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Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale RELAZIONE PER LA STAZIONE DI CONTROLLO 1

Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale RELAZIONE PER LA STAZIONE DI CONTROLLO 1 3 MESI. Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Regione Campania. Con il contributo della Comunità Europea. PISTA DI CONTROLLO A 3 MESI

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Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale RELAZIONE PER LA STAZIONE DI CONTROLLO 1

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  1. Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale RELAZIONE PER LA STAZIONE DI CONTROLLO 1 3 MESI Università degli Studi di Napoli “Federico II” Regione Campania Con il contributo della Comunità Europea

  2. PISTA DI CONTROLLO A 3 MESI • Nomina, approvata dal Comitato di Valutazione, del Project Manager A tempo pieno; • predisposizione, da parte del Comitato Tecnico Amministrativo del Progetto, della tempistica delle ordinazioni per i primi 6 mesi del Progetto; • inizio delle procedure di acquisizione secondo la tempistica approvata.

  3. ATTIVITA’ E RELATIVA TEMPISTICAINIZIO PROGETTO11.09.2002 FIRMA CONVENZIONE CON ENTI PARTECIPANTI 30.9.2002STIPULA DELLA FIDEJUSSIONE30.9.2002KICK OFF MEETING30.9.2002RIUNIONI DEL CONSIGLIO SCIENTIFICO19.09 - 10. 10 - 4.11 - 28.11.02RIUNIONE DEL CONSIGLIO TECNICO AMMINISTRATIVO22.10.02APPROVAZIONE DEL GANTT DEGLI ACQUISTI22.10.2002APPROVAZIONE DELL’IMPEGNO DELL’ANTICIPO22.10.2002INCONTRI INFORMATIVI O SCIENTIFICI-         WP 6 (Sezione Politiche Territoriali): Incontro con i Responsabili dell’Ufficio Piano del Comune di Barra (25.10.02);-         WP 7 (Sezione Modellistica): Incontri scientifici su Metodi Numerici in dinamica molecolare (14 e 21.11.02);-         WP 2 (Sezione Rischio sismico): Convegno su Rischio Sisimco nella Città di Benevento (3.12.02);-         WP 3 e 7 (Sezioni Rischio Vulcanico e Modellistica): Workshop su “Confronto sui metodi numerici di simulazione del flusso di colate di lava” (16.12.02).PREDISPOSIZIONE DOCUMENTILa sezione Politiche Territoriali ha elaborato il documento“Note minime in merito all’esercizio della potestà legislativa regionale in materia di protezione civile” per la Protezione Civile della Regione Campania.ACCORDI IN CORSO1)     ACCORDO DI PROGRAMMA CON GESEN GESTIONI ENERGETICHE s.p.a E REGIONE CAMPANIA2)     PROTOCOLLO D’INTESA CON IL COMUNE DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI E REGIONE CAMPANIAPROGETTI IN ELABORAZIONE2)     Progetto di alta formazione da presentare sulla misura 3.13;3)     Rimodulazione WP Rischio idrogeologico;4)     Rimodulazione della parte acqua-suoli del WP Rischio Antropico.ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA GESTIONALE DEL PROGETTO-         Inizio procedure per l’assunzione del Project Manager;-         Assunzione di due segretarie tecnico- amministrative;-         Reperimento locali;-         Acquisto attrezzature.IMPLEMENTAZIONE DEL SITO WEBwww.crdcamra.itin ultimazioneRELAZIONE

  4. INCONTRI INFORMATIVI O SCIENTIFICI -WP 6 (Sezione Politiche Territoriali): Incontro con i Responsabili dell’Ufficio Piano del Comune di Barra (25.10.02); -WP 7 (Sezione Modellistica): Incontri scientifici su Metodi Numerici in dinamica molecolare (14 e 21.11.02); -WP 2 (Sezione Rischio sismico): Convegno su Rischio Sisimco nella Città di Benevento (3.12.02); -WP 3 e 7 (Sezioni Rischio Vulcanico e Modellistica): Workshop su “Confronto sui metodi numerici di simulazione del flusso di colate di lava” (16.12.02). PREDISPOSIZIONE DOCUMENTI La sezione Politiche Territoriali ha elaborato il documento“Note minime in merito all’esercizio della potestà legislativa regionale in materia di protezione civile” per la Protezione Civile della Regione Campania.

  5. ACCORDI IN CORSO 1)ACCORDO DI PROGRAMMA CON GESEN GESTIONI ENERGETICHE s.p.a E REGIONE CAMPANIA 2)PROTOCOLLO D’INTESA CON IL COMUNE DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI E REGIONE CAMPANIA PROGETTI IN ELABORAZIONE 1)Progetto di alta formazione da presentare sulla misura 3.13; 2)Rimodulazione WP Rischio idrogeologico; 3)Rimodulazione della parte acqua-suoli del WP1 Rischio Antropico.

  6. ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA GESTIONALE DEL PROGETTO -Inizio procedure per l’assunzione del Project Manager; -Assunzione di due segretarie tecnico- amministrative; -Reperimento locali; -Acquisto attrezzature. IMPLEMENTAZIONE DEL SITO WEB www.crdcamra.it in ultimazione

  7. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature * Unica Gara a 5 Lotti

  8. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  9. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  10. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  11. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature ** Unica voce a più gare

  12. Attrezzature ed impianti 7.1 - Legenda attrezzature

  13. Attrezzature ed impianti 7.1

  14. Attrezzature ed impianti 7.1

  15. Attrezzature ed impianti 7.1

  16. Attrezzature ed impianti 7.1

  17. Attrezzature da acquistare entro 12 mesi

  18. Attrezzature da acquistare entro 15 mesi

  19. Distribuzione anticipo primo anno

  20. STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROCEDURE DI ACQUISIZIONE DELLE APPARECCHIATURE PRINCIPALI WP (Sezione tematica) Strumentazione Stato Rischio Sismico Tavole vibranti (15) Capitolato in corso, già acquisite alcune componenti minori. Rischio Sismico Celle per carichi ciclici (12) Capitolato tecnico in corso di ultimazione. Autorizzazione alla Trattativa privata prevista entro Gennaio. Rischio Sismico Rete sismica (10B) Capitolato tecnico in corso di ultimazione. Autorizzazione Gara Europea prevista entro Gennaio. Rischio Sismico Rete sismica (10 E,F) Capitolato tecnico in corso di ultimazione. Rischio vulcanico Dilatometri da pozzo (21B) Capitolato tecnico in corso di redazione. Rischio vulcanico Vibroseis (22) Redazione del Capitolato tecnico ultimata Modellistica Cluster Beowulf (30) Redazione del Capitolato tecnico ultimata (INFM) STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROCEDURE DI ACQUISIZIONE DELLE APPARECCHIATURE PRINCIPALI PER TUTTE LE ALTRE APPARECCHIATURE, IL CUI ACQUISTO E’ PREVISTO ENTRO 7 MESI DALL’INIZIO DEL PROGETTO, E’ IN CORSO LA DEFINIZIONE E LA REDAZIONE DEI CAPITOLATI.

  21. STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROCEDURE DI ACQUISIZIONE DELLE APPARECCHIATURE PRINCIPALI PROJECT MANAGERSono state avviate le procedure per la selezione del Project Manager, avvalendosi della consulenza di una struttura specializzata nella selezione del personale.E' stato definito il profilo, che risponde ai seguenti requisiti:- spiccata attitudine alla gestione di rapportiinterpersonali;- comprovata pluriennale esperienza aziendale alivello dirigenziale con compiti di responsabilitàgestionale;- conoscenze avanzate nelle problematiche gestionali e specifiche in società miste pubblico-private;- conoscenza della lingua inglese;- spiccato orientamento alla soluzione di problemi eal lavoro di gruppo.Si sono avuti contatti con alcuni possibili candidati e, tra questi, è emersa almeno una figura concaratteristiche analoghe a quelle del profilo individuato.Il Project Manager sarà assunto con un Contratto di Collaborazione Coordinata e Continuativa di durata triennale. Per attivare questa procedura è necessario che l'Ateneo “Federico II” emani le norme di attuazione del regolamento per questo tipo di contratto, il quale è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29.11.02.E' previsto che la l’Ateneo “Federico II” emani il bando entro un paio di settimane e che il Project Manager prescelto entri in servizio nel mese di gennaio 2003. PER TUTTE LE ALTRE APPARECCHIATURE, IL CUI ACQUISTO E’ PREVISTO ENTRO 7 MESI DALL’INIZIO DEL PROGETTO, E’ IN CORSO LA DEFINIZIONE E LA REDAZIONE DEI CAPITOLATI.

  22. Articolazione del Centro Sezione Rischio ANTROPICO Sezione Rischio SISMICO Sezione Rischio VULCANICO Sezione Rischio Idrogeologico Sezione vulnerabilita’ sistema MARINO COSTIERO Sezione TELERILEVAMENTO Sezione SVILUPPO SENSORI Sezione MODELLISTICA Sezione POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

  23. PIANO OPERATIVO PRIMO ANNO E MILESTONE AL 10° MESE Come indicato dal capitolato tecnico l’attivita’ nel primo anno consistera’ essenzialmente nell’acquisizione di strumentazioni secondo il programma indicato nelle tabelle precedenti e nell’istallazione, collaudo e messa in opera delle prime attrezzature consegnate. Di seguito vengono esposti in dettaglio per ogni singolo w.p.: • Obiettivi • Problematiche di start up • Piano operativo I° anno • Milestone al 10° mese

  24. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIOOBIETTIVI • Qualità dell’Aria • Responsabile: Prof. Antonio D’Alessio • Dip. Ingegneria Chimica – Università di Napoli “Federico II” • WP1.1 Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rivelazione e caratterizzazione di polveri sospese • Obiettivi • Realizzazione di “sensori di area” innovativi per polveri sospese submicroniche (PM1) e modelli di dispersione su scala urbana e regionale; • Analisi delle emissioni antropiche e loro evoluzione in condizioni controllate; • Attività per la calibrazione delle misure spettroscopiche e della valutazione dei parametri cinetici e radiativi per la modellazione.

  25. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIOOBIETTIVI • Gestione Rifiuti e Controllo Emissioni Industriali • Responsabile: Prof. Umberto Arena • Dip. Scienze Ambientali – Seconda Università di Napoli • WP1.2 Tecniche di valutazione quantitativa del rischio connesso alla gestione dei rifiuti e sviluppo di tecnologie per la sua riduzione • Obiettivi • Messa a punto di un sistema diagnostico integrato per l’analisi quantitativa di sostanze presenti anche in traccia e per la caratterizzazione di prodotti da processi di trattamento termico dei rifiuti; • Progettazione e messa a punto di un reattore a letto fluido in scala pilota per il termo-trattamento di rifiuti con recupero di materia ed energia .

  26. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIOOBIETTIVI • Rischio di Incidenti Rilevanti nelle Attività Produttive • Responsabile: Prof. Gennaro Russo • Dip. Ingegneria Chimica – Università di Napoli “Federico II” • WP1.3 Tecniche di valutazione quantitativa del rischio derivante da incidenti nelle attività produttive • Obiettivi • Definizione di modelli atti a prevedere l’evoluzione spazio-temporale di fenomeni catastrofici (incendi, esplosioni, dispersione di gas tossici) sia in ambiente confinato che inconfinato; • Messa a punto di procedure per l’analisi del rischio d’area che tengano conto dell’effetto domino; • Progettazione e realizzazione di un prototipo di reattore operabile ad alta pressione, sia in batch che in flusso, per la determinazione dei parametri caratteristici del rischio da esplosione; • Trasferimento tecnologico e analisi dei dati sperimentali.

  27. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIOPROBLEMATICHE DI START UP • Progettazione di sistemi sperimentali; • Organizzazione di seminari e gruppi di studio per: informazioni sulle attività scientifiche dei partecipanti al centro; informazione sulla scelta delle apparecchiature; formazione di gruppi di ricerca misti per la realizzazione del progetto dimostratore; • Definizione dei rapporti con altri Centri di Competenza ed Istituzioni Scientifiche; • Problemi logistici ed amministrativi per l’inizio del programma.

  28. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIOPIANO OPERATIVO I° ANNO Definizione dei Capitolati di Appalto per l’acquisizione delle attrezzature: tipologia capitolato gara acquisto Spettrofotometro a prisma 2° mese 4° mese 10° mese Analizzatore di mobilità diff. 2° mese 3° mese 9° mese Spettrometro di massa 8° mese 11° mese TOF-M Sorgente laser a Ti: Sa 2° mese 5° mese 6° mese Sist. prod.fasci molec.e di nanoPart. 6° mese 7° mese 11° mese Sorgente laser Nd: YAP 6° mese 9° mese 10° mese Microcalorimetro a scansione 3° mese Laboratorio Analisi Gestione Rifiuti 8° mese

  29. WP1 – S. T. RISCHIO ANTROPICOTECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DI RISCHI AMBIENTALI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ANTROPICHERESP. PROF. ANTONIO D’ALESSIODEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • Definizione dei Capitolati di Appalto; • Espletamento delle Gare di Appalto; • Acquisizione di: • Spettrofotometro a prisma per tubo a nebbia; • Analizzatore di mobilità differenziale; • Sorgente laser a Ti: Sa; • Sorgente laser Nd: YAP.

  30. WP2 – S. T. RISCHIO SISMICOEFFETTI SISMICI SULLE INFRASTRUTTURE UBICATE NELL’APPENINO CAMPANO – LUCANORESP. PROF. EDOARDO COSENZAOBIETTIVI • Studio del moto del suolo atteso nell’area campione mediante l’installazione e la gestione di una rete sismica multicomponente; • Caratterizzazione della risposta sismica dei terreni superficiali nei siti campione mediante lo sviluppo di appositi apparecchiature e protocolli sperimentali; • Vulnerabilità sismica di strutture strategiche con l’impiego di tecniche sperimentali avanzate; • Sviluppo ed ottimizzazione di tecniche di diagnostica non distruttiva.

  31. WP2 – S. T. RISCHIO SISMICOEFFETTI SISMICI SULLE INFRASTRUTTURE UBICATE NELL’APPENINO CAMPANO – LUCANORESP. PROF. EDOARDO COSENZA PROBLEMATICHE DI START UP • Ottimizzazione delle specifiche tecniche richieste alle attrezzature con particolare riferimento a quelle ‘speciali’ (tavole vibranti asincrone, rete sismica multicomponente); • Elaborazione dei capitolati tecnici per le attrezzature; • Progettazione esecutiva degli interventi necessari all’adeguamento dei laboratori in vista della localizzazione delle attrezzature.

  32. WP2 – S. T. RISCHIO SISMICOEFFETTI SISMICI SULLE INFRASTRUTTURE UBICATE NELL’APPENINO CAMPANO – LUCANORESP. PROF. EDOARDO COSENZA PIANO OPERATIVO I° ANNO • Redazione dei capitolati, avvio ed espletamento delle gare europee per l’acquisizione delle tavole vibranti asincrone; • Redazione dei capitolati, avvio ed espletamento delle gare europee per l’acquisizione di: • Data logger (30 unità); • Equipaggiamento stazioni sismiche; • Acquisizione e messa in funzione di attrezzature “ordinarie” dal punto di vista tecnico: • Workstations; • Sistemi di acquisizione dinamica; • Accelerometri a servizio del laboratorio di ingegneria sismica; • Potenziamento carroponte e adeguamento laboratorio sismico.

  33. WP2 – S. T. RISCHIO SISMICOEFFETTI SISMICI SULLE INFRASTRUTTURE UBICATE NELL’APPENINO CAMPANO – LUCANORESP. PROF. EDOARDO COSENZA DEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • Espletamento delle gare per 30 data logger per la rete sismica multicomponente; • Espletamento delle gare per 30 moduli equipaggiamento stazioni sismiche; • Espletamento gare per l’acquisizione e messa in funzione delle celle per carichi ciclici (3 TXJ e 2 RCTS); • Acquisizione in funzione di centraline dinamiche di acquisizione e accelerometri per prove su strutture; • Espletamento delle attività di adeguamento delle infrastrutture per l’installazione delle attrezzature “complesse”; • Acquisizione e messa in funzione tavola sismica didattica per la formazione e l’addestramento del personale tecnico.

  34. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOOBIETTIVI WP3.1 Sviluppo di una rete di dilatometri da pozzo nell’area Vesuvio-Campi Flegrei Responsabile: dr. giovanni macedonio Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Tecnologici (sviluppo di strumentazione ad elevata sensibilità e dinamica); • Scientifici (modellistica del meccanismo di trasporto del magma); • Sociali (sorveglianza affidabile di vulcani ad elevato rischio).

  35. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOPROBLEMATICHE DI START UP • WP3.1 Sviluppo di una rete di dilatometri da pozzo nell’area Vesuvio-Campi Flegrei • Responsabile: dr. giovanni macedonio Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Progettazione di una rete di strumenti geofisici da pozzo per il monitoraggio vulcanico in tempo-reale; • Sviluppo di dilatometri ad elevata sensibilità (10-12 ) e dinamica (>140 dB); • Installazione di strumentazione in pozzi a profondità 200 m.

  36. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOPIANO OPERATIVO I° ANNO • WP3.1 Sviluppo di una rete di dilatometri da pozzo nell’area Vesuvio-Campi Flegrei • Responsabile: dr. giovanni macedonio Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Realizzazione di pozzi profondi; • Progettazione ed acquisizione della strumentazione di base; • Installazione della strumentazione.

  37. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIODEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • WP3.1 Sviluppo di una rete di dilatometri da pozzo nell’area Vesuvio-Campi Flegrei • Responsabile: dr. giovanni macedonio Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Progettazione del sistema di monitoraggio; • Gare per l’acquisizione dei materiali e dei pozzi.

  38. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOOBIETTIVI • WP3.3 simica attiva • Responsabile: dr. pierpaolo bruno • Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • realizzazione di indagini sismiche non distruttive da un minimo di poche decine di metri fino a 1 km in aree vulcaniche e sismogenetiche. • supporto agli studi strutturali geologici, ingegneristici (es. amplificazione sismica locale) e vulcanologici nelle aree anzidette. • supporto alla realizzazione di altri progetti del CrDC: ad es. ricerca dei siti idonei per la posa in opera dei dilatometri da pozzo e delle antenne sismiche (Laboratorio Sensori). • Costituzione di un polo di attrazione per investimenti e per la formazione di professionalità altamente qualificate con conseguenti ricadute sulla nascita di nuovi spin-off di impresa.

  39. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOPROBLEMATICHE DI START UP • WP3.3 simica attiva • Responsabile: dr. pierpaolo bruno • Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • formazione di personale tecnico per la manutenzione della strumentazione; • Creazione di un gruppo di acquisizione e di elaborazione dati all’Osservatorio Vesuviano.

  40. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIOPIANO OPERATIVO I° ANNO • WP3.3 simica attiva • Responsabile: dr. pierpaolo bruno • Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Acquisizione della strumentazione; • Test operativo della strumentazione e delle procedure di acquisizione ed elaborazione su un sito campione lungo la faglia sismogenetica dell’Irpinia (località Piano di Pecore; Salerno).

  41. WP3 – S. T. RISCHIO VULCANICOTECOLOGIE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DEL RISCHIO VULCANICORESP. DR. GIOVANNI MACEDONIODEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • WP3.3 simica attiva • Responsabile: dr. pierpaolo bruno • Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio vesuviano • Acquisizione e collaudo del vibratore sismico; • Acquisizione e collaudo del sismografo modulare a 48 canali; • Acquisizione e collaudo dei geofoni verticali ed orizzontali a 10 Hz e verticali a 40 Hz.; • Definizione delle modalità operative di gestione della strumentazione; • Acquisizione e training del personale addetto all’utilizzo e manutenzione della strumentazione.

  42. WP5 – S. T. VULNERABILITA’ DEL SISTEMA MARINO COSTIEROINDIRIZZI PER INTERVENTI IN AREE MARINE COSTIERE CON ELEVATO IMPATTO ANTROPICO: LE AREE CRITICHE DEL GOLFO DI NAPOLIRESP. PROF. MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’OBIETTIVI • Scopo del Progetto è l’ottimizzazione e la dimostrazione di procedure operative finalizzate al recupero di siti marini costieri che abbiano subito un forte impatto ambientale dovuto ad attività antropiche, che possano successivamente essere trasferite a tutte le situazioni analoghe in cui un intervento di recupero o di semplice gestione sia necessario. • Ovvero: • fornire una valutazione quantitativa del grado di impatto subito da un sito costiero a fondo molle; • individare i rischi del non intervento o dell’intervento; • individuare la procedura per la mobilizzazione dei fanghi ed eventuali rischi nel caso di sversamento degli stessi in mare aperto.

  43. WP5 – S. T. VULNERABILITA’ DEL SISTEMA MARINO COSTIEROINDIRIZZI PER INTERVENTI IN AREE MARINE COSTIERE CON ELEVATO IMPATTO ANTROPICO: LE AREE CRITICHE DEL GOLFO DI NAPOLIRESP. PROF. MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’PROBLEMATICHE DI START UP • Scelta del sito • Acquisizione del Radar • Problemi logistici alla SZN • Realizzazione del prototipo per bassi fondali Soluzioni • Ultimare la fase dei contatti con le autorita’ competenti. (Una delle opzioni non richiede specifiche approvazioni) • Inversione dei tempi di acquisizione con l’attrezzatura al punto 3. • Inversione dei tempi di acquisizione con l’attrezzatura al punto 2. • Accelerare la fase di individuazione dei componenti e di progettazione

  44. WP5 – S. T. VULNERABILITA’ DEL SISTEMA MARINO COSTIEROINDIRIZZI PER INTERVENTI IN AREE MARINE COSTIERE CON ELEVATO IMPATTO ANTROPICO: LE AREE CRITICHE DEL GOLFO DI NAPOLIRESP. PROF. MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’PIANO OPERATIVO I° ANNO • Individuazione del sito; • Operativita’ dell’attrezzatura (CODAR e Vehicle); • Integrazione dei vari componenti della sezione; • Validazione del modello numerico di avvezione diffusione per la previsione della dispersione nel Golfo di Napoli; • Individuazione dei biomarkers; • Effettuazione di una campagna di caratterizzazione del sito; • Implementazione di un modello numerico di avvezione diffusione ad alta risoluzione sul sito di intervento.

  45. WP5 – S. T. VULNERABILITA’ DEL SISTEMA MARINO COSTIEROINDIRIZZI PER INTERVENTI IN AREE MARINE COSTIERE CON ELEVATO IMPATTO ANTROPICO: LE AREE CRITICHE DEL GOLFO DI NAPOLIRESP. PROF. MAURIZIO RIBERA D’ALCALA’DEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • Individuazione dei componenti delle camere condizionate e progetto; • Acquisto del Codar; • Individuazione, progetto ed acquisto dei componenenti del veicolo autonomo; • Operativita’ del modello di avvezione-diffusione per il Golfo di Napoli; • Elenco dei biomarkers e degli organismi target per la caratterizzazione dello stato ambientale del sito di studio.

  46. WP6 – S. T. POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICOINCUBAZIONE, COMUNICAZIONE E ANALISI DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AREA ORIENTALE DI NAPOLIRESP. PROF. UGO LEONEOBIETTIVI • L’Obiettivo della Sezione Politiche Territoriali e Trasferimento Tecnologico si realizza attraverso le attività dei • tre laboratori che la compongono: incubatore, centro di monitoraggio e comunicazione, osservatorio delle • trasformazioni territoriali. • Il laboratorio “INCUBATORE” ha lo scopo di creare nuove convenienze ed opportunità imprenditoriali che • valorizzino le esperienze e le competenze maturate all’interno del CRdC. • Il laboratorio “MONITORAGGIO E COMUNICAZIONE” mira a fare emergere con chiarezza - anche • attraverso la puntuale riflessione sul concetto di rischio ambientale - le reali esigenze del territorio della • Campania in tema di difesa dal rischio ambientale, verificando approfonditamente le dinamiche della domanda • e dell’offerta di difesa integrata del territorio. • Il laboratorio “OSSERVATORIO DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI” studia ed analizza le • trasformazioni che hanno interessato ed interessano il territorio della regione al fine di offrire un supporto • aggiornato per lo sviluppo di strategie di prevenzione. • Le attività dei tre laboratori si realizzano attraverso azioni dimostrative che trovano sbocco in tre specifici • progetti dimostratori: • progetto GIS per piccoli comuni; • analisi delle azioni necessarie per interpretare le trasformazioni territoriali in atto in specifiche aree della regione (saranno qui riconosciute le azioni più adatte di mitigazione del rischio ambientale tra quelle di adeguamento tecnologico delle strutture e di ridisegno delle tendenze insediative); • alta formazione e formazione diffusa con sede in S.Angelo dei Lombardi.

  47. WP6 – S. T. POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICOINCUBAZIONE, COMUNICAZIONE E ANALISI DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AREA ORIENTALE DI NAPOLIRESP. PROF. UGO LEONEPROBLEMATICHE DI START UP • Collegamento con i sistemi amministrativi locali per stimolare la domanda di strumentazione tecnica per la pianificazione territoriale. • Definizione delle componenti tecnologiche attraverso la minimizzazione delle risorse hardware e la semplificazione d’uso dei software destinati alla gestione dei tematismi grafici. • Stimolo della nascita d’imprese orientate alla utilizzazione e diffusione delle tecnologie, dei software e dei dati offerti. • Collegamento, anche attraverso convenzioni e altri strumenti, con i soggetti tecnici del comune capoluogo, delle province e della Regione al fine di stabilire programmi comuni per lo scambio e l’aggiornamento dei dati e per la fruizione degli elaborati del Centro. • Collegamento con le altre sezioni del Centro per definire in modo coordinato i programmi di lavoro, l’uso delle strutture e delle tecnologie connesse.

  48. WP6 – S. T. POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICOINCUBAZIONE, COMUNICAZIONE E ANALISI DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AREA ORIENTALE DI NAPOLIRESP. PROF. UGO LEONEPIANO OPERATIVO I°ANNO • Sviluppo e animazione della domanda di tecnologie informatiche per la pianificazione territoriale dei piccoli comuni; • Predisposizione di materiali idonei alla capacity building attraverso la realizzazione di interventi pilota di sensibilizzazione e divulgazione; • Screening delle capacità di spin off degli interventi; • Raccolta e organizzazione dei dati e documentazione cartografica; • Identificazione delle linee fondamentali di assetto territoriale e individuazione degli elementi di permanenza; • Raccolta ed analisi dei vincoli degli effetti normativi e legislativi; • Informazione e sensibilizzazione dei sistemi territoriali sull’opportunità di una domanda in tema di prevenzione, salvaguardia e recupero del patrimonio storico - artistico - monumentale; • Predisposizione e definizione di strategie per la messa a disposizione dei servizi tecnici avanzati e per l’incubazione di soggetti “giovani imprenditori” sugli stessi temi.

  49. WP6 – S. T. POLITICHE TERRITORIALI E TRASFERIMENTO TECNOLOGICOINCUBAZIONE, COMUNICAZIONE E ANALISI DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AREA ORIENTALE DI NAPOLIRESP. PROF. UGO LEONEDEFINIZIONE DEI MILESTONE AL 10° MESE • Individuazione dei primi soggetti interessati allo sviluppo di competenze GIS nei piccoli comuni; • Elaborazione di strategie insieme con i soggetti amministrativi locali allo scopo di promuovere attività di trasferimento tecnologico; • Definizione dei primi moduli di formazione alta e diffusa; • Organizzazione di una manifestazione pubblica finalizzata alla presentazione delle attività della sezione e degli obiettivi dei progetti dimostratori.

  50. WP7 – S. T. MODELLISTICACOMPLESSITA’ E DINAMICA IN PROBLEMI RILEVANTI PER IL RISCHIO AMBIENTALERESP. PROF. SSA LUCILLA DE ARCANGELISOBIETTIVI • Fornire un supporto alle varie Sezioni Tematiche del CRdC che hanno bisogno di sviluppare modelli teorici e numerici del fenomeno in analisi; • Coordinare le varie competenze nell'ambito della modellistica teorica e numerica; • Mettere a punto un sistema di calcolo competitivo in Campania; • Organizzare un'offerta di possibilità di simulazione numerica diversificata.

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