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Teoria e tecnica del giornalismo

Teoria e tecnica del giornalismo. Modulo B - Seconda parte - “Teorie delle comunicazioni di massa”. vecchio paradigma Studi su casi singoli (“campagne”) Dati ottenuti da interviste al pubblico Osservazione e misurazione dei cambiamenti di attitudini e opinioni. nuovo paradigma

gaetan
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Teoria e tecnica del giornalismo

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Presentation Transcript


  1. Teoria e tecnica del giornalismo Modulo B - Seconda parte - “Teorie delle comunicazioni di massa”

  2. vecchio paradigma Studi su casi singoli (“campagne”) Dati ottenuti da interviste al pubblico Osservazione e misurazione dei cambiamenti di attitudini e opinioni nuovo paradigma Copertura complessiva dell’intero sistema dei media Utilizzo di metodologie integrate e complesse Ricostruzione del processo con cui l’individuo modifica la propria rappresentazione della realtà sociale Differenze tra nuovo e vecchio paradigma

  3. Effetti Studi sugli effetti a breve termine Studi sugli effetti a lungo termine

  4. Effetti a lungo termine “Le comunicazioni non mediano direttamente il comportamento esplicito; piuttosto esse tendono a influenzare il modo con cui il destinatario organizza la propria immagine dell’ambiente” (Roberts, 1972)

  5. Tipi di effetti • effetti cognitivi: sui sistemi di conoscenze che l’individuo assume e struttura stabilmente non riguardano più le attitudini, i valori e i comportamenti del destinatario. • Diverso quadro temporale: effetti cumulativi, sedimentati nel tempo Non sono più effetti puntuali, legati all’esposizione al singolo messaggio

  6. Mutamento della prospettiva Il mutamento di prospettiva nella problematica degli effetti deriva: • dalla ciclicità, in base ai diversi periodi storici, della “potenza” degli effetti • La teoria degli “effetti limitati” era funzionale sia per i grandi apparati di comunicazione, sia all’immagine professionale dei giornalisti, poiché li “difendeva” da controlli e pressioni sociali eccessive

  7. Mutamento della prospettiva • dal recente orientamento più marcatamente sociologico della communication research, con l’influenza crescente della sociologia della conoscenza (processi di costruzione della realtà) • Dal definitivo abbandono della teoria informazionale della comunicazione (stimolo – risposta)

  8. Problematica degli effetti dei media al centro della problematica degli effetti dei media si pone il rapporto tra: • L’azione costante dei media • L’insieme di conoscenze sulla realtà sociale

  9. Caratteristiche dei media • Cumulazione: la capacità dei media di creare e sostenere la rilevanza di un tema, è il risultato complessivo del modo in cui funziona la copertura informativa nel sistema di comunicazioni di massa

  10. Caratteristiche dei media • Consonanza: nei processi produttivi dell’informazione i tratti comuni e le somiglianze tendono ad essere più significative e numerose delle differenze

  11. Caratteristiche dei media • Onnipresenza: riguarda sia la diffusione quantitativa dei media sia il sapere pubblico (insieme di conoscenze, opinioni, atteggiamenti diffuso dalla comunicazione di massa)

  12. Conclusioni La nuova problematica sugli effetti analizza i modi con i quali i mezzi di comunicazione di massa, “stabiliscono le condizioni della nostra esperienza del mondo al di là delle sfere di interazioni nelle quali viviamo” (Fishman, 1980)

  13. Agenda setting “La gente tende a includere o escludere dalle proprie conoscenze ciò che i media includono o escludono dal proprio contenuto. Il pubblico tende ad assegnare a ciò che esso include un’ importanza che riflette da vicino l’enfasi attribuita dai mass media agli eventi, ai problemi, alle persone”. (Shaw, 1979)

  14. I media “I media forniscono qualcosa di più che non un certo numero di notizie. Essi forniscono anche le categorie in cui i destinatari possono facilmente collocarle in modo significativo” (Shaw, 1979)

  15. Informazioni C’è un divario tra la quantità diinformazioni, conoscenze, interpretazioni della realtà sociale: • apprese dai media • le esperienze di “prima mano”, personalmente e direttamente vissute dagli individui

  16. Dipendenza cognitiva La crescente dipendenza cognitiva dai media ha un impatto diretto sui destinatari su due livelli: • “l’ordine del giorno” dei temi, argomenti, problemi presenti nell’agenda dei media. • La gerarchia di importanza e di priorità con cui tali elementi sono disposti “nell’ ordine del giorno”

  17. Differente potere d’agenda dei diversi media Da una ricerca di McClure e Petterson sulla campagna presidenziale americana del 1972 si evidenzia che: • informazionetelevisivaeffetti minori sul pubblico • informazione stampata effetti maggiori sul pubblico

  18. Notizie televisive Brevi Veloci Eterogenee Frammentarie Hanno quindi un limitato effetto di agenda Informazione stampata Fornisce ai lettori un’indicazione forte,costante, visibile di salienza Differente potere d’influenza dei media

  19. Conclusioni sull’effetto di agenda - setting • I vari media hanno una capacità differenziata di stabilire l’ordine del giorno degli argomenti pubblicamente rilevanti • La televisione sembra essere meno influente dell’informazione stampata

  20. Conclusioni sull’effetto di agenda - setting • Controversie, competizioni, “folklore politico” spostano in secondo piano l’informazione più significativa e importante • L’omissione, la non copertura di certi temi è un tipo di agenda – setting che funziona per tutti i media

  21. Conclusioni sull’effetto di agenda - setting • Anche la televisione in determinate condizioni può ottenere l’effetto di agenda setting, in quanto determina una particolare salienza in circostanze quali: • l’interruzione della programmazione ordinaria per informare su eventi “straordinari” • l’uso di una presentazione visiva efficace e coinvolgente su eventi notiziati • la copertura dal vivo, in diretta di un evento

  22. Effetti cognitivi e predisposizioni • I media sono efficaci nel costruire l’immagine della realtà che il soggetto viene strutturando. • Tale immagine è: • una metafora che rappresenta tutta l’informazione sul mondo che ogni individuo ha trattato, organizzato e stivato • uno standard rispetto al quale l’informazione nuova viene confrontata per darle il suo significato

  23. Effetti cognitivi e predisposizioni Persuasione temperata della persistenza: Le attitudini dei destinatari sembrano agire nel senso di integrarel’agenda soggettiva con quella proposta dai media

  24. La centralità delle notizie Fattore di mediazione dell’agenda • Minore è l’esperienza diretta che gli individui hanno di una determinata area tematica,maggiore sarà la loro dipendenza dai media per avere le informazioni e i quadri interpretativi relativi a quell’ area. • La diretta, immediata e personale esperienza riduce l’influenza cognitiva dei media

  25. Livelli di conoscenza Benton – Frazier hanno analizzato che genere di nozioni viene appreso e a quali livelli esse si collocano Si evidenziano tre livelli di conoscenza: • il primo livello: è il più superficiale ed include il “titolo” dell’area tematica (ad es. economia, politica, ecc.) • Il secondo: individua conoscenze più articolate (ad es. i diversi aspetti di un problema, le sue cause, le soluzioni proposte) • Il terzo: Informazioni ancora più specifiche (ad es. argomentazioni favorevoli o contrarie alle soluzioni avanzate, i gruppi sostenitori, ecc.)

  26. La tematizzazione Con questo termine si intende la trasformazione e la trattazione di un certo numero di eventi e fatti distinti, in un unico ambito di rilevanza, che viene appunto tematizzato.

  27. Differenza tra stampa e tv • L’informazione stampata si organizza intorno alla memoria degli avvenimenti • Amplia la notizia, contestualizzandola e approfondendola • Produce un’ informazione tematizzata • L’informazione televisiva è più centrata sull’attualità

  28. Processo di tematizzazione • Non tutti gli eventi sono suscettibili di tematizzazione • Possono essere tematizzati solo quelli con rilevanza politico – sociale, è fondamentale la natura pubblica del tema, la sua rilevanza sociale.

  29. Comparazione di agende • Agenda dei media: contenuto dei mezzi di comunicazione • Agenda del pubblico: conoscenze possedute dai destinatari

  30. La memorizzazione dell’informazione • La memorizzazione si concentra più sull’informazione già acquisita che non su quella nuova. (La familiarità con l’argomento accresce la facilità di memorizzazione) • Tra l’informazione nuova, sembra privilegiata quella cronologicamente più recente.

  31. Modelli esplicativi MacKuen e Coombs illustrano l’impatto dell’informazione nuova, acquisita tramite i media • Modello dell’attenzione • Modello dell’inquadramento cognitivo

  32. Modello dell’attenzione La ricettività del destinatario all’informazione nuova, varia proporzionalmente: • all’attenzione per l’informazione presentata • alla sua capacità cognitivadi trattarla adeguatamente, comprenderla, inserirla negli schemi di conoscenza acquisita.

  33. Modello dell’inquadramento I soggetti più attenti, interessati, con maggior competenza cognitiva sono i meno ricettivi all’influenza, in quanto dotati di un sistema di conoscenze già ben articolato e radicato.

  34. Il parametro temporale La ricerca, sull’ottimale arco temporale per verificare l’esistenza o meno degli effetti, distingue cinque diversi parametri temporali: • Il frame temporale: intero periodo di rilevazione dei dati delle due agende (pubblico e media)

  35. Il parametro temporale • L’intervallo temporale (time – lag): Il periodo che trascorre tra la rilevazione della variabile indipendente (copertura informativa dei media) e quella dipendente (l’agenda del pubblico) • Durata di rilevazione dell’agenda dei media: periodo complessivo di copertura informativa durante il quale si raccoglie l’agenda (analisi del contenuto)

  36. Il parametro temporale • Durata di rilevazione dell’agenda del pubblico: periodo durante il quale è rilevata la conoscenza che il pubblico ha degli argomenti più significativi • Durata dell’effetto ottimale: periodo entro il quale si determina la massima associazione tra l’enfatizzazione dei temi da parte dei media e il loro rilievo nelle conoscenze del pubblico

  37. Tipi di agenda del pubblico McLeod – Becker – Byrnes distinguono tre tipi diversi di salienza: • Agenda intrapersonale(o salienza individuale): i temi che l’individuo ritiene essere più importanti • Agenda interpersonale(salienza comunitaria): i temi dei quali e sui quali l’individuo parla e discute con gli altri • Agenda relativa alla percezione che un individuo ha dell’opinione pubblica (salienza percepita)

  38. Modello dell’effetto di agenda L’influenza cognitiva può essere elaborata nelle seguenti forme: • Modello della consapevolezza: presenza o assenza di un tema nell’agenda del pubblico • Modello della salienza: riguarda la presenza di alcuni temi • Modello delle priorità: gerarchia in un insieme più completo di temi

  39. Processo di costruzione di agenda E’ un processo collettivo con un certo grado di reciprocità suddiviso in quattro fasi: • Focalizzazione: i media enfatizzano un evento, un’azione, un gruppo, una personalità, così che passa in primo piano. Diversi temi richiedono diverse qualità e quantità di copertura per attirare l’attenzione

  40. Processo di costruzione di agenda • Framing: l’ oggetto focalizzato dai media deve essere inquadrato, “imposizione” di un quadro interpretativo • Nella terza fasesi crea un legametra l’oggetto o evento ed il sistema simbolico. I media legano eventi discontinui in una vicenda costante • Ultima fase: il tema acquista peso se può personificarsi negli individui, che si fanno “portavoce”

  41. Studi sugli emittenti Due approcci: • Sociologia delle professioni: studia gli emittenti dal punto di vista delle loro caratteristiche sociologiche, culturali. • Studi che analizzano: • la logica dei processi con cui è prodotta la comunicazione di massa • il tipo di organizzazione del lavoro entro cui avviene la costruzione dei messaggi

  42. I gatekeepers (selezionatore) • Individuo o gruppo che ha il potere di decidere se lasciare passare o bloccare l’informazione • Le decisioni del gatekeeper vengono realizzate in rapporto a un insieme di valori sia professionali, sia organizzativi, quali l’efficienza, la produzione di notizie, la velocità.

  43. Il newsmaking Gli apparati di informazione devono soddisfare tre compiti: • Devono rendere possibile il riconoscere un accadimento come evento notiziabile • Devono elaborare modi di riportare gli eventi • Devono organizzare il lavoro temporalmente e spazialmente

  44. Produzione dell’informazione È influenzata: • Cultura professionale dei giornalisti • Restrizioni legate all’organizzazione del lavoro, sulle quali si costruiscono convenzioni professionali

  45. Notiziabilità di un evento Notiziabilità: • complesso di requisiti che si richiedono agli eventi per acquistare l’esistenza pubblica di notizie • Insieme di criteri, operazioni, strumenti con cui gli apparati di informazione affrontano il compito di scegliere quotidianamente, da un numero imprevedibile e indefinito di accadimenti, una quantità finita e tendenzialmente stabile di notizie

  46. La notizia “La notizia è il prodotto di un processo organizzato che implica una prospettiva pratica sugli eventi, finalizzata a rassembrarli, a dare valutazioni semplici e dirette sui loro rapporti, e a fare ciò in maniera capace di intrattenere gli spettatori” (Altheide, 1976)

  47. Valori - notizia I valori notizia sono una componente della notiziabilità e sono usati in due modi: • Sono criteri per selezionare dal materiale disponibile alla redazione gli elementi degni di essere inclusi nel prodotto finale • Funzionano come linee-guida per la presentazione del materiale

  48. Valori - notizia I valori notizia sono delle regole pratiche comprendenti un corpus di conoscenze professionali che implicitamente, e spesso esplicitamente, spiegano e guidano le procedure lavorative redazionali

  49. Valori-notizia I valori – notizia derivano da: • Criteri sostantivi: il contenuto delle notizie (evento da trasformare in notizia) • Criteri relativi al prodotto informativo e alla disponibilità del materiale (processi di produzione e realizzazione) • Criteri relativi al mezzo • Criteri relativi al pubblico (immagine che i giornalisti hanno dei destinatari) • Criteri relativi alla concorrenza (rapporti tra i vari media)

  50. Criteri sostantivi I criteri sostantivi si articolano in due fattori: L’importanza L’interesse delle notizie delle notizie

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