle entrate e delle uscite dell’azienda, in rapporto alle previsioni finanziarie, ai fini della determinazione del risultato finanziario di esercizio (avanzo, disavanzo o pareggio finanziario di gestione o amministrazione) Contabilità economica Generale: rilevazione dei costi e dei ricavi dell’azienda, in rapporto alle previsioni economiche, ai fini della determinazione del risultato economico di esercizio (reddito ovvero avanzo, disavanzo o pareggio economico) Analitica o industriale: rilevazione dei costi e dei ricavi di singoli rami o settori aziendali (centri di responsabilità) ovvero di processiproduttivi o servizi, in rapporto ai budget economici settoriali, ai fini della determinazione della economicità gestionale mediante l’analisi degli scostamenti fra risultati e budget Contabilità finanziaria e contabilità economica

  13. Sistemi attuali di contabilità Contabilità finanziaria(informatizzata) Contabilità patrimoniale (in parte informatizzata) Sistemi in prospettiva Contabilità finanziaria (generale) Contabilità patrimoniale (generale) Contabilità economica (analitica) (dal 2012) L’originario termine del 2005 per l'introduzione della contabilità economica è stato differito: al 2006 dall'art. 62, comma 1, della legge regionale n. 15/2004 al 2009 dall’art. 55, comma 2, della legge regionale n. 2/2007 al 2011 dall’art. 76 della legge regionale n. 6/2009 al 2012 dall’art.17 della legge regionale n. 13/2009 Dal 2014, e in via sperimentale dal 2012, trovano applicazione le disposizioni del titolo I del d. lgs. 118/2011 Contabilità della Regione siciliana

  14. PARTE PRIMA GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE

  15. Gli attuali strumenti della programmazione regionale (L.R. 10/99 e successive modifiche) DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO – FINANZIARIA (DPEF) LEGGE FINANZIARIA (LF) (ora Legge di Stabilità) BILANCIO ANNUALE (BA) BILANCIO PLURIENNALE (BP)

  16. IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA (DPEF) Il DPEF • definisce la manovra di finanza pubblica per il periodo rimanente della legislatura e comunque per il periodo compreso nel BP • è presentato dal Governo all’ARS entro il 20 luglio di ciascun anno (*) • è approvato dall’ARS con voto d’Aula in apposito OdG entro il 31 agosto • (*) Termine così stabilito dall’art. 14 della legge regionale n. 7/2011 (legge di stabilità 2011) che ha sostituito il testo precedente della legge regionale n. 10/1999 il quale prevedeva la presentazione “entro 30 giorni dalla presentazione alle Camere dell’analogo documento statale” • Nello Stato, dal 2010, il documento assume la denominazione di “Decisione di Finanza Pubblica - DFP” ed è presentato al Parlamento entro il 15 settembre, a norma della legge n. 196/2009. • Dal 2011, a norma della legge n. 39 del 7/4/2011, il DFP è stato sostituito dal Documento di Economia e Finanza (DEF) da presentare al Parlamento entro il 10 aprile e dalla Nota di aggiornamento da presentare entro il 20 settembre

  17. IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA (DPEF) Il DPEF indica: • i parametri economici essenziali per l’identificazione dei flussi del settore pubblico regionale (in base alla legislazione vigente) • gli obiettivi macro economici(in particolare reddito ed occupazione) • gli obiettivi finanziari(ricorso al mercato e saldo netto da finanziare) • gli obiettivi di riduzione del fabbisogno complessivo • gli indirizzi per le variazioni delle entrate e delle spese del bilancio • gli indirizzi per la legislazione di spesa regionale • i criteri e le regole per la predisposizione del disegno di legge finanziaria

  18. Programmazione comunitaria 2007 - 2013 • Gli interventi dell’Unione Europea per il periodo di programmazione 2007 – 2013 per l’Italia sono orientati su due obiettivi: • obiettivo convergenza, cui partecipano le regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia; • obiettivo competitività regionale e occupazione riferito alle restanti regioni

  19. La Programmazione dei fondi comunitariCiclo 2007-2013 • Gli interventi dell’Unione Europea per il periodo di programmazione 2007 – 2013 risultano profondamente rivisti rispetto a quelli relativi al precedente periodo 2000 – 2006. • Nel ciclo di programmazione 2007-2013 i Programmi Operativi sono "monofondo", ciascun PO è cofinanziato da un solo Fondo strutturale. • Il Governo nazionale ha recepito l’approccio unitario per le politiche di coesione mediante l’emanazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) • In base al QSN le Regioni devono definire un documento strategico di programmazione (Documento unitario di programmazione - DUP) che possa rappresentare un “quadro di riferimento complessivo, in cui indicare il concorso programmatico delle diverse fonti di finanziamento (comunitarie per singolo POR, nazionali aggiuntive e ordinarie convergenti, se rilevanti) al conseguimento dei relativi obiettivi”.

  20. La Programmazione dei fondi comunitari in Sicilia Ciclo 2007-2013 Strumenti d’intervento in Sicilia per il periodo 2007-2013 I programmi regionali sono cofinanziati con risorse nazionali e regionali

  21. Documento unitario di programmazione (DUP) • Il DUP 2007-2013 è stato predisposto in coerenza con la riforma della Politica di Coesione comunitaria in Italia che ha unificato la programmazione comunitaria (finanziata dai Fondi Strutturali) con quella regionale nazionale (finanziata dal cofinanziamento nazionale ai Fondi strutturali e dal Fondo per le aree sottoutilizzate - FAS). • La programmazione regionale unitaria 2007-2013 mira ad assicurare la distinzione a livello finanziario e programmatico della politica ordinaria da quella volta a garantire l’addizionalità • Il DUP Sicilia 2007-2013 costituisce, quindi, lo strumento di coordinamento dei seguenti Programmi regionali: PO FESR , PO FSE, PSR Sicilia (FEASR), PO FEP, PAR FAS Sicilia. • Il DUP fa inoltre riferimento ai Programmi nazionali, interregionali e transnazionali per la parte di competenza della Regione Siciliana (PON, PO interregionali, PO Italia Malta, PO MED, PO Interreg, Progetti FAS di interesse nazionale, ecc.). • Il DUP Sicilia 2007-2013 è stato predisposto dal Dipartimento regionale della programmazione ed è stato adottato con delibera della Giunta regionale n. 206 del 23 giugno 2010, cui si rinvia per gli eventuali approfondimenti.

  22. LA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE (LF)(ora Legge di Stabilità) • Il ddl “Finanziaria” è presentato dal Governo all’ARS unitamente al ddl “Bilancio annuale e pluriennale” entro il primo giorno non festivo del mese di ottobre (art. 3 l.r. 10/1999). • Secondo un ddl del Governo il termine viene spostato al primo giorno non festivo del mese di novembre • Nello Stato, dal 2010, il documento viene denominato “legge di stabilità” ed è presentato al Parlamento entro il 15 ottobre, a norma della legge n. 196/2009 e successive modifiche. • Anche nella Regione il documento, dal 2011, viene denominato “legge di stabilità”

  23. LA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE (LF)(ora Legge di Stabilità) La LF determina il quadro di riferimento finanziario in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi del DPEF e stabilisce: • le variazioni delle aliquote e delle altre misure che possono incidere sul gettito delle entrate • il limite massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare • l’eventuale rifinanziamento di spese in c/capitale autorizzate da norme vigenti (non più di un anno) • l’eventuale riduzione di autorizzazioni legislative di spesa • la rimodulazione delle quote a carico di ciascun anno delle spese a carattere pluriennale • l’eventuale abrogazione di leggi di spesa non più attuali con relativi effetti finanziari • nuovi limiti di impegno e quote di spesa la cui quantificazione è rimessa alla L.F. • la dotazione finanziaria dei fondi globali • le misure di sostegno allo sviluppo economico • I contributi a favore di enti, associazioni e fondazioni vari (in allegato)

  24. PARTE SECONDA GLI STRUMENTI DI PREVISIONE

  25. Previsioni: Breve termine (entro un anno) Medio termine (3 – 5 anni) Lungo termine(oltre 5 anni) Generali (intera azienda) Parziali (rami di azienda o gruppi di operazioni) Bilancio di previsione: Annuale Pluriennale Bilancio di previsione: Finanziario(entrate ed uscite) di competenza (accertamenti e impegni, avanzo/disavanzo finanziario) di cassa (riscossioni e pagamenti, avanzo di cassa) Economico(costi e ricavi, avanzo/disavanzo economico) Patrimoniale(attività e passività ovvero impieghi e fonti di finanziamento, patrimonio netto/deficit patrimoniale) Le previsioni

  26. correttezza equilibrio imparzialità attendibilità competenza veridicità chiarezza unità pubblicità integrità universalità annualità Principi contabili classici del bilancio

  27. IL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONEDELLA REGIONE SICILIANA • Presentazione all’ARS da parte del Governo regionale entro il primo giorno non festivo del mese di ottobre, allegato, insieme al bilancio pluriennale, ad un unico disegno di legge • Bilancio di competenza e di cassa (solo competenza fino al 2001) • A legislazione vigente (dopo l’approvazione della LF diviene programmatico) • Bilancio politico: strutturato per UPB (in ambito classificazione per centri di responsabilità, titoli ed aggregati economici) • Bilancio gestionale: strutturato per capitoli (allegato tecnico) • Strettamente correlato al BP • Collegato al DPEF • Strumento di programmazione finanziaria a breve termine (bilancio politico) e di gestione operativa (bilancio gestionale)

  28. IL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONEDELLA REGIONE SICILIANA Il bilancio annuale di previsione è costituito da: • Stato di previsione dell’entrata • Stato di previsione della spesa • Quadro generale riassuntivo

  29. Bilancio annuale per UPB

  30. Bilancio annuale per capitoli

  31. LA STRUTTURA DEL BILANCIO REGIONALE • classificazione amministrativa: amministrazioni e rubriche ovvero centri di responsabilità • classificazione economica: titoli ed aggregati economici • UPB: tipologia cespiti di entrata e natura delle spese (bilancio politico) • Capitoli: unità elementari ai fini della gestione e della rendicontazione (bilancio gestionale) Codici di analisi economica e funzionale (funzioni obiettivo), fondi liberi e vincolati Nomenclatore degli atti e indice cronologico degliatti

  32. Contenuti del bilancio di previsione Bilancio di competenza Per ciascuna UPB e per ciascun capitolo sono indicati: • Entrate che si prevede di accertare • Uscite che si prevede di impegnare (limite delle obbligazioni assumibili) • Saldo finanziario positivo (fra le entrate) o negativo (fra le uscite) presunto al termine dell’esercizio precedente Bilancio di cassa Per ciascun centro di responsabilità (dipartimento o ufficio equiparato) sono indicati: • Entrate che si prevede di incassare, indistintamente per competenza e residui(con separata indicazione delle entrate extra regionali) • Uscite che si prevede di pagare, indistintamente per competenza e residui(con separata indicazione degli interventi a carico di fondi extra regionali) (limite dei pagamenti ordinabili) • Fra le previsioni di cassa di entrata: presunta giacenza di cassa all’inizio dell’esercizio cui si riferisce il bilancio

  33. Classificazione economica per titoli ed aggregati economici

  34. Analisi economica delle spese

  35. Analisi funzionale delle spese (funzioni-obiettivo)

  36. IL BILANCIO PLURIENNALE DELLA REGIONE SICILIANA • durata triennale • scorrevole • redatto in termini di competenza per UPB • quadro delle risorse e degli impieghi nel triennio, sia in base alla legislazione vigente che in base agli effetti degli interventi programmati con il DPEF (bilancio programmatico) • strumento di programmazione finanziaria a medio termine • non ha valore autorizzativo • sede per il riscontro della copertura finanziaria delle nuove o maggiori spese

  37. Bilancio Pluriennale per UPB

  38. IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVOE I RISULTATI DIFFERENZIALI • il QGR del BP e del BA è redatto solo in termini di competenza (titoli per le entrate , amministrazioni e titoli per le spese) • i risultati differenziali: • risparmio pubblico(entrate correnti meno spese correnti) (*) • indebitamento o accreditamento netto(entrate meno spese escluse operazioni finanziarie) • saldo netto da finanziare (fabbisogno) o da impiegare(entrate finali meno spese finali) • ricorso al mercato(entrate finali meno totale spese) (*) Saldo primario, depurando le spese correnti dagli oneri per interessi Nota: entrate finali = totale entrate - accensione prestiti; spese finali = totale spese - rimborso prestiti

  39. Riassunto bilancio per saldi intermedi e finali

  40. Allegati al bilancio e Nota preliminare • Riepilogo delle spese per amministrazioni e funzioni-obiettivo (alleg. 1) • Riepilogo delle spese per amministrazioni e categorie secondo l’analisi economica (alleg. 2) • Elenco delle entrate a destinazione vincolata e delle correlative spese (Programmi operativi, altri interventi comunitari, Fondo sanitario, Fondo solidarietà nazionale, altri finanziamenti statali e di altri enti, cofinanziamenti regionali) (alleg. 3) • Elenchi annessi al bilancio annuale: 1 – spese obbligatorie, 2 – spese impreviste • Elenco annesso al bilancio pluriennale: 5 – fondi globali • Allegato tecnico (ripartizione in capitoli delle UPB) • Nota preliminare (illustrazione delle previsioni e dei criteri di quantificazione)

  41. ASSESSORATO ECONOMIA Predisposizione DPEF GIUNTA REGIONALE Approvazione DPEF e presentazione ARS ASSEMBLEA REGIONALE Approvazione DPEF con OdG ASSESSORATO ECONOMIA Circolare e Bozzone Previsione ASSESSORATI Formulazione Proposte ASSESSORATO ECONOMIA Elaborazione Previsione e Predisposizione DDL “Finanziaria” GIUNTA REGIONALE Approvazione D.D.L.Bilancio e Finanziaria ASSEMBLEA REGIONALE Esame e Discussione DDL Finanziaria e Bilancio (Sessione Di Bilancio) GOVERNO - PRESENTAZIONE NOTA DI VARIAZIONI (dal bilancio tendenziale a quello programmatico) ASSEMBLEA REGIONALE Votazione Finale Finanziaria e Bilancio PROMULGAZIONE E PUBBLICAZIONE FINANZIARIA E BILANCIO NELLA G.U.R.S. Processi e competenze in materia di formazione ed approvazione dei documenti economico finanziari

  42. QUANTIFICAZIONE DELLE PREVISIONI DI BILANCIO • Tecnica del bilancio incrementale Le previsioni sono basate sul consolidato degli anni precedenti (spesa storica) e sui tassi di crescita del volume della spesa • Tecnica del bilancio a base zero (zero base budgeting) Le previsioni sono correlate alla capacità di spesa ed alle scelte di programmazione, essendo preclusa ogni quantificazione basata sul mero calcolo della spesa storica (tecnica obbligatoria in base alle vigenti norme di contabilità)

  43. ELASTICITA’ DEL BILANCIOIN SEDE DI FORMAZIONE • elementi di rigidità assoluta: • spese predeterminate da leggi • servizio e rimborso prestiti • fondi vincolati • elementi di rigidità relativa: • organi e personale • beni e servizi fondamentali • spese pluriennali con quote non predeterminate • fondi di riserva • elementi di flessibilità: • fondi globali • spese cosiddette “libere” Le previsioni di bilancio devono comunque assicurare il rispetto del “Patto di stabilità interno” (V. art. 77 DL 112/2008 e norme successive)

  44. Esercizio provvisorio • Bilancio di previsione non approvato prima dell’inizio dell’esercizio cui si riferisce: l’Assemblea regionale può autorizzare l’esercizio provvisorio per non più di 4 mesi. • Esercizio provvisorio: impegni e pagamenti in dodicesimi. • Oltre limite, ove necessario: spese fisse e obbligatorie, spese derivanti da obblighi contrattuali assunti nei precedenti esercizi, gestione residui.

  45. PARTE TERZA RECENTI DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E DI BILANCIO

  46. DPEF 2012 -2014 Andamento tendenziale e programmatico PIL E’ stato predisposto dal Governo Lombardo (Assessore all’Economia Armao) - Approvato dalla GR con delib. N. 176 del 20/07/2011 e dall’ARS con OdG N. 584 del 5/10/2011 Previsioni di crescita del PIL Sicilia per il periodo di riferimento del DPEF (valori %) Fonte: Servizio Statistica della Regione Le ipotesi di crescita appaiono superate alla luce del DEF del Governo centrale, della relativa Nota di aggiornamento e della Relazione al Parlamento di dicembre 2011, oltre che delle stime del FMI (-2,2% PIL nel 2012), dell’aumento degli spread BTP – Bund (ha superato i 500 basispoint, ora sotto i 350) e del downgrade del rating (Standard & Poor’s da A+ ad A a BBB+, Moody’s da Aa2 ad A2, Fitch da AA- ad A+ a BBB+). Anche il debito della Regione ha subito un declassamento a BBB+.

  47. Evoluzione economia nazionale e manovre del Governo Ipotesi evoluzione PIL nazionale (%) Effetti sull’indebitamento netto (milioni di euro) Fonte: Ragioneria Generale dello Stato – Le manovre di finanza pubblica del 2011

  48. DPEF 2012 -2014 – Andamento tendenziale Finanza regionale (milioni di €) Fonte: DPEF 2012-2014

  49. DPEF 2012 -2014Manovra correttiva per riequilibrio conti Essendo i saldi di bilancio prospettati, tutti negativi, occorrono azioni volte alla razionalizzazione della spesa e a garantire stabilità delle risorse acquisibili. La manovra correttiva deve pertanto: • incrementare l’autonomia fiscale; • ispirarsi ad un sistema non più basato sul criterio dei cosiddetti “tagli lineari”; • ridurre il costo della politica; • ridurre i costi del settore pubblico regionale, con particolare riguardo alle indennità,compensi, gettoni, retribuzioni o le altre utilità comunque denominate; • diminuire, sino ad un numero non superiore a tre unità, i componenti degli organi di amministrazione, degli organi di controllo, nonché dei collegi dei revisori degli enti; • prevedere la partecipazione, a titolo onorifico, a comitati, collegi e commissioni; • ridurre il numero degli uffici speciali; • contenere le spese effettuate per rappresentanza, consulenza, convegni, sponsorizzazioni etc; • recepire la normativa nazionale in materia di contenimento del costo del personale; • prevedere la soppressione o l’accorpamento di enti ed organismi regionali; • recepire le norme nazionali in materia di enti locali per adeguare le indennità spettanti a quelle percepite nel resto del territorio nazionale.

  50. DPEF 2012 -2014Politiche ed obiettivi Obiettivi: • Efficienza della pubblica amministrazione e conseguente razionalizzazione della spesa • Stabilizzazione finanziaria • Efficacia allocativa delle risorse pubbliche Politiche: • Innovazione tecnologica • Revisione assetto organizzativo società partecipate • Riorganizzazione “bacino precariato” e iniziative nel settore della formazione professionale • Miglioramento condizioni dell’ambiente • Interventi straordinari per gli enti locali per opere di loro competenza (con fondi PAR FAS) • Interventi per le imprese che investono in Sicilia • Sostegno dell’economia rurale • Concentrazione infrastrutturale per conferire maggiore efficacia agli investimenti pubblici • Valorizzazione patrimonio naturale e del demanio marittimo • Accelerazione ed impulso delle attività di pianificazione urbanistica (concessioni edilizie in deroga, ecc.)

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