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Una nuova organizzazione per la scuola primaria

Una nuova organizzazione per la scuola primaria. Documenti normativi di riferimento: Decreto Legislativo n. 59 del 19/2/2004 Circolare ministeriale n. 29 del 5/3/2004. L’articolo 7 e i nuovi riferimenti organizzativi. 27 h settimanali medie (891 annue) per curricolo comune obbligatorio

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Una nuova organizzazione per la scuola primaria

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Presentation Transcript


  1. Una nuova organizzazione per la scuola primaria Documenti normativi di riferimento: Decreto Legislativo n. 59 del 19/2/2004 Circolare ministeriale n. 29 del 5/3/2004

  2. L’articolo 7 e i nuovi riferimenti organizzativi • 27 h settimanali medie (891 annue) per curricolo comune obbligatorio • 3 h settimanali medie (99 annue) per attività facoltative e opzionali, finalizzate alla personalizzazione dell’offerta formativa • Organizzazione del monte ore annuale anche su base plurisettimanale (artt. 4 – 5 del D.P.R. 275/99) • L’orario di 27 + 3 h settimanali non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa • L’assistenza del personale docente al servizio mensa costituisce parametro per la definizione dell’organico di istituto

  3. L’articolo 7 e i nuovi riferimenti organizzativi • Definizione organico d’istituto: attività curricolari, attività opzionali, servizio mensa e “dopo mensa fino a 330 ore annue” • Possibilità di contratti di prestazione d’opera per insegnamenti opzionali • L’organizzazione didattica rientra nell’autonomia delle scuole • Un docente assicura: funzioni di orientamento nella scelta delle attività opzionali, tutorato alunni, coordinamento attività educative e didattiche, cura relazioni con famiglie, documentazione educativa • È fatta salva la contitolarità didattica dei docenti • Il docente “tutor” assicura non meno di 18 h settimanali di insegnamento nei primi 3 anni

  4. L’articolo 7 e i nuovi riferimenti organizzativi • Il d.s. assegna i docenti alle classi e individua la figura del tutor, sulla base di criteri stabiliti dal collegio docenti e dal consiglio di istituto • Le istituzioni scolastiche stabiliscono le modalità di svolgimento dell’orario delle attività didattiche, tenendo conto del POF, dei servizi e strutture e della qualità dell’insegnamento-apprendimento • Equilibrata collocazione delle attività obbligatorie ed opzionali nell’economia dei tempi settimanali e giornalieri

  5. Inferenze: l’implicito dell’articolo 7 • L’articolazione dell’orario delle attività torna ad essere totalmente determinata dalle scuole • Le scuole sono tenute ad organizzare le attività opzionali • Le attività didattiche sono affidate ad un gruppo di docenti contitolari • L’organizzazione del gruppo docente, l’articolazione delle discipline e insegnamenti in ambiti, la conseguente assegnazione delle discipline, la determinazione dei tempi di insegnamento sono responsabilità delle scuole • La personalizzazione dell’offerta formativa si realizza particolarmente nelle 99 h di attività opzionali • Le ore di non docenza (fra 18 e 22) del docente tutor sono decise dalle scuole (collegio dei docenti), nel rispetto della normativa contrattuale e con riferimento alle esigenze organizzative delle scuole • Le 18h di insegnamento potrebbero anche non essere svolte nello stesso gruppo classe: incoerente rispetto con l’impianto teorico della riforma

  6. Il monte ore annuale • 891 ore annue per curricolo comune (compresa la quota riservata alle scuole, quella regionale e l’I.R.C.) • 99 ore annue per insegnamenti opzionali e facoltativi, aggiuntivi • Possibilità di articolazione degli orari su base settimanale o plurisettimanale

  7. L’articolazione del curricolo • Alfabetizzazionefunzionale (99 h) • Insegnamenti o laboratori a carattere disciplinare o interdisciplinare • Laboratori per l’approfondimento, il recupero e lo sviluppo degli apprendimenti (LARSA) • Attività o insegnamenti nuovi, caratterizzati da attualità, interesse, utilità… Alfabetizzazione culturale (891 h) • Conoscenze e capacità di base • Primo livello di padronanza di diversi tipi di linguaggio • Sviluppo di quadri concettuali e basi per uso di metodologie scientifiche

  8. Il tutor: Favorisce unitarietà dell’insegnamento Didattica maggiormente integrata Sostegno educativo e orientamento Documentazione del percorso formativo Coinvolgimento e dialogo con le famiglie Rapporto fra cultura ed esperienza Il gruppo docente: Arricchisce le dinamiche relazionali ed educative Valenza formativa dei contributi disciplinari Didattica epistemologicamente fondata Contributo alla qualificazione continua della professionalità docente Sviluppo di diverse intelligenze Condivisione delle scelte educative e didattiche e criteri di valutazione Docente tutor e contitolarità didattica

  9. Una proposta di applicazione della normativa per l’organizzazione della scuola

  10. Per la collegialità: Coordina i rapporti coi genitori Coordina le attività del gruppo docente con i progetti del plesso e/o decisi dal collegio docenti Prepara, coordina e dà attuazione alle decisioni del team Relazioni del team con associazioni e gruppi esterni alla scuola (USL, volontariato, biblioteca…) Favorisce una progettazione integrata Per gli alunni: Orientamento per la scelta dei PSP e sostegno/guida personalizzata Rapporti con la famiglia per la raccolta della documentazione educativa Ascolto e dialogo educativo Proposta di particolari impegni, obiettivi o percorsi personalizzati, da concordare coi colleghi, con l’alunno e con la famiglia Tutor: un compito funzionale al servizio degli alunni e della collegialità

  11. Principi di convivenza possibile(c.m. 29/2004) • Contitolarità didattica: principio sfondo dell’organizzazione • Tutor: nuova funzione che articola il comune profilo professionale (a servizio della contitolarità) • Non sovraordinazione del rapporto

  12. Ambiti, discipline, educazioni, laboratori… • Discipline: strutture che mettono in relazione gli aspetti psicologici dei processi cognitivi con quelli epistemologici degli oggetti di conoscenza. Asse portante del curricolo • Ambiti disciplinari: facilitano un’organizzazione più flessibile dell’orario, organizzazione dell’apprendimento per problemi, esaltano il valore formativo delle discipline • Educazioni/laboratori: contesti per apprendimenti a carattere disciplinare o trasversale, unitario, significativo, operativo

  13. Criteri per la formulazione dell’orario delle attività • Qualità dei processi di insegnamento-apprendimento • Equilibrata ripartizione dell’orario quotidiano tra attività obbligatorie ed opzionali • Integrazione e non subordinazione tra curricolo obbligatorio e opzionale • Evitare un quadro orario segmentato per discipline • Disponibilità strutturali e dei servizi • Risorse di organico • Articolazione dell’offerta formativa secondo modelli unitari: offerta della quota opzionale per intero

  14. Indicazioni operative per i quadri orari • Articolare il quadro orario in ambiti, laboratori e insegnamenti specialistici • Affidare le attività opzionali all’intero gruppo docente • Riservare le ore di compresenza alle attività opzionali: migliori condizioni di flessibilità didattica • Diverse soluzioni possibili per la collocazione delle attività opzionali

  15. Caratteristiche del modello organizzativo - didattico • Organizzazione del gruppo docente su 2 o 3 classi • Aggregazione delle discipline in ambiti, ai quali si attribuisce un orario indicativo flessibile, prevedendo banda di oscillazione • Nei primi tre anni 2 ambiti disciplinari: linguistico/antropologico e matematico/scientifico • L’ambito linguistico viene normalmente assegnato al tutor, per prevalenza oraria e perché più coerente con funzione tutoriale • Negli ultimi due anni gli ambiti possono diventare tre • Si propongono tempi settimanali di 2 h per musica e arte/immagine e 2 h per scienze motorie

  16. Caratteristiche del modello organizzativo - didattico • Arte/immagine, scienze motorie e musica saranno assegnate agli ambiti e ai docenti tenendo conto di competenze e condizioni organizzative, o gestite in compresenza come laboratori all’interno delle ore comuni • Le ore di docenza mancanti agli ambiti sono dedicate alla compresenza e/o alla gestione delle attività opzionali • Il docente tutor, al quale è stato assegnato l’ambito linguistico (12h), completa il suo orario di docenza con almeno altre 6 h, per: laboratori e attività opzionali, insegnamenti in compresenza,mensa, insegnamento di scienze motorie, musica, arte e immagine.

  17. Organizzazione oraria e ambiti per il curricolo comune

  18. Organizzazione oraria e curricolo opzionale: condizioni organizzative • Organizzazione mista modulo/interclasse • Ore di compresenza per organizzazione gruppi interclasse ( modulo, periodo didattico o plesso) • Tutor impegnato in attività opzionali a garanzia di integrazione • “banca” di plesso delle ore di compresenza per laboratori e progetti

  19. Organizzazione oraria e curricolo opzionale: attività possibili • Laboratori a carattere disciplinare o interdisciplinare • Percorsi trasversali sulle tematiche dell’educazione alla convivenza civile • LARSA • Nuovi insegnamenti ed attività, suggerite da richieste, opportunità, analisi bisogni educativi

  20. Organizzazione oraria e curricolo opzionale: orario settimanale Su 5 giorni: • 5 mattine (22h e 30’) e 5 pomeriggi (da 1h e 30’): due pomeriggi per le attività opzionali • Con 3 pomeriggi: 2 pomeriggi da 2h e 15’ e 1 pomeriggio di 3h per attività opzionali • Attenzione: l’eventuale tempo mensa assorbe le risorse di compresenza!

  21. Organizzazione oraria e curricolo opzionale: orario settimanale Su 6 giorni • 24h al mattino e 2 pomeriggi di 3h: 1 dedicato alle attività opzionali • 27h al mattino (4h e 30’ al giorno) e 1 pomeriggio di 3h per attività opzionali • 27h al mattino (4h e 30’ al giorno) e 2 pomeriggi di 1h e 30’ per attività opzionali • 27h al mattino (4h e 30’ al giorno) e 30’ di attività opzionali, sempre al mattino, all’inizio o al termine delle attività

  22. Un modello orario per il 3/2: un rientro con mensa, tre ore per i laboratori

  23. Un modello orario per il 4/3: un rientro con mensa, tre ore per i laboratori

  24. Tabella di calcolo necessità orarie:modello 3/2

  25. Tabella di calcolo necessità orarie:modello 4/3

  26. Organizzazione dell’offerta formativa opzionale • 1h di LARSA, 1h di laboratori, 1h per le educazioni; • 1h di laboratori, 2h di LARSA; • 1h di LARSA, 2h di laboratori; • 3h di LARSA; • 3h di laboratori Procedura:il collegio definisce una bozza di proposta; ascolto del territorio; indirizzi del consiglio d’istituto; delibera del collegio dei docenti; adozione del consiglio d’istituto.

  27. Per i primi tre anni: Lettura animata Attività ludico-motorie LARSA Laboratorio espressivo e manipolativo Educazioni Per l’ultimo biennio: Educazione alla lettura e biblioteca Lingua inglese Informatica Attività motorie e sportive LARSA Educazioni Laboratorio scientifico Organizzazione dell’offerta formativa opzionale

  28. Gruppi di livello della stessa classe o modulo Gruppi interclasse di modulo Gruppi interclasse di plesso o nell’ambito del periodo didattico LARSA “Educazioni” o laboratori disciplinari/interdisciplinari Laboratori elettivi e attività extracurricolari Organizzazione dei gruppi di alunni

  29. Le fondamentali decisioni da assumere nel collegio docenti • Organizzazione dei gruppi docenti e definizione dei compiti del tutor (contenuti della contitolarità e del tutorato…) • Aggregazione delle discipline in ambiti e orari di insegnamento • Modelli orari per il curricolo comune ed opzionale • Scelta dei “pacchetti” di attività opzionali • Criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi e alle attività, per la scelta del tutor, per la continuità educativa • Criteri per la gestione delle compresenze • Criteri per l’applicazione graduale delle innovazioni

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