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IL VIAGGIO

IL VIAGGIO. ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTEL DEL PIANO Classi 5^A/B SCUOLA PRIMARIA a.s.2007/2008. La terra che accoglie. CONDIVIDIAMO LE MEMORIE.

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IL VIAGGIO

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Presentation Transcript


  1. IL VIAGGIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTEL DEL PIANO Classi 5^A/B SCUOLA PRIMARIA a.s.2007/2008

  2. La terra che accoglie

  3. CONDIVIDIAMO LE MEMORIE

  4. Ciao sono Gabriel, sono un bambino rumeno e sono venuto in italia insieme alla mia famiglia, con un'auto grande. l'auto l'abbiamo presa a Focsani, una città molto vicina al mio paese. Quando sono arrivato non sapevo come fosse l'Italia, non sapevo nemmeno la lingua. Appena arrivato abitavo vicino Roma, a Campo di Carne. Tutti mi parlavano, ma io non sapevo che volevano dire e io rispondevo : " Non Capisco". Poi sono cresciutoe mi sono trasferito in Toscana e mi sono iscritto a scuola. Quando il mio babbo mi ha portato a scuola avevo paura perchè credevo che non si stesse bene, ma poi ho visto che si sta molto bene. Le maestre sono brave, i compagni non danno noia, ho fatto subito amicizia con loro, sono molto bravi. All'inizio la mia famiglia non era felice perchè mio padre non trovava il lavoroe nemmeno la casa e anche perchè mancavano tante cose. Poi il babbo ha trovato lavoro, ma la mamma no. Quando abbiamo trovato la casa i miei genitori sono stati molto contenti.

  5. Quando i miei genitori hanno detto che dovevamo andare in Italia ed è arrivata la macchina per partire, abbiamo pianto tutti, anche i miei amici. Ho lasciato i miei due cani e cinque gatti, la bici e il motorino in Albania. Quando sono entrato dentro all'aereo, il cuore mi batteva forte, ma quando sono sceso ed ho visto il mio babbo e i miei due cugini che mi aspettavano, mi sono tranquillizzato. Siamo entrati dentro alla macchina e siamo partiti per Castel del piano. Siamo entrati in casa, ho visto tutti i miei parenti riuniti per accoglierci. Sono andato subito a pagare l'affitto e l'acqua. La prima volta che sono andato a scuola non sapevo parlare e non capivo neanche una parola come chiedere il permesso per andare al bagno o stare dietro l'insegnante nella fila. Dopo sei mesi, per la prima volta, sono andato a giocare a calcio, a Piazza Garibaldi, da solo con i miei amici.

  6. Il mio nome è Yusuf e ho 12 anni. Il mio babbo tre giorni prima della partenza tornò dal lavoro, era molto diverso dagli altri giorni, perchè di solito rideva, ma quel pomeriggio non lo faceva e gli chiesi: " babbo, perchè oggi non ridi e non chiacchieri? " e lui rispose: " Perchè noi dobbiamo andare via dalla Turchia per tanto tempo". Nel bagaglio ho cominciato a mettere le cose importanti, per esempio le foto e altre cose che servono tutti i giorni. Noi siamo partiti con la nave e il viaggio è durato tre giorni e mezzo. La Turchia è troppo diversa dall'Italia perchè là parlavamo un'altra lingua e c'erano diverse persone e diversi paesi. a me mancano i miei amici della Turchia, perchè in Italia non si parla turco e spesso non riusciamo a spiegarci così a volte non andiamo d'accordo, poi mancano tutti i miei parenti. In Turchia c'erano tanti bambini dove abitavo io, la mia città si chiamava Istanbul. la mia casa era vicina ad una scuola e potevo andare a piedi perchè non era lontano nemmeno un chilometro. Qui ho imparato l'italiano e i bambini italiani giocano sempre con me e piano piano mi sono abituato anche se mi mancano sempre i miei parenti e i miei amici.

  7. Il decentramento

  8. Sono un bambino italiano che è dovuto immigrare in Romania … … sento le loro parole ma non so cosa vogliono dire,non posso neanche giocare perché non conosco il rumeno. Ho lasciato tutte le mie emozioni nel mio Paese. E’ come essere nato di nuovo e dover imparare tutto daccapo .

  9. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Moldavia ….affittiamo una piccola casa dove ci stiamo stretti, stretti,una casa migliore non ce l’hanno affidata,perché siamo “stranieri” e così ci dobbiamo arrangiare,anche se in Italia,la mia casa era molto bella e il riscaldamento funzionava …

  10. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Albania… …I ricordi che posso portare con me sono tutti racchiusi nel mio cuore

  11. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Moldavia… …chi incontrerò? …la scuola come sarà? …e le maestre? … e i compagni? …la casa? …il cibo? …e la lingua???

  12. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Turchia … i vicini di casa non giocano con me e sono sempre sola. Dopo un mese ho imparato delle paroline come “MERHABA” ,che vuol dire “CIAO” e “OYNUVOROM “,che vuol dire “GIOCO” ,così quando le pronuncio i miei compagni giocano con me.

  13. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Romania …Ricordo le parole della mia maestra:”Non dimenticare la tua lingua…

  14. Sono una bambina italiana che è dovuta immigrare in Moldavia Fino a poco tempo fa abitavo in Italia ma poi il mio babbo,per questioni di lavoro,ha deciso di immigrare in Moldavia. Durante il viaggio avevo una strana sensazione,non vedevo l’ora di arrivare ma allo stesso tempo volevo ritornare a casa.

  15. Sono un bambino italiano immigrato in Turchia … … io mi sono posto una domanda: “ma … mi guardano perché vengo da un altro Paese oppure perché vogliono essere miei amici?”

  16. APPRENDERE L’UNO DALL’ALTRO PER CRESCERE INSIEME

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