1 / 41

Workshop informativo

Workshop informativo. Alice Conforti Responsabile Area Autismo MOMO soc. cooperativa sociale Procedure e tecniche.

varian
Télécharger la présentation

Workshop informativo

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Workshop informativo Alice Conforti Responsabile Area Autismo MOMO soc. cooperativa sociale Procedure e tecniche

  2. Non osservano bene le persone che li circondano (non sappiamo se per inabilità innata, per disinteresse o per altro) e quindi non imitano; così non si servono di una delle tecniche di apprendimento umano più importante, cioè l'osservazione e l'imitazione. Vi è difficoltà a volte ad armonizzare lo stimolo sonoro voce con il contatto oculare. • STIMOLI DISCRIMINATIVI

  3. Non sono intrinsecamente gratificati a compiere molte azioni (come per esempio le interazioni sociali, anche di quelle più semplici come il sorriso sociale del neonato), quindi il processo di apprendimento non è il processo spontaneo di azione-gratificazione sociale/ motivazione intrinseca- nuova azione, come è invece per i bambini normali MO- RINFORZO L'ambiente naturale non fornisce una quantità sufficiente di occasioni di apprendimento. Difficoltà ad inibire gli stimoli irrilevanti. Difficoltà controllo sensoriale. Difficoltà attentiva. STRUTTURAZIONE

  4. COONTINUUM FRA APPROCCI procedurali DISCRETE TRIAL TEACHING (per abilità specifiche di apprendimento) NATURAL ENVIROMENT TEACHING (per l’area abilità sociali, linguaggio espressivo, gioco sociale…)

  5. Differenza n.e.t e d.d.t N.E.T. INSEGNAMENTO AMBIENTE NATURALE STIMOLO Scelto  dallo  studente INTERAZIONE Istruttore  e  studente   interagiscono/giocano  con  lo   stesso  stimolo     RISPOSTA Contingenza  meno  rigida  CONSEGUENZA  Contingenze  naturali  di  rinforzo   (poter  giocare  con  l’attivitá)  

  6. DDT INSEGNAMENTO STRUTTURATO STIMOLO    Scelto  dall’istruttore INTERAZIONE   Istruttore  mostra  lo  stimolo-  Non  funzionale  all’interazione RISPOSTA    Rinforzo  dipendente  da  risposta  corettaa   o  approssimazione CONSEGUENZA  Non  specifica  all’interazione.  

  7. Tecniche per M.O. DA LOVAS AL P.R.T. - pivotal response trattament ( Koegel) Da strutturazione rigida con schema di rinforzo artificiale a strutturazione naturale. MO Collaborazione Scelta Rinforzi naturali - logici Empatia- Interazione emotiva

  8. comportamento bersaglio direttamente parte dell catena che porta al rinforzo. • Scrivo un biglietto al mio amico ….. • Faccio il compito di scrittura e dopo posso vedere la tv

  9. PIVOTAL • Abilità che sono al centro di vaste aree di funzionamento • i miglioramenti e i cambiamenti si verificano su un numero ampio di comportamenti. ES: imitazione … linguaggio ...

  10. MOTIVAZIONE : "un aumento della reattività a stimoli ambientali e sociali". RL Koegel, O'Dell e Koegel (1987) • la scelta, l'uso di rinforzi naturali e il rafforzamento di tentativi.

  11. Slide Formazione MIPIA TO 2010- Dott.ssa R. Giannattasio

  12. PAIRING • PROCEDURA PROVE DTT • UTILIZZO DEL RINFORZO • STRUTTURAZIONE SETTING CON STRATEGIE VISIVE

  13. Dal principio di transfert di funzione PAIRING Il termine “pairing”, (dall'inglese to pair, che significa appaiare, accoppiare) è un processo basato su condizionamento classico o rispondente, attraverso il quale stimoli diversi vengono appaiati (stimulus-stimulus pairing) al fine di realizzare un condizionamento, cioè un trasferimento di funzione. OBIETTIVO: aumentare e mantenere M.O, avere il controllo educativo e aumentare interessi r+

  14. OPERATORE PAIRING ATTIVITA'

  15. Assesment preferenze

  16. Pairing L'operatore: • Aumenta gradualmente vicinanza, contatto oculare, voce, contatto fisico • Attira il bambino creando attività piacevoli • Entra in contatto con il bambino tramite attività rinforzanti • Consegna gli oggetti senza fare richieste e senza richiamare continuamente il bambino • Limita altri oggetti rinforzanti “solitari” • Non insegue, non blocca e non forza il bambino; • Offre tanti diversi oggetti \ giochi \ attività rinforzanti , evitando la sazietà • Cerca di rendere l'attività in corso il più divertente possibile • Non interrompe attività rinforzanti • Non toglie al bambino gli oggetti “rinforzanti” • Rinforza tutte le interazioni appropriate • Orienta e potenza i toni “emotivi”

  17. Pairing Il pairing può (e dovrebbe) portare alCONTROLLO EDUCATIVO-Venire quando chiamati-Venire spontaneamente-Consegna del rinforzo-Accettare le transizioni -SedersiATTENZIONE ALL’ALTRO (essere SD)-Guardare-Cercare -Imitare

  18. Pairing Il pairing ha rinforzo .. Prova discreta si costruisce..

  19. Insegnamento strutturato (Discrete Trial Training) Fonte Slide –Mipia

  20. Insegnamento strutturato Prove discrete DTT, (per abilità ed attività in acquisizione può essere necessaria la strutturazione più essenziale possibile). Il DTT è una metodologia d’insegnamento che viene utilizzata per massimizzare l’apprendimento di diverse abilità: cognitive, di comunicazione, di gioco, abilità sociali e di autonomia.

  21. Insegnamento senza errori Perché? memoria procedurale (importante rendere chiara e netta la causa/effetto dell’attività) • tecniche di aiuto SD-RISPOSTA-RINFORZA • scelta del materiale e modalità di esecuzione

  22. Prompting Prompt È ‘ un’essenziale componente di aiuto • P.imitativo • P.gestuale • P.traccia • P.fisici • P.posizione

  23. Prompting • Modalità per sfumare i prompt • ritardandoli • passando da quelli più invasivi a meno … • Prompt delay: dato inizialmente subito (P.1 secondo ... per allungare sistematicamente il tempo).

  24. Prompting • Usare sempre il prompt meno intrusivo (quello fisico è molto intrusivo); • Stabilire una gerarchia di prompt efficace per il bambino; • Diminuire il livello di prompt prima possibile; • Utilizzare prompt durante la correzione dell’ errore; • Fare sempre una prova indipendente dopo la correzione; • Se un abilità è acquisita ma ha avuto bisogno di prompt ritestatela durante la sessione; • Rinforzare sempre le risposte “promptate” in acquisizione; • Attenzione ai prompt inavvertiti; • Dare sempre una tipologia di prompt alla volta

  25. Dal concetto di conseguenza - principio del rinforzo Tecniche e schedule per organizzare meccanismi di rinforzi e viceversa tecniche di estinzione. • Tangibili ……………. Sociali • Continui ……………. A rapporto variabile non esiste rinforzo in assoluto, dipende dalle conseguenze, bisogna osservare e registrare i comportamenti

  26. TIPOLOGIA DI RINFORZI “artificiali” • Consumo • Dinamici • Manipolazione • Possesso • Sociali • I rinforzi tangibili sempre accompagnati da rinforzi sociali e l’obiettivo è arrivare alla dinamica di rinforzo variabile e naturale.

  27. Rinforzo Rinforzo continuo Rinforzo variabile Rinforzo contingente \ rinforzo non contingente - deve essere disponibile - deve essere presentato immediatamente - no saturazione - veloce nel consumo

  28. Rinforzo • Mischiare e variare: le attività devono variare sia per tipologia sia per difficoltà (deve essere maggiore la percentuale di attività già acquisite rispetto a quelle in apprendimento). È più facile avere attenzione per 10 minuti su 3 cose diverse che sulla stessa • Tecniche di rinforzo sia sociale si attraverso l’erogazione di SR+ • Tecniche di spiegazione attività procedurale e non dichiarativa: il bambino può non capire una spiegazione, può imparare vedendo fare • Velocità nella proposizione delle attività e limitazione tempi di latenza. Istruzione chiara e ripetuta, condivisa con tutti gli operatori.

  29. Dal concetto di modellamento Chaining Fading Shaping

  30. Chaining È una connessione stimolo-risposta tale da formare una catena di comportamenti Concatenamento (in avanti – a ritroso) Catena completa p.s utilizzabili anche agende visive per le sequenze di azioni

  31. Fading Il fading è costituito dal cambiamento graduale di uno stimolo che controlla una risposta, così da avere quella risposta in seguito ad uno stimolo parzialmente cambiato o completamente nuovo. Es: traccie di pregrafismo

  32. Fading SCEGLIERE LO STIMOLO DI PARTENZA E I PASSI DEL FADING Variazione delle dimensioni degli stimoli Es: volume, intensità, pressione dello stimolo

  33. Shaping È una procedura che viene utilizzata per sviluppare un comportamento che non fa parte del repertorio di un individuo

  34. Shaping Lo shaping è il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l’estinzione di quelle precedenti Es: maaa mamma

  35. Oltre alle tecniche che ampliano e agiscono sulle risposte comportam. del bimbo - strategie di organizzazione dell’ ambiente … L’importanza di essere in un sistema di comprensione

  36. In che modo posso aiutarli a comprendere e interpretare le informazioni? E quindi portarli ad UN COMPORTAMENTO GOVERNATO DA REGOLE, DA INFORMAZIONI COMPRESE E DA PATTI STABILITI? AUSILI VISIVI SETTING AMBIENTE

  37. Fonte slide : G. M.Arduino

  38. CALENDARIO DELLA GIORNATA • STRISCIA PER LE ATTIVITA’ • CARTELLO COMPORTAMENTI ADEGUATI E NO • FOTO PER PASSAGGIO DA ATTIVITA’ ALL’ALTRA (TRANSIZIONI) • TOKEN ECONOMY • SCHEMA PER AZIONI COMPITO

  39. TOKEN ECONOMY Sistema in cui l’alunno ottiene un generalized conditioned reinforcer (token, chips, punti) come immediata conseguenza di uno specifico comportamento; gli alunni accumulano token e li scambiano con giochi e attività

More Related