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Cibo & Letteratura LA PASTA

Cibo & Letteratura LA PASTA. Introduzione. La pasta entra nell'immaginario collettivo diventando sinonimo di tradizione e semplicità. Gli italiani nel mondo saranno riconosciuti, e si riconosceranno sempre, come “Mangiamaccheroni".

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Cibo & Letteratura LA PASTA

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Presentation Transcript


  1. Cibo & Letteratura LA PASTA

  2. Introduzione La pasta entra nell'immaginario collettivo diventando sinonimo di tradizione e semplicità. Gli italiani nel mondo saranno riconosciuti, e si riconosceranno sempre, come “Mangiamaccheroni". Gli ambienti, i fenomeni e le atmosfere che girano intorno ad un piatto di pasta entreranno prima nella letteratura e poi nel cinema offrendo lo spunto per molti capolavori.

  3. Definizione La pasta o pasta alimentare è un alimento a base di semola o farina di diversa origine diviso in piccole forme regolari destinate ad una cottura con calore umido. Il termine pasta, come sineddoche di pastasciutta, può anche indicare un piatto dove la pasta alimentare sia l'ingrediente principale, accompagnato da una salsa, da un sugo o da altro condimento.

  4. Il Milione Rustichello da Pisa – Marco Polo 1298 Parlando del reame di Fansur, Marco Polo scrive che “Qui à una grande maraviglia, che ci àn farina d'àlbori, che sono àlbori grossi e ànno la buccia sottile, e sono tutti pieni dentro di farina; e di quella farin[a] si fa molti mangiar di pasta e buoni, ed io più volte ne mangiai a cui… […]che la farina purgata et mondata, che rimane, s'adopra, et si fanno di quella lasagne, et diverse vivande di pasta, delle quali ne ha mangiato più volte il detto Marco Polo, et ne portò seco alcune a Venezia, qual è come il pane d'orzo, et di quel sapore....”

  5. Già nel XIV secolo si fa leva sull'immaginario goloso dei lettori parlando di pasta, cibo già diffuso e comune nel Medioevo, che qui diventa simbolo di abbondanza alimentare.

  6. Il Decameron Giovanni Boccaccio 1349 -1351 « ...una contrada che si chiamava Bengodi, nella quale si legano le vigne con le salsicce, e avevasi un'oca a denaio e un papero giunta, ed eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli, e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva... » (VIII 3)

  7. Leopardi - Quaranta Nel 1835 Giacomo Leopardi, componendo i “Nuovi Credenti”, non si fa scrupolo ad attaccare duramente il popolo napoletano spiritualista beffandosi del suo amore per i maccheroni. Egli è nell'ultima fase della sua poetica dove appare più sicuro della sua concezione materialistica del mondo e più deciso a sostenerla contro la fede del suo tempo nella provvidenza cristiana e nel progresso politico e tecnico. Suscita la reazione dei napoletani, i quali però, più che le tesi filosofiche, pensano a difendere proprio l'amore per la pasta.

  8. Maccheronata Gennaro Quaranta – 1832 Senza badare al Dialogo di Tristano e di un amico già pubblicato nel 1832, dove Leopardi scagiona il suo pessimismo imputato unicamente alla sua malattia, Gennaro Quaranta nella poesia “Maccheronata”, risponde: «E tu fosti infelice e malaticcio, o sublime Cantor di Recanati,che bestemmiando la Natura e i Fati, frugavi dentro te con raccapriccio.Oh mai non rise quel tuo labbro arsiccio, né gli occhi tuoi lucenti ed incavati,perché... non adoravi i maltagliati, le frittatine all'uovo ed il pasticcio!Ma se tu avessi amato i Maccheroni più de' libri, che fanno l'umor negro,non avresti patito aspri malanni...E vivendo tra i pingui bontemponigiunto saresti, rubicondo e allegro, forse fino ai novanta od ai cent'anni...»

  9. Manifesto della Cucina Futurista Filippo Tommaso Marinetti – 20 gennaio 1931 Marinetti auspica una vera e propria crociata contro gli spaghetti, accusando la pasta di uccidere l'animo nobile dei napoletani. Ne propone addirittura l'abolizione che, a parere suo e di Benito Mussolini ispiratore della polemica, avrebbe liberato l'Italia dal costoso grano straniero e favorito l'industria italiana del riso.

  10. « [...] vi annuncio il prossimo lanciamento delle cucina futurista per il rinnovamento totale del sistema alimentare italiano, da rendere al più presto adatto alle necessità dei nuovi sforzi eroici e dinamici imposti dalla razza. La cucina futurista sarà liberata dalla vecchia ossessione del volume e del peso e avrà, per uno dei suoi principi, l'abolizione della pastasciutta. La pastasciutta, per quanto gradita al palato, è una vivanda passatista perché appesantisce, abbrutisce, illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti, pessimisti. È d'altra parte patriottico favorire in sostituzione il riso. » Filippo Tommaso Marinetti - 1931

  11. Curiosità… La questione si risolve però rapidamente con un Marinetti immortalato nel ristorante Biffi di Milano nell'atto di mangiare un bel piatto di spaghetti. Immancabile segue una derisione popolare che usa soprattutto questa frase: "Marinetti dice Basta, messa al bando sia la pasta. Poi si scopre Marinetti che divora gli spaghetti”.

  12. Sitografia • http://www.google.it/images • http://it.wikipedia.org/wiki/Futurismo • http://it.wikipedia.org/wiki/Pasta • http://it.wikipedia.org/wiki/Milione_(Marco_Polo) • http://it.wikipedia.org/wiki/Decameron (visitati il giorno 16/04/2011)

  13. Grazie per Laura Di Patria II SANU 16/04/2011 l'attenzione!

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