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Le tendenze della cooperazione allo sviluppo italiana, europea e internazionale

Le tendenze della cooperazione allo sviluppo italiana, europea e internazionale Carlotta Aiello, CeSPI. Tendenze dell’APS mondiale Tendenze dell’APS europeo Tendenze dell’APS italiano. Definizioni dell’APS (1).

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Le tendenze della cooperazione allo sviluppo italiana, europea e internazionale

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Presentation Transcript


  1. Le tendenze della cooperazione allo sviluppo italiana, europea e internazionale Carlotta Aiello, CeSPI

  2. Tendenze dell’APS mondiale Tendenze dell’APS europeo Tendenze dell’APS italiano

  3. Definizioni dell’APS (1) APS (Aiuto Pubblico allo Sviluppo): “quei flussi ai Paesi in via di sviluppo e alle istituzioni multilaterali forniti da organi pubblici, inclusi i governi statali e locali, o i loro organi esecutivi, ciascuna transizione dei quali soddisfa le seguenti condizioni: (a) è amministrata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico ed il benessere dei PVS; (b) è a condizioni agevolate (concessionali) e contiene un elemento dono pari almeno al 25%” (Definizione DAC/OCSE). AP (Aiuto pubblico): ha gli stessi termini e condizioni dell’APS, ma non è contabilizzato nell’ambito delle risorse che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo dello 0,7% del PNL, perché non sono destinate ai PVS, ma a Paesi e territori in transizione.

  4. Lista DAC dei Paesi beneficiari di APS

  5. Definizioni dell’APS (2) Canale bilaterale: L’impiego degli strumenti di finanziamento da parte del paese donatore al paese ricevente, con cui è stata direttamente concordata l’iniziativa di sviluppo. L’esecuzione delle iniziative è a gestione diretta delle amministrazioni dello Stato – centrali o enti locali – o affidata (ad imprese/ONG). Canale multilaterale: I paesi donatori versano delle somme, che diventano parte del capitale di esercizio, agli organismi internazionali. Si tratta di finanziamenti slegati e sempre a titolo di dono. Le due fattispecie sono: contributi obbligatori e contributi volontari. Canale multibilaterale: Il ricorso da parte del paese donatore, per valutazione tecnico-economica e/o gestione amministrativa di un’iniziativa concordata con il paese ricevente, ad un organismo internazionale. Le fattispecie sono: cofinanziamenti, finanziamenti paralleli, fondi fiduciari, affidamenti amministrativi.

  6. Tendenze dell’APS mondiale (milioni $, correnti) In base ai dati preliminari del DAC relativi al 2003, l’APS ha raggiunto complessivamente 68,5 miliardi di dollari, pari allo 0,25% del reddito nazionale lordo (RNL) combinato di tutti i Paesi donatori (0,23% nel 2002) * - Dati preliminari APS contabilmente in ripresa, ma ben lontano da obiettivi di Monterrey e da necessità di MDGs Fattori di contesto, legati a nuove priorità di agenda internazionale, sono elementi condizionanti anche per APS

  7. Divario crescente: APS pro capite non ha tenuto il passo di crescita del RNL pro capite (prezzi e TC 1998)

  8. Trend della finanza per lo sviluppo

  9. Dati preliminari APS 2003 (milioni $) Totale DAC: 68, 48 miliardi

  10. Dati preliminari APS 2003 (% RNL)

  11. Tendenze dell’APS europeo Oltre al volume degli aiuti, alcuni problemi generali APS: Nuovo contesto di sicurezza, problema di PVS che hanno scarsi risultati, FfD, beni pubblici globali, liberalizzazione commerciale, raggiungimento MDGs. Inoltre, alcuni problemi specifici per l’UE: • Rapporto APS – politica estera (nuova Costituzione) • Implicazioni dell’allargamento (e focus dei 10 a vicini) • Futuro di relazioni con Africa, Caraibi e Pacifico (ACP) • Architettura di cooperazione UE

  12. Aiuti pubblici CE ai PVS e agli altri paesi. Erogazioni nette (milioni $)

  13. Relazioni esterne dell’UE, spese 2002 (miliardi di euro) 6,9 miliardi di euro, di cui 5,1 da bilancio. Africa è marginale (34,6%), Wider Europe: 38,3%

  14. Tendenze dell’APS italiano APS italiano. Erogazioni nette (milioni $)

  15. Fonte: DAC/OCSE

  16. Rilievi DAC sulla cooperazione italiana (Peer Review 2003) • Mancanza di una guida politica proattiva e di un chiaro orientamento strategico • Volume e distribuzione degli aiuti (debt relief, bilaterale/multilaterale, allocazione strategica) • La coerenza delle politiche (IDE, aiuto legato): verso una chiara politica per la PCD (Policy Coherence for Dev.) • Il sistema di gestione e l’implementazione degli aiuti (debolezze strutturali, gestione delle risorse umane, decentralizzazione, monitoraggio e valutazione)

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