1 / 28

L’organizzazione

L’organizzazione. ORGANIZZAZIONE 1.

dong
Télécharger la présentation

L’organizzazione

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. L’organizzazione

  2. ORGANIZZAZIONE 1 • Un sistema di parti interdipendenti che interagiscono tra di loro in modo tale per cui modificazioni in una parte del sistema inducono modificazioni nelle altre parti e in ogni caso la risultante dell’azione è superiore alla somma delle singole parti (Zan, 1992)

  3. ORGANIZZAZIONE 2 • Un insieme di elementi tra di loro legati in un rapporto di interdipendenza dinamica e organizzati per il raggiungimento dello scopo (Vaccani R, 1991)

  4. ORGANIZZAZIONE 3 • La combinazione di uomini e mezzi disponibili in funzione del raggiungimento di un fine, attuata secondo uno schema preciso di rapporti ed interrelazioni tra vari elementi (Zerilli)

  5. ELEMENTI di ORGANIZZAZIONE • La presenza di uno scopo o obiettivo comune • un insieme di uomini e di mezzi (tecnici, finanziari..) • uno sforzo combinato • un sistema di rapporti e di relazioni (Zerilli)

  6. Le organizzazioni devono rispondere a mutamenti dell’ambiente esterno (economia, mercato, legislazione, politica, tecnologia ecc) o interno attraverso processi di adattamento o di cambiamento

  7. L’approccio sistemico applicato a realtà complesse agevola una visione d’insieme e ordinata dei fenomeni ed aiuta a percepire le connessioni esistenti tra i componenti del sistema e tra il sistema e il proprio contesto

  8. Sistemico Rapporti e le reciproche influenze che legano fra loro i diversi elementi MACROANALISI MACROSTRUTTURA Analitico Elementi che costituiscono un sistema l’approfondisce separatamente MICROANALISI MICROSTRUTTURA L’organizzazione si può studiare

  9. COME PROCESSO Attività progettuale ordinamento di azioni , decisioni, rapporti tra cose/persone in vista del raggiungimento di un fine (processo organizzativo) COME STATO (Prodotto del processo organizzativo) combinazione di risorse umane e materiali orientata ad un fine (organizzazione) ORGANIZZAZIONE

  10. SISTEMA ORGANIZZATIVO • Si configura come un insieme di elementi o fenomeni osservati negli aspetti che influenzano il comportamento organizzativo o che da esso derivano; di tali elementi o fenomeni hanno particolare rilievo le relazioni di connessione reciproca (Rigiadini, 1979)

  11. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Schema di rapporti, comunicazioni, processi decisionali e procedure atto a combinare funzioni, risorse umane e materiali in vista del conseguimento di obiettivi

  12. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Definisce: il sistema di lavoro (divisione del lavoro e coordinamento) la rete di comunicazione le funzioni e le responsabilità individuali e di gruppo Tutto ciò concorre a dare un’identità agli individui e all’organizzazione

  13. STRUTTURA ORGANIZZATIVA Tutte le organizzazioni si caratterizzano per la presenza di: STRUTTURA FORMALE STRUTTURA INFORMALE sono presenti anche nelle organizzazioni sanitarie (Aziende USL e Ospedaliere)

  14. Struttura Organizzativa INFORMALE Persone e relazioni sociali che non compaiono nell’organigramma L’autorità informale non è controllata attraverso la nomina o delega da parte dell’organizzazione ma nasce dal naturale rispetto del gruppo e per le conoscenze e le abilità di un collega

  15. Struttura Organizzativa INFORMALE • Controllo sociale sul comportamento INTERNO ESTERNO • Struttura informale CANALI PROPRI DI COMUNICAZIONE

  16. Struttura organizzativa formale DEFINITA DALLA DIREZIONE GERARCHICOORGANICO O DIVISIONALEO ADATTIVO M. Per M. a progetto matrice

  17. Modello GerarchicoDivisionale • Definire le linee di autorità e responsabilità (in forma scritta) • Presentare l’unità di comando • Ognuno deve sapere a chi deve fare riferimento e di chi è responsabile • Esistere una figura di coordinamento che può delegare parte delle sue responsabilità ai collaboratori • Presentare sistemi di controllo

  18. Modello GerarchicoDivisionale IL COORDINAMETO DEL LAVORO E’ PREDETERMINATO, PREVEDIBILE QUINDI STANDARDIZZABILE

  19. Modello GerarchicoDivisionale VANTAGGI Facilita l’amministrazione nel coordinamento di lavoro di più persone Definisce: La divisione di compiti e responsabilità I livelli di specializzazione e la qualificazione tecnica I ruoli e gli standard di comportamento Il livello di efficienza tecnica

  20. Modello GerarchicoDivisionale SVANTAGGI Livelli intermedi di autorità complicanole comunicazioni ed il procedere verso una soluzione Stile di leadership autoritario provocano: • l’enfasi dei diritti • il bisogno di controllo • l’attaccamento alla routine • resistenza al cambiamento Limita lo sviluppo di capacità manageriali Tende alla burocratizzazione

  21. Modello ORGANICOO ADATTIVO ModelloModello per progetto oa matrice Projet management

  22. MODELLO GESTIONE PER PROGETTO O PROJET MANAGEMENT (1) • Colui coinvolto nel progetto fa parte di due strutture • Lavoro per progetto • Prevede figura PROJET MANAGER • Orientata al SINGOLO progetto • Richiede Competenze diversificate

  23. MODELLO GESTIONE PER PROGETTO O PROJET MANAGEMENT (2) • Organi TEMPORANEI • PROJET MANAGER o CAPO PROGETTO ha autorità gerarchica limitata al tempo di vita del progetto sui componenti del team • Duplice gerarchia: capo progetto (vincolato nel tempo) e direzione funzionale (line e staff)

  24. MODELLO GESTIONE PER PROGETTO O PROJET MANAGEMENT VANTAGGI • Visualizza i progetti, focalizza i risultati • Assicura un buon controllo sul progetto • Possibilità di esprimere al meglio le competenze specialistiche

  25. MODELLO GESTIONE PER PROGETTO O PROJET MANAGEMENT SVANTAGGI • Difficoltà nel reperire le risorse necessarie • Difficoltà di scioglimento del team

  26. MODELLO GESTIONE A MATRICE Si utilizza quando il prodotto e il processo sono poco stabili e poco conosciuti • L’intera organizzazione funziona per progetti e vi afferiscono varie professionalità • Sono presenti due linee di autorità

  27. MODELLO GESTIONE A MATRICE VANTAGGI • Flessibilità ai cambiamenti • Aumento di partecipazione alle decisioni • Maggiore autonomia per i gruppi di lavoro

  28. MODELLO GESTIONE A MATRICE SVANTAGGI • Presenza di conflitti a causa della doppia direzione e difficile collaborazione tra i capi • Limitata autorità formale del capo del progetto

More Related