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PROGETTO PER LA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL GOVERNATORATO DI KASSERINE

PROGETTO PER LA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL GOVERNATORATO DI KASSERINE. RI.DI.SCO. KASSERINE. Area geografica interessata. L’EVOLUZIONE DELLA POVERTA’ IN TUNISIA.

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PROGETTO PER LA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL GOVERNATORATO DI KASSERINE

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO PER LA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL GOVERNATORATO DI KASSERINE RI.DI.SCO. KASSERINE

  2. Area geografica interessata

  3. L’EVOLUZIONE DELLA POVERTA’ IN TUNISIA • In assenza del PRSP della Tunisia i riferimenti al tema della lotta alla povertà si trovano nel National Report on Millennium Development Goals relativo alla Tunisia elaborato dalle Nazioni Unite nel 2004. • Rilevazioni effettuate su bilancio, spese per beni di consumo e standard di vita delle famiglie indicano che la percentuale di povertà è considerevolmente diminuita negli ultimi decenni, passando 12,6% nel 1980 al 4,2% nel 2000. • Fino agli anni ’80 la maggior parte delle popolazioni povere era concentrata nelle zone rurali dove risiedeva il 62,3% del totale delle persone disagiate. • Successivamente si è registrata un’inversione di tendenza. Nelle aree urbane il numero dei poveri è passato dal 65% del numero totale nel 1990 al 69% circa nel 1995 e al 74% nel 2000. • Povertà estrema:        popolazione con un reddito inferiore a un dollaro al giorno: diminuzione dall’1,5% nel 1990 allo 0,5% nel 2000 popolazione con un reddito inferiore a due dollari al giorno: stabilizzazione intorno al 6,7% nel 2000 contro l’11,1% nel 1990

  4. LE SCELTE STRATEGICHE PER LA LOTTA ALLA POVERTA’ • I risultati significativi raggiunti dalla Tunisia negli ultimi decenni in materia di riduzione della povertà sono strettamente connessi al processo di crescita economica del paese che ha determinato dei cambiamenti nella distribuzione del reddito • Gli importanti progressi raggiunti nello sviluppo economico e sociale sono dovuti essenzialmente a: • attuazione di riforme strutturali in settori fondamentali quali l’istruzione, la salute e la protezione sociale • integrazione del commercio nell’economia globale • l’UNDP nel Rapporto Nazionale sullo sviluppo umano in Tunisia del 2001 evidenzia che la lotta alla povertà ha ottenuto rilevanti risultati anche grazie alle azioni e ai programmi messi in opera per venire in aiuto alle categorie sociali con bisogni specifici. Le iniziative si caratterizzano per: • diversità in vari ambiti settoriali (aiuti economici, costruzione di opere infrastrutturali ecc.) • eterogeneità dei gruppi sociali ai quali le iniziative sono indirizzate • particolare attenzione rivolta a tutte le categorie povere o vulnerabili nel quadro di una rete di protezione sociale • impegno ad inserire attivamente le popolazioni svantaggiate nel circuito produttivo • Programmi più rilevanti: • Fondo di Solidarietà Nazionale creato nel 1993 (iniziative nel settore delle infrastrutture e degli impianti collettivi) • Programma Nazionale di Aiuto alle Famiglie Bisognose che ha contribuito a ridurre la povertà ai livelli delle categorie più disagiate • Nel CSP dell’Unione Europea (Partenariato Euro-Med, Documento Strategico 2002-2006 e Programma Indicativo Nazionale 2002-2004) si rileva che gli aspetti preoccupanti della povertà in Tunisia sono rappresentati dall’emergere di: • sacche di povertà nelle zone periferiche • ampie fasce di giovani diplomati disoccupati

  5. L’ISTRUZIONE COME PRIORITA’ NAZIONALE – IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE IN TUNISIA. • Fin dall’indomani dell’indipendenza, nel marzo 1956, la Tunisia ha considerato il settore dell’istruzione una vera e propria priorità nazionale, un diritto fondamentale e un “dovere” che deve essere assunto congiuntamente dai singoli individui e dalla collettività. • La pertinenza delle scelte della Tunisia in materia di istruzione sono sempre più confermate dagli orientamenti internazionali in base ai quali è ormai riconosciuto che le politiche di lotta contro la povertà, di riduzione della mortalità infantile e di miglioramento della salute pubblica, di protezione dell’ambiente , di difesa dei diritti dell’uomo e di accrescimento della cultura nazionale, allo stesso modo degli sforzi dei paesi per diventare competitivi sul mercato delle moderne tecnologie presentano maggiori lacune se non sono integrati da una strategia appropriata in materia di istruzione. • Agli inizi degli anni ’60 il sistema dell’istruzione era caratterizzato da una percentuale di scolarizzazione molto bassa in tutto il territorio nazionale e da un elevatissimo tasso di analfabetismo. • Negli ultimi 40 anni attraverso alcune importanti riforme che hanno riguardato il sistema dell’istruzione la Tunisia ha compiuto sforzi eccezionali per consolidare progressivamente l’obiettivo dell’istruzione per tutti. In particolare: ·        le percentuali di iscrizione sono attualmente elevate in rapporto agli standard regionali ·        le differenze tra ragazzi e ragazze a livello di accesso e di risultati sono state quasi del tutto eliminate. • A livello strutturale il settore dell’istruzione in Tunisia si articola in: ·        Educazione prescolare che è sotto la tutela del Ministero della Gioventù, dell’Infanzia e degli Sport ·        Insegnamento di Base e Insegnamento Secondario sono di competenza del Ministero dell’Educazione ·        L’Insegnamento Superiore è gestito dal Ministero dell’Insegnamento Superiore ·        L’alfabetizzazione degli adulti è di competenza del Ministero degli Affari Sociali ·        La Formazione Professionale è di competenza del Ministero della Formazione Professionale e dell’Impiego.

  6. L’INSEGNAMENTO DI BASE • L’accesso alla scuola per tutti i ragazzi in età scolare è diventato uno dei principali obiettivi in Tunisia fin dalla promulgazione, nel 1958, della prima legislazione in materia di istruzione che ha prodotto un forte aumento della scolarizzazione elementare attraverso: • politica di gratuità della scuola • riduzione dello squilibrio tra zone urbane e rurali e tra bambini e bambine • riforma dell’orario scolastico con introduzione di doppi turni • Agli inizi degli anni ’90 fu introdotta una seconda riforma strutturale denominata • dell’Insegnamento di Base considerata la pietra angolare di una riforma globale • dell’insieme del sistema dell’istruzione e della formazione. • Con la riforma del 1991: • l’insegnamento di base è stato portato da 6 a 9 anni (1° ciclo della durata di 6 anni e 2° ciclo della durata di 3 anni) • è stato introdotto l’insegnamento gratuito ed obbligatorio dai 6 fino ai 16 anni

  7. L’INSEGNAMENTO DI BASE • Questa scelta strategica ha prodotto rilevanti risultati per quanto riguarda: • aumento dei tassi di scolarizzazione • riduzione progressiva della percentuale di dispersione scolastica particolarmente a livello del 1° ciclo • riduzione progressiva della percentuale di analfabetismo ed è stata rinforzata nel corso degli ultimi anni con l’attuazione di un vasto programma di riforme strutturali che hanno toccato contemporaneamente i programmi di insegnamento, i contenuti ed i metodi di formazione e che miravano ad adeguare il sistema educativo ai profondi cambiamenti nazionali ed internazionali ed a rispondere al meglio alle nuove esigenze di sviluppo economico e sociale • L’attuazione di questa riforma ha richiesto anche l’intensificazione del reclutamento di insegnanti qualificati • In entrambi i cicli dell’insegnamento di base si è registrato: • un progressivo aumento del numero degli insegnanti (con una sempre più alta presenza femminile) • un miglioramento qualitativo della struttura del corpo insegnante • Questi fattori hanno determinato un miglioramento complessivo delle condizioni pedagogiche dovuto a: • miglioramento sensibile e continuo del rapporto alunni/per ogni insegnante che è sceso dal 27,8 nel 1991 al 22,7 nel 2001 • riduzione del numero di alunni per classe da 30,5 nel 1991 al 29,0 nel 2001

  8. ATTUALI DISFUNZIONI DEL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE IN TUNISIA La riforma dell’insegnamento di base ha permesso di avviare un processo di miglioramento dell’efficacia del sistema educativo rendendo più agevole il passaggio all’interno dei due cicli Ma il miglioramento dell’efficacia interna riscontrato nell’insegnamento di base non ha prodotto progressi apprezzabili quanto quelli ottenuti in materia di scolarizzazione. L’incidenza della dispersione scolastica resta globalmente pesante producendo costi finanziari e sociali assai sensibili Nonostante il miglioramento costante dei tassi di successo nel 1° ciclo dell’insegnamento di base, che ha permesso di riassorbire in maniera significativa le dispersioni, i livelli di ripetizione degli anni scolastici registrati in Tunisia negli ultimi anni restano molto elevati comparativamente a quelli osservati nei paesi sviluppati e nella maggioranza dei paesi in via di sviluppo Permane un alto numero di alunni per classe sia per la carenza di strutture scolastiche sia per l’insufficiente dotazione organica degli insegnanti in rapporto all’accresciuto livello di scolarizzazioneQueste disfunzioni sono ancora più marcate nelle zone più svantaggiate del paese, soprattutto le aree periferiche e rurali, dove ai problemi di carattere interno al sistema educativo molto spesso si aggiungono condizioni socio-economiche disagiate ed arretratezza culturale Anche l’analfabetismo, nonostante le diffuse campagne di alfabetizzazione, resta ancora molto elevato, soprattutto tra le donne ed in ambito rurale Nel quadro delle riforme fondamentali intraprese a livello di sviluppo delle risorse umane recentemente è stata messa a punto una Strategia Nazionale di Alfabetizzazione per completare la riforma del sistema educativo e quello della formazione professionale i cui obiettivi principali sono: · sradicare l’analfabetismo organico dai 15 ai 44 anni · ridurre la disparità nel tasso di istruzione tra i due sessi da una parte e tra i centri urbani e le zone rurali dall’altra

  9. LE LINEE STRATEGICHE PRIORITARIE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO ADOTTATE DALLA COMUNITA’ DI DONATORI PRESENTI NEL PAESE BANCA MONDIALE   La Banca Mondiale è presente in Tunisia con molti progetti di cooperazione in diversi settori (agricoltura, trasporti, sviluppo delle esportazioni, protezione delle risorse costiere e marine, settore energetico, sviluppo delle aree montane e forestali del sud-est) In riferimento al settore dell’istruzione è stato attuato e già concluso un primo progetto di supporto alla riforma della scuola superiore ed è in corso una seconda fase di detto progetto. Inoltre è ancora in corso il Programma di miglioramento della qualità dell’istruzione (EQIP – fase 1 e fase 2) Il Country Assistance Strategy per la Tunisia del 2004 prevede che la Banca Mondiale sosterrà, tra l’altro, le iniziative volte: - al miglioramento della qualità di tutti i livelli del sistema dell’istruzione che dovranno essere legati alle attuali esigenze di formazione; - al miglioramento della sostenibilità finanziaria del sistema dell’istruzione; - al miglioramento dei rapporti tra ricerca, istruzione superiore e orientamento dominante del mercato verso una maggiore innovazione e competitività delle imprese.

  10. LE LINEE STRATEGICHE PRIORITARIE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO ADOTTATE DALLA COMUNITA’ DI DONATORI PRESENTI NEL PAESE UNIONE EUROPEA       Gli obiettivi di cooperazione dell’Unione Europea con la Tunisia sono stati stabiliti nella dichiarazione di Barcellona, una politica di prossimità che riflette l’importanza politica e strategica della regione del Mediterraneo per l’UE. Questo processo è sostenuto da una rete di relazioni bilaterali tra ciascun partner e l’UE, che si concretizzano attraverso gli Accordi di Associazione nei quali, tra l’altro, sono previste diverse forme di cooperazione. L’aiuto finanziario necessario alla realizzazione degli obiettivi di questi Accordi è fornito dal programma MEDA, di cui la Tunisia è uno dei principali beneficiari, sulla base del quale è stato predisposto il CSP che stabilisce un quadro strategico che prevede l’aiuto dell’UE nel periodo 2002-2006.

  11. LE LINEE STRATEGICHE PRIORITARIE DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO ADOTTATE DALLA COMUNITA’ DI DONATORI PRESENTI NEL PAESE ITALIA L’Italia è attivamente impegnata per il consolidamento della stabilità nell’area maghrebina e nello sviluppo dei rapporti con l’Unione Europea. Per quanto riguarda in particolare la cooperazione italiana con la Tunisia, i rapporti tra i due paesi sono prevalentemente incentrati sulla cooperazione economica. Si registra un aumento della presenza delle imprese italiane, soprattutto piccole e medie, incoraggiate anche dalla intensificazione dell’attività internazionale delle regioni italiane. Tra queste la Regione Campania nel 2001 ha approvato il “Programma regionale per l’internazionalizzazione e la cooperazione internazionale” che ha lo scopo fondamentale di rafforzare il processo di internazionalizzazione delle attività produttive, istituzionali e culturali della Regione Campania. In riferimento all’area mediterranea il programma si propone di sviluppare una strategia di azioni integrate in particolare tra i settori del turismo, dei trasporti, della cultura, dell’ambiente e dei rapporti istituzionali, nonché di promuovere una serie di cooperazioni e scambi del sistema economico-produttivo campano nel bacino del mediterraneo, orientati alla messa in atto delle priorità strategiche definite nella Dichiarazione di Barcellona e nella proposta del Piano di Valencia. In questo ambito è stato anche approvato il piano di azione denominato “Cooperazione interistituzionale per partenariati produttivi, culturali,scientifici tra la Regione Campania e i Governatorati di Tunisia”, finalizzato soprattutto alla promozione dei rapporti economici, senza tuttavia trascurare gli aspetti di cooperazione istituzionale e sociale ad essa legati. Il piano dà priorità alle iniziative già operative con i quattro Governatorati della “Grande Tunisi” (Tunisi, Ariana, Ben Arous Manouba) senza escludere tuttavia interventi in altre aree e con partenariati attivati con altri soggetti del paese.

  12. Partners di progetto • Regione Campania • Governatorato di Kasserine • Comune di Napoli • Ministero dell’Educazione

  13. Obiettivo Generale del progetto Riduzione della dispersione scolastica nell'insegnamento di base (abbandono volontario ed involontario) nelle zone rurali del governatorato di Kasserine Formazione permanente e di qualità dei bambini tra i 6 ed i 14 anni

  14. Obiettivo Specifico 1 Riduzione dei tassi di ripetenza degli anni scolastici. Accesso e permanenza in un percorso formativo di qualità dei bambini tra i 6 ed i 14 anni attraverso: • maggiore orientamento del sistema educativo al sostegno piuttosto che alla selettività • miglioramento delle conoscenze di base degli alunni svantaggiati all'avvio del ciclo • miglioramento delle condizioni che consentono attenzione alla articolazione dei programmi

  15. Obiettivo Specifico 2 miglioramento dell'attenzione e sostegno da parte delle famiglie in presenza di difficoltà scolastiche dei bambini attraverso: • Il coinvolgimento delle famiglie nel processo educativo. • L’aumento della capacità di accesso al Fondo di solidarietà gestito dal Ministero dell'Istruzione.

  16. Attività previste • Istituzione di corsi di formazione per insegnanti ed addestramento all'utilizzo di nuovi strumenti didattici. • Adozione di percorsi formativi interdisciplinari specifici per allievi che si trovano in particolari condizioni di difficoltà socio-economiche. • Campagna di sensibilizzazione delle famiglie sul tema dell'istruzione ai fini di un maggiore coinvolgimento nel processo educativo. • Campagna di Informazione alle famiglie disagiate sui requisiti e modalità di accesso al fondo di solidarietà gestito dal Ministero dell'Istruzione.

  17. Beneficiari diretti • 80 bambini (8 per gruppo)/anno • 80 famiglie/anno • 21 operatori/animatori

  18. Impegno politico e processo partenarialeOBIETTIVI • L’iniziativa della Regione Campania si inserisce in un programma pluriennale di cooperazione internazionale e si inquadra in un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli con l’obiettivo di migliorare le attività relazionali di dialogo politico, attraverso un sistema di relazioni continuo, di missioni istituzionali di alto livello, di commissioni miste, di tavoli tematici con i soggetti istituzionali dei territori interessati al progetto.Con riferimento all’obiettivo generale di riduzione della dispersione scolastica nell’insegnamento di base nelle zone rurali del governatorato di Kasserine la partecipazione del partner Comune di Napoli ha lo scopo di ottimizzare l’efficacia e l’efficienza del progetto nel rispetto dell’obiettivo generale suindicato. Il ruolo istituzionale svolto dal comune di Napoli, quale ulteriore soggetto finanziatore del progetto, rappresenta un valore aggiunto al processo di decentramento ed alla governance/democratizzazione locale. • La partecipazione del Comune di Napoli integra il riconoscimento del principio di sussidiarietà laddove esprime una più stretta integrazione con le autorità centrali e locali e con la società civile.

  19. Impegno politico e processo partenarialeATTIVITA’ PREVISTE • Creazione di un sistema di coordinamento territoriale tra la regione ed il comune sia in sede di programmazione, di progettazione che di gestione del progetto.Costituzione di uffici con competenze specialistiche di alto livello che lavorano sul progetto. • In particolare, il Comune di Napoli ha stanziato nel bilancio alcuni fondi in favore del progetto per la riduzione della dispersione scolastica nel Governatorato di Kasserine ed, a tal proposito, ha costituito in seno alla propria struttura organizzativa un apposito ufficio che si avvale della competenza e della consulenza di funzionari ed impiegati che prestano la loro attività presso l’ufficio dispersione scolastica del Comune di Napoli.

  20. Impegno politico e processo partenarialeATTIVITA’ PREVISTE • 1-Tale struttura ha il compito di raccogliere i dati individuati in seguito all’analisi del contesto locale del territorio partner. Definizione del territorio, livelli dell’alto tasso di ripetenza degli anni scolastici, del basso reddito familiare e dell’alta percentuale di analfabetismo adulto,del sovraffollamento delle classi del basso numero di insegnanti rispetto agli alunni e dell’inadeguata dislocazione territoriale delle strutture scolastiche. • 2-Analisi da parte della struttura comunale delle informazioni raccolte e definizione dei punti di forza e debolezza del contesto socio- economico e culturale del territorio partner • 3-Realizzazione di un Seminario internazionale tra esperti e funzionari di tutti i partners sul tema della dispersione scolastica. • 3-Realizzazione di uno studio integrato sugli strumenti efficaci ed efficienti per ridurre la dispersione scolastica. • 4-Creazione e gestione di una rete telematica di interscambio (sito web) con libero accesso da parte di tutti i soggetti interessati. • 5-Pubblicazione di un CD-Rom con i risultati dell’interscambio di esperienze e degli studi effettuati nel corso del progetto. Diffusione del CD-Rom tra tutti i partner ed altri soggetticoinvolti.

  21. Impegno politico e processo partenarialeRisultati attesi • 1-Identificazione di un quadro di indicatori e caratterizzazione di ogni realtà specifica evidenziando criticità e strategie innovative dei singoli contesti. • 2-Incremento del livello di conoscenza ed utilizzo da parte del partner Regione degli strumenti validi che permettano una migliore rilevazione dei dati sulla frequenza scolastica delle scuole e della partecipazione delle famiglie. • 3-Identificazione di strumenti e metodologie per la gestione del progetto, che preveda nella programmazione, organizzazione e riduzione della dispersione scolastica, nell’individuazione di strategie e sistemi adeguati alla realizzazione del progetto. • 4.Sistemazione delle esperienze e creazione di un interscambio permanente che permetta monitoraggio e valutazione costante degli strumenti di gestione e di organizzazione al fine di sollecitare l’estensione di programmi analoghi su altre aeree del territorio.

  22. Ruolo dei partners • Regione Campania. La Regione Campania in quanto promotore del progetto svolge un ruolo di programmazione e delinea l’indirizzo strategico delle attività.Segue gli aspetti amministrativi ed insieme con il Comune di Napoli curerà le pubblicazioni del progetto.E’ direttamente responsabile nei confronti dell’U.E.

  23. Ruolo dei partners Comune di Napoli. Può dare un notevole contributo al progetto attraverso la messa in condivisione delle esperienze maturate nel settore scolastico e l’instaurazione di un dialogo attivo e diretto con le strutture omologhe dei territori interessati .Tecnicamente, insieme alla Regione,lavora all’individuazione di un appropriata metodologia complessiva di azione e relativi strumenti di ricerca .Ha il compito di curare lo studio e la caratterizzazione dei contesti locali attraverso l’analisi ed elaborazione dei dati raccolti dai territori interessati. Mette a disposizione la propria esperienza nella ricerca operativa nel settore specifico della dispersione scolastica e contribuirà ad individuare linee di intervento future. Partecipa attivamente ai seminari e contribuirà alla redazione dei materiali finali. Curerà inoltre una ricerca bibliografica sui materiali esistenti nel campo e supporterà la Regione nella redazione dei propri studi.E’ interlocutore diretto con il territorio interessato al progetto, cura i rapporti e la comunicazione interna ed esterna tra i partners e le autorità straniere e ne monitora l’andamento. Fornisce supporto logistico e coordinamento alle attività della Regione.

  24. GRUPPO PROGETTO • Patrizia Santillo – Regione Campania – tel. 081 796 2482 – p.santillo@libero.it • Annalisa De Simone – Regione Campania – tel. 081 796 2390 – desimone.annalisa@libero.it • Vincenzo Rinaldi – Regione Campania – tel. 081 796 6619 – v.rinaldi@maildip.regione.campania.it • Gruppo Puglia

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