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Dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (OEC)

Registro nazionale di pazienti con fibrillazione atriale per la valutazione dell’arteriopatia periferica: studio prospettico multicentrico. La fibrillazione atriale rappresenta la più comune forma di aritmia sostenuta osservata nella pratica clinica.

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Dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (OEC)

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Presentation Transcript


  1. Registro nazionale di pazienti con fibrillazione atriale per la valutazione dell’arteriopatia periferica: studio prospettico multicentrico

  2. La fibrillazione atriale rappresenta la più comune forma di aritmia sostenuta osservata nella pratica clinica. In Italia la prevalenza di FA stimata si attesta intorno allo 0,8% negli uomini e allo 0,7% nelle donne. Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole Nella popolazione italiana anziana (fascia di età compresa fra 65 e 74 anni) Dati dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare (OEC)

  3. La FA si associa ad un aumento di circa 2 volte della mortalità totale e cardiovascolare. La FA è ritenuta responsabile di un aumento di circa 5 volte del rischio di stroke (responsabile del 15% degli stroke).

  4. Fibrillazione Atriale e Rischio Cerebrovascolare Polimeni L, Perri L, et al. Intern Emerg Med, 2010

  5. Fibrillazione Atriale e aterosclerosi • I pazienti fibrillanti hanno una storia clinica spesso complicata da altri eventi cardiovascolari che includono l’infarto del miocardio e la morte vascolare. • Questo aspetto è conseguente alla coesistenza, frequentemente rilevabile nel paziente affetto da FA, di diversi fattori di rischio per l’aterosclerosi. • L’impatto della malattia sull’incidenza della patologia cardiaca coronarica è senza dubbio sottovalutato nella comune pratica clinica.

  6. Fibrillazione Atriale e Rischio Cardiovascolare Polimeni L, Perri L, et al. Intern Emerg Med, 2010

  7. Fibrillazione Atriale ed Aterosclerosi

  8. Tests di Screening per l’Aterosclerosi

  9. Ankle-brachial Index N Engl J Med 2007;356:1241-50.

  10. Prevalence of PAD (ABI<0.9) by age in the Cardiovascular Health Study n= 5,084 Newman AB et al., Circulation 1993;88:837-845

  11. All-cause and CVD mortality according to ABI group. The Strong Heart Study, n=4.393 Resnick, H. E. et al. Circulation 2004;109:733-739

  12. 3--Year All-Cause Mortality and CVD Events by ABI Category, Vascular Laboratory Patients, San Diego, California, Recruited 1990 to 1994 Criqui, M. H. et al. J Am CollCardiol 2008;52:1736-1742

  13. 2.5 2.0 1.5 1.0 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 ABPI ABI – inverse relationship with 5-year risk of cardiovascular events and death 10.2% relative risk increaseper 0.1 decrease in ABI (p = 0.041) Risk relative to ABPI Dormandy JA, Creager MA. Cerebrovasc Dis 1999;9(Suppl 1):1–128 (Abstr 4).

  14. FA & ABI • Pochissimi studi in pazienti fibrillanti riportano la prevalenza di ABI<0.9/PAD. • Questa prevalenza presenta una ampia variabilità. • NON esistono dati sulla prevalenza di ABI<0.9 nei pazienti fibrillanti. • La misurazione dell’ABI è sottoutilizzata e dobrebbe essere incorporata nell’assessment del rischio cardiovascolare e nei programmi di screening. • La misurazione dell’ABI è semplice, non costosa e non invasiva.

  15. Prevalenza di ABI<0.9 negli USA: NHANES Study Selvin E et al, Prevalence of and Risk Factors for Peripheral Arterial Disease in the United States. Results From NHANES, Circulation. 2004

  16. Prevalence of ABI in Atrial Fibrillation • Naccarelli GV et al, Am J Cardiol. 2009 • Marini C et al, Stroke 2005 • Goto S et al, Am Hert J 2008 • The GISSI-AF Investigators, N Engl J Med 2009 16,8% 12% 10,9% 5,8% 3-5%

  17. Atrial fibrillation Registry for Ankle-Brachial Index Prevalence Assessment: Collaborative Italian Study (ARA PACIS) PROTOCOLLO DI STUDIO

  18. DISEGNO DELLO STUDIO Lo studio si configura come longitudinale multicentrico per la creazione di un registro di pazienti fibrillanti al fine di stimare la prevalenza di arteriopatia periferica (valutata attraverso la misurazione dell’indice di Winsor/ABI<=0.9) e l’incidenza di eventi cardiovascolari in tali soggetti.

  19. SCOPO DELLO STUDIO Stimare la prevalenza di arteriopatia periferica (valutata attraverso la misurazione dell’indice di Winsor/ABI<=0.9) nei pazienti fibrillanti Obiettivo primario: Stimare l’incidenza di eventi ischemici cardiovascolari e cerebro-vascolari (fatali e non fatali) in pazienti FA con e senza arteriopatia periferica. Obiettivo secondario:

  20. DIMENSIONE DEL CAMPIONE Pianifichiamo di includere nello studio n=3000 pazienti. 300 Unità locali di reclutamento, ognuna delle quali recluterà almeno 10 pazienti. La dimensione campionaria è stata calibrata assumendo una prevalenza attesa del 19% al tempo zero, e in modo da ottenere un intervallo di confidenza al 95%, per la prevalenza al tempo zero la cui distanza dal limite fosse inferiore o uguale all'1.4%.

  21. DIMENSIONE DEL CAMPIONE Questa dimensione campionaria porta a una potenza superiore al 99.9% per l'endpoint secondario, assumendo un tasso di eventi del 19% per i pazienti con ABI<=0.9, e del 10% per i pazienti con ABI>0.9

  22. Verranno coinvolti i 12 CONSIGLI DIRETTIVI REGIONALI della società Italiana di Medicina Interna nella creazione di un registro degli eventi vascolari nei pazienti affetti da fibrillazione atriale. ABRUZZO - Presidente Giancarlo Traisci + GIS CALABRIA- Presidente Elio Stellitano + GIS CAMPANIA- Presidente Oreste de Divitiis + GIS EMILIA ROMAGNA-MARCHE - Presidente Enrico Antonio De Micheli + GIS LAZIO-MOLISE - Presidente Claudio Letizia + GIS LOMBARDIA - Presidente Giovanna Fabio + GIS PIEMONTE-LIGURIA-VALLE D’AOSTA - Presidente Alberto Angeli + GIS PUGLIA-BASILICATA - Presidente Maria Grazia Serra + GIS SARDEGNA - Presidente Nicola Glorioso + GIS SICILIA -Presidente Giovanni Cerasola + GIS TOSCANA-UMBRIA - Presidente Dino Vanni + GIS TRIVENETO - Presidente Giuseppe Realdi + GIS Ogni Consiglio Direttivo dovrà individuare il Responsabile dello studio il quale attuerà il coordinamento coinvolgendo la maggior parte delle strutture ambulatoriali e di degenza nelle quali vengono seguiti i pazienti con fibrillazione atriale. Verrà costruito un database centralizzato al quale ogni centro potrà aderire online

  23. . Selezione coorte • Criteri di inclusione • Soggetti di sesso maschile e femminile affetti da FA non valvolare. • Età >18 anni • Fibrillazione atriale di tipo parossistico, persistente o permanente • Firma Consenso informato alla partecipazione allo studio • Criteri di esclusione • FA di origine valvolare (*) • Patologie con aspettativa di vita inferiore ai 3 anni • Ipertiroidismo • Eventi vascolari e chirurgia <3 mesi • *(congenita/acquisita o valvola protesica)

  24. Paziente con FA non-valvolare (se soddisfatti I criteri di inclusione ed esclusione dello studio) firma Consenso Informato • T-0 • Raccolta anamnestica + Laboratorio (scheda) • ECG • Ecocardiogramma, (IMT) • Determinazione dell’indice di Winsor – ABI 6 mesi dall’arruolamento (T6) il paziente effettuerà visite ambulatoriali di controllo Ogni 3 mesi (T3) Valutazione telefonica x check eventi • 12 mesi dall’arruolamento (T12) • Raccolta anamnestica (scheda) • ECG • Ecocardiogramma, (IMT) • Determinazione dell’indice di Winsor – ABI Durata follow up: 3 anni

  25. Gestione del database La gestione del database e le analisi statistiche dei dati saranno svolte a cura della UOC di Prima Clinica Medica - Centro Aterotrombosi dell’Azienda Policlinico Umberto I di Roma e dal “BioMedical Statistics and Clinical Epidemiology Centre” della SAPIENZA-Università di Roma.

  26. Analisi statistica Per la prevalenza calcoleremo intervalli di confidenza esatti (Wilson method). Le incidenze cumulate verranno calcolate tramite lo stimatore del prodotto-limite di Kaplan-Meyer e presentate con i relativi intervalli di confidenza al 95%. Le prevalenze verranno poi aggiustate tramite opportune analisi multivariate (utilizzando il modello dei rischi competitivi ed il modello logistico) che permetteranno di tenere conto dell’effetto di eventuali confounders.

  27. Analisi statistica Analogamente verrà verificata la presenza ed eventualmente rimosso l'effetto-centro. Gli endpoint secondari verranno valutati tramite l'utilizzo di test log-rank, all'univariata, e di modelli (con effetti tempo-dipendenti) all'analisi multivariata. Verranno inoltre svolte analisi di sottogruppo per pazienti con prima insorgenza di FA e ricorrente.

  28. PROCEDURE OPERATIVE Per ogni centro che il Monitor Coordinatore (Presidente, affiancato dai Referenti Regionali del Gruppo Giovani Internisti SIMI) individuerà, inviare, attraverso l’indirizzo di posta elettronica simifibrillazione@gmail.com, la scheda Anagrafica del Centro che aderisce allo studio (SEGUE).

  29. PROCEDURE OPERATIVESchede di RegistrazioneMonitor Locale (unità reclutante)

  30. E-CRF (epidemiologica)

  31. E-CRF (epidemiologica)

  32. E-CRF (epidemiologica)

  33. E-CRF (epidemiologica)

  34. E-CRF (epidemiologica)

  35. E-CRF fu (T6, T18, T30)

  36. E-CRF fu T12-T24-T36

  37. http://simi.it/arapacis REFERENTI SIMI Prof. Giovanni Davì Telefono 0871541312, gdavi@unich.it Dott. Valeria Raparelli Telefono 0649974678, raparelli_v@yahoo.it UNITA’ DI COORDINAMENTO Prof. Francesco Violi Telefono 064461933, francesco.violi@uniroma1.it Prof. Stefania Basili Telefono 0649974678, stefania.basili@uniroma1.it UNITA’ STATISTICO EPIDEMIOLOGICA (data management) Prof. Annarita Vestri Telefono 0649694265, annarita.vestri@uniroma1.it Prof. Alessio Farcomeni Telefono 0649974678, alessio.farcomeni@uniroma1.it Prof. Gianluca Di Tanna Telefono 0649974678, gianluca.ditanna@uniroma1.it

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