1 / 26

L STORIA ECONOMICA - presentazione del corso - slides lezione 07.03.2012

L STORIA ECONOMICA - presentazione del corso - slides lezione 07.03.2012. _____. TEMI DEL CORSO tra grande e piccola impresa L’ industrializzazione del Veneto , terra di piccola/piccolissima impresa.

vianca
Télécharger la présentation

L STORIA ECONOMICA - presentazione del corso - slides lezione 07.03.2012

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. LSTORIA ECONOMICA- presentazione del corso -slides lezione 07.03.2012 _____

  2. TEMI DEL CORSO tra grande e piccola impresa L’industrializzazione del Veneto, terra di piccola/piccolissima impresa. La grande impresa quale si è andata determinandosi nel tempo, a partire dalla sua prima tipologia (le compagnie ferroviarie americane). I motivi di questa lettura contraddittoria?

  3. STORIA ECONOMICA e STORIA DELL’IMPRESA La Storia economica può essere: ● Ricostruzione storica dell’economia (del mondo, di una nazione, di un territorio) attraverso i grandi aggregati statistici (Storia macroeconomica) ● Ricostruzione storica dell’economia di un settore, o di una impresa…

  4. La Storia economica in una immagine di Carlo Maria Cipolla, uno dei più rilevanti storici italiani dell’Economia: “Uno spettacolo teatrale normalmente lo si segue dalla platea: e allora (se le cose van bene) son solo luci e sfavillii e il pubblico è tutto assorbito dallo svolgersi della vicenda o dal susseguirsi delle note musicali o da tutte e due le cose insieme. Ma uno spettacolo teatrale può essere seguito anche da dietro le quinte: e allora le cose appaiono ben diversamente.”

  5. “La vicenda recitata o musicata non interessa più. Quel che interessa è lo sforzo produttivo ed il modo in cui viene portato avanti. Si vedono cordami, cavi elettrici, riflettori, mac-chinari, attori appena usciti di scena con i segni dello sforzo compiuto e il trucco colante assieme al sudore, altri attori pronti ad entra-re in scena che si danno gli ultimi ritocchi e si preparano l'espressione facciale richiesta dal ruolo, un via vai silenzioso di attori, comparse, amministratori che si sussurrano frasi o si fanno cenni incomprensibili, il tutto in una apparenza di gran confusione.”

  6. “L'opera dello storico è normalmente seguita dal pubblico dal punto di vista della platea, e il pubblico è invitato ad immergersi nella vicen-da storica narrata, senza preoccuparsi di tutto quel che c'è dietro le quinte, cioè di tutto ciò che sta dietro la narrazione storica: i materiali che lo storico ha raccolto e come li ha raccolti e come li ha ricomposti nella interpretazione di quel gran puzzle [...] che è la storia…”

  7. “La Storia economica è materia eminente- mente interdisciplinare: essa occupa un’area dell'umano sapere piazzata al crocevia di due altre discipline, la Storia e l'Economia politica. La Storia economica non può ignorare né la Storia né l'Economia politica. Se cede su uno solo di questi due fronti si sna- tura e perde la propria identità.”

  8. “Il problema è che le due discipline che stan-no per così dire alla sua base appartengono a due culture diverse. La Storia è e rimane la disciplina umanistica per antonomasia. L'Economia politica dai tempi di Ricardo si è venuta invece progressivamente destoriciz-zando e deumanizzando. Pur restando quanto mai debole sul versante della sperimentazione e della previsione, si è andata ostinatamente abbarbicando all'area culturale delle cosiddette scienze esatte mediante l'uso e l'abuso dello strumento logico-matematico come strumento di base della propria analisi.”

  9. “Di conseguenza la Storia economica è venuta a trovarsi nella difficile posizione di dover mediare tra due culture e due modi di pensare che purtroppo continuano a restare stranieri l'uno all'altro.” da Carlo M. Cipolla Tra due culture. Introduzione alla Storia economica. Di cosa ci parla questa “immagine”? Qualche riflessione, prima di passare alle fonti per la storia dell’impresa nel nostro paese…

  10. LDELLASTORIA D’IMPRESAalcune specificazionislides lezione 08.03.2012 _____

  11. LA STORIA D’IMPRESA IN ITALIA Nel nostro paese , la storia d’impresa è stata a a lungo giudicata con diffidenza dagli storici accademici, che la consideravano nulla più che “microstoria”, e quindi di scarsa utilità…

  12. E, tuttavia, la STORIA D’IMPRESA, nata negli Stati Uniti, e da lì diffusasi rapidamente in Europa, costituisce un elemento qualitativamente fondamentale per la conoscenza del tessuto economico di un paese.

  13. I MOTIVI ? La storia d’impresa generalmente indaga le grandi imprese, e dal loro studio emerge non solo la vita dell’azienda studiata ma – soprattutto – le problema- tiche del settore di appartenenza. La storia d’impresa mette a fuoco le problematiche organizzative, e quindi la maggiore o minore “modernità”, nonché le dinamiche imprenditoriali, senza la cui conoscenza lo studio dello sviluppo economico di un paese risulterebbe monco.

  14. La storia d’impresa, attraverso lo studio dei casi delle aziende significative di un paese, consente infine di conoscere i suoi percorsi di internazionalizzazione. In conclusione, la storia d’impresa è uno strumento di straordinaria utilità che completa la storia economica classica, consentendole di arricchire le sue ricostruzioni quantitative con dati qualitativi di rilievo. IL CASO ITALIANO…

  15. Le fonti per la storia dell’impresa Fonti pubbliche. Edite. Fonti pubbliche. Inedite. Fonti private: gli archivi aziendali, ma non solo... (le fonti orali, la memorialistica, gli epistolari degli imprenditori...)

  16. Le fonti “altre”… GLI ARCHIVI delle associazioni imprenditoriali GLI ARCHIVI delle organizzazioni sindacali *** I problemi del lavoro sugli archivi…

  17. LVENETO ARRETRATOeVENETO INDUSTRIALEuna prima approssimazioneslides lezione 09.03.2012 _____

  18. L’ARRETRATEZZA ECONOMICA DEL VENETO ● Il Veneto al momento dell’annessione all’Italia ● Agricoltura arretrata e piccola manifattura… ● La grande emigrazione degli anni ‘80 dell’Ottocento *** ● Il Veneto del “boom” degli ultimi due decenni del ‘900: il grande miracolo!

  19. Ma corrisponde al vero questa rappresentazione? Non proprio… • la lunga incubazione protoindustriale • un luogo “storico” dell’industrializzazione italiana ed europea: l’Alto-Vicentino (anni ‘10-’20 dell’800) • l’unione del Veneto all’Italia: trauma ed opportunità…

  20. E ancora… • la modernizzazione dell’industria laniera • la formazione di un ceto imprenditoriale, e più complessivamente di un ceto dirigente • sviluppo della piccola manifattura e decollo

  21. una antica imprenditoriale cinque imprese ultrabicentenarie Barovier & Toso vetrerie artistiche riunite, Venezia [1295; 1890-1892] Colbachini (Fonderia Campane Daciano) & Figli, Saccolongo (Padova)[1745] Conte (Lanificio G.B.), Schio (Vicenza) [1757] [1757] Nardini (Bortolo), Bassano (Vicenza) [1779] Silca, Vittorio Veneto [1770] azienda oggi, però, in mano a una multinazionale americana

  22. La lunga incubazione protoindustriale ovvero della “industrializzazione prima della industrializzazione” Il ruolo della fascia pedemontana, non solo veneta, e a prevalente agricoltura povera, nello sviluppo della c.d. “manifattura casalinga”, ovvero nella produzione di manufatti da parte degli agricoltori. L’intervento del c.d. mercante-imprenditore, quale fattore di organizzazione del lavoro casalingo, e veicolatore delle merci lì prodotte su mercati vasti.

  23. Il lavoro casalingo da semplice integrazione di reddito delle famiglie contadine, a elemento di cambiamento economico e sociale. Parte della famiglia contadina si estrania presto dal lavoro agricolo e si concentra nella sola produzione di manufatti. Da ciò emergono rilevanti mutamenti sociali: - indipendenza dalla famiglia di origine - dipendenza dal mercante-imprenditore. Il mercante-imprenditore accentra via via tali lavoratori in un sito appositamente dedicato alla produzione. Nasce il “sistema di fabbrica”, con tuttavia un avvio lento, graduale, per fasi…

  24. IL RUOLO DELL’ALTO-VICENTINO, dal ‘600 dell’Ottocento attivo nella trasformazione della lana locale. Al sistema di fabbrica questo territorio veneto si avvia nei medesimi anni (Dieci e Venti dell’Ottocento) nei quali ciò avviene in quella vasta regione sovranazionale costituita dai paesi tedeschi nord-occidentali, dai Paesi Bassi all’epoca comprendenti anche il futuro Belgio, e dalla Francia nord-orientale. L’Alto-Vicentino come uno dei protagonisti della prima industrializzazione continentale.

  25. Ma che significato ha studiare una singola area regionale? problema della dimensione “regionale”... spazializzazione dello sviluppo economico: le regioni possono variare nel tempo e nella loro fisicità spaziale una determinata entità spaziale è tale in quanto sottosistema di un insieme più grande: la regione è cioè un qualche cosa che appartiene ad un tutto, e ad esso è assimilabile, e tuttavia da esso si distingue e si differenzia per un insieme di caratteri relativamente omogenei...

  26. il comune retroterra degli antichi domini di terraferma della repubblica veneziana permeabilità: mobilità di merci, uomini e contaminazione di culture... permeabilità, unita però a separatezze… la dicotomia dello sviluppo veneto: aree “forti” (la Pedemontana), aree “deboli” (Belluno e Rovigo)

More Related