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Le Funzioni della Mente: la Memoria

Le Funzioni della Mente: la Memoria. Seminario di Psicologia Generale - Perugia 27/01/2010. Changeux (1988). La memoria è la capacità di conservare informazioni per poterle in seguito recuperare e riconoscere. Che cos’è la memoria?. Recuperare. MEMORIA. Conservare. Riconoscere.

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Le Funzioni della Mente: la Memoria

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Presentation Transcript


  1. Le Funzioni della Mente: la Memoria • Seminario di Psicologia Generale - Perugia 27/01/2010

  2. Changeux (1988) La memoria è la capacità di conservare informazioni per poterle in seguito recuperare e riconoscere. Che cos’è la memoria? Recuperare MEMORIA Conservare Riconoscere

  3. Un solo termine, molti sistemi: le amnesie/1 Amnesia anterograda Il caso di Clive Wearing

  4. Un solo termine, molti sistemi: le amnesie/2 Amnesia episodica Il caso di K.C. Lesioni ippocampali, frontali ed occipitali. Memoria episodica totalmente compromessa! Memoria semantica parzialmente conservata: nonostante non ricordasse il modo in cui aveva acquisito le conoscenze, ne rievocava il contenuto. Abilità conservate: linguaggio, memoria a breve termine, percezione e imagery, conoscenze semantiche sul mondo e su sé stesso.

  5. Un solo termine, molti sistemi: le amnesie/3 Amnesia semantica Il caso di P.N. Ipodensità parietale sinistra (emiplegia destra) -Amnesia retrograda -Disorientamento spazio-temporale -Difficoltà di comprensione del linguaggio e della lettura Un anno dopo l’incidente... -Riduzione dell’amnesia retrograda -Recupero dell’orientamento spazio-temporale -Buona comprensione del linguaggio e della lettura Dissociazione tra memoria semantica ed episodica -Descrizioni dettagliate di 20 episodi della propria vita corrette; -Conoscenze semantiche ampiamente compromesse

  6. I Modelli della memoria Che cos’è un modello? Tentativo di rappresentare i processi che sono alla base di un fenomeno, suggerendo il modo in cui si possono esplorare i fenomeni.

  7. Il modello modale Atkinson & Shiffrin (1968)

  8. “Doppia dissociazione” Dati sperimentali Il modello modale: prove a favore -componente A intatta, -componente B deteriorata P1 P2 -componente A deteriorata -componente B intatta Pazienti senza disturbo di memoria: richiamo libero di liste

  9. Compito sperimentale: rievocazione libera

  10. Tavolo Bandiera Dolce Cappotto Giorni Vaso Pioggia Stella Lettera Neve Torta Albero Cuffia Gatto Violino

  11. Il modello modale: prove sperimentali

  12. Il modello modale: limiti • Il modello modale non spiega l’esistenza di deficit di MBT con MLT intatta. Secondo il modello, infatti, qualsiasi informazione prima di essere trasferita in MLT deve prima passare prima per la MBT. • Molti studi dimostrano che a un maggior tempo di permanenza in MBT non corrisponde una maggiore probabilità che l’informazione venga trasferita alla MLT, come invece sostiene il modello modale. • Il modello modale spiega l’effetto di recenza nella rievocazione libera assumendo che essa rappresenti l’output immediato di elementi contenuti nel magazzino a breve termine: ciò spiegherebbe l’abolizione dell’effetto dopo pochi secondi di attività distraente. Tuttavia non spiega i risultati ottenuti da BADDELEY & HITCH (1977) in cui un compito concomitante di digit span non influisce sull’effetto di recenza.

  13. Percettiva Fonologica Semantica LIVELLI DI CODIFICA DELL’INFORMAZIONE la teoria dei livelli di elaborazione Craik & Lockhart (1972) Non più magazzini di memoria ma livelli di immagazzinamento dell’informazione, dipendenti dalla profondità della codifica Analisi superficiale Elaboratore Centrale Analisi intermedia Analisi profonda

  14. Compito di apprendimento incidentale Stimoli verbali preceduti dal compito di orientamento: Es. “Rana” - <<La parola è maiuscola o minuscola?>> - <<La parola fa rima con “frana”?>> - <<La parola indica un animale che vive negli stagni?” Verifica inaspettata: test di memoria esplicito (riconoscimento, rievocazione)

  15. I livelli di elaborazione: limiti L’effetto Stroop

  16. Il modello della memoria di lavoro Baddeley & Hitch (1974)

  17. Esecutivo centrale Sistema attenzionale a capacità limitata: esegue la maggior parte dell’attività cosciente. La sua funzione è di immagazzinare ed elaborare le informazioni e coordinare gli slaves systems. Il modello della memoria di lavoro: l’EC

  18. Ciclo fonologico Contiene le informazioni fonologiche e ne permette la manipolazione Il modello della memoria di lavoro: il CF

  19. Taccuino visuospaziale Contiene le informazioni visuo-spaziali e ne permette la manipolazione Il modello della memoria di lavoro: il TVS Logie, 1994 Sotto-componenti: Visiva informazioni sul “cosa” Spaziale informazioni sul “dove”

  20. Buffer episodico Memoria di transito per favorire lo svolgimento delle operazioni svolte dai magazzini di memoria. Il modello della memoria di lavoro: il buffer

  21. Il modello dell’organizzazione della MLT Tulving (1972)

  22. Memoria semantica Memoria esplicita/1 Relativa a conoscenze generali o di fatti, indipendentemente dalla collocazione spazio-temporale degli episodi-fonte di tali conoscenze Associata ad un livello noeticodella coscienza, indipendente dalla consapevolezza degli stati del Sé Conoscenze sul mondo organizzate e astratte, indipendenti dalle circostanze in cui sono state acquisite Si basa sulla costruzione di reti semantiche per associazioni fra nodi e proprietà

  23. Memoria episodica Memoria esplicita/2 Relativa a eventi o episodi sperimentati personalmente Associata ad un livello autonoeticodella coscienza, connesso al Sé e alla consapevolezza dell’evoluzione nel tempo dei suoi processi Contiene informazioni temporali e spaziali È autoreferenziale, permette di rivivere l’esperienza (persone, fatti, cose, sensazioni)

  24. Memoria procedurale Memoria implicita -Processi di priming (di ripetizione o semantico) -Associazioniappresemediantecondizionamento (classico e operante) -Apprendimento non associativo, come l’abituazione e la sensibilizzazione Si sviluppa per prima ed è piùresistente a lesioni “H.M. negava di aver maiappresoquelcompito, ma le sue prestazionieranomigliorate: avevaquindimemoriaimplicita ma non esplicita”

  25. I sistemi si distinguono in funzione del grado di coscienza Memoria e coscienza Ricordiamo un evento e siamo consapevoli del nostro ruolo nell’episodio ricordato. Consapevolezza dell’informazione ricordata, ma non di come è stata acquisita. Esibiamo comportamenti appresi, ma non siamo necessariamente consapevoli che in quel momento stiamo ricordando.

  26. Dott.ssa Maria Laura Mele • Email: marialaura.mele@uniroma1.it

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