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Acqua e Africa

Acqua e Africa. Lo sfruttamento della risorsa acqua e i drammi del continente africano . Bacino del Nilo la ricchezza di acque del delta del Nilo. E la sete del corno d’Africa. Condizioni di vita.

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Acqua e Africa

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Presentation Transcript


  1. Acqua e Africa Lo sfruttamento della risorsa acqua e i drammi del continente africano

  2. Bacino del Nilola ricchezza di acque del delta del Nilo E la sete del corno d’Africa

  3. Condizioni di vita In Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è ancora molto lontana da uno standard accettabile, soprattutto nelle aree rurali, dove meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e meno della metà di servizi igienici.

  4. Condizioni sanitarie

  5. Secondo le stime dell’ OMS 800 milioni sono le persone che non hanno un rubinetto in casa e più di 200 milioni di bambini muoiono a seguito del consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano.Si stimano complessivamente che l’80% delle malattie nei paesi del sud del mondo sia dovuto dalla cattiva qualità dell’acqua.

  6. Sono fondamentalmente 5 malattie di origine idrica: • Malattie trasmesse dall’ acqua : • Tifo, colera, dissenteria, gastroenterite ed epatite, si trasmettono direttamente (acqua) o indirettamente (feci, carogne) • Infezioni della pelle e degli occhi dovuti all’acqua: • Tracomi, lebbra congiuntivite e ulcere. • Parassitosi legate all’acqua • Causa acque stagnanti • Malattie dovute ad insetti vettori • Mosche e zanzare, causa scarsa igiene e arretratezza delle condizioni sanitarie • Malattie dovute a mancanza di igiene • taeniases

  7. L’Oro blu • L’Acqua potabile non è più un diritto universale ma una merce con un valore e da privatizzare • L’acqua è diventato un elemento di ingiustizia, sempre minore è il numero di persone che ne hanno accesso

  8. Le Guerre dell’Acqua Nella dichiarazione ministeriale stilata a Doha nel 2001 nel vertice WTO si parla di eliminazione delle “barriere tariffarie e non tariffarie sui bene e servizi ambientali” e quindi anche l’acqua Le guerre dell’Acqua sono spesso mascherate da conflitti etnici e religiosi, mentre sono legate al controllo di questo nuovo business.

  9. Fiumi contesi • Più del 40% della popolazione mondiale vive in bacini idrografici divisi tra diversi paesi e i dilemmi crescono se nel paese vi è crescita demografica e le fonti idriche sono molto limitate sul suo territorio • Molti sono i fiumi contesi in Africa, le maggiori controversie si hanno: • Nilo • Lago Ciad • Senegal • Zambesi • Okavango • Congo • Volta • Malibamatso e Senqunyane

  10. Tensioni lungo il bacino del Nilo • Già nel 1989 l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Boutros-Ghali, osservò che la sicurezza nazionale dell’Egitto è nelle mani di almeno altri otto paesi africani • Infatti la popolazione dell’Etiopia sta crescendo rapidamente ed ha bisogno di incrementare la produzione agricola • Nel Sudan l’agricoltura è fra le principali attività produttive del paese, ma un progetto per la costruzione di un canale che avrebbe portato acqua a Egitto e Sudan è stato bloccato dall’Esercito Popolare di Liberazione Sudanese in difesa delle tribù meridionali contro il governo centrale del Nord

  11. Tensioni lungo il bacino del Nilo LA DIGA DI MEROWE Sono documentati molti casi in cui la polizia sudanese ha risposto con violenza, arresti e torture la protesa popolare. Nel settembre del 2003 un gruppo di coltivatori ha cercato di tornare nei villaggi originari ed il governo ha risposto con violenza ferendone molti Verso fine giugno 2006, l'APM aveva pubblicato un rapporto di 14 pagine che documentava gli arresti arbitrari, i massacri e le violazioni dei diritti umani commessi durante la costruzione della diga di Merowe. Le proteste verso il governo si sono sempre concluse con la violenza, diversi oppositori alla costruzione della diga sono stati arrestati e torturati. Per queste persone in difficoltà si sono battute diverse organizzazione, sono infatti arrivati aiuti dall’ONU e continuano ad arrivarne altri dall’UNICEEF LA DIGA DI BUJAGALI In Uganda nel 2002 è stato approvato il progetto per la costruzione di una grande diga a Bujagali che causerà per migliaia di persone la perdita della casa, l’accesso alle risorse del fiume e la scomparsa di molte specie ittiche e aumento delle tariffe energetiche

  12. Situazione attuale • Nel 2004 è stato stipulato un accordo tra Egitto, Etiopia e Sudan per la creazione di un parlamento congiunto dei dieci Stati del bacino del Nilo col compito di affrontare il tema della distribuzione delle risorse idriche • In Uganda c’è una proposta sull’energia geotermica in alternativa alla diga di Bujagali che avrebbe un prezzo competitivo ed un minor costo sociale ed ambientale • Ulteriori proposte per piccole dighe idroelettriche in alternativa alla costruzione di ulteriori grandi dighe

  13. Proposte di soluzione • Spartizione dell’acqua in base ad una spartizione dei benefici • Alleviare il carico politico del fiume e stabilire un uso ottimale • Es.: l’Etiopia potrebbe ospitare una serie di piccole dighe di sbarramento idroelettriche e modesti progetti d’irrigazione. L’elettricità potrebbe contribuire a costruire una piattaforma industriale.

  14. Bacino del Nilo • Il Nilo percorre 6.693 chilometri dalla sua foce in Burundi e 5.588 dalla sua principale fonte d’acqua, il lago Victoria, tra Uganda, Kenya e Tanzania. • L'85% del Nilo è generato dalla piovosità in Etiopia e scorre come Nilo azzurro nel Sudan prima di entrare in Egitto. La parte restante dipende dal sistema del Nilo bianco, che ha le sue sorgenti in Tanzania, al lago Vittoria, e si congiunge al Nilo azzurro nei pressi di Khartoun. • Il bacino si estende su tre milioni di chilometri quadrati (dieci per cento della superficie africana) e occupa aree di Burundi, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan, Tanzania e Uganda, paesi che totalizzano 255 milioni di abitanti.

  15. Cambiamenti del bacino del Nilo • l’Egitto è una delle zone che soffre maggiormente lo stress idrico ed è il maggior consumatore • La portata del Nilo si sta progressivamente riducendo, si stima addirittura del 75% prima della fine del secolo • Il delta del Nilo si sta riducendo di 5-8 m all’anno dalla costruzione della diga di Assuan • Il limo non può più essere utilizzato dall’agricoltura a causa della diga di Assuan • Fine della pesca delle sardine perché mancano i ricchi fanghi

  16. Lo sfruttamento del Nilo • 56 milioni di persone in Egitto dipendono quasi interamente dalle acque del Nilo, ma le origini del fiume non si trovano all'interno dei confini del paese. • Sulla base di un accordo sottoscritto nel 1959 con il Sudan, e del precedente del ‘29, l'Egitto ha diritto ogni anno a 55,5 miliardi di metri cubi d'acqua del Nilo, mentre al Sudan ne sono stati assegnati 18,5. Per soddisfare il suo fabbisogno l'Egitto integra l'acqua del Nilo con piccole quantità di acque freatiche, con l'acqua del drenaggio agricolo e con acque di scolo municipali trattate. • Gli accordi assicurano all’Egitto, sulla cui costa mediterranea sfocia il fiume, un ampio controllo sulle acque del Nilo e limitano l’uso di questa risorsa ai paesi attraversati dal corso superiore del fiume • Sebbene l’accordo rifletta chiaramente una realtà coloniale obsoleta, l’Egitto, la cui economia dipende in gran parte dallo sfruttamento del fiume, si è opposto alla sua revisione.

  17. Cambiamenti climatici • I cambiamenti climatici lasciano una traccia sull’ambiente, sulla diffusione di malattie sulla disponibilità o meno d’acqua • Es: • La deforestazione del Monte Kenya ha modificato l’ecosistema (ristagni d’acqua e aumenti delle temperature), ambiente adatto alla riproduzione delle zanzare e diffusione della malaria • Lungo il bacino del fiume Nyando la deforestazione ha impoverito e reso più fragile il suolo della regione, i detriti occludono il delta e le piogge causano regolarmente inondazioni

  18. Lo sviluppo distruttivo • La deforestazione • L’attività estrattiva • L’agricoltura industriale • Controllo statale e non locale delle risorse idriche • Deviazione dei fiumi • Dighe faraoniche Interruzione del Ciclo dell’Acqua

  19. Gli utilizzi dell’acqua • In Africa viene sfruttato soltanto il 5% delle risorse idriche e solo il 7% dei terreni agricoli • Secondo calcoli effettuati dalla FAO, l’aumento dell’ 1% nel rendimento dell’acqua, consente un supplemento di 24 litri al giorno per ogni individuo della popolazione, mentre un aumento del 10% sarebbe uguale al consumo domestico di acqua corrente. • Migliorare il rendimento dell’acqua,richiede prima di tutto un aumento delle rese agricole, cioè il rendimento commerciabile del raccolto per ogni unità di acqua utilizzata. Inoltre rendere minime le perdite di acqua e sfruttare di più la pioggia.

  20. Effetti ambientali delle dighe • La costruzione di dighe può provocare: • Aumento delle inondazioni a valle • Aumento dei costi • Talvolta la riduzione di cibo • Riduzione della quantità d’acqua disponibile • Un aumento della produzione cerealicola a monte può causare un declino della qualità e quantità d’acqua dolce a valle e conseguente perdita degli stock ittici, che una delle fonti primarie in Africa di proteine

  21. Dighe ed altre opere idriche

  22. LA SUA STORIA… Nel 1899 i britannici iniziarono a costruire una diga nei pressi di Assuan, terminandola nel 1902. Il progetto iniziale prevedeva una diga lunga 1900 m e alta 54 m, ben presto queste dimensioni si dimostrarono inadeguate, per questo in due fasi successive si alzò la diga, prima tra il 1907 e il 1912 e poi tra il 1929 e il 1933. Nel 1946, invece che aumentare per la terza volta l’altezza della diga si decise di costruirne una nuova e più grande diga 6 km a monte della vecchia diga. Il progetto della Grande Diga prese avvio nel 1952. All'inizio gli Stati Uniti si proposero per finanziare la costruzione con un prestito di circa 270 milioni di dollari. DIGA DI ASSUAN Nel 1956 in seguito a disaccordi di tipo politico, l'offerta statunitense fu ritirata, il governo egiziano decise di proseguire nel progetto utilizzando le entrate dovute alla nazionalizzazione del Canale di Suez. Nel 1958 in piena guerra fredda intervenne l'Unione Sovietica proponendo di pagare come regalo all'Egitto un terzo dei costi della costruzione e di fornire assistenza sia a livello tecnico che progettuale, che di macchinari. La costruzione iniziò nel 1960 e l'Alta Diga, fu terminata il 21 luglio del 1970, mentre la creazione del bacino che avrebbe accolto le acque si era completata nel 1964 e da quel momento si era iniziato a riempire anche se la diga non era ancora stata completata, fino a raggiungere la capacità massima nel 1976.

  23. VANTAGGI & SVANTAGGI Sedimentazione eccessiva nelle acque a monte della diga. Erosione di quelle a valle, scomparsa di specie che migravano lungo il corso del Nilo. Diminuzione della produttività della pesca lungo il fiume. Diminuzione della fertilità dei terreni a valle perché la diga trattiene parte del limo. Migrazione di animali marini nel fiume a causa dell'aumento della salinità. Aumento del livello delle acque freatiche nei campi vicini al fiume. Inquinamento del fiume dovuto a fertilizzanti e pesticidi. DIGA DI ASSUAN • Piene del Nilo sono regolate. • Minor rischio di inondazioni e siccità. • Miglior irrigazione e quindi tre raccolti all'anno di cotone. • Maggior produzione di energia idroelettrica grazie all'installazione di una grande centrale.

  24. LE IDEE E I FIANANZIAMENTI Il progetto della diga di Merowe rappresenta l'ultimo di una serie di investimenti e progetti compiuti dal Sudan sul Nilo. E’ stata progettata nel ’98 ma la costruzione è iniziata nel nuovo millenio. Un grande problema è sicuramente i denaro, si stima che i fondi Arabi si impegneranno a contribuire circa 780 dei 2000 milioni di dollari del costo complessivo. E anche la Malaysia è decisa a contribuire. Altri finanziamenti giungeranno dal Kuwait GLI INTERESSI DEI POTENTI A giugno dell'anno scorso, Jalal Yousif al-Dagir, il Ministro sudanese dell'Industria e degli Investimenti ha annunciato che s'intendeva investire in nuove piantagioni di canna da zucchero sulla riva orientale del Nilo Bianco per produrre 300.000 tonnellate di zucchero all'anno. 325 milioni di dollari freschi dal Kuwait che si sarebbero aggiunti al capitale della più grossa società produttrice di canna del paese, la Kenana Sugar, che già sforna 700.000 tonnellate di zucchero all'anno. Negli ultimi tempi la società ha registrato una crescita di ben il 15% l'anno e..., guarda caso, è dipendente al 100% dal Nilo! Sempre l'anno scorso, il capo del governo della città di Khartoum, ha dichiarato che stava facendo i preparativi per portare, entro aprile di quest'anno, l'area del paese coltivata a frumento da 300 a 500.000 acri con il conseguente aumento delle necessità idriche. DIGA DI MEROWE . LA DIGA IN COSTRUZIONE

  25. Aspetti non economici: • Già 850 famiglie hanno perso le loro case e le loro proprietà a causa dell'inizio del riempimento del bacino di raccolta. In questa prima fase sono spariti già 15 villaggi. Altri 10 villaggi in cui vivono complessivamente 1350 famiglie rischiano di essere le prossime "vittime" del megaprogetto, realizzato senza aver mai coinvolto la popolazione locale per un totale di 50.000 sfollati. • Il tasso di povertà è aumentato per effetto della diga dal 10% al 65%, principalmente per il costo delle pompe che in assenza del fiume servono per irrigare e per la povertà del suolo • La diga sta distruggendo importanti siti archeologici DIGA DI MEROWE

  26. Sennar e Rosieres, costruiti nel 1925 e 1966 rispettivamente, non sono certo molto efficienti, in quanto frutto di una trasformazione da sbarramenti per irrigazione in impianti di generazione idroelettrica. Nascono, infatti, da dighe costruite per far arrivare l'acqua a giganteschi comprensori agricoli sviluppati in quegli anni nel Sudan centrale, specialmente a Gesira. La forte domanda d'energia degli anni '60 e '70 ne ha suggerito l'adattamento tecnico con l'inserimento di impianti di generazione di energia in strutture che non erano nate per questo. ROSIERES... LE ALTRE DIGHE Rosieres, l'impianto idroelettrico attivo più potente del Sudan, si trova a 500 km a sudest di Khartoum, sul Nilo Blu ed ha una capacità di generazione che arriva al massimo a 250 MW. Sennar, il secondo impianto in ordine d'importanza, si trova più a valle sullo stesso fiu-me mentre l'ancora più modesto Khashm al Qirbah si trova sul fiume Atbara e copre i bisogni della piccola area di Gedarif e Kassala, nel Sudan orientale. ...E SENNAR L'uso promiscuo di questi impianti di sbarramento e l'inefficiente coordinamento fra le autorità demandate all'irrigazione e alla generazione sono da considerarsi la causa principale dei cronici black-outs che da sempre affliggono il paese.

  27. EL-KHARGA IL CANALE TOSHKA… L’Egitto ha in corso due grandi progetti. Toshka: nuova valle del Nilo. Un canale di 320 km (dal lago Nasser fino all’oasi di Kharga) che permetterebbe di avviare la creazione di un nuovo delta, a ovest di quello attuale, con l’obbiettivo di aumentare di 500 mila ettarile superfici irrigue e coltivabili del paese, e del 25% quelle abitate. In questa area dovrebbero essere costruite 18 città di media grandezza e decine di villaggi: per offrire un’abitazione a 3-4 milioni di egiziani nei prossimi anni. Il costo del canale comprese le infrastrutture, le case, le strade,ecc..è stato stimato in 9 milisrdi. Il governo di Mubarak conta di investire solo il 20% della cifra; il resto dovrebbe arrivare dai privati. I PROGETTI E’ IL PIU’ GRANDE CANALE DAI TEMPI DI SUEZ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~ …E IL N.S.A.P. Nel frattempo l’Egitto è impegnato in un altro progetto gigantesco: il North Sinai Agricultural Project, che andrà a rifornire con l’acqua del Nilo il Sinai. IL TERRIOTORIO DI EL-KHARGA FARAONICI Sarà un canale lungo 242 km. Nel deserto dove oggi vivono circa 170 mila egiziani, per lo più beduini, entro vent’anni dovrebbero stabilirsi 3 milioni e 200 mail coloni egiziani. Nell’agosto del 1994 il governatore del Sinai ha annunciato che il canale avrebbe raggiunto Rafah, città di confine alla striscia di Gaza. LA CITTA’ RAFAH

  28. L’Agricoltura industriale (Rivoluzione verde): Fertilizzanti inorganici Pesticidi Colture per il mercato Irrigazione a pioggia Conseguenze: Siccità Desertificazione Ristagni Salinizzazione L’agricoltura tradizionale: Fertilizzanti organici Colture idricamente poco esigenti Irrigazione goccia a goccia Conseguenze: Il terreno riesce a mantenersi umido L’Agricoltura industriale

  29. Consumi acqua ai fini agricoli • In Africa il settore agricolo è la fonte principale di vita per il 70% della popolazione. • Soltanto il 4% dei terreni dell’Africa subsaariana sono irrigati; si calcola che per poter irrigare tutta l’Africa ci vogliano 2 miliardi di dollari. • Ad esempio, il riso irrigato rende il doppio rispetto all’ acqua piovana con una minima variazione del consumo di acqua per chilo di prodotto. • Nel Madagascar ad esempio, si utilizza “intensificazione del riso del sistema” in cui il terreno viene bagnato solo nelle fasi riproduttive e quando la pianta sta producendo il grano. Crescita prevista prelievi acqua a fini agricoli dal 1998 al 2030

  30. Gestione idrica • Molto spesso l’acqua viene pompata molto più velocemente della ricarica naturale • La maggior parte dell’acqua si disperde per perdite lungo i canali, per prelevamenti, per trasudazione ed evaporazione. • Se il drenaggio non è corretto si provoca la salinizzazione

  31. Tecniche per una gestione sostenibile dell’acqua • Piccoli sbarramenti, pozzi e canali • Raccolta delle acque meteoriche (bacino imbrifero, terrazze a ciglio) • Pompe motorizzate • Pompe a pedale • Riciclo delle acque reflue

  32. Carestie • È fondamentale aumentare la produttività agricola per migliorare la sicurezza alimentare • In alcune zone dell’Africa le risorse idriche sottoutilizzate offrono grandi potenzialità per l’irrogazione utilizzando tecniche semplici e poco costose • La FAO stimava che nei paesi in via di sviluppo i terreni irrigati sarebbero cresciuti del 27% nel periodo 1996-2030, ma la quantità d’acqua per uso agricolo sarebbe aumentata solo del 12%

  33. Donne • Le donne dedicano molto tempo per prelevare l’acqua molto lontano • Un miglioramento dell’irrigazione può consentire loro di dedicarsi alla coltura orticola, aumentando il reddito e la dieta

  34. LA CULTURA AFRICANA

  35. La cultura tradizionale Africana dipende essenzialmente dal concetto della famiglia e del gruppo etnico. Le arti tradizionali servono a rafforzare i modelli sociali e religiosi. In passato la cultura europea influenzò molto l'Africa da tutti i suoi aspetti, ma si rifiutò di conoscere la cultura locale. Oggi i governi tendono a conservare la cultura locale anche se influenzata dalle mode, occidentali sebbene quest'ultime, attraverso film, radio, i viaggi e la televisione abbiano influenzato soprattutto i giovani.

  36. RELIGIONI IN AFRICA In Africa si trovano principalmente le seguenti religioni: - In prevalenza la religione islamica con 250/280 milioni di praticanti, specialmente nelle regioni settentrionali e orientali. Quella di tipo animistico che conta 200 milioni; ed infine la cristiana che si divide in cattolica e protestante, contando 120 milioni di credenti. ANIMISMOL'animismo è una delle tante religioni Africane. Questa gente crede che oltre agli dei esistono altri esseri di natura quasi divina, che come demoni e spiriti possono essere benefici o malefici nei confronti dell' uomo. POPOLAZIONI E LINGUE AFRICANE A nord si parla camito-semito, mentre al sud si parla bantu-sudanese. I linguaggi autoctoni camitici , parlati da Berberi, Somali, Capti e Galla in epoca storica si sono sovrapposti ai linguaggi di origine semitica, quali l'arabo e l'amarico etiopico. A sud invece si parlano idiomi sudanesi e idiomi bantù.

  37. AKANGruppo di popolazioni dell'Africa occidentale, che occupa una vasta regione della Costa d'Avorio al Togo; essi parlano una serie di lingue. La struttura sociale è di tipo patriarcale basata su grandi famiglie raggruppate in clan sia matrilineari; le varie tribù ono rette da un capo elettivo ed erano raggruppate in federazioni oggi sciolte. ROTSEPopolazione Africana di lingua bantu stanziata in regioni occidentali della Zambia. Sono agricoltori e allevatori. HEREROPopolazione bantu dell'Africa sud-occidentale. Oggi sono confinati in riserve nelle steppe della Repubblica Sudafricana. BEDUINIVi sono tre gruppi di maggiori tribù tutte di origine araba . I nomadi Beduini della penisola araba sono arrivati nel Deserto del Sinai, circa cinque secoli fa. Per i Beduini i cammelli e le capre sono molto importanti Perché provvedono latte per le famiglie, pelli per le tende e letame per i fuochi dell' accampamento; poi il cammello che è il mezzo di spostamento viene chiamato "La nave del deserto".

  38. BERBERII Berberi sono uno dei tanti popoli Africani. Essi hanno una lingua propria e discendono da antichi popoli mediterranei. In epoca protostorica , questo popolo non si è mai fatto sottomettere dai conquistatori, e quindi hanno conservato le loro tradizioni originarie. La loro economia si basa sull' agricoltura, mentre l' allevamento è più frequente per i Berberi del Rift Valley, che vivono allo stato nomade o seminomade con allevamenti, in particolare di pastorizia come: pecore, bovini, dromedari, cavalli e capre.

  39. TUAREGPopolazione dell'Africa settentrionale stanziata in prevalenza nel Sahara centrale e centro-meridionale. Rispetto ai berberi arabizzati sono caratterizzati da alta statura, corporatura molto longilinea, testa alta e allungata con faccia ampia in cui risaltano un naso quasi aquilino e l'occhio con la palpebra superiore formante una tipica plica. Originariamente pastori nomadi, sono diventati anche abili allevatori di cammelli e cavalli; Diffusa è la lavorazione dell'argento, delle pelli, delle stuoie e di tappeti e tessuti che realizzano con lana di cammello.  

  40. MASAIPopolazione stanziata nell'area stepposa fra il Ruvu e l'eyasi (Tanzania), il Magadi e il Kilimangiaro (Kenya). Essi sono pastori un tempo nomadi. SOTHOPopolazione a economia agricolo-pastorale, apparente al gruppo bantu meridionale stanziata in vasti territori dell'Africa del sud. MAURIPopolazioni Saharaiane stanziate nella Mauritania e in parte nel Senegal. LUNDAPopolazione stanziata nell'Africa centrale e nelle regioni del medio e alto bacino del Kasai e del medio bacino del Lulua. Sono agricoltori sedentari secondo strutture matrilineari. ACHOLITribù nilotica stanziata nell'Uganda settentrionale e nel Sudan meridionale.

  41. LUBAGruppo etno-linguistico africano stanziato in una vasta regione dalle sponde sud-occidentali del lago Tanganica fino al fiume Sankuru, a ovest, e all'alto corso del Kafue, a sud (Zaire-Zambia). KONGOPopolazione Africana stanziata nella regione fluviale fra il pool Malebo e Matadi. I Kongo sono agricoltori sedentari, abili artigiani e attivi commercianti in origine organizzati in clan matrilineari, hanno mutato le loro strutture in senso patriarcale per influssi soprattutto europei, pur mantenendo vive alcune tradizioni originarie.

  42. Fine

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