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Scienza delle finanze – Lezione 3 LUISS – Roma a.a. 2010-2011

Il cuneo di imposta sul capitale Confronti internazionali, evoluzione, effetti economici Silvia Giannini – Unibo silvia.giannini@unibo.it. Scienza delle finanze – Lezione 3 LUISS – Roma a.a. 2010-2011. Il concetto di cuneo di imposta sul capitale.

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Presentation Transcript


  1. Il cuneo di imposta sul capitaleConfronti internazionali, evoluzione, effetti economiciSilvia Giannini – Unibosilvia.giannini@unibo.it Scienza delle finanze – Lezione 3 LUISS – Roma a.a. 2010-2011

  2. Il concetto di cuneo di impostasul capitale Cuneo di imposta sul capitale: differenza fra rendimento lordo per l’investitore e rendimento netto (da imposte) per il risparmiatore Due componenti (Italia): A carico dell’impresa (Ires/Irpef, in funzione della forma giuridica, Irap) A carico del risparmiatore (imposte sui redditi di capitale e diversi) Importante distinzione: Economia chiusa Economia aperta (mobilità dei capitali)

  3. Effetti sul risparmio e sugli investimenti di una imposta sui redditi di capitale (economia chiusa) r S (p-rn)/ p = cuneo fiscale % p=MPC r0 Cuneo fiscale rn =MRS I I1 I0 S,I 3 (NB ipotesi che il risparmio sia canalizzato solo nell’acquisto di beni capitali)

  4. Cuneo fiscale sul risparmio e sugli investimenti 4

  5. Tassazione del risparmio e degli investimenti In economia chiusa sia che si tassi il risparmio, sia che si tassino gli investimenti, un’imposta sul reddito di capitale: introduce un cuneo tra rendimenti lordi (sull’investimento) e netti (sul risparmiatore) riduce S e I Nel caso della tassazione del risparmio si può annullare questo cuneo con ET (CFT o PPT). Nel caso degli investimenti il ragionamento è un po’ più complesso, ma vi sono comunque sistemi neutrali. 5

  6. La tassazione del risparmio e la definizione di reddito

  7. La tassazione del risparmio Tremodellidiriferimento tassazione del reddito : Comprehensive income tax (imposta sul reddito-entrata) Expenditure tax (imposta sulla spesa o sul consumo) Dual income tax (imposta duale sui redditi, di lavoro e di capitale) Criteri di valutazione Equità Efficienza Semplicitàe applicabilità

  8. Fonti e usi del reddito

  9. Reddito entrata, reddito prodotto, reddito consumato Reddito prodotto= redditi di lavoro, terra e di capitale (valore aggiunto) Reddito entrata= reddito prodotto + plusvalenze nette + entrate straordinarie e occasionali = consumo potenziale (consumo più variazioni della ricchezza) Reddito consumato= quota di reddito consumata (si esenta il risparmio) oppure esenzione dei redditi derivanti dall’impiego del risparmio Dual income tax= il reddito di capitale è tassato meno di quello di lavoro

  10. Comprehensive Income Tax (1) Shanz (1896), Haigh (1921), Simon (1938): E’ reddito imponibile l’ammontare di risorse che può potenzialmente essere consumato in un determinato periodo di tempo, mantenendo invariata la situazione patrimoniale Si tassa la fonte del reddito REt=Wt-Wt-1+Ct=SYi+CGt+Aet

  11. Comprehensive Income Tax (2) Problemi pratici e concettuali tassazione dei redditi occasionali o straordinari (es. vincite o eredità) con aliquote progressive? L’onere potrebbe essere eccessivo. tassazione delle plusvalenze maturate? sono difficili, a volte, da misurare; il contribuente potrebbe avere problemi di liquidità (mercati del credito non perfetti) il sistema andrebbe indicizzato difficoltà non tanto per fenomeno di fiscal drag, ma per indicizzazione dei redditi di capitale difficoltà definizione reddito di impresa e integrazione imposte personali e societarie vero “profitto economico” piena integrazione

  12. Expenditure tax (1) Precursore: Hobbes (nel Leviatano); Mill (1852), Fisher (1942), Kaldor (1955), Einaudi (1958), Meade Report (1978) … E’ reddito imponibile il consumo effettivo (si tassa l’uso del reddito). “Quando le imposizioni sono sopra le cose che gli uomini consumano, ogni uomo paga ugualmente per quello che egli usa: né la collettività, è depauperata dallo spreco fastoso dei privati” (Hobbes) Molto attraente ma molto controversa: “Expenditure system of direct taxation …an idea which periodically circles the world...without ever permanently finding a home” (The Economist, June 28, 1978, p70)

  13. Expenditure tax (2) RSt= Ct =REt- (Wt-Wt-1) Prescindiamo da AE (AE=0) RSt= Ct =SYt+ CGt - (Wt-Wt-1) Wt-Wt-1 = CGt – (prelievi – versamenti) conti reg RSt= Ct =SYt+ (prelievi – versamenti) conti reg. Cash flow tax (CFT):molto semplice e attraente per società; meno facile da applicare per persona fisica (a meno che tutto il risparmio dei soggetti sia canalizzato in “conti registrati” (es. forme di gestione patrimoniale con valutazione di mercato, controllabili dalle autorità)

  14. Expenditure tax (3) Pre-payment Tax (PPT): esenzione dei redditi di capitale (solo rendimento normale…). Non si deduce il reddito risparmiato, ma si esentano i frutti che derivano da quel reddito (redditi di capitale). Più semplice da applicare. Si tassano solo i redditi di lavoro. Le due modalità di calcolo (CFT e PPT) sono equivalenti, in valore attuale, se l’aliquota di imposta è costante nell’arco vitale. Differiscono per il momento in cui il soggetto è chiamato a pagare l’imposta.

  15. Confronto CIT e ET: Equità (1) Ottica uniperiodale: sembrerebbe preferibile RE (tassa in modo uguale i soggetti, indipendentemente dal fatto che decidano di consumare o risparmiare il proprio reddito) Ottica multiperiodale: può essere più equa la tassazione sul reddito-spesa.

  16. Confronto CIT, ET e WT: Equità (2)(due soggetti, due periodi: r=10%)

  17. Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)(due soggetti, due periodi: r=10%)

  18. Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)(due soggetti, due periodi: r=10%)

  19. Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)(due soggetti, due periodi: r=10%)

  20. Conclusioni In un’ottica uniperiodale CIT è superiore, ma nell’arco vitale no CIT tassa meno i soggetti che consumano rispetto a quelli che risparmiano ET non discrimina in funzione delle scelte se consumare o risparmiare Imposte sul consumo tipo CFT o PPT sono equivalenti in valore attuale ed equivalgono ad un’imposta sul salario (ma sono diversi i momenti in cui i soggetti sono chiamati a pagare le imposte) Se le imposte sono progressive, la diversa cadenza temporale può dar luogo a oneri diversi I mercati dei capitali non sono perfetti! Se vi fossero lasciti ed eredità dovrebbero essere trattati come consumo, secondo una ET La superiorità di CIT o ET dal punto di vista dell’equità è controversa

  21. Confronto CIT e ET: efficienza (analisi grafica) Da E0 a E2: effetto reddito. Diminuisce sia C1 che C2 Da E2 a E1: effetto sostituzione Diminuisce C2, aumenta C1 C2 E0 E2 E1 C1 EP

  22. Confronto CIT e ET: efficienza (conclusioni) Un’imposta che tassa i redditi di capitale altera le scelte fra consumo presente e futuro (disincentiva il risparmio): è distorsiva Ma anche un’imposta che esenta i redditi di capitale (sul salario) è distorsiva: influenza la scelta reddito-tempo libero (se anche le ore di lavoro non diminuissero o aumentassero, vi sarebbe distorsione) Non è detto che una sola (grande) distorsione sia preferibile a più (piccole) distorsioni La tassazione ottimale dipende dalla complementarietà del consumo presente e futuro al tempo libero. “…the optimality of neither income nor consumption taxationcan be established unambiguously even in the simplest of theoretical lifecycle models…” (Zodrow, 2005)

  23. Dual Income tax Riforme paesi Nordici inizio anni ’90 “The DIT may be seen as a compromise between a comprehensive income tax and an expenditure tax, since it taxes capital income at a lower marginal tax rate than other income (for taxpayers above the first tax bracket)”. (Sorensen, 2005) Imposta proporzionale uniforme sui redditi di capitaleuguale all’aliquota base dell’imposta personale progressiva sul reddito e all’aliquota dell’imposta societaria. Nella sua forma pura: esenzione di dividendi e plusvalenze azionarie in capo al socio e tassazione degli interessi con l’aliquota proporzionale dei redditi di capitale (interessi, dividendi e plusvalenze sopporterebbero così la stessa aliquota complessiva, personale e societaria)

  24. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento

  25. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento (1) Hp: prescindiamo da ammortamenti e, inizialmente, anche da imposte • Un’impresa che massimizza i profitti impiega i fattori produttivi fino a che la produttività marginale uguaglia il loro costo. • Le imposte introducono un “cuneo” fra questi due valori • Questo “cuneo” è una misura da cui dipendono gli effetti distorsivi dell’imposta

  26. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento (2) Fk, r Assenza di imposte Fk B r Costo opportunità K0 K

  27. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento (3) Hp: imposta sui profitti con interessi deducibili. Finanziamento con debito • L’imposta è neutrale (ma attenzione non stiamo considerando gli ammortamenti!)

  28. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento (3) Hp: imposta sui profitti. Finanziamento con capitale proprio • L’imposta è distorsiva sulle scelte di investimento

  29. Imposta sui profitti e scelte di investimento e finanziamento (2) Fk, r) Imposta sui profitti Fk Cuneo B r Costo opportunità K1 K0 K

  30. Conclusioni L’imposta sui profitti (con interessi deducibili e ammortamento uguale al vero ammortamento economico): è neutrale se il finanziamento è con debito è distorsiva se il finanziamento è con capitale proprio Distorce le scelte di finanziamento (incentivo a indebitarsi) Precisazioni/estensioni: Ammortamenti fiscali e “vero” ammortamento economico Imposte personali Inflazione

  31. Economia aperta 31

  32. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale: principio di fonte Principio di fonte: i redditi esteri sono tassati solo nel paese fonte (esenzione nel paese di residenza) rH (1-tH) =rF (1-tF) Si uguagliano solo i rendimenti netti: è rispettata la Capital import neutrality (CIN) La CIN garantisce un’efficiente allocazione internazionale del risparmio Ma i capitali tendono a muoversi dove le aliquote sono più basse: c’è incentivo alla concorrenza fiscale In presenza di aliquote diverse, il rendimento lordo è diverso e la CEN è violata (non c’è una allocazione efficiente del capitale) 32

  33. Source principle and CIN (Griffith et al, 2010) A pure source-based tax gives us capital import neutrality (CIN) - investment into the UK is treated the same for tax purposes regardless of the country of origin. CIN is achieved when foreign and domestic investors in a given country are taxed at the same effective rate and residence countries exempt foreign income from domestic tax. 33

  34. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale: principio di residenza Principio di residenza: i redditi percepiti all’estero sono tassati nel paese di residenza del percettore, alla stessa aliquota a cui sono tassati i redditi di origine interna rH (1-tH) =rF (1-tH) rH=rF=r Si uguagliano anche i rendimenti lordi: è rispettata la Capital export neutrality (CEN) La CEN garantisce una efficiente allocazione internazionale dello stock di capitale (il capitale va dove è più produttivo e non dove è meno tassato) Perché si realizzi è necessario poter accertare i redditi esteri 34

  35. Residence principle and CEN (Griffith et al, 2008) A pure residence-based tax gives us capital export neutrality (CEN) - investments from the UK are treated the same for tax purposes regardless of the destination. While consistent residence-based taxation ensures CEN, this type of neutrality may also be attained even if source countries tax the income from inbound investment, provided residence countries offer a full credit for foreign taxes against the domestic tax bill (vedi dopo). 35

  36. Ancora su CEN e CIN (Devereux, 2010) CEN implies that the international tax system will not distort the location decisions of any individual investor, the pre-tax rate of return in all jurisdictions will be the same (production will be efficiently organized), but investors in different jurisdictions may face different post-tax rates of return on their investment, and hence different incentives to save. CIN implies that the marginal pre-tax rates of return will differ across jurisdictions (there will not be production efficiency), but investors in different jurisdictions will face the same post-tax rate of return on each of their investments, and hence all face the same incentive to save. 36

  37. CEN holds in both countries if tAA = tAB and tBA = tBB: that is, each individual investor faces the same effective tax rate on the returns from both assets. In this special case, equalizing post-tax rates of return for either investor will ensure that the pre-tax rates of return from the two assets will also be equal, implying that production will be efficiently organized. In this case as well, both investors can hold both assets—though if their tax rates differ— tAA = tBB—then their post-tax rates of return will also differ. By contrast, CIN holds in both countries if tAA = tBA and tAB = tBB: that is both investors face the same effective tax rate when investing in a single asset. In this case, and assuming that the effective tax rates on the two assets are different from each other, equalization of post-tax rates of return will not generate equalization of pre-tax rates of return. However, the post-tax rates of return faced by each investor will be the same. The distinction between these two notions of neutrality has led to some debate as to which is the more important (see, for example, Keen, 1993). The economic literature has generally favoured CEN, on the grounds that it generates production efficiency (discussed further below), though this has not always met with approval. Thus, for example, McLure (1992) has claimed that: ‘economists have generally favoured CEN because it maximizes global welfare . . . but businessmen generally favor the “level playing field” provided by CIN’. However, through a number of contributions discussed below, the question of the optimal tax structure has now progressed well beyond a simple analysis of CEN and CIN. (Devereux 2010) 37

  38. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale: la realtà (1) Nella realtà solitamente: Si applicano sistemi misti. Esempio: tassazione nel paese fonte, tassazione nel paese di residenza, credito per le imposte pagate all’estero il credito è solitamente limitato alle imposte interne dovute su quel reddito estero (per evitare di dare un rimborso per imposte pagate all’estero). Se l’aliquota interna è superiore a quella estera, il risultato è uguale a quello che si avrebbe con principio puro di residenza (senza alcuna tassazione alla fonte). E’ però diversa la ripartizione del gettito fra gli stati Se l’aliquota interna è inferiore a quella estera, non si dà rimborso e l’aliquota rilevante resta quella estera, come nel caso di applicazione del principio di fonte. 38

  39. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale: la realtà (2) Nella realtà solitamente: Si applicano sistemi diversi per redditi attività finanziarie e di impresa (investimenti di portafoglio e diretti) Tendenze: Tassazione in base al principio di residenza dei redditi derivanti da investimenti diportafoglio esteri (i frutti del risparmio allocato all’estero da parte di un investitore-persona fisica). Soprattutto non si tassano i redditi dei non residenti. La capacità di tassare i redditi esteri dei residenti dipende dalle possibilità di accertamento. Tassazione con il principio di fonte dei redditi derivanti da investimenti diretti (una sussidiaria estera di una madre residente è tassata nel paese estero e i redditi sono esenti nel paese di residenza della madre; Direttiva UE madri-figlie 435/90/CE lascia in realtà opzione fra credito ed esenzione…) 39

  40. Tassazione del risparmio in economia (piccola) apertaPaese importatore di capitali: tassazione del risparmio in base al principio di residenza r S’ S Importazioni di capitali r* I S1 S0 I0 S, I 40

  41. Tassazione del risparmio in economia (piccola) aperta Il risparmio interno si riduce (vi è distorsione nelle scelte di risparmio, legata alla tassazione dei redditi di capitale) Gli investimenti non si riducono Aumentano infatti le importazioni di capitali dall’estero HP restrittive: Capitali perfettamente mobili Possibilità di accertare i redditi da capitale (interni ed esteri): piena applicazione del principio di residenza Se invece di tassare il risparmio (in base al principio di residenza), si tassassero gli investimenti (in base al principio di fonte) l’effetto sarebbe molto diverso (diminuirebbero gli investimenti e le importazioni di capitale). A differenza economia chiusa, in economia aperta non è la stessa cosa tassare il risparmio o gli investimenti. 41

  42. Tassazione degli investimenti in economia (piccola) aperta (principio di fonte) r S Importazioni di capitali rl r* I I’ S0 I1 I0 S, I 42

  43. Tassazione degli investimenti in economia (piccola) aperta Il risparmio interno non si riduce, ma si riducono gli investimenti La tassazione alla fonte con aliquote diverse dei profitti può provocare. Inefficiente allocazione del capitale (il capitale va dove è meno tassato invece di dove è più produttivo) Concorrenza fiscale per attrarre investimenti esteri Un indicatore di questa concorrenza fiscale è l’aliquota legale L’aliquota legale di imposizione societaria è calata notevolmente e la tendenza (come abbiamo visto) non sembra arrestarsi… 43

  44. Sorensen, 2007 “Under the source principle (the return to) capital is taxed only in the country where it is invested. Source-based taxes may therefore be termed taxes on investment. Under the residence principle the tax is levied only on (the return to) the wealth owned by domestic residents, regardless of whether the wealth is invested at home or abroad. Since wealth is accumulated saving, residence-based taxes may also be termed taxes on saving. The most important example of a source-based capital tax is the corporate income tax, since most countries only tax corporate income generated within their borders.In contrast, the personal income tax as well as the personal wealth tax are based on the residence principle, since domestic residents are liable to tax on their worldwide capital income and on wealth invested abroad as well as at home. As a rough approximation, we may therefore say that the corporation tax is a tax on investment,whereas the personal taxes on capital income and wealth are taxes on saving….. ….ma attenzione alle difficoltà di accertamento… (nota 6) 44

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  46. Sorensen, 2007 In an open economy with free international mobility of capital, the twotypes of taxes have very different effects on the domestic economy and oninternational capital flows. This is illustrated in Figure 1 where thehorizontal axis measures the volumes of domestic saving andinvestment,while the vertical axis measures the real rates of return on saving andinvestment. The downward-sloping curve labelled ‘I’ indicates how thelevel of domestic investment varies with the required pre-tax rate ofreturn. The lower is the required return, the greater is the volume ofinvestment which will be deemed profitable. The upward-slopingcurve denoted by ‘S’ shows how the level of domestic saving varies withthe after-tax rate of return. The positive slope of this curve reflects thecommon assumption that a higher after-tax return will induce a highervolume of saving… …… In Figure 1 a rise in the savingstax tS implies a movement down along the S-curve, leading to a lowervolume of domestic saving and a higher level of capital imports withoutaffecting domestic investment. By contrast, a rise in the investment tax tIreduces the level of domestic investment and leads to lower capital importsbut does not affect domestic saving.. 46

  47. Sorensen, 2007 This analysis has important implications for tax policy. In particular, it shows that if the government of a small open economy wishes to stimulate domestic real investment through lower taxes on capital, it should concentrate on lowering source-based taxes on investment such as the corporation tax. According to Figure 1, a lowering of savings taxes such as the personal taxes on dividends and capital gains on shares will not stimulate domestic investment. Rather, it will stimulate domestic savingand will most likely imply that some shares in domestic companies thatwere previously owned by foreign investors will be taken over by domesticinvestors, thus increasing the share of the domestic business sectorcontrolled by domestic owners. E’ preferibile (per un’economia piccola e aperta) ridurre l’imposta sulle società (alla fonte), piuttosto che quella sul socio (residenza). 47

  48. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale e delle società: diversi concetti di neutralità (1) Principio di fonte: CIN Principio di residenza : CEN rH (1-tH) =rF (1-tF) Solo se le aliquote di imposta sono uguali (tH = tF) sono contemporaneamente rispettate la CEN e la CIN 48

  49. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale e delle società: diversi concetti di neutralità (2) In assenza di armonizzazione delle aliquote fra paesi: il rispetto della CEN è ritenuto preferibile al rispetto della CIN per i redditi delle attività finanziarie: le distorsioni nell’allocazione del flusso di risparmio internazionale (che si ha quando si applica il principio di residenza e sono diversi i rendimenti netti nei diversi paesi) sono ritenute meno importanti (meno penalizzanti in termini di benessere) delle distorsioni nell’allocazione dello stock di capitale; l’applicazione del principio di residenza (CEN) è coerente con il principio di equità orizzontale; deve però essere possibile accertare i redditi derivanti da investimentidi portafoglio esteri! 49

  50. Principi di tassazione internazionale dei redditi di capitale e delle società: diversi concetti di neutralità (3) Per la tassazione degli investimenti sono importanti sia la CIN sia la CEN. La CIN garantisce che imprese di nazionalità diversa siano tassate in modo uguale quando operano su uno stesso mercato; la CEN garantisce che la tassazione sia la medesima su un investimento di fonte interna e su uno di fonte estera. Da qui, altro concetto di neutralità: Capital Ownership neutrality (CON) Worldwide taxation (con credito pieno) Esenzione Occorrerebbe armonizzazione…. 50

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