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LA DIVERSITA’ COME RISORSA PROGETTO DÌ LETTURA ANIMATA E DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA

Direzione Didattica del 3° Circolo Sassuolo. LA DIVERSITA’ COME RISORSA PROGETTO DÌ LETTURA ANIMATA E DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA PER L’ANNO SCOLASTICO 2007/2008 CON IL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE CASSA DÌ RISPARMIO DÌ MODENA. PREMESSA ED OBIETTIVI.

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LA DIVERSITA’ COME RISORSA PROGETTO DÌ LETTURA ANIMATA E DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA

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Presentation Transcript


  1. Direzione Didattica del 3° Circolo Sassuolo LA DIVERSITA’ COME RISORSA PROGETTO DÌ LETTURA ANIMATA E DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA PER L’ANNO SCOLASTICO 2007/2008 CON IL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE CASSA DÌ RISPARMIO DÌ MODENA

  2. PREMESSA ED OBIETTIVI Alla scuola, che è spazio di comunità e di socialità, dove i bambini incontrano necessariamente la diversità, il progetto ha inteso offrire alcuni strumenti, affinché essi percepiscano la diversità non come qualcosa da temere, ma come qualcosa con cui è possibile relazionarsi. Il progetto affronta il tema sotto molteplici aspetti: • diversità di chi è portatore di handicap fisico o psicologico; • diversità sotto il profilo dell’unicità di ogni essere umano. • diversità etnica e culturale • IL PROGETTO E’ STATO SVOLTO ATTRAVERSO GLI INTERVENTI DELL’ESPERTA PATRIZIA COMITARDI.

  3. CONTENUTI Il progetto prende avvio dalla storia “Tico e le ali d’oro” di Leo Lionni, in cui il personaggio di Tico - diverso perché senza ali e incapace di volare - sogna di avere un paio di ali d’oro. Donategli dall’Uccello dei desideri, esse lo rendono nuovamente diverso – seppure in altro modo - dagli amici uccelli. Questi giudicano la diversità delle sue nuove ali come volontà di distinguersi ed essere superiore agli altri, ma la decisione di Tico di usare le sue piume d’oro per aiutare il bambino malato di un cestaio, un burattinaio senza più burattini e altri personaggi, trasforma materialmente le sue piume in altrettante piume nere come quelle dei compagni, che finalmente lo sentono uguale a lui. La conclusione a cui perviene il protagonista è di natura ancora più profonda: «Adesso ho le ali nere, eppure non sono uguale ai miei amici. Siamo tutti diversi. Ognuno di noi ha i suoi ricordi e i suoi invisibili sogni dorati». Nel corso degli incontri, il tema della diversità si allarga attraverso altre storie di Leo Lionni, dalla diversità vissuta nel proprio fisico alla diversità insita nel proprio modo d’essere, unico e irripetibile: • “Federico” da Le favole di Federico, propone l’esempio di un topino diverso dagli altri, apparentemente fannullone, che invece, raccogliendo parole e colori per i giorni d’inverno, aiuta con il suo particolare lavoro i compagni a superare le difficoltà e i momenti tristi dell’inverno; • “Pezzettino” da Pezzettino e altre storie. Il piccolo quadratino protagonista, convinto di essere un pezzetto di qualcosa dalla diversità che apparentemente lo distingue dagli altri personaggi, va alla ricerca della propria identità, scoprendo infine di essere, come gli altri, fatto di tanti pezzettini. Nell’ultimo incontro il tema si sviluppa ulteriormente, proponendo la lettura di storie di ambiti etnici e culturali diversi da quello europeo, a testimonianza che la diversità e l’unicità dell’individuo si riflette e si articola in diversità complesse e non meno ricche. Verranno lette ed animate quattro storie rispettivamente della tradizione africana, cinese ed europea ed una anche tipica di un ambiente regionale italiano.

  4. 1° INCONTRO “Senza le ali, sogno come vorrei essere”Narrazione o lettura animata della storia “Tico e le ali d’oro”.Laboratorio: giochi di drammatizzazione singoli o a piccolo gruppo in cui si sono sperimentati modi d’essere del corpo “senza qualcosa” (non poter vedere, nonpoter usare le gambe, le braccia, non sentire, non parlare, ecc.) e si sono inventatemodalità di comunicazione e/o di aiuto dei compagni momentaneamente impediti,sull’esempio degli uccelli amici di Tico, che sopperiscono alla sua impossibilità divolare, raccogliendo frutti per lui.Prendendo spunto dal fatto che Tico sogna di avere ali d’oro, si è proposta unabreve conversazione (e/o attività grafica) sul tema dei “sogni dorati” di ciascuno:come mi piacerebbe essere? cosa mi piacerebbe che il mio corpo avesse?

  5. 2° INCONTRO “Diverso o unico? Dalla solitudine al dono” Lettura animata delle storie “Tico e le ali d’oro” e “Federico”. Laboratorio: l’esperienza del disprezzo e della solitudine sperimentata da Tico quando si mostra agli amici con le ali d’oro e il riscatto della sua diversità, che si attua nel dono delle piume, viene riproposta in forma di gioco: “Se avessi…” Pescando da bigliettini predisposti, che suggeriscono qualche caratteristica diversa’ (es.: il naso molto grosso, le mani lunghissime, una voce bellissima, ecc) ciascuno bambino, aiutato dal gruppo, è stato sollecitato ad immaginare come potrebbe utilizzare tale particolarità a favore degli altri. Costruzione individuale di un “uccellino Tico” tridimensionale, con ali di colore diverso per ognuno .

  6. 3° INCONTRO “Io sono io. Siamo tutti diversi: ognuno di noi ha i suoi ricordi e la propria storia” Lettura animata delle storie “Pezzettino” e “Guizzino” . Laboratorio: osservazione degli uccelli Tico realizzati per evidenziare le peculiarità di ciascuno, riflessione e conversazione guidata sulle storie per trovarne gli elementi di collegamento con la storia di Tico, in particolare con le parole finali: ”siamo tutti diversi, ognuno ha i suoi ricordi e i suoi invisibili sogni dorati”. Gioco di narrazione: “Le scatole dei nostri pezzettini” . I bambini, a cui le insegnanti avevano preventivamente chiesto l’allestimento di una scatola personale, contente non più di 5 oggetti significativi della loro identità (foto,giochi, libri, vestiti, ecc.) hanno raccontato qualcosa di sé per far emergere la peculiarità della loro identità/storia personale.

  7. 4° INCONTRO “Sulle ali di Tico voliamo nella diversità immensa delle storie del mondo” Lettura animata di storie di differenti ambienti etnici e culturali. Si sono lette una storia cinese, una africana, una inglese ed una di tradizione napoletana. Laboratorio: “Costruiamo i frutti dell’albero Omumbo-Rombonga”. Prendendo spunto dalla fiaba africana, incentrata su un albero straordinario che produce tutti i frutti della terra con relativi semi, si è proposto ai bambini di campire a collages sagome di frutti da loro scelti, su cui scrivere il proprio nome, da incollare su altrettanti alberi (uno per classe o sezione). L’attività sottolinea il fatto che ciascuno proviene da un ‘seme’ diverso e dà origine ad un ‘frutto’ diverso, unico e irripetibile.

  8. Si ringraziano i genitori per l’aiuto nella predisposizione dei materiali necessari alle attività dei laboratori.

  9. Spettacolo finale realizzato dalla Compagnia teatrale “Maestre fuori…classe”

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