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Ottobre- novembre 2010. Attività immateriali. OIC e IAS/IFRS. Prof. Paolo Pietro Biancone. IAS 38 – ATTIVITÀ IMMATERIALI. Finalità e ambito di applicazione Definizione Rilevazione iniziale Valutazione successiva Vita utile Ammortamento Impairment Dismissione Informazioni integrative.
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Ottobre- novembre 2010 Attività immateriali OIC e IAS/IFRS Prof. Paolo Pietro Biancone
IAS 38 – ATTIVITÀ IMMATERIALI Finalità e ambito di applicazione Definizione Rilevazione iniziale Valutazione successiva Vita utile Ammortamento Impairment Dismissione Informazioni integrative
1. FINALITÀ E AMBITO DI APPLICAZIONE Lo IAS 38 deve essere applicato nella rilevazione delle attività immateriali Sono al di fuori dell’ambito di applicazione: le attività immateriali che sono considerate da un altro IFRS (es.: avviamento IFRS 3) le attività finanziarie (IAS 32) i diritti minerari e le spese di esplorazione o sviluppo ed estrazione di minerali, gas naturale e risorse naturali simili non rigenerabili (IFRS 6) le attività immateriali delle società assicuratrici derivanti da contratti con i titolari di polizza
2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE • UNA ATTIVITA’ IMMATERIALE E’ DEFINIBILE COME UNA ATTIVITA’ NON MONETARIA IDENTIFICABILE PRIVA DI CONSISTENZA FISICA • L’ISCRIZIONE IN BILANCIO È SUBORDINATA ALLA CONTEMPORANEA PRESENZA DEI SEGUENTI REQUISITI: • IDENTIFICABILITA’ • CONTROLLO • BENEFICI ECONOMICI FUTURI
2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE Non soddisfano la definizione di attività immateriale e quindi sono imputati direttamente in conto economico i seguenti:
2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE Esempi di attività immateriali (IFRS 3)
3. RILEVAZIONE INIZIALE Modalità di acquisizione di un’attività immateriale: Acquisto separato dall’esterno Acquisto nell’ambito di una business combination Acquisto in seguito all’ottenimento di un contributo pubblico Permuta Produzione interna
3. RILEVAZIONE INIZIALEA. ACQUISTO SEPARATO DALL’ESTERNO Il costo comprende: Costo di acquisto Oneri direttamente attribuibili alla preparazione dell’attività per l’uso previsto Sono esempi di costi i seguenti: costi del personale direttamente impiegato per consentire il funzionamento dell’attività acquisita; compensi professionali sostenuti direttamente per portare l’attività alla relativa condizione di funzionamento; costi di collaudo dell’attività Il costo non comprende: costi per l’introduzione di un nuovo prodotto o servizio (inclusi costi pubblicitari e attività di promozione) costi per l’espansione dell’impresa (inclusi costi di formazione del personale) spese generali e amministrative ed altri oneri indiretti. La capitalizzazione di costi deve cessare quando l’attività immateriale è pronta per l’uso Spese successive sono generalmente costi di mantenimento, da iscrivere in conto economico (par. 20) Iscrizione tra le attività immateriali
3. RILEVAZIONE INIZIALEB. ACQUISTO NELL’AMBITO DI UNA BUSINESS COMBINATION Acquisizione di un’attività immateriale nell’ambito di una operazione di business combination IFRS 3 Iscrizione al suo fair value alla data di acquisizione del controllo della business combination
3. RILEVAZIONE INIZIALEC. ACQUISTO CON CONTRIBUTI PUBBLICI Applicazione dello IAS 20 – Contributi pubblici Due modalità di rappresentazione contabile: Iscrizione dell’attività immateriale e del contributo pubblico al loro fair value e successiva ripartizione del contributo sul periodo di utilizzo dell’attività immateriale Detrazione del contributo dal valore iniziale dell’attività immateriale
3. RILEVAZIONE INIZIALED. PERMUTA Iscrizione dell’attività acquisita al fair value, tranne nei seguenti casi: La transazione è priva di “sostanza commerciale” prevenire operazioni che hanno il solo obiettivo di generare utili Il fair value dell’attività ricevuta e di quella ceduta non sono determinabili in modo attendibile La sostanza commerciale è presente quando: La configurazione dei flussi di cassa (tempi, rischi, quantità) è diversa prima e dopo la permuta Il valore specifico (valore attuale dei flussi di cassa futuri al netto degli effetti fiscali) dell’attività per la società cambia dopo la permuta Le differenze a) o b) devono essere significativamente diverse rispetto ai fair value delle attività scambiate
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA Difficoltà: verifica della probabilità dei benefici economici futuri determinazione del costo Il principio prevede la classificazione del processo di generazione dell’attività in: Fase di ricerca costi imputati a conto economico Fase di sviluppo costi capitalizzati nello stato patrimoniale divieto di rilevazione dell’avviamento generato internamente
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA RICERCA indagine originale e pianificata intrapresa con la prospettiva di conseguire nuove conoscenze e scoperte, scientifiche o tecniche Sono attività effettuate nella fase di ricerca: attività finalizzata all’ottenimento di nuove conoscenze indagine, valutazione e selezione finale delle applicazioni dei risultati della ricerca o di altre conoscenze ricerca di alternative per materiali, progetti, processi, sistemi o servizi; ideazione, progettazione, valutazione e selezione finale di alternative possibili per materiali, progetti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA SVILUPPO applicazione dei risultati della ricerca o di altre conoscenze a un piano o a un progetto per la produzione di materiali, dispositivi, processi, sistemi o servizi, nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell’inizio della produzione commerciale o dell’utilizzazione L’impresa deve dimostrare: la possibilità tecnica al completamento dell’attività immateriale in modo che essa sia disponibile per l’uso o la vendita l’intenzione a completare l’attività immateriale per l’uso o la vendita; la capacità di usare o vendere l’attività immateriale il modo in cui l’attività immateriale genererà probabili benefici economici futuri; deve essere dimostrata l’esistenza di un mercato, oppure se utilizzata per fini interni, l’utilità effettiva di tale attività immateriale IAS 36 (attualizzazione e CGU) la disponibilità di risorse tecniche, finanziarie e di altro tipo adeguate sia per completare lo sviluppo dell’attività che per il suo utilizzo o vendita la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile all’attività immateriale durante il suo sviluppo o completamento
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA Sono attività effettuate nella fase di sviluppo: la progettazione, la costruzione e la verifica di prototipi o modelli che precedono la produzione o l’utilizzo degli stessi; la progettazione di mezzi, prove, stampi e matrici concernenti la nuova tecnologia; la progettazione, la costruzione e l’attivazione di un impianto pilota che non è di dimensioni economicamente idonee per la produzione commerciale; la progettazione, la costruzione e la prova di scelte alternative per materiali, progetti, processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati.
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA Costo di iscrizione nello stato patrimoniale comprende tutti i costi direttamente attribuibili spese per materiali e servizi utilizzati o consumati nel generare l’attività immateriale costi per i dipendenti derivanti dalla realizzazione delle attività immateriali imposte per registrare un diritto legale ammortamento dei brevetti e delle licenze che sono utilizzati per realizzare l’attività immateriale Non possono in ogni caso essere capitalizzati i seguenti costi: spese di vendita, amministrative e altre spese generali, a meno che tali spese possano essere direttamente attribuite alla fase di preparazione dell’attività per l’uso inefficienze chiaramente identificate e costi operativi iniziali sostenuti prima che l’attività raggiunga l’efficienza programmata spese sostenute per addestrare il personale a gestire l’attività. VALORE LIMITE VALORE RECUPERABILE
3. RILEVAZIONE INIZIALEE. PRODUZIONE INTERNA Non sono mai capitalizzabili le seguenti attività immateriali generate internamente: marchi; testate giornalistiche; diritti di editoria; anagrafiche clienti ed elementi simili.
4. VALUTAZIONE SUCCESSIVA È possibile scegliere tra i seguenti modelli Modello del COSTO Modello della RIVALUTAZIONE DEL VALORE • Mantenimento del costo • Ammortamento • Impairment test • Distinzione tra attività a vita utiledefinita e a vita utile indefinita • Adeguamento al fair value a fine esercizio • Svalutazioni in conto economico • Rivalutazioni in una riserva di patrimonio netto • Ammortamento • UTILIZZABILE SOLO PER INTANGIBLES CON MERCATO ATTIVO
4. VALUTAZIONE SUCCESSIVA Mercato attivo è presente quando sono soddisfatte le seguenti condizioni: gli elementi scambiati sul mercato risultano omogenei; compratori e venditori disponibili possono essere normalmente trovati in qualsiasi momento; i prezzi sono disponibili al pubblico. Rara presenza di mercati attivi nel comparto delle attività immateriali Divieto di utilizzo del modello della rideterminazione del valore per le seguenti attività immateriali: marchi; testate giornalistiche; diritti editoriali di musica e film; brevetti.
5. VITA UTILE • VITA UTILE È • il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sarà utilizzata dall’impresa; • il numero delle unità prodotte o altrimenti ricavabili che l’impresa si aspetta di ottenere dall’utilizzo dell’attività. FINITA INDEFINITA non è possibile prevedere un limite oltre il quale essa non sia più in grado di generare benefici economici • Ammortamento • Se evidenze di perdite di valore impairment test • No ammortamento • Impairment test annuale
6. AMMORTAMENTO • Ammortamento: • a quote costanti • scalare decrescente • per unità di prodotto Attività disponibile per l’uso 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. Cancellazione dell’attività Classificazione come posseduta per la vendita (IFRS 5) Verifica del periodo di ammortamento • Valore residuo zero • a meno che: • Accordo con soggetto terzo • Mercato attivo
7. IMPAIRMENT Effettuato in conformità allo IAS 36 Attività immateriali a vita utile definita in presenza di perdite di valore Attività immateriali a vita utile indefinita almeno annualmente Fair value al netto dei costi di dismissione Valore contabile Valore recuperabile ≥ Maggiore tra Valore d’uso Svalutazione (impairment losses)
8. DISMISSIONE (DERECOGNITION) Eliminazione dell’attività immateriale: Al momento della vendita Se cessano i benefici economici futuri La plusv/minusvalenza non può essere iscritta tra i ricavi di vendita Lo IAS 18 – Ricavi disciplina il momento di iscrizione della plusvalenza
9. INFORMAZIONI INTEGRATIVE Occorre inserire nelle note le seguenti informazioni: informativa di carattere generale sulla vita utile, l’ammortamento e la riconciliazione dei valori impairment test cambiamenti di stima attività immateriali a vita utile indefinita altre informazioni rilevanti
Ottobre- novembre 2010 Rettifica di valore di attività OIC e IAS/IFRS Prof. Paolo Pietro Biancone
AGENDA • Finalità e ambito di applicazione • Principali definizioni • Identificazione della riduzione di valore • Determinazione del Valore Recuperabile • Rilevazione di una perdita per riduzione di valore • Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU): • Ripristini di valore • Informazioni integrative
Finalità e ambito di applicazione FINALITÀ Definire i principi che l’azienda deve applicare per assicurarsi che le proprie attività siano iscritte in Bilancio ad un valore non superiore a quello recuperabile Valore Contabile > Valore recuperabile Perdita di valore da rilevare • AMBITO DI APPLICAZIONE • Lo IAS 36 nonsi applica a: Rimanenze (IAS 2); Attività derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); Attività fiscali differite (IAS 12); Attività derivanti da benefici ai dipendenti (IAS 19); Attività finanziarie rientranti nell’ambito dello IAS 39; Investimenti immobiliari contabilizzati al FV (IAS 40); Attività non correnti (o gruppi in dismissione) possedute per la vendita (IFRS 5). • Lo IAS 36 si applica agli investimenti in: Società controllate (IAS 27 Bilancio consolidato e separato); Società collegate (IAS 28 Partecipazioni in società collegate); • Joint Venture (IAS 31 Partecipazioni in joint venture). • Si applica inoltre alle attività iscritte a valori rivalutati secondo quanto previsto dagli IAS 16 (Immobili, Impianti e Macchinari) e IAS 38 (Attività Immateriali) in base al “modello della rideterminazione (rivalutazione) del valore”.
Principali definizioni VALORE CONTABILE DI UN’ATTIVITÀ Ammontare al quale un’attività è rilevata, dedotti ammortamento e precedenti riduzioni di valore UNITÀ GENERATRICE DI FLUSSI FINANZIARI (CGU) Il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari generati da altre attività o gruppi di attività. Rilevante in presenza di attività che non generano flussi autonomi. VALORE RECUPERABILE DI UNA ATTIVITÀ O DI UNA CGU Maggiore fra: A) Fair Value (valore di mercato)- costi di vendita ammontare netto ricavabile dalla vendita (di A/CGU) in condizioni di libero mercato E B) Valore d’uso valore attuale dei flussi finanziari futuri, che si suppone deriveranno dall’impiego continuativo e dalla dismissione al termine della vita utile (di A/CGU)
… considerando come minimo i seguenti indicatori … Fonti d’informazione esterne Fonti d’informazione interne Esistono indicazioni di riduzione di valore ? Stimare il valore recuperabile STOP IMPAIRMENT TEST Confrontare valore recuperabile con valore contabile Identificazione della riduzione di valore 1/2 Ad ogni data di riferimento di bilancio (anche Bilanci Intermedi), l’azienda deve valutare se esistono indicazioni che un’attività (materiale o immateriale) possa aver subito una perdita di valore (ossia che VC>VR) SI NO
Identificazione della riduzione di valore 2/2 • Inoltre, indipendentemente dalle indicazioni interne/esterne, per: • attività immateriali a vita utile indefinita; • attività immateriali non ancora pronte all’uso; • avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale, • occorre verificare annualmente - in qualsiasi momento dell’anno, ma ogni anno nello stesso periodo - la perdita di valore (impairment test) confronto valore contabile/valore recuperabile
Indicatori di riduzione di valore di attività 1/2 INDICATORI ESTERNI Significativa e inaspettata riduzione del valore di mercato dell’attività Significativi mutamenti (avvenuti o attesi) di variabili esogene (tecnologia, mercato, economia o legislazione) con impatto negativo per l’azienda Incremento dei tassi di interesse di mercato o di altri tassi di remunerazione degli investimenti ( valore d’uso valore recuperabile) Il valore contabile del patrimonio netto dell’azienda è superiore alla sua capitalizzazione di mercato INDICATORI INTERNI Evidenza di obsolescenza o deterioramento fisico dell’attività Significativi mutamenti (avvenuti o attesi) nella misura o modalità di utilizzo dell’attività con impatto negativo per l’azienda (non utilizzo, piani di dismissione o ristrutturazione del settore, anticipazione della data di dismissione già prevista, ridefinizione della vita utile da indefinita a definita) L’informativa interna evidenzia che la redditività di un’attività è o sarà peggiore delle attese ELENCO MINIMO PREVISTO DALLO IAS 36
Indicatori di riduzione di valore di attività 2/2 • … ALCUNE PRECISAZIONI … • la presenza di indicatori di perdita di valore interni o esterni non implica necessariamente l’obbligo di stimare il valore recuperabile ai fini dell’impairment test, se: • precedenticalcoli hanno già evidenziato un valore recuperabile dell’attività significativamente superiore al suo valore contabile e nel frattempo non sono intervenuti eventi che hanno eliminato tale differenza; o • analisi precedenti hanno indicato che il valore recuperabile dell’attività non è sensibile ad uno o più indicatori interni e/o esterni • se vi sono indicazioni che un’attività può aver subito una perdita di valore, ciò può indicare che la sua vita utile residua, il criterio di ammortamento, il suo valore residuo devono essere riconsiderati e rettificati, anche se non si rileva alcuna perdita di valore relativa a tale attività
Determinazione del Valore Recuperabile IAS 36 vs Valore Recuperabile Valore Contabile Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso Valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi che si suppone deriveranno dall’uso continuativo e dalla dismissione dell’attività alla fine della sua vita utile. Ricavo netto della vendita dell’attività in una libera transazione di mercato • Flussi finanziari futuri • Tasso di attualizzazione … alcune precisazioni …
Determinazione del Valore Recuperabile Valore Recuperabile vs Valore Contabile Valore Recuperabile = Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso • … ALCUNE PRECISAZIONI … • Se uno dei due valori è superiore al Valore Contabile l’attività non ha subito riduzione di valore e non è necessario stimare l’altro importo • Se fra FVN e Valore d’uso non esiste significativa differenza (es.: nel caso di attività destinata alla vendita, poiché non darà luogo a ulteriori flussi finanziari, al di là dei proventi della vendita), il primo potrà essere impiegato come VR • Il VR va calcolato con riferimento ad una singola attività. Se i flussi finanziari generati da tale attività non sono ampiamente autonomi rispetto a quelli di altre attività o gruppi di attività, il VR va riferito alla CGU alla quale essa appartiene, a meno che: FVN > VC oppure Valore d’uso FVN (quest’utlimo determinabile)
Fair Value dedotti i costi di vendita Esiste un accordo di vendita vincolante avente ad oggetto l’attività in questione ? SI’ la migliore evidenza FVN = il prezzo pattuito in un accordo di vendita vincolante fra controparti indipendenti, rettificato dei costi direttamente attribuibili alla dismissione NO Esiste un mercato attivo in cui si commercializzano attività simili ? In genere non esiste “mercato attivo” per le immobilizzazioni SI’ NO FVN = il prezzo dell’operazione similare più recente effettuata all’interno dello stesso settore industriale, purchè fra la data dell’operazione e quella della stima del FVN non siano intervenuti significativi cambiamenti nel contesto economico FVN = il prezzo di mercato dell’attività (= prezzo corrente dell’offerta) dedotti i costi di dismissione Se non esiste alcun criterio per una stima attendibile Valore recuperabile = Valore d’uso
Valore d’uso • Elementi che devono essere riflessi nel calcolo del valore d’uso: • Stima dei flussi finanziari futuri che l’impresa prevede di ottenere dall’attività • Aspettative di possibili variazioni dell’ammontare e della tempistica di tali flussi • Il valore temporale del denaro, rappresentato dal tasso d’interesse corrente di mercato privo di rischio • Il prezzo legato all’incertezza implicita nell’attività • Altri fattori, quali mancanza di liquidità, che gli operatori di mercato rifletterebbero nella misurazione dei flussi finanziari che l’impresa prevede di ottenere dall’attività Possono essere riflessi come rettifiche ai flussi finanziari futuri o come rettifiche al tasso di sconto.
Rilevazione perdita per riduzione di valore SI HA PERDITA PER RIDUZIONE DI VALORE SE, E SOLO SE VALORE RECUPERABILE < VALORE CONTABILE il valore contabile deve essere ridotto fino ad eguagliare il valore recuperabile PERDITA PER RIDUZIONE DI VALORE = VALORE CONTABILE – VALORE RECUPERABILE • RILEVAZIONE • perdita per riduzione di valore di un’attività immediatamente a C/E • perdita per riduzione di valore riferita ad attività già rivalutata in base ad altro Principio (es.: IAS 16) diminuzione della rivalutazione: riduzione riserva di rivalutazione dell’attività; se la perdita supera l’importo della riserva di rivalutazione eccedenza a C/E • perdita per riduzione di valore > valore contabile dell’attività eccedenza iscritta come passività se, e solo se richiesto da altro Principio • una volta rilevata la perdita di valore, la quota di ammortamento dell’attività deve essere adeguata di conseguenza negli esercizi futuri per riflettere il nuovo valore contabile
CGU - Identificazione Se non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività (poiché essa non genera flussi di cassa autonomi) è necessario determinare il valore recuperabile della Cash Generating Unit (CGU) alla quale l’attività appartiene. Cash Generating Unit (CGU) Il più piccolo gruppo identificabile di attività (livello minimo di aggregazione possibile che comprende l’attività in oggetto) che genera flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo delle attività stesse che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.
… i criteri di identificazione delle CGU devono essere uniformi da esercizio a esercizio a meno che il cambiamento possa essere giustificato informazioni integrative CGU – Identificazione (segue) … come si individua una Cash Generating Unit ? A modo (livello) in cui la direzione aziendale controlla l’operatività dell’impresa (es.:linee di prodotto, settori aziendali, sedi aziendali, distretti o regioni) oppure modo (livello) in cui la direzione aziendale prende decisioni in merito al proseguimento o alla cessazione di beni e attività dell’impresa discrezionalità del management aziendale B esistenza di un mercato attivo per il prodotto di un’attività o di un gruppo di attività, anche se parte o tutta la produzione è usata internamente (es.: semilavorati), in tale caso, se esistono prezzi interni di trasferimento, occorre rettificarli per riflettere la migliore stima del management dei prezzi che potrebbero essere praticati in libere transazioni di mercato
CGU – Valore Recuperabile e Valore Contabile … analogamente a quanto previsto per le singole attività … Valore Recuperabile CGU = Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso Valore Contabile di una CGU • deve essere determinato in maniera coerente con il criterio di determinazione del Valore Recuperabile infatti • non include il Valore Contabile di passività già rilevate, a meno che il Valore Recuperabile della CGU non possa essere determinato senza tener conto di tali passività • include il Valore Contabile delle sole attività che possono essere direttamente attribuite o ripartite (quote di VC di “beni comuni”) secondo un criterio ragionevole e coerente alla CGU (e non quelle estranee) e che genereranno i flussi finanziari futuri usati per determinare il suo Valore d’uso
CGU – Avviamento (1/3) IFRS 3 (Aggregazioni aziendali) L’avviamento generato in una “business combination” è determinato come differenza fra il prezzo di acquisto di un’impresa target (costo sostenuto per l’acquisizione) e il valore corrente delle attività nette (al netto delle passività) singolarmente individuabili che compongono l’azienda acquistata (valore contabile dell’entità target). • è inizialmente iscritto in bilancio al relativo costo • non è assoggettato a ammortamento • è assoggettato (o meglio le CGU/grp di CGU alle quali l’avviamento è allocato sono assoggettate) a impairment test almeno una volta all’anno (ma sempre nello stesso periodo) e ogni volta che emergano indicazioni di riduzioni di valore
CGU – Avviamento (2/3) Ai fini del test di impairment l’avviamento va allocato, alla data di acquisizione dell’azienda, a tutte le CGU o gruppi di CGU dell’impresa acquirente che è previsto beneficino delle sinergie derivanti dall’acquisizione. Questo vale indipendentemente dal fatto che le attività e le passività appartenenti all’azienda acquisita vengano o meno attribuite a quelle CGU o gruppi di CGU. In ogni caso le CGU, o gruppi di CGU, alle quali l’avviamento è allocato: a) devono rappresentare il livello più basso al quale la direzione aziendale tiene sotto controllo le unità operative alle quali l’avviamento è associato (basato normalmente sull’attuale struttura di reporting direzionale);e b) non devono essere un livello di aggregazione più ampio di un settore (in base alla definizione di formato di reporting definito secondo le regole dello IFRS 8).
CGU – Avviamento (3/3) Una CGU cui è stata allocata una parte di avviamento deve essere verificata in merito all’impairment almeno annualmente (e ogni volta che vi sono indicazioni di rischio di impairment), confrontando il valore contabile della CGU che include la quota di avviamento allocata e il valore recuperabile della CGU. Se il valore contabile è superiore al valore recuperabile è necessario rilevare in bilancio una perdita di valore riferita alla CGU.
CGU –Rilevazione perdita per riduzione di valore SE Valore recuperabile CGU/grp di CGU < Valore contabile CGU/grp di CGU La perdita di valore va imputata a riduzione del valore contabile delle attività che compongono la CGU (grp di CGU) con il seguente ordine: A) prima riduzione del VC della quota di avviamento allocato alla CGU/grp CGU (se esiste); B) poi (parte rimanente) a riduzione dei VC delle altre attività della CGU/grp CGU proporzionalmente ai valori contabili stessi [Il trattamento contabile è identico a quello prima illustrato per le singole attività] A seguito dell’attribuzione della perdita per riduzione di valore, il VC di ogni attività non deve andare al di sotto del maggiore fra: 1) FV meno costi di vendita; 2) Valore d’uso; 3) Zero La parte di perdita residua non allocabile va ripartita fra le altre attività componenti la CGU/grp CGU ATTRIBUZIONE PERDITA ALLE SINGOLE ATTIVITA’
Ad ogni data di riferimento del bilancio (anche intermedi) l’azienda deve valutare se esistonoindicazioni che una riduzione durevole di valore di attività (diversa da avviamento)/CGU precedentemente rilevatanon esista più o sia diminuita. Se vi sono indicazioni (fonti interne/esterne) in tal senso, occorre rideterminare il Valore Recuperabile dell’attività/CGU. Se Valore Recuperabile > Valore Contabile il Valore Contabile deve essere aumentato fino ad eguagliare il Valore Recuperabile(ripristino di valore = eliminazione/riduzione della perdita) - solo se l’aumento del valore recuperabile deriva da un cambiamento nelle stime utilizzate per determinarlo; • per la singola attività, non oltre il Valore Contabile che essa avrebbe avuto (tenendo conto anche dell’ammortamento) se non ci fosse stata alcuna svalutazione precedente Trattamento del ripristino di valore (per singola attività diversa da avviamento): • -ripristino di valore in situazione standard provento a C/E • ripristino di valore riferito ad attività già rivalutata (secondo un altro Principio,es.IAS 16) aumento della rivalutazione (aumento riserva di rivalutazione dell’attività) • -adeguamento della quota di ammortamento dell’attività Ripristini di valore
Ripristini di valore - CGU SE Valore recuperabile CGU/grp di CGU > Valore contabile CGU/grp di CGU Ripristino di valore, va imputato ad incremento del Valore Contabile delle attività che compongono la CGU/grp di CGU (trattati come ripristini di singole attività): - proporzionalmente ai Valori Contabili delle attività componenti (escluso avviamento: un eventuale incremento del valore recuperabile dell’avviamento successivo alla rilevazione della relativa perdita di valore, si ritiene derivi da aumento generato internamente non capitalizzabile ai sensi dello IAS 38 piuttosto che da una eliminazione della perdita per riduzione di valore) • il valore ripristinato di ogni attività componente nondeve eccedere ilminore tra valore recuperabile e valore contabile nettoche l’attività avrebbe avuto se non fossero state contabilizzate perdite di valore nel passato. • La parte di valore recuperabile residuo va ripartita proporzionalmente sulle altre attività componenti la CGU (eccetto l’avviamento).
Informazioni integrative (1/3) • PER CLASSI DI ATTIVITA’ • ammontare perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore iscritti nel C/E dell’esercizio con l’indicazione della relativa voce; • ammontare perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore su attività rivalutate rilevati a direttamente a PN • PERSINGOLE RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE DI IMPORTO SIGNIFICATIVO • fatti o le circostanze che hanno portato alla rilevazione o al ripristino della perdita di valore; • ammontare della perdita di valore rilevata o ripristinata; • nel caso di singole attività: • natura dell’attività • settore oggetto di informazione al quale l’attività appartiene basato sullo schema primario di reporting dell’impresa. • nel caso di CGU: • una descrizione della CGU • l’ammontare della perdita di valore rilevata o ripristinata per classe di attività e per settore oggetto di informazione • se l’aggregazione delle attività della CGU è cambiata dall’ultima stima del valore recuperabile della CGU: descrizione della metodologia corrente e precedente di aggregazione, la ragione per cui è cambiato il criterio
Informazioni integrative (2/3) • PER SINGOLE RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE DI IMPORTO SIGNIFICATIVO (continua) • se il valore recuperabile dell’attività (CGU) è il prezzo netto di vendita o il valore d’uso • se il valore recuperabile è il prezzo netto di vendita, qual è il criterio usato per determinarlo • se il valore recuperabile è il valore d’uso, il tasso (i tassi ) di attualizzazione utilizzati • PER RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE AGGREGATI PER I QUALI NON SIA STATA DATA INFORMATIVA SINGOLA • le principali classi di attività su cui essi impattano • i principali fatti o circostanze che hanno portato alla loro rilevazione • PER LE PORZIONI DI AVVIAMENTO NON ALLOCATE ALLA DATA DI RIFERIMENTO DI BILANCIO • ammontare dell’avviamento non allocato a CGU alla data del bilancio • motivo per il quale non è stato possibile allocare l’avviamento
Informazioni integrative (3/3) • SE IL VALORE CONTABILE DI UNA CGU/GRP CGU INCLUDE VALORI DI AVVIAMENTO O IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI A VITA UTILE INDEFINITA SIGNIFICATIVI RISPETTO AL TOTALE DEGLI STESSI VALORI CONTABILI ISCRITTI NEL BILANCIO DELL’ENTITA’ • valore contabile dell’avviamento e delle immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita allocati alla CGU (o gruppo di CGU); • criterio utilizzato per la determinazione del valore recuperabile dalla CGU (valore d’uso o fair value al netto dei costi di vendita) • inoltre … • a seconda che il valore recuperabile sia pari al valore d’uso o al fair value al netto dei costi di vendita, sono fornite informazioni di dettaglio in merito al processo seguito, alle assunzioni di base e alle informazioni utilizzate dalla direzione aziendale per determinare le tali grandezze • se una parte di avviamento o immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita, per valori non significativi rispetto al totale degli stessi iscritti in bilancio, è allocata a una CGU (o gruppo di CGU), questo fatto deve essere evidenziato insieme al valore contabile complessivo allocato.