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PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2012

PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2012. Presentazione di Maurizio Maggi. 21 giugno 2013. crisi: la genesi. domandaimmobili. economia reale. credito. bolla immobili. consumi. economia reale. credit crunch. squilibrio e debito. consumi. speculazione. recessione. politiche pro-cicliche.

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PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2012

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Presentation Transcript


  1. PIEMONTE ECONOMICO SOCIALE 2012 Presentazione di Maurizio Maggi 21 giugno 2013

  2. crisi: la genesi domandaimmobili economia reale credito bolla immobili consumi economia reale creditcrunch squilibrio e debito consumi speculazione recessione politiche pro-cicliche

  3. crisi: oggi disoccupazione consumi welfare

  4. Gli effetti: lavoro 25.1 31.9 % 7.6 9.2 % dis. giovani disoccupazione

  5. Gli effetti: povertà migliorata peggiorata stabile Rimane stabile il numero di chi non registra né miglioramenti né peggioramenti I piemontesi che hanno registrato miglioramenti economici sono sempre meno Il 50% dei piemontesi ha registrato un peggioramento economico nell’ultimo anno

  6. GLI EFFETTI: Arrivare a fine mese 12.6 % DEBITI 10.8 % SCUOLA 23.8 % SALUTE 13.7 % NUTRIZIONE 29.7 % CASA 13.5 SERVIZI 26.6 % BOLLETTE Una persona su cinque incontra difficoltà a quadrare il bilancio alimentare. Questo accade per almeno una delle voci interessate, di solito quelle relative alla casa. Bollette come luce, elettricità, gas (21,9% di persone in difficoltà) e spese di affitto o legate all’abitazione (20,2%) sono infatti i due principali fronti di difficoltà per i piemontesi. Le difficoltà per l’alloggio mordono in tutte le province, ma con maggiore forza ad Asti e Biella, un po’ meno a Cuneo e Novara Fonti: IRES, 1203 interviste CATI, febbraio2013 Il totale supera 100 per ché una persona può avere difficoltà in più di un campo, perciò i numeri differiscono dalla tavola seguente

  7. CASA 2012: 24.1% 2013: 22.7% ALIMENTARI 2012: 7.5% 2013: 10.5% BOLLETTE 2012: 26.1% 2013: 20.3% famiglie in difficoltà: per la casa, quasi una su tre SALUTE 2012: 14.6% 2013: 18.2% DEBITI 2012: 10.7% 2013: 9.7% SCUOLA 2012: 9.9% 2013: 8.3% Fonti: IRES, 1203 interviste CATI, febbraio2013 Il totale di entrambi gli anni è pari a 100, perciò i numeri differiscono dalla tavola ,precedente

  8. Gli effetti: benessere Soddisfatti da 8 in su, in una scala da 0 a 10 La soddisfazione per la vita in generale 55,6% 53,3% 53,0% 50,3% 44,6% 43,8% 43,5% 39,1% 6,8 7,2 Media nord Italia Fonti: IRES, 1203 interviste CATI, febbraio2013

  9. Vie d’uscita? 1 Non basta allargare il welfare, serve la crescita 2 Servono politiche a scala almeno europea 3 Ma non una crescita qualsiasi, altrimenti la crisi tornerà Serve una crescita duratura e sostenibile per tutti EU 2020

  10. Europa 2020 Crescita intelligente Crescita sostenibile Crescita inclusiva

  11. piemonte 2020 • ICT: agenda digitale • una P.A. propositiva, non adattiva • imprese start-up • cooperazione europea • Non servono per fare le cose vecchie in modo nuovo • governo locale • province e macroregioni • piccoli comuni • servizi pubblici locali • Serve un piano industriale della P.A. a livello regionale • green society • risparmio energetico case • città smart • Verso un nuovo paradigma produttivo • giovani al lavoro • staffetta generazionale • (operativa) • apprendistato (non attecchisce • causa momento di crisi) • Rendere operativi i nuovi strumenti

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