1 / 26

Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio

Luca. Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio. dogma centrale della fede cristiana : Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, consustanziale al Padre e allo Spirito per la divinità, consustanziale a noi per l'umanità

yosef
Télécharger la présentation

Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Luca Mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio

  2. dogma centrale della fede cristiana: Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, consustanziale al Padre e allo Spirito per la divinità, consustanziale a noi per l'umanità dice «di essere venuto» (dal Padre) (cf. Mc 1,38), «di essere stato mandato» per «annunziare la buona novella del regno di Dio» (cf. Lc 4,48)

  3. Gesù va incontro a coloro ai quali egli deve annunziare la buona novella Dio desiderava rispondere al desiderio di bene e di felicità  radicato profondamente nell'uomo

  4. tentazioni di Gesù nel deserto (cf. Lc 4,1-13) avidità materialistica (pane) avidità politica (dominio sui regni del mondo) avidità spirituale (richiesta gratuita di un miracolo) non l’oggetto in se stesso, ma l’idolatria è peccato

  5. la vittoria di Gesù diventa anche la vittoria del popolo ebraico contro le antiche tentazioni dell’Esodo, mentre esso vagava nel deserto Gesù è ormai pronto per la sua missione evangelizzatrice Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi (vv. 14-15)

  6. Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro». All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. Luca 4,16-30

  7. entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga normale funzione liturgica erano venuti in massa per vedere il loro concittadino che era diventato famoso (cf. “la sua fama si sparse per tutta la regione all'intorno”) la gente si aspettava di essere stupita da miracoli

  8. si alzò a leggere la sinagoga era un luogo familiare: fin da bambino era solito recarvisi lo invitano a leggere la Scrittura e a commentarla: era un grande onore poterlo fare

  9. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia un incaricato aveva preso il rotolo del libro sacro da un’apposita teca, tolta la protezione di tessuto e gliel’aveva consegnata si era soliti leggere una porzione dalla Legge, seguita da una lezione dai profeti e un discorso gli avevano consegnato il rotolo di Isaia senza che questo venisse richiesto occasione per Gesù di presentare la sua vera identità di Messia e la sua missione

  10. Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione Gesù è pieno di Spirito Santo per essere profeta (= colui che parla al posto di Dio) il profeta era l’uomo, ispirato da Dio per riferire la parola divina mediante la propria bocca: la bocca del profeta comunicava la parola come se fosse usata da Dio stesso (cf. Giovanni, la voce) pienezza di Dio, Messia, Unto

  11. mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore il testo di Isaia parla di poveri, carcerati, ciechi e oppressi (cf. Is 61,1-2): rispecchia la situazione della gente della Galilea al tempo di Gesù Gesù prende posizione in difesa della vita del suo popolo

  12. Gesù definisce la sua missione annunciare la Buona Notizia ai poveri proclamare ai prigionieri la liberazione ridare la vista ai ciechi restituire la libertà agli oppressi proclamare un anno di grazia da parte del Signore

  13. poveri con denaro e proprietà, senza di lui siamo poveri coloro che sono consapevoli della loro miseria spirituale e del loro peccato

  14. prigionieri schiavitù interiore e schiavitù esteriore asservimento al peccato ed alle cose di questo mondo

  15. ciechi persone, pur avendo occhi buoni, sono disperatamente cieche di fronte alle realtà dello Spirito

  16. rimettere in libertà gli oppressi vangelo per eccellenza Isaia 56,8: vero digiuno è dedicarsi al servizio del prossimo mediante opere di misericordia tra cui la liberazione dei prigionieri liberazione da ogni forma di schiavitù, fisica e morale, già in questa vita, prima ancora che nella vita eterna

  17. anno di grazia del Signore anno del Giubileo (greco yobel = ariete; latino iubilaeus) ogni 7 anni (cf. Dt 15,1; Lv 25,3) era necessario restituire le terre al clan delle origini, per impedire la formazione di latifondi e garantire alle famiglie la sopravvivenza; bisognava anche perdonare i debiti e riscattare gli schiavi (cf.Dt 15,1-18) dopo l’esilio, ogni 50 anni (cf. Lv 25,8-12) strumento legale per ritornare al senso originale della Legge di Dio, per ristabilire i diritti dei poveri, accogliere gli esclusi e reintegrarli nella convivenza, occasione offerta da Dio per fare una revisione del cammino, scoprire e correggere gli errori e ricominciare tutto da capo

  18. anno di grazia anno di misericordia, tempo di grazia e di condono, tempo della salvezza "riparare" i cuori = missione di recupero grande Medico, Redentore non solo annuncio, ma autorità e potere di rimettere in libertà grazia = è lui stesso

  19. Gesù non è semplicemente venuto a proclamare il Giubileo, ma Egli stesso è il Giubileo potere di Dio, che interviene nella storia in favore dei poveri, degli indebitati, degli schiavi, degli schiacciati e dei falliti Gesù non completa la lettura del testo di Isaia, ma si ferma prima delle parole che annunciano “la vendetta del nostro Dio” (messianismo senza rivalsa nazionalistica )

  20. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui sedette = intronizzazione del Maestro e Signore sguardo intenso di tutti su di lui concentrazione sul mistero della sua persona

  21. Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi infinite volte quel testo è stato letto nelle sinagoghe, ma oggi queste parole antiche sono assolutamente nuove le parole antiche si adempiono sulle labbra di Gesù è lui il grande protagonista, l'unico ciò che in Isaia era un annuncio, in Gesù diventa realtà, diventa il presente, l'oggi della salvezza

  22. Non è il figlio di Giuseppe? non accettano che Gesù sia il messia annunciato da Isaia il problema era nel fatto che un concittadino, ossia uno di loro, che conoscevano e avevano visto crescere, parlava con autorità sulle cose della vita, sulle trasformazioni da operare nei cuori il fatto che uno di loro diventi diverso, pur essendo identico a loro, suona come un'accusa implicita, insopportabile

  23. Nessun profeta è bene accetto in patria rifiuto che Dio parli e operi nella vita di ogni giorno è difficile vedere la realizzazione di attese grandiose in persone con le quali si convive fianco a fianco Gesù delinea il suo destino di profeta inascoltato, emarginato, squalificato

  24. tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno rimangono scandalizzati perché Gesù parla di accogliere i poveri, i ciechi e gli oppressi la gente non accetta la proposta di Gesù nel momento in cui presenta il progetto di accogliere gli esclusi, lui stesso è escluso

  25. lo cacciarono fuori della città ci si avvia alla sua tumultuosa eliminazione, fuori dalla città, come il vangelo racconterà nel seguito la minaccia che riceve dai suoi compaesani, prefigura già l'esito finale della sua vicenda umana il modo in cui Gesù ha scandalizzato i suoi concittadini di allora è identico a quello con cui scandalizza noi oggi

  26. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò la tentazione di addomesticare Cristo è di tutti e di sempre, ma Gesù non si lascia intrappolare: o si accoglie nel modo giusto o se ne va prosegue il suo cammino verso Gerusalemme

More Related