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SICUREZZA IN MARE A BORDO DELLE NAVI DA PESCA

SICUREZZA IN MARE A BORDO DELLE NAVI DA PESCA. Prof. Di Candia Paolo ISTITUTO TECNICO NAUTICO STATALE “UGO TIBERIO” Termoli, 22 maggio 2009. SICUREZZA IN MARE VA INTESA NEL SENSO.

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SICUREZZA IN MARE A BORDO DELLE NAVI DA PESCA

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Presentation Transcript


  1. SICUREZZA IN MAREA BORDO DELLE NAVI DA PESCA Prof. Di Candia Paolo ISTITUTO TECNICO NAUTICO STATALE“UGO TIBERIO” Termoli, 22 maggio 2009

  2. SICUREZZA IN MAREVA INTESA NEL SENSO (Qualità percepita come limite in corrispondenza della quale l’operatività di un sistema è esente da pericoli) SALVAGUARDIA: • DELLA VITA UMANA • DELLA NAVE • DEL CARICO • DELL’AMBIENTE MARINO

  3. LE COMPONENTI PER GARANTIRE LA SICUREZZA IN MARE SICUREZZA IN MARE EFFICIENZA NAVE SOCCORSO IN MARE ADDESTRAMENTO EQUIPAGGIO EFFICIENZA NAVE: buona costruzione, buone qualità nautiche (stabilità, manovrabilità, galleggiabilità, riserva di spinta), dotazioni di sicurezza antincendio, di salvataggio; ADDESTRAMENTO EQUIPAGGIO: piena conoscenza degli impianti e delle attrezzature; SOCCORSO: quando viene meno uno dei due lati del triangolo è necessario l’intervento da parte di altri uomini e mezzi.

  4. Materia vasta e diversificata GLI ORGANI DA CUI DIPENDE LA SICUREZZA IN MARE SONO: • L’autorità governativa marittima(stesura leggi, rapida approvazione) • Il RINa(controllo tecnico) • Gli armatori(adeguamento alla normativa di sicurezza, collaborazione con l’autorità marittima) • Il personale navigante(sempre più addestrato alle moderne tecniche della navigazione, con corsi di aggiornamento e formazione)

  5. FACCIAMO ANCORA UN PO’ DI CHIAREZZA Il termine SICUREZZA viene utilizzato in maniera generica • SICUREZZA(prevenzione - informazione, formazione, attrezzature: bussola, orologio, barometro, binocolo, scandaglio, carte nautiche, strumenti di carteggio, fanali, radar) • EMERGENZA (situazione di pericolo - formazione,attrezzature: salvagente con cima e boetta luminosa - uomo in mare - strumenti di radioposizione, VHF o RTF, fuochi, razzi, cassetta medicinali, estintori) • SOPRAVVIVENZA (rimanere in vita - addestramento, attrezzature: zattera, apparecchio galleggiante - atollo - cinture di salvataggio) • SOCCORSO (intervento - organizzazione mezzi/uomini)

  6. In definitiva • SICUREZZA = Prevenzione • EMERGENZA = Cura • SOPRAVVIVENZA = Cura • SOCCORSO = Cura

  7. LA COMUNITA’ EUROPEAHa prodotto direttive agli Stati membri:- promuovere la cultura della sicurezza;- sviluppare l’istruzione professionale;- migliorare l’interazione tra equipaggio, nave e macchinari. L’ITALIA • D.Lgs. 271/1999 (Sicurezza e salute dei lavoratori a bordo navi da pesca) • D.Lgs. 272/1999 (Sicurezza lavoro riparazioni, Trasformazioni, servizi portuali) • D.Lgs. 298/1999 (Prescrizioni minime di sicurezza e Salute per il lavoro a bordo navi da pesca)

  8. SICUREZZA E PREVENZIONE A BORDO DELLE IMBARCAZIONI/NAVI DA PESCA

  9. LE STATISTICHEIn ambito CE, il tasso annuo di incidenti mortali è pari al 2% (0,3% in altre categorie produttive). TRA LE ATTIVITA’ LAVORATIVE LA PESCA E’ QUELLA PIU’ RISCHIOSA Avarie meccaniche 33 % Naufragio 9 % Incaglio 9 % Capovolgimento 2 % Collisioni 7 % Falle 4 % Incendi 3 % Condizioni meteo 1 %

  10. In Italia

  11. SICUREZZA DELLE NAVI DA PESCA • MEZZO NAUTICO • galleggiabilità • stabilità • tenuta al mare • incendio • falla • efficienza • attrezzature • PIATTAFORMA • DI LAVORO • disposizione del • ponte di lavoro • prestazione dei • macchinari di • coperta • cavi d’acciaio • funi ed accessori • cadute a bordo • instabilità di • piattaforma • operazioni di pesca • FATTORI UMANO • E AMBIENTALE • istruzione • equipaggio • perizia di • navigazione • dispositivi di • protezione ind. • relazioni tra • l’equipaggio • sistema di • remunerazione • condizioni meteo • rumore e • vibrazioni

  12. La stabilitàIl peschereccio è stabile se, quando inclinato, tende a tornare in posizione orizzontale. Il baricentro G si deve trovare al di sotto del metacentro M. STABILITA’ ADEGUATA La distanza GM deve essere almeno 60 cm.

  13. Fattori che influenzano la stabilità -Altezza del carico (mantenere il più basso possibile la pila delle cassette) -La baie sul ponte (minimizzare la larghezza e il numero delle baie per le superfici liquide libere)

  14. Fattori che influenzano la stabilità • Carico sospeso • (ridurre al minimo queste • operazioni, evitare che il • carico dondoli) • Altezza del punto di traino • (mantenere il tiro in asse, dopo il calo della • rete spostare il punto di attacco del traino • più basso).

  15. TENUTA AL MARECONDOTTA PRUDENTE DELL’UNITA’ • Mare di poppa • (imbarco di acqua a bordo – superfici liquide libere - rischio di traversamento. Cambiare rotta e/o velocità) • Mare al traverso • (rollio eccessivo. I frangenti possono portare al capovolgimento. Cambiare rotta e/o velocità) • Mare al giardinetto • (situazione più pericolosa. Si sommano gli effetti precedenti. Cambiare rotta e/o velocità)

  16. PIATTAFORMA DI LAVORO Disposizione del ponte di lavoro I pescherecci più vecchi hanno il cofano per accedere all’APPAR.MOTORE. Oggi le navi da pesca con i motori semiveloci (minor volume) hanno eliminato il cofano spostando lateralmente il fumaiolo. IL PONTE DI LAVORO è libero da ostruzioni e i marinai possono lavorare più facilmente.

  17. Cavi d’acciaio – Funi ed accessoripossono causare gravi incidenti (rottura o trascinamento dei marinai in mare) Le funi vanno al verricello attraverso due fori praticati sul ponte superiore. In questi esempi le ghie corrono al di sopra dei marinai che lavorano nella parte poppiera del ponte

  18. OPERAZIONI DI PESCA Dopo le operazioni di pesca, i divergenti restano appesi alle carrucole dell’arcone poppiero (rischi: urti, cadute entro entro o fuori bordo, schiacciamenti) Azionando due bracci idraulici i divergenti potranno essere sistemati tra parapetto e arcone.

  19. OPERAZIONI DI PESCA Aggancio del divergente Protezione dei cavi mediante tubi Scala esterna con protezione

  20. INSTABILITA’ DI PIATTAFORMAI movimenti della nave (rollio, beccheggio, imbardata, abbrivio, scarroccio, sussulto) inducono accelerazionifastidiose, abbassandone il rendimento sul lavoro. Un buon periodo di rollio T=6s/8s Ridurre il rollio con piccole variazioni di rotta e/o velocità (riduzione con alette antirollio)

  21. INSTABILITA’ DI PIATTAFORMACadute a bordo e fuori bordo Il rischio di caduta in mare esiste quando, in condizioni meteo avverse, il marinaio si deve sporgere al di fuori del parapetto. Una tuta del genere (SOLAS – Costant Wear Suits, CE89/686) provvede al galleggiamento e all’isolamento termico.

  22. INSTABILITA’ DI PIATTAFORMACadute a bordo e fuori bordo • Specialmente sulle piccole: • Rivestimento antiscivolo delponte • Aumento dell’altezza del parapetto • sistemazione di una scala fuoridordo • Cintura di sicurezza e cavo di ancorag. • Indumenti di lavoro galleggianti o giubotti di salvataggio • Disp.arresto motore • Cavo di sicurezza • Ponte antisdrucciol. • Cintura di sicurezza

  23. FATTORI UMANO E AMBIENTALE Lattività della pesca in mare comporta una serie di condizioni sfavorevoli che possono incidere sulla sicurezza dei lavoratori. • Perturbazioni meteorologiche • Benessere e comfort (esiguità degli spazi); • Modifiche delle normali condizioni di vita; • Relazioni umane anche con persone di diversa nazionalità; • Turni di lavoro pesanti (inducono i pescatori a bere e fumare molto, con poca reattività in caso di emergenza)

  24. Rumore e vibrazioni • Agiscono sul pescatore senza interruzione • Rumore: suono disordinato • (alla lunga porta a malattie dell’udito). • Agisce sul cervello (mal di testa, insonnia, irritazione, affaticamento). • Vibrazioni, si trasmettono al corpo umano attraverso i piedi, seduti e in cuccetta. • Sistema di remunerazione • Con il salario “alla parte” il marittimo è direttamente interessato al risultato economico e utilizza al massimo il suo lavoro a detrimento della salute e sicurezza.

  25. Rumore e vibrazioni • Agiscono sul pescatore senza interruzione, in ogni fase di pesca, anche a riposo. • precauzioni • Compartimento motore telesorvegliatointegralmente automatizzato; • Isolare acusticamente sia il motore, sia la sala macchina tutta; una cabina a parte con quadro controllo e comando; • Cabine e mense con paratie rivestite di materiale fonoassorbente

  26. VALUTAZIONE DEI RISCHI E MISURE DI PREVENZIONE ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA A BORDO

  27. CONCLUSIONI E SUGGERIMENTIIl problema della sicurezza a bordo deve essere affrontato da diverse angolazioni. • Protezione individuale (tute galleggiante termoisolanti) • Cinture e cavi (condizioni di mare avverse) • Scalette fisse o retrattili (risalita a bordo) • Aumentare i punti di appoggio/sostegno lungo la nave • Migliorare l’isolamento acustico dei locali alloggio • Allarmi ottici/acustici del carico sui cavi di traino • Telecamere per migliorare visibilità delle varie zone • Motorizzare l’arcone poppiero per facilitare il rientro dei divergenti • Installare macchinari di coperta che includano sistemi di telecomando • Promuovere la standardizzazione della flotta da pesca

  28. A TUTTI VOIGRAZIEPER L’ATTENZIONE

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