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I Bisogni Educativi Speciali

I Bisogni Educativi Speciali. Indicazioni operative per una scuola inclusiva di Michela Lupia. Le novità normative in materia di BES.

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I Bisogni Educativi Speciali

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Presentation Transcript


  1. I Bisogni Educativi Speciali Indicazioni operative per una scuola inclusiva di Michela Lupia

  2. Le novità normative in materia di BES • Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012: “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” • CM n. 8, 6 marzo 2013: indicazioni operative per le istituzioni scolastiche

  3. I BES nella Direttiva Ministeriale “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” • Area dello svantaggio scolastico: • Disabilità (L. 104/92) • Disturbi Evolutivi Specifici • Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale

  4. I Disturbi Specifici dell’età evolutiva • Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Legge 170/2010) • Disturbi Specifici del Linguaggio • Disturbi Specifici delle aree non verbali (disturbo della coordinazione motoria, disprassie…) • A.D.H.D. (Attention Deficit HyperativityDisorder) • Funzionamento cognitivo limite (Q. I. da 70 ad 85)

  5. Area dello Svantaggio sociale e culturale • Svantaggio socio-economico • Svantaggio linguistico-culturale: alunni non italofoni di recente immigrazione

  6. Adozione di strategie di intervento per i BES • “Redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o riferito a tutti gli alunni della classe con BES ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti e che abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate”; • Estensione a tutti i BES delle misure previste dalla legge 170/2010 (strumenti compensativi e misure dispensative DSA)

  7. Indicazioni operative della C. M. 6 marzo 2013: il ruolo del Consiglio di Classe • Il Consiglio di Classe adotta il PDP in base a: • “Analisi della documentazione clinica presentata dalle famiglie” • “Considerazioni di carattere psico-pedagogico e didattico”

  8. Le novità per l’individuazione dei BES da parte del CdC: la certificazione • “Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi il CdC motiverà, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni didattiche e pedagogiche” • Per superare le difficoltà relative ai tempi di rilascio delle certificazioni DSA da parte delle strutture pubbliche, sarà possibile adottare le misure previste dalla L 170/2010 preventivamente in presenza di una diagnosi rilasciata da struttura privata • Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 marzo

  9. Area dello svantaggio socio-economico linguistico e culturale (C.M.) • “Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali) ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”

  10. Indicazioni operative per le singole scuole • Costituzione di un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione: GLHI esteso alle problematiche di tutti i BES e integrato dalle risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (insegnanti di sostegno, funzioni strumentali, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori, esperti esterni…)

  11. Funzioni del GLI • Rilevazione dei BES • Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi • Supporto ai colleghi su strategie/metodologie di gestione delle classi • Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola • Coordinamento dei singoli GLH • Elaborazione di un proposta di Piano Annuale per l’Inclusività

  12. Il Piano Annuale per l’Inclusività • Il GLI elabora il Piano entro la fine dell’anno scolastico evidenziando criticità e punti di forza delle pratiche di inclusione e formulando un’ipotesi globale di utilizzo delle risorse per l’anno successivo • Il Piano viene discusso e approvato nel Collegio dei Docenti • Il Piano viene inviato agli UUSSRR e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse e per la richiesta di organico di sostegno • Nel mese di settembre, sulla base delle effettive risorse assegnate, il GLI provvede ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il DS procede all’assegnazione delle risorse • L’impegno programmatico della scuola in materia di inclusione deve confluire nel POF

  13. La nostra scuola ha fatto • Costituzione di un GLI: funzioni strumentali, insegnanti di sostegno e curricolari… • Elaborazione del PAI: primo monitoraggio quantitativo dei BES e delle risorse per l’inclusione • Elaborazione di strumenti per la rilevazione dei BES (schede di monitoraggio, test di italiano L2)

  14. La nostra scuola deve fare • Formazione/aggiornamento dei docenti su problematiche relative ai BES • Laboratori di elaborazione di materiali/strumenti utili alla didattica inclusiva • Elaborazione del Piano di Gestione delle Diversità (S.Rossore, D.G.R. 530/2008)

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