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Sandra Bosi Responsabile Servizi Prevenzione e Formazione Lega contro i Tumori Reggio Emilia

Seminario di Guadagnare salute Bologna, 3 Dicembre 2009. Paesaggi di Prevenzione: la sperimentazione di uno strumento didattico interattivo sugli stili di vita per docenti e operatori sanitari nel contesto della valutazione di efficacia degli interventi di Promozione della Salute. Sandra Bosi

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Sandra Bosi Responsabile Servizi Prevenzione e Formazione Lega contro i Tumori Reggio Emilia

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Presentation Transcript


  1. Seminario di Guadagnare salute Bologna, 3 Dicembre 2009 Paesaggi di Prevenzione: la sperimentazione di uno strumento didattico interattivo sugli stili di vita per docenti e operatori sanitari nel contesto della valutazione di efficacia degli interventi di Promozione della Salute Sandra Bosi Responsabile Servizi Prevenzione e Formazione Lega contro i Tumori Reggio Emilia Centro Didattico regionale Luoghi di Prevenzione

  2. Paesaggi di Prevenzione e Promozione della Salute • PdP è uno strumento interattivo multidisciplinare ad uso dei docenti ( predilige la trattazione dei temi della salute in un contesto curriculare) in collaborazione con gli operatori sanitari. • .Le sessioni trattate sono 5: salute, fumo, alcol, alimentazione, attività fisica. • Per ogni sessione sono disponibili approfondimenti teorici, percorsi e laboratori curriculari, attività interattive. • PdP dovrebbe essere utilizzato solo in un contesto favorevole alla salute. La sperimentazione, prevede, infatti, che chi partecipa, accetti la proposta di adesione a una rete di scuole per la promozione della salute. • La comunità scolastica che, per utenze dirette (studenti e docenti), e indirette (famiglie), ha una popolazione spesso superiore a quella di un piccolo comune, è interamente coinvolta nel processo. • L’azione sanitaria di supporto alla sperimentazione deve favorire l’empowerment, ossia il coinvolgimento attivo e reale dei diversi attori. • PdP è uno strumento per l’attuazione di politiche per la promozione della salute.

  3. Quali ragioni a favore di una sperimentazione di PdP? • Caratteri di intersettorialità ( sanità, scuola, famiglia, enti locali) e pluridisciplinarità ( il singolo tema è trattato in rapporto agli altri stili di vita). • Coinvolgimento attivo di tutti gli attori del processo ( dagli studenti, agli operatori sanitari). • Ricorso alle buone pratiche già esistenti. • Economicità e trasferibilità: l’intervento può essere efficacemente sostenuto dai docenti di ogni disciplina in ogni istituto. • Coinvolgimento attivo del contesto (scuola/ comunità/ luogo di lavoro) attraverso l’adozione di patti di reciproca responsabilità, raccomandazioni, rinforzi per l’attuazione di modifiche dell’organizzazione della comunità scolastica sottoscritte dai diversi attori coinvolti.

  4. Promozione della salute e Piani per la Salute • La Promozione della Salute è espressione di una politica e, in quanto tale, dà avvio a un processo che prevede un piano ideativo, dei programmi attuativi, pochi progetti ben selezionati necessari alla attuazione del Processo. • Definizione di Piano e suo significato: Individua gli obiettivi generali ( con la precisazione di strumenti per la lettura e la capacità previsionale sul contesto) e definisce politiche, strategie e programmi per realizzarli. Se un Piano non è dinamico e non prevede l’attivazione di processi che si autosostengano non è un piano. Un Piano dovrebbe essere articolato in almeno 5 anni di attività, prevedere Obiettivi di Salute specifici per comunità e target, prevedere programmi differenziati per popolazione non a rischio, popolazione a rischio, popolazione a rischio conclamato e popolazione con problemi specifici comportamentali e/o clinici correlati agli stili di vita.

  5. Promozione della salute e programmi • Programma: Individua obiettivi specifici di salute per un determinato target di popolazione e li realizza attraverso un uso efficiente delle risorse disponibili ( non necessita di risorse aggiuntive). Il Programma è ripetibile, misurabile, trasferibile, processabile (non gli si richiede di attivare processi non previsti, ma di contribuire in modo efficiente a processi pianificati)

  6. Promozione della Salute e Progetti • Definizione di Progetto e suo significato: Insieme di attività necessarie per verificare la fattibilità di un programma o di un piano. Insieme di attività predisposte per realizzare un obiettivo specifico entro un lasso di tempo prescritto e con una definizione precisa delle risorse. Insieme di attività che costituiscono una ricerca-azione. • Caratteristiche del Progetto: avere stabilito una data di inizio e fine; avere un carattere di unicità/non ripetibilità; avere obiettivi specifici e misurabili; prevedere un budget dedicato; integrarsi con elementi strutturali di programma, piano e processi in corso di attuazione: essere dotato di un impianto di valutazione avere un responsabile non attivare processi, senza passaggi intermedi ( pianificazione, programmazione)

  7. Promozione della salute : prime conclusioni/ conseguenze • Piano: organico, straordinario, plurisettoriale, pluriennale • Programma: organico, ordinario, settoriale, ripetibile. PdP, come strumento per trattare la salute in modo curriculare può essere la parte fondante di un programma/intervento di prevenzione. • Progetto: derivato dalla dimensione organica del PIANO , straordinario, settoriale, non ripetibile. • Processo/ politica: espressione di un piano dinamico, organico, plurisettoriale, autosostenibile che recepisce gli indirizzi del piano, il valore dei programmi a regime, le innovazioni dei progetti. PdP è espressione di una politica di promozione della salute

  8. Impatto sulla salute Il paradigma della Prevenzione dei comportamenti a rischio: programma problemi correlati ai comportamenti a rischio

  9. Il paradigma della Prevenzione dei comportamenti a rischio programma Comportamenti a rischio Problemi correlati ai comportamenti a rischio Scatola nera eziologia efficacia Impatto sulla salute

  10. Effetti specifici dei mediatori Conseguenze dirette sugli stili di vita Il paradigma della prevenzione degli Stili di vita a rischio programma mediatori: Conoscenze percezione, intenzioni Ricadute sugli stili di vita Problemi legati a comportamenti a rischio e competenze da empowerment eziologia efficacia Impatto sulla salute

  11. effect on mediators effect on use Il paradigma della prevenzione program mediators: knowledge, intentions substance use addiction & related diseases etiology effectiveness impact on health

  12. Utilizzo degli interventi di prevenzione e principio di cautela: • La catena causale degli interventi di prevenzione sugli stili di vita è complessa • I fattori di rischio sono innumerevoli e poco definiti • Ogni intervento dovrebbe essere valutato con rigore scientifico prima di essere adottato • Non vi è mai certezza di effetto positivo

  13. PdP intervento?: • gli interventi di prevenzione sugli stili di vita possono causare danni, COME QUALSIASI FARMACO ( quindi è necessario evitare interventi improvvisati, anche se supportati dalla qualità dell’operatore) : ogni intervento deve aver prima chiarito specificità del TARGET destinatario, indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali, posologia, tempi di utilizzo e interazioni con altri interventi ( sempre...? Anche quando ci occupiamo di stili di vita e non di consumo di sostanze psicoattive?) • nella implementazione di strategie di prevenzione si dovrebbe: • scegliere interventi dotati di solide prove scientifiche di efficacia • valutare ogni nuovo intervento promettente con studi rigorosi ( sempre...? Anche quando ci occupiamo di stili di vita e non di consumo di sostanze psicoattive?)

  14. Caratteristiche di PdP: • PdP rappresenta sia uno strumento per un intervento di prevenzione, sia uno strumento per l’attuazione di politiche per la promozione della salute in determinate comunità

  15. Punti di forza dello strumento • uso interattivo, intersettoriale e pluridisciplinare • flessibilità che consente possibilità di contrazione/ampliamento/trasformazione dei percorsi didattici • decodificazione della specificità dei linguaggi della promozione della salute • innovazione metodologica • discussione sui descrittori di apprendimento e sulle ricadute didattiche, educative e comportamentali • rinforzo delle reti formali e informali fra scuola e sanità.

  16. Perché è necessaria la sperimentazione di PdP? • Per monitorare le sue potenzialità di facilitazione della attuazione di politiche per la promozione della salute in un contesto di collaborazione fra scuola e sanità. • Non perché costituisce un intervento di prevenzione.

  17. Sperimentazione PdP • Predisposizione strumenti di supporto alla sperimentazione e al trial di valutazione ( giugno/ novembre 2009) • Randomizzazione Istituti scolastici partecipanti ( ottobre 2009) • Condivisione del percorso con l’Ufficio Scolastico Regionale ( dicembre 2009) • Stampa dei materiali necessari al trial ( dicembre/ gennaio 2010) • Invio lettere di comunicazione di finalità e modalità di svolgimento del progetto ai Dirigenti scolastici delle AUSL che hanno dato l’adesione ( gennaio 2010) • Riunione con gli operatori Asl per la definizione delle modalità concrete di partecipazione (febbraio 2010) • Passaggio al Comitato Bioetico ( gennaio/ febbraio 2010) • Formazione centrale degli insegnanti e operatori degli Istituti inseriti nel braccio dell’intervento ( marzo 2010) • Incontro fra operatore Asl e gruppo di lavoro locale per concordare modalità di approvazione dei patti/ raccomandazioni per le Scuole che promuovono salute e accordo sui percorsi didattici selezionati ( una attivazione sul tema della salute e 2 temi specifici) ( aprile 2010) • Organizzazione del gruppo di monitoraggio metodologico sul corretto uso di Paesaggi; monitoraggio sulla approvazione dei regolamenti e sulle eventuali difficoltà emerse nella attuazione della politica di promozione della salute della scuola ( febbraio/ maggio 2010) • Somministrazione dei questionari alle scuole da parte degli operatori Asl ( settembre 2010) • Attuazione intervento e messa a regime della rete di scuole per la promozione della salute ( anno scolastico 2010/2011) • Somministrazione dei questionari post intervento ( maggio 2011)

  18. Piano di valutazione ( campione randomizzato di 9.600 studenti circa di scuole secondarie di primo e secondo grado, suddivisi in un gruppo intervento e un gruppo controllo) Il piano di valutazione prevede 3 livelli: 1) Valutazione di processo: • a) Valutazione per ogni scuola nel braccio di intervento e di controllo del processo di implementazione dei patti educativi. • b) Valutazione dell’appropiatezza metodologica dell’uso di PdP nelle classi del braccio di intervento. • c) Approfondimento qualitativo: focus groups metodologico con gli insegnanti e osservazione diretta dell’utilizzo di PdP nelle classi. 2) Valutazione dei mediatori: • Per le 5 sessioni ( salute,fumo, alcol, dieta, esercizio fisico), il questionario pre e post somministrato ai ragazzi esamina: • Conoscenze • Pensiero normativo • Intenzioni • Percezione del rischio • Competenze trasversali 3) Valutazione di esito: valutazione della variazione del comportamento individuale rispetto agli stili di vita individuati.

  19. Strumenti a disposizione di Scuole e operatori sanitari per la sperimentazione di PdP • Il Dvd Paesaggi di Prevenzione, prodotto in una nuova versione • Il questionario pre e post, strumento valutativo e educativo per affrontare il tema degli stili di vita. • La guida regionale Un Pianeta inesplorato per l’approfondimento teorico delle metodologie interattive utilizzate nel Dvd. • Proposte per l’attuazione di Raccomandazioni sugli Stili di Vita rivolte agli Organi collegiali della scuola. • Proposte normative e educative settoriali di secondo livello per ogni area tematiche. • Indicazioni normative su alcol e fumo per i Dirigenti scolastici e i Responsabili della Sicurezza. • I documenti prodotti da Assessorato alle Politiche per la Salute e Ufficio Scolastico Regionale ( anche in raccordo con il Progetto CCM3).

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