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CAMMINO DI SANTIAGO, CAMMINO DI VITA

CAMMINO DI SANTIAGO, CAMMINO DI VITA. OFTAL Vigevano, 18 marzo 2009. L A STORIA.

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CAMMINO DI SANTIAGO, CAMMINO DI VITA

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Presentation Transcript


  1. CAMMINO DI SANTIAGO, CAMMINO DI VITA OFTAL Vigevano, 18 marzo 2009

  2. L A STORIA • Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l'Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l'opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l'apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura. • Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell'anno 813 l'eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba. L'abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell'accaduto. La notizia giunse presto al papa ed ai principali sovrani cattolici dell'epoca. Di qui iniziò il culto di Santiago. Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae)

  3. LA STORIA • Da alcuni secoli gli arabi si erano insediati e dominavano la Spagna del Sud e quella Centrale: San Giacomo divenne il simbolo ed il protettore della riconquista, il processo di riappropriazione da parte dei principi spagnoli della parte della penisola occupata dai Mori. • San Giacomo fu quindi raffigurato come santo-guerriero (e denominato matamoro = uccisore dei mori). Si dice che numerose volte il santo sia intervenuto in modo decisivo per aiutare i cristiani a sconfiggere i mori nelle tante battaglie combattute nei secoli successivi (la riconquista si compì nel 1492 con la definitiva sconfitta degli arabi da parte del re Ferdinando e della Regina Isabella "la cattolica" • Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d'Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Il flusso in alcune epoche divenne imponente.

  4. LA STORIA • Alla partenza dei pellegrini veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia e del bordone (il bastone) • Il pellegrino alla partenza si spogliava degli averi e spesso doveva vendere o ipotecare i beni per potersi finanziare il viaggio. Faceva testamento e dava disposizioni per il governo del patrimonio in sua assenza. Spesso la Chiesa interveniva attivamente in questa funzione di tutela. Questo stato particolare conferiva al pellegrino un particolare prestigio.La scelta di fare un pellegrinaggio era generalmente una libera decisione personale: per chiedere una grazia; per adempiere ad un voto; per una ricerca religiosa personale Tuttavia in molti casi era imposto come pena dal giudice o come penitenza dal confessore per colpe o peccati di particolare gravità. Chi era ricco poteva mandare una persona a fare il pellegrinaggio per proprio conto. • I pellegrini viaggiavano solitamente in gruppo, per sostentarsi e proteggersi reciprocamente: i pericoli erano rappresentati dallo stato spesso precario delle strade, dalle catastrofi naturali e soprattutto dai banditi che infestavano le strade.

  5. LA STORIA • Lungo il percorso si sviluppò una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, alloggi, ospizi, ospedali, locande, molti dei quali ancora visibili ai nostri giorni. Lungo il cammino nacquero paesi e città, furono costruite strade, ponti. Della protezione dei pellegrini dagli assalti dei briganti si occuparono per un lungo periodo molti ordini ospitaleri: tra essi principalmente i Templari (fino al loro scioglimento - secolo XIII). Molti re e personaggi noti effettuarono il pellegrinaggio: San Francesco fu uno di questi. • Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l'inizio del secondo millennio. Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio:- una diretta a Gerusalemme - i pellegrini erano detti "palmieri" (le palme d'oltremare); la palma era anche il simbolo del pellegrinaggio.- una diretta a Roma - i pellegrini erano detti "romei" (da Roma); il simbolo era la croce.- una diretta a Santiago - erano i "pellegrini" propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il simbolo era la conchiglia.

  6. LA STORIA • Le grandi direttrici dei tre grandi pellegrinaggi del mondo cristiano erano costituite da: - un insieme di vie che, attraversando la Francia su più tracciati, confluivano a Roncesvalles e a Puente la Reina, per dirigersi a Santiago de Compostela- un altro insieme di vie che, provenendo da diverse località europee, confluiva nella Via Francigena fino a Roma; chi andava in Terrasanta proseguiva lungo l'antica via Appia fino ai porti pugliesi. Questa stessa via era utilizzata, in direzione opposta, dai pellegrini che, partiti dall'Italia diretti a Santiago, valicavano le Alpi e si immettevano nella Via Tolosana. • Il pellegrinaggio verso Santiago ebbe periodi di maggiore o minore partecipazione.Fu sostenuto e promosso soprattutto dalla componente più illuminata ed evangelica della Chiesa.

  7. LA STORIA • Nel secolo XVIII iniziò un progressivo declino. La maggior parte delle strutture di accoglienza cadde in abbandono; altre cambiarono destinazione d'uso. Una ripresa è iniziata negli anni '80. Un decisivo contributo è stato dato dalla visita del papa Giovanni Paolo II a Santiago nell'anno 1989, in concomitanza con l'incontro mondiale della gioventù: mezzo milioni di giovani convennero a Santiago da ogni parte del mondo, e fu la maggior concentrazione di pellegrini mai registrata. Da allora il flusso dei pellegrini è aumentato progressivamente e in modo inarrestabile, tanto che, nei mesi estivi, si creano spesso situazioni di eccessivo affollamento negli albergue esistenti, nonostante le strutture temporanee aggiuntive che vengono allestite dai Comuni, dalle Parrocchie, dalle Associazioni. • Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago "itinerario culturale europeo", mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l'UNESCO li ha dichiarati "patrimonio dell'Umanità". • Il 25 luglio ricorre la festa di San Giacomo. Quando questa giornata ricorre di domenica l'anno relativo viene dichiarato Anno Santo Compostellano. L'ultimo è stato nel 2004. Il prossimo sarà nel 2010.

  8. IL PERCORSO

  9. IL PERCORSO

  10. LA PARTENZA Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.

  11. LA PARTENZA E’ IL PARTIRE Semplicemente, dite “sì” quando è “sì” e “no” quando è “no”: tutto il resto viene dal maligno

  12. IL PARTIRE • Partire è una risposta ad una chiamata impegnativa, alla inquietudine, una fuga dalla superficialità, ricerca dell’ “oltre”. • Dio in qualche modo e in qualche misura ci cerca sempre. Sta a noi aprire il nostro cuore e compiacere il Signore crescendo nella libertà attraverso l’esercizio della responsabilità dei confronti di noi stessi e degli altri. • In tutto questo c’è un rischio: non riconoscere il bene quando viene.

  13. CAMMINO DI SANTIAGO, CAMMINO DI VITA

  14. Camminare solo, IL DESERTO Non ci ritiriamo nel deserto per fuggire gli altri, ma per imparare a trovarli; non lasciamo gli altri per non avere più nulla a che fare con loro, ma per trovare loro un bene maggiore. La vera solitudine è la dimora della persona, la falsa solitudine è il rifugio dell’individualista. Thomas Merton

  15. IL SILENZIO, LUOGO DI INCONTRI • Quelli che amano il loro stesso fracasso, mal sopportano qualunque altra cosa. Violano di continuo il silenzio delle foreste, delle montagne e del mare. Sbucano in tutte le direzioni con le loro macchine attraverso la natura silenziosa, per paura che un mondo tranquillo possa accusarli della futilità.

  16. IL SILENZIO, LUOGO DI INCONTRI • È il silenzio del mondo che è reale. Il nostro fracasso, i nostri affari, i nostri scopi e tutte le vane affermazioni relativi ad essi: tutto questo è illusione. • Il silenzio genera la parola • Il silenzio è la forza della nostra vita interiore

  17. IL SILENZIO, LUOGO DI INCONTRI • Se la nostra vita si spande al di fuori di parole inutili, non udremo mai nulla della profondità del nostro cuore, dove Cristo vive e parla in silenzio. • Vi deve essere un tempo della giornata nel quale chi fa progetti dimentica i suoi piani e agisce come se non ne avesse fatti; in cui chi deve parlare sta in assoluto silenzio e la sua mente non formula più proposizioni ed egli si chiede: avevano esse un significato?

  18. IL SILENZIO, LUOGO DI INCONTRI • Nel silenzio impariamo a fare distinzioni. Chi fugge il silenzio fugge anche le distinzioni; non desidera vedere troppo chiaro, preferisce la confusione. • Un uomo che ama Dio, ama necessariamente anche il silenzio perché teme di perdere il suo senso di discernimento. Teme il rumore che toglie il contorno netto ad ogni esperienza della realtà.

  19. LA SPIRITALITA’ DELLA STRADA • La strada insegna e comunica la speranza. Nella speranza c’è tutto il divenire dell’uomo: c’è il coraggio di credere e di amare, c’è lo slancio di ricominciare di fronte gli insuccessi, c’è l’umiltà di riconoscere i propri limiti e i propri sbagli. È il terreno dell’ottimismo.

  20. LA SPIRITALITA’ DELLA STRADA • Dalla speranza nasce la gioia, un contagioso modo di prendere la vita vedendone sempre i lati positivi e trovando sempre almeno una ragione per ringraziare. • La strada con le sue offerte e i suoi inviti, con il perenne dono della natura, eco di una grandezza superiore, ripete instancabilmente l’amore di Dio, la sua presenza paterna e il suo aiuto gratuito. • La strada è un luogo dove tutto può diventare un evento. • La strada ci permette di emanciparci dall’illusione della molteplicità delle cose, dalla fretta artificiale, dal finto stress e da tutte quelle cose che sembrano colmare i nostri vuoti, ma che in realtà scavano sempre più nel profondo nell’intimo aumentando il vuoto.

  21. LA SPIRITALITA’ DELLA STRADA • Gesù è la STRADA, la via. “Io sono la strada” (Gv 14,6) • È la strada dei discepoli di Emmaus: la strada della delusione, della solitudine amara, della rinuncia, ma che poi rivela al di la delle apparenze la presenza di Gesù accanto a chi cammina • Monte Tabor • Calvario

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