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RUMORE

La valutazione del rischio RUMORE E VIBRAZIONI esperienze lavorative ed eventuali proposte di soluzione. RUMORE.

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RUMORE

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Presentation Transcript


  1. La valutazione del rischio RUMORE E VIBRAZIONIesperienze lavorative ed eventuali proposte di soluzione Rumore e vibrazioni

  2. RUMORE Rumore e vibrazioni

  3. Il suonoè una perturbazione meccanica emessa da una sorgente che si propaga in un mezzo elastico (gas, liquido, solido) sotto forma di vibrazioni e che è in grado di eccitare il senso dell’udito. propagazione SORGENTE RICEVITORE Rumore e vibrazioni

  4. EMISSIONE, PROPAGAZIONE, RICEZIONEDEL SUONO • Emissione: meccanismo con cui una sorgente sonora provoca un movimento oscillatorio in un mezzo elastico. • Propagazione:meccanismo con cui il movimento è trasmesso e si propaga attraverso il mezzo. • Ricezione: meccanismo con cui il suono è rivelato e trasformato in sensazione fisiologica (orecchio umano) o in segnale misurabile (strumento di misura) Rumore e vibrazioni

  5. 5 – 10 Soglia di udibilità 20 Tic tac di un orologio 30 - 40 biblioteca / abitazione silenziosa 60 - 70 Conversazione / ufficio affollato 70 - 80 Traffico stradale / aspirapolvere 90 - 100 Motociclo in accelerazione LIMITE DI SOPPORTABILITA’ 100 - 110 Tromba di automobile / tessitura 110 - 120 Martello pneumatico / allarme 120 Motori e reattori al banco/discoteca in talune situazioni SOGLIA DEL DOLORE 130 Aereo a reazione al decollo Livelli di pressione sonora (dB) nella vita quotidiana Rumore e vibrazioni

  6. IL SUONO e IL RUMORE IlSUONOè prodotto da onde acustiche regolari e periodiche con uguale frequenza (toni puri) IlRUMORE è invece prodotto da onde irregolari e non periodiche che generano una sensazione sgradevole e fastidiosa dell'orecchio Effetti del rumore: dipendonoprincipalmentedall’intensità e dalladuratadell’esposizione. A livellouditivol’esposizione a rumoreelevato per tempi prolungatipuòdeterminarel’insorgenza di ipoacusianeurosensorialebilaterale. Rumore e vibrazioni

  7. Rumore e vibrazioni

  8. Rumore e vibrazioni

  9. La sorditàsiinstaura in 4 fasi • Ridottacapacitàuditivatemporaneadopoesposizione a rumore, sensazione di orecchieovattate • Apparentestato di benessere • Difficoltàallapercezionedeitoniacuti • Difficoltà a percepire la conversazione Rumore e vibrazioni

  10. La sorditàsiinstaura in 4 fasi La fase 4 siinstauraquandol’esposizione al rumore ha unadurata tale da non consentireilrecuperouditivo e siparlapertanto di IPOACUSIA DA RUMORE Rumore e vibrazioni

  11. GRANDEZZE: Al fine di comprimere l’intervallo di variabilità della pressione sonora è stata introdotta la scala logaritmica o scala dei livelli. Il livello, espresso in dB, è pari a dieci volte il logaritmo decimale del rapporto fra una data grandezza ed una grandezza di riferimento, omogenee fra di loro. N.B. La scala dei decibel non è lineare, per cui non si possono sommare i livelli sonori in modo aritmetico ma occorre ricorrere ai logaritmi; ad es.: 80 dB + 80 dB = 83 dB. 3 dB in più equivale al raddoppio della potenza sonora Rumore e vibrazioni

  12. LAeq,Te Per quantificare l’esposizione di un lavoratore al rumore si utilizza: LIVELLO EQUIVALENTE livello, espresso in dB, di un ipotetico rumore costante che, se sostituito al rumore reale per lo stesso intervallo di tempo T, comporterebbe la stessa quantità totale di energia sonora. VALORE ENERGETICO MEDIO Rumore e vibrazioni

  13. ES. IntonaciindustrialiCapo squadra Esposizione (%) Laeq,Te LEX,8h LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERA AL RUMORE: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo Rumore e vibrazioni

  14. Ppeak Accanto al livello sonoro continuo equivalente viene infine utilizzato un secondo parametro, comunemente noto come livello di picco. Tale livello è definito come: PRESSIONE ACUSTICA DI PICCO (Ppeak): valore massimo della pressione sonora acustica istantanea ponderata in frequenza C N.B. E’ molto importante nella valutazione del rumore impulsivo. È noto infatti che a parità di contenuto energetico medio, un rumore che presenta caratteristiche di impulsività costituisce un fattore di rischio aggiuntivo per la salute di cui bisognerebbe tenere conto nella valutazione del rischio. Rumore e vibrazioni

  15. D. Lgs. 81/08 - TITOLO VIII - CAPO II Valori limite di esposizione e valori di azione Ad ogni valore del livello sonoro LEX,8h viene affiancato anche un valore di picco a riconoscimento dell’aggravio di rischio uditivo rappresentato dal rumore impulsivo Rumore e vibrazioni

  16. Valutazione del rischio 1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 190, il datore di lavoro valuta il rumore durante il lavoro, considerando: a) livello, tipo e durata dell’esposizione, ivi incluso il rumore impulsivo; b) I valori limite di esposizione e i valori di azione c) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore; d) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza derivanti da interazione fra rumore e sostanze ototossiche e vibrazioni; e) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza risultanti da interazione fra rumore e segnali di avvertimento; f) Le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature di lavoro; g) Esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore; i) Le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e quelle reperibili in letteratura l) La disponibilità di DPI dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione Rumore e vibrazioni

  17. NON SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE • LEX8h < 80 dB(A) – 135 dB(C) • OBBLIGHI D.L.: • Valutazione del rischio Rumore e vibrazioni

  18. SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE • LEX8h > 80 dB(A) – 135 dB(C) • OBBLIGHI D.L.: • Misura dei livelli di esposizione • Informazione e formazione • Sorveglianza sanitaria a chi ne fa richiesta o qualora il M. C. ne conferma l’opportunità • Messa a disposizione dei D.P.I. Rumore e vibrazioni

  19. SUPERAMENTO DEL VALORE SUPERIORE DI AZIONE • LEX8h => 85 dB(A) – 137 dB(C) • OBBLIGHI D.L.: • Sorveglianza sanitaria • Elaboraedapplica un programma di misuretecnicheedorganizzative volte a ridurrel’esposizione al rumore • Fatuttoilpossibile per assicurarechevenganoindossati i D.P.I. • Perimetra / limital’accesso e munisce di adeguatasegnaletica Rumore e vibrazioni

  20. SUPERAMENTO DEL VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE LEX8h > 87 dB(A) – 140 dB(C) OBBLIGHI D.L.: AZIONI IMMEDIATE: RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE INDIVIDUAZIONE CAUSE MODIFICHE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE Rumore e vibrazioni

  21. VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE • Consideratoche: • Ai fini di valutareilrispettodeivalorilimite di esposizionesitienecontodell’attenuazioneprodottadai D.P.I.. • E’ estremamenteraroindividuarecasi di esposizione media giornalierasuperiore a 100 – 105 db(A). • L’attenuazionedichiarata per i D.P.I. è normalmentesuperiore a 20 db. • Si deduce che: • Il valore di 87 db(A), piùche un vero e propriovalorelimite, rappresenta un “rafforzativo”dell’obbligo di impiegodei D.P.I.. Rumore e vibrazioni

  22. La normativaprevedecheildatore di lavoro, nell’ambito del processo di valutazione, deveprendere in considerazione, per quantopossibile a livellotecnico, tuttiglieffettisulla salute e sullasicurezzadeilavoratoriderivanti da interazionifrarumoree sostanzeototossichee frarumoree vibrazioni Rumore e vibrazioni

  23. SOSTANZE OTOTOSSICHE L’esposizione a solventiaddizionataall’esposizione a rumore: • Aumentailrischio di perditadell’udito • Ha un possibileeffettoaddizionale (riduttivo) sullacapacità di comprensione del parlato Rumore e vibrazioni

  24. Toluene Monossido di Carbonio Stirene Cianuro di Idrogeno Xilene Arsenico N-Esano Cadmio Etil-benzene Piombo e derivati Acqua ragia Mercurio e derivati Disolfuro di Carbonio Manganese, Platino Percloroetilene Stagno Combustibili Paraquat Miscela di solventi Organofosforati SOSTANZE OTOTOSSICHE Rumore e vibrazioni

  25. Cognome e Nome Mansione Parametro di riferimento LEX in dB(A)‏ dB(C) peak Esp.a vibrazioni Esp. a ototossici Rossi Mario Sbavatore LEX,8h 95,5 132 HAV No Bianchi Romeo Magazziniere – raddrizzatore tubi LEX,8h 83,8 138 No No Neri Flavio Fresatore LEX,w settimanale 86,3 <120 HAV No Verdi Massimo Addetto presse e cesoie LEX,8h 81,0 125 WBV Si Bruni Marco Carrellista – lavaggio pezzi LEX,w settimanale 78,8 <120 WBV si Rumore e vibrazioni

  26. D.P.I.(dispositivi di protezioneindividuale) • INSERTI (ovatte e filtri da introdurre nelcondottouditivo) • CUFFIE (adatte a esposizioniprolungate, piùefficacidegliinserti, permettono l’ascoltodella voce di conversazione) • CASCHI (indicati per attivitàparticolarmente rumorose, ingombranti, non permettono l’ascoltodella voce di conversazione) Rumore e vibrazioni

  27. D.P.I.(dispositivi di protezione individuale) • Protezioneadeguatamax 80 dB(A) e min 65 db(A) • Adeguatiallecondizioni di lavoro • Risponderealleesigenzeergonomiche o di salute (vannosceltipreviaconsultazionedeilavoratori o deilororappresentanti) • Obbligo di addestramentoall’uso • Inoltreil D.L. deveverificarnel’efficacia Es. Verificandoche non sisianodeterminatipeggioramentinellafunzionalitàuditivadeilavoratori del gruppoomogeneo; nelcasoaffrontareilproblema con il M.C. Rumore e vibrazioni

  28. D.P.I.Valutazione dell’attenuazione sonora di un protettore auricolare Rumore e vibrazioni

  29. 30 Metodo SNR L’Aeq = LCeq - SNR ES. LCeq= 105 dB(C) SNR = 30 dB(A) L’Aeq = LCeq – SNR L’Aeq = 105 – 30 = 75 dB(A) Rumore e vibrazioni

  30. Rumore e vibrazioni

  31. Rumore e vibrazioni

  32. ES. Ambiente con rumore stazionario LCeq = 105 dB • Protettore auricolare con attenuazione (SNR) = 30 dB • Se il protettore auricolare è indossato per 8 h, il livello effettivo all’orecchio è : • L’Aeq,8h = 105 – 30 = 75 dB • Se il protettore auricolare è indossato per 7 h e 30 min, il livello effettivo all’orecchio è: • L’Aeq,8h = 105 – 12 = 93 dB Rumore e vibrazioni

  33. VIBRAZIONI Rumore e vibrazioni

  34. IN ITALIA IL 26 % DEI LAVORATORI E’ ESPOSTO A VIBRAZIONI MECCANICHE - 11% con esposizionegiornaliera continua o quasi con utensili e/o macchinevibranti • 8% con tempo di esposizionetra ¾ e ½ del turno di lavoro • 7% con esposizionecorrispondente a ¼ del turno di lavoro Rumore e vibrazioni

  35. NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.LGS. N° 81 DEL 9/4/2008 Titolo VIII (AGENTI FISICI – rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni, CEM, radiazioni ottiche artificiali, microclima, atmosfere iperbariche, radiazioni ionizzanti) Capo III (PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI) Rumore e vibrazioni

  36. IL CAPO III E’ ENTRATO IN VIGORE DAL 1/1/2009PER LE AZIENDE CHE HANNO EFFETTUATO LA VALUTAZIONE AI SENSI DELLA NORMATIVA PREVIGENTE (D.Lgs. 187/2005): AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI QUALORA LE VARIAZIONI INTRODOTTE DAL TITOLO VIII DEL “TESTO UNICO” RICHIEDANO AZIONI DI PREVENZIONE PRECEDENTEMENTE TRASCURATE O NON RISCHIESTE. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Rumore e vibrazioni

  37. DEFINIZIONI Le vibrazioni meccaniche possono essere definite come un movimento oscillatorio di un corpo solido intorno ad un punto o posizione di riferimento. Per la semplicità d’uso e l’efficacia dei sensori disponibili per la misura, l’accelerazione è il fenomeno fisico che viene normalmente utilizzato per caratterizzare le vibrazioni, e viene espressa in m/s2. Il potenziale lesivo degli strumenti vibranti è correlato quasi esclusivamente alla frequenza ed all’accelerazione. Quanto più è elevata la frequenza tanto meno l’effetto lesivo si propaga dal punto di contatto Rumore e vibrazioni

  38. DEFINIZIONI • Vibrazioni inferiori a 2 Hz: agiscono su tutto l’organismo. Sono provocate da alcuni mezzi di trasporto e determinano nell’uomo effetti noti come “mal di mare”, “mal d’auto”, ecc (stimolazione vestibolare). • Vibrazioni comprese fra 2 e 20 Hz: agiscono su tutto l’organismo e sono prodotte dagli autoveicoli, dai treni, dai trattori, dalle gru, ecc. e sono trasmesse all’uomo attraverso i sedili e il pavimento e determinano nell’uomo alterazioni degenerative a carico della colonna vertebrale Rumore e vibrazioni

  39. DEFINIZIONI • Vibrazioni superiori a 20 Hz: prodotte principalmente da utensili portatili e trasmesse agli arti superiori. Agiscono: su settori limitati del corpo e sono prodotte da trapani elettrici, motoseghe, ecc e determinano sull’uomo lesioni osteoarticolari a carico dell’arto superiore e disturbi neurovascolari (angioneurosi) a carico dell’arto superiore. Rumore e vibrazioni

  40. DEFINIZIONI (art. 200) Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV) le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari • Si riscontra in lavorazioni: • in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti. • in cui vi è contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchinari condotti a mano. Rumore e vibrazioni

  41. Rumore e vibrazioni

  42. Sindrome da vibrazioni mano-braccio(Hand Arm Vibration Syndrome: HAVS) Insieme di segni e sintomi associati a prolungata esposizione a vibrazioni ad alta frequenza che si trasmettono al sistema mano-braccio • Alterazioni vascolari • Alterazioni neurologiche • Alterazioni muscolo-scheletriche Rumore e vibrazioni

  43. SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIOlesioni vascolari • Forma secondaria di fenomeno di Raynaud (comunemente denominata “sindrome del dito bianco”)‏ • Quarta patologia professionale indennizzata dall’INAIL Rumore e vibrazioni

  44. Rumore e vibrazioni

  45. Angiopatia da strumenti vibrantiPrevalenza Prevalenzamaggiore in caso di abitudine al fumo di sigaretta (Griffin, 1990; Koskimies et al., 1992; Gemne et al., 1993; European Committee for Standardization, 1996; Bovenzi, 1998) • In aree geografiche a clima caldo la prevalenza varia tra 0 e 5% nei lavoratori esposti • Nei Paesi Nordici la prevalenza è pari a 80-100% tra i lavoratori esposti contemporaneamente a basse temperature e vibrazioni Rumore e vibrazioni

  46. SINDROME DEL DITO BIANCO • Interessamentodelleditamaggiormenteesposte al microtraumavibratorio • Comparsa di pallore locale e delimitatoalledita Rumore e vibrazioni

  47. SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIOlesionineurologiche • Neuropatie del nervomediano, ulnare e radiale del polso • Compromissionedellacomponentesensitiva • Ipoestesie, parestesie, riduzionedellasensibilitàtermica, riduzionedellapresa di precisione Rumore e vibrazioni

  48. SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIOlesioni muscoloscheletriche • Lesionitendinee: polso • Lesioniosteoarticolari di tipocronico-degenerativo con particolareinteressamento di polsi e gomiti Rumore e vibrazioni

  49. SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIOlesioni muscoloscheletriche • Lesionitendinee: tendinitedeimuscoliflessoridellamano • Lesioniosteoarticolari: cisti, vacuolidelleossacarpali e metacarpali, artrosideipolsi, artrosiedosteofitosideigomiti (speroneoleocranico) Rumore e vibrazioni

  50. DEFINIZIONI (art. 200) Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV): le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide. • Si riscontra in lavorazioni a bordo di: • mezzi di movimentazione usati in industria ed edilizia, • mezzi di trasporto • in generale macchinari industriali vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero. Rumore e vibrazioni

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