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Il “miracolo economico” (1953-1963)

Il “miracolo economico” (1953-1963). La fase di sviluppo estensiva: sviluppo e squilibri Caratteri prevalenti: Aumento dell’occupazione Processo di industrializzazione Elevati tassi di crescita Le componenti più dinamiche della domanda Aumento delle dimensioni di impresa

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Il “miracolo economico” (1953-1963)

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Presentation Transcript


  1. Il “miracolo economico” (1953-1963) La fase di sviluppo estensiva: sviluppo e squilibri Caratteri prevalenti: Aumento dell’occupazione Processo di industrializzazione Elevati tassi di crescita Le componenti più dinamiche della domanda Aumento delle dimensioni di impresa Elevata concentrazione territoriale della produzione Intensi flussi migratori

  2. Obiettivi raggiunti • Elevati investimenti produttivi • Stabilità monetaria • Equilibrio nella bilancia dei pagamenti

  3. Bilancia dei Pagamenti (1) • Bilancia delle transazioni con l’estero che danno luogo a vendite di monete estere e acquisti di moneta nazionale • Conto corrente: Crediti per esportazioni di beni e servizi Debiti per importazioni di beni e servizi • Conto capitale Crediti per importazioni di capitali Debiti per esportazioni di capitali

  4. Bilancia dei Pagamenti (2) • Un deficit nel conto corrente deve essere bilanciato da un surplus nel conto capitale, il che significa sia presiti dall’estero sia riduzione delle riserve possedute dalle autorità centrali

  5. Le componenti della domanda aggregata • Y = C + I + G + (X - M) Y = Reddito C = Consumi I = Investimenti G = Spesa pubblica X = Esportazioni M = Importazioni

  6. La dinamica della domanda: i motori della crescita • Il ruolo delle esportazioni • La crescita degli investimenti

  7. La distribuzione del reddito • I salari crescono meno della produttività del lavoro • La quota dei profitti e dei redditi non da lavoro cresce

  8. I settori in espansione • I settori esportatori (meccanica, gomma) • Il settore edilizio (lavori pubblici e edilizia residenziale)

  9. Aspetti territoriali • Dualismo economico • Aumento degli squilibri regionali • Concentrazione territoriale della produzione industriale • Elevati flussi migratori • Crescente urbanizzazione (e urbanesimo)

  10. La politica economica (1) • Obiettivo prevalente: stabilità monetaria e rispetto del vincolo di cambio • Controllo dei prezzi e dei salari (nel 1958 la lira ottiene il cosiddetto “Oscar” delle valute) • Politica economica lievemente espansiva

  11. La politica economica (2) • Politica dell’occupazione basata inizialmente sull’espansione dei lavori pubblici • Le politiche di sostegno del settore edilizio: Piano Fanfani e Legge Tupini • L’impresa pubblica e la ristrutturazione industriale • Le politiche per il Mezzogiorno: politica delle infrastrutture (fase di “pre-industrializzazione”)

  12. L’età dell’oro (the “golden age”) • Aumenta l’occupazione • Aumentano i salari • Migliora la qualità della vita: consenso sociale • Aumentano i profitti • Aumenta la domanda e crescono le opportunità per gli investimenti • Aumenta la produttività del lavoro e aumenta la competitività internazionale

  13. Le interpretazioni • Il modello di Vera Lutz: il dualismo nel mercato del lavoro • Il modello di A. Graziani: il ruolo trainante delle esportazioni

  14. Il modello di Vera Lutz • Dualismo economico generato dal dualismo nel mercato del lavoro: lavoratori omogenei sono pagati salari differenti nei due settori (“avanzato” e “arretrato”) • I salari relativamente elevati nel settore avanzato impediscono la piena occupazione • L’accumulazione nel settore avanzato si trasforma automaticamente in investimenti • Soluzione: tregua salariale

  15. Il modello di A. Graziani • La crescente apertura internazionale (le quote di mercato aumentano per la diminuzione del CLUP (Costo del lavoro per unità di prodotto: w/Y/L) • Dualismo tecnologico (migliorano le tecniche e aumenta sensibilmente la produttività del lavoro nel settore esportatore) • Squilibri regionali • Distorsione nei consumi (prezzi relativi crescenti dei prodotti del settore arretrato/tradizionale)

  16. Le variabili “chiave” • La competitività da costi: il ruolo dei salari e l’abbondanza di forza lavoro • Le economie di scala • La dinamica della domanda • Le “ragioni di scambio” favorevoli: i prezzi relativi decrescenti delle materie prime

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