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"Insegnante curricolare/insegnante di sostegno: riflessioni sull’esperienza e problemi aperti".

"Insegnante curricolare/insegnante di sostegno: riflessioni sull’esperienza e problemi aperti". V. Benigno benigno@itd.cnr.it. la Costituzione dimenticata. Art. 3

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"Insegnante curricolare/insegnante di sostegno: riflessioni sull’esperienza e problemi aperti".

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Presentation Transcript


  1. "Insegnante curricolare/insegnante di sostegno: riflessioni sull’esperienza e problemi aperti". V. Benigno benigno@itd.cnr.it

  2. la Costituzione dimenticata Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

  3. Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità13 Dicembre 2006 Il DOCUMENTO ENFATIZA I SEGUENTI PASSAGGI: • da una visione passiva e laterale del soggetto disabile, a una concezione di disabile come soggetto attivo, titolare di diritti umani; • da destinatario di politiche assistenziali a politiche inclusive; • da soggetti in balia di decisioni prese da altri, circa le loro condizioni a soggetti consapevoli, in grado di operare scelte. • Emerge una nuova consapevolezza della disabilità come condizione che ogni essere umano potrebbe vivere nel corso della sua storia di vita.

  4. Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità13 Dicembre 2006 • L’articolo 24 dedicato esclusivamente all’educazione sottolinea il diritto per un percorso personalizzato per tutti bambini con disabilità evitando l’esclusione dall’istruzione a causa della disabilità e garantendo loro il sostegno necessario ed adeguato in modo tale da ottimizzare il percorso scolastico e la socializzazione.

  5. Nuova Visione della Disabilità Modello bio-psico-sociale della disabilità definita secondo l’ OMS come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo (OMS, 2001). Tale modello è il principio ispiratore dell’ICF L’ICF vuole fornire un’ampia analisi dello stato di salute degli individui ponendo la correlazione fra salute e ambiente, arrivando alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole.

  6. Nuova visione della Disabilità Aree che sono in stretta relazione con la valutazione delle risorse degli studenti Aree che sono in stretta relazione con il contesto • La classificazione dell’ICF raccoglie una serie dettagliata e molto esaustiva di informazioni sulla PERSONA, sul suo AMBIENTE e sulle modalità di PARTECIPAZIONE della persona all’interno dell’ambiente stesso, consentendo di descriverne lo stato di salute non in base alla patologia, ma in base alle funzioni che la persona riesce a sviluppare nel suo ambiente

  7. Nel contesto Normativo Italiano • Legge n. 517 del 1977 che diede l’avvio all’integrazione scolastica, gli alunni disabili si trovano inseriti all’interno del contesto scolastico….

  8. Linee guida per l’integrazione scolastica per gli alunni con Disabilità 2009http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/prot4274_09 • Per non disattendere mai gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con quelli previsti per l’intera classe……….è l'intera comunità scolastica che deve essere coinvolta nel processo in questione e non solo una figura professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione. Il limite maggiore di tale impostazione risiede nel fatto che nelle ore in cui non è presente il docente per le attività di sostegno esiste il concreto rischio che per l'alunno con disabilità non vi sia la necessaria tutela in ordine al diritto allo studio. La logica deve essere invece sistemica, ovvero quella secondo cui il docente in questione è “assegnato alla classe per le attività di sostegno”.

  9. Direttiva sui BESDir. 27 Dicembre 2012 «…….. ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione , e ciò anche mediante un approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curriculari, finalizzata ad una più stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante…»

  10. Transizioni

  11. ???????? CAMBIAMENTI PARADIGMATICI Dove stanno le CRITICAITA’???

  12. L’inclusione è un principio, un approccio educativo basato sui diritti, sostenuto da una serie di valori fondamentali: UGUAGLIANZA, PARTECIPAZIONE, SVILUPPO E SOSTEGNO DELLE COMUNITA’ E RISPETTO DELLA DIVERSITA’.

  13. Il profilo europeo del docente inclusivo 1http://www.european-agency.org/sites/default/files/te4i-profile-of-inclusive-teachers_Profile-of-Inclusive-Teachers-IT.pdf Gli obiettivi indicati dal Profilo sono: 1 - Identificare un quadro di valori 2 - Evidenziare i valori fondamentali 3 - Individuare gli elementi che consentono l’introduzione dei valori e delle aree di competenza in tutti i programmi di formazione iniziale e di abilitazione all’insegnamento; 4 - Rafforzare la tesi proposta dal progetto, ovvero che l’inclusione è responsabilità di tutti i docenti

  14. 4 valori fondamentali 1. Valorizzare la diversità dell’alunno Le aree di competenza riportano a: - Opinioni personali sull’integrazione scolastica e sull’inclusione; - Opinioni personali sulla differenza che esiste nel gruppo-classe. 2. Sostenere gli alunni – coltivare alte aspettative sul successo scolastico degli alunni. Le aree di competenza riportano a: - Promuovere l’apprendimento disciplinare, pratico, sociale ed emotivo; - Adottare approcci didattici efficaci per classi eterogenee.

  15. 4 valori fondamentali 3. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono essenziali a tutti i docenti. Le aree di competenza riportano a: - Saper lavorare con i genitori e le famiglie; - Saper lavorare con più professionisti dell’educazione. 4. Sviluppo e aggiornamento professionale. Le aree di competenza riportano a: - Il docente come professionista capace di riflettere sul proprio ruolo ed il proprio operato; - Il percorso formativo iniziale è la base dello sviluppo professionale continuo.

  16. Le scuole possono fare micro-politiche dell’equità La formulazione del POF: i valori inclusivi sono solo enunciati ? O sono associati ad azioni verificabili ? Come si colloca il GLI (gruppo di lavoro per l’inclusività) rispetto alla formulazione del POF, alla progettazione curricolare, alla verifica delle azioni dichiarate ? La costruzione dell’immagine: come “si presenta” la scuola ? Luogo socialmente plurale e interculturale o come ambiente di conferma e chiusura nelle proprie appartenenze ? La formazione delle classi: quale è il livello di eterogeneità reale ? quanto è condizionata da fattori “nascosti” e dalle preferenze esplicite ? I climi di classe e d’istituto: Esistono UdA dedicate alla costruzione di competenze sociali (di cittadinanza) ? Ciò avviene a livello individuale, di consiglio di classe, di scuola, di istituto ? I contesti di apprendimento: nel curricolo esplicito sono adeguatamente bilanciate situazioni di apprendimento adatte alla pluralità di intelligenze e di stili di apprendimento ? C’è un monitoraggio/controllo della eterogeneità del curricolo ? Il sistema di valutazione: quale è il rapporto tra differenziazione dei percorsi e valutazione ? Esistono accordi trasparenti e condivisi ?

  17. Le azioni cicliche e routinarie non bastano… “Educare significa essere implicati in un agire ad alto tasso di problematicità, un agire in situazioni per cui non è disponibile una risposta predisposta; la soluzione va trovata con un processo di pensiero contestuale e quindi ogni volta unico, incerto, difficile da incorniciare e interpretare, implicante spesso conflitti di valore tra i soggetti coinvolti. L’esperienza educativa eccede sempre la teoria” (Luigina Mortari 2004)

  18. I guadagni della cooperazione • Si incrementa la riflessività sulle pratiche quindi l’apprendimento • Si facilita la socializzazione organizzativa dei “novizi” • Si diffonde una decisionalità “situata” e quindi accurata • Si alimenta l’innovazione endogena e si migliora la “traduzione” dell’innovazione esogena • Si supporta la valutazione interna dei processi professionali

  19. Accessibilità del software didatticoProgetto Aessedi • Il ruolo dell’ITD • Azione 3: • Sensibilizzare e informare le scuole sui problemi legati all'accessibilità del software didattico e gestionale utilizzato nelle varie attività scolastiche. • Attivare un servizio informativo sull'accessibilità degli strumenti informatici di uso didattico attraverso consulenze specifiche on-line e valutazione del software in commercio. • Promuovere esperienze innovative sulla produzione, da parte delle scuole, di documenti e unità didattiche multimediali accessibili a tutti.

  20. Progetto Aessedi • Il progetto ha previsto la realizzazione di esperienze pilota volte all’ideazione, la realizzazione e la sperimentazione in classe di percorsi di apprendimento basati sull’uso di tecnologie multimediali; tali percorsi sono stati realizzati in una logica di “inclusione” del disabile. • I percorsi didattici hanno riguardato una intera classe al cui interno sono inseriti alunni disabili

  21. L’ambiente web-basedAEsseDIhttp://asd.itd.cnr.it/ • è stato pensato per ospitare percorsi didattici accessibili progettati e realizzati da docenti, di ogni ordine e grado, con il gruppo classe, in una logica di completa inclusione del disabile

  22. Riflessioni dei docenti • Relativamente all'uso delle TIC i valori aggiunti emergenti dalle riflessioni dei docenti possono essere così sintetizzate: • sono stati di supporto in quanto consentono un percorso alternativo alla didattica tradizionale; • hanno favorito l'autonomia; • hanno consentito l'organizzazione di attività didattiche in modo personalizzato differenziando i livelli di difficoltà per ciascun allievo; • hanno facilitato la creazione di percorsi creativi; • hanno aumentato la motivazione e stimolato l'apprendimento di concetti anche difficili; • hanno favorito la comunicazione e la collaborazione; • hanno facilitato il consolidamento di abilità cognitive; • hanno uniformato le prestazioni grazie all'uso contemporaneo di più canali comunicativi.

  23. Scala ITIS • http://sites.itd.cnr.it/scalaITIS/

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