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I titoli sociali: scelta strategica per un nuovo approccio ai bisogni della persona

BUONI E VOUCHER SOCIALI IN LOMBARDIA. I titoli sociali: scelta strategica per un nuovo approccio ai bisogni della persona. Dott.ssa Cristina Colombo. Il punto di partenza: l’art. 17 della legge 328/2000 “Titoli per l’acquisto di servizi sociali”.

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I titoli sociali: scelta strategica per un nuovo approccio ai bisogni della persona

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Presentation Transcript


  1. BUONI E VOUCHER SOCIALI IN LOMBARDIA I titoli sociali: scelta strategica per un nuovo approccio ai bisogni della persona Dott.ssa Cristina Colombo

  2. Il punto di partenza: l’art. 17 della legge 328/2000“Titoli per l’acquisto di servizi sociali” • Modello di finanziamento dei servizi alla persona studiato dai Nuovi economisti americani a partire dagli anni ’60 • Attribuzione all’utenza della facoltà di scegliere l’operatore pubblico o privato, purché in possesso dei requisiti minimi previsti dal legislatore – in questo caso regionale - da cui ricevere il servizio, utilizzando un “titolo” rilasciato dall’amministrazione e corrispondente in tutto o in parte al valore economico del servizio ricevuto.

  3. L’applicazione in Regione Lombardia Voucher sociali Buoni Sociali • Distinzione, all’interno dei “titoli” fra: Erogazione di un corrispettivo in denaro PRESTAZIONI NON PROFESSIONALI Non “Integrazione al reddito” ma finalizzazione all’interno di un progetto di assistenza Erogazione di TITOLO D’ACQUISTO per PRESTAZIONI PROFESSIONALI ….veicolando attraverso i provvedimenti attuativi della 328/00 l’introduzione in un sistema consolidato e ricco di servizi di nuovi sistemi di risposta compatibili con…

  4. …Il nuovo sistema di welfare lombardo preesistente nuovo leggero devoluto sussidiario sostenibile pesantestrutturatoevoluto potenziamento di funzioni di accompagnamento e orientamento al cittadino, in condizioni di particolare complessità di bisogno possibilità per il cittadino di costruire autonomamente risposte ai bisogni PASSAGGIO DAL WELFARE STATE AL WELFARE COMMUNITY che trova piena espressione nello strumento dei Piani di Zona

  5. Le logiche sottese alla scelta • Riconoscere come un valore primario la libertà di scelta del cittadino • Riconoscere la centralità dellafamiglia • Conciliare libertà ed eguaglianza: i cittadini con meno possibilità economiche hanno generalmente meno possibilità di scelta • Incentivare la competitività, la concorrenzialità fra gli operatori quale leva per migliorare la qualità complessiva del sistema e garantire una più elevata efficacia • Integrare la rete dei servizi esistenti al fine di migliorare la capacità di risposta del sistema • Estendere la copertura dei bisogni dal punto di vista quantitativo e delle tipologie dei bisogni • Garantire maggiore flessibilitàdell’offerta dal punto di vista temporale e delle prestazioni • Sostenere il principio di sussidiarietà • Promuovere la gestione associata, intesa non solo e non tanto come unico punto d’accesso, ma come condivisione all’interno di uno stesso territorio, di requisiti di accesso, criteri di valutazione, impianto metodologico, meccanismi di erogazione delle risorse per i titoli sociali.

  6. Storia di un percorso…… • 1° triennio: partenza caratterizzata dalla volontà di avviare un processo innovativo • 2° triennio: a fronte di un processo ormai avviato, estensione e consolidamento sistema di voucherizzazione in ogni distretto entro il 2008 70% delle risorse assegnate da FNPS per l’erogazione di titoli e 30% nella configurazione rete minima” di cui all’art. 22 comma 4) Finalizzazione agli interventi a sostegno della domiciliarietà Da “Quante risorse destinare” A “ Per fare cosa”

  7. La diffusione dei titoli sociali al 2006 Fonte: monitoraggio PdZ 2006 – dati provvisori in fase di controllo e validazione

  8. Uno sguardo alla diffusione territoriale dei voucher sociali – situazione al 2006 Già dai primi mesi del 2007 risultano avviate procedure per l attivazione dei voucher anche in altri territori

  9. Buoni e voucher a confronto Pur tenendo conto che il 2006 è stato un anno “particolare”, caratterizzato dal “tenere insieme” momenti di programmazione forte (inizio nuova triennalità) e attività gestionali, si assiste ad un orientamento verso lo strumento del voucher confermato anche da recenti incontri con gli UdP; orientamento sintomo di un nuovo approccio che rappresenta più di un mero adempimento agli obiettivi regionali

  10. Gli elementi in giocoForza e debolezza: lati diversi di una stessa medaglia 1 • Titoli sociali non come intervento a sé, ma come strumento all’interno della rete dei servizi • Non si fonda necessariamente sull’ O-O (o voucher o servizio tradizionale) • Non è esternalizzazione ad ogni costo • E’ un modo “altro” per rispondere ai bisogni della persona e della famiglia che per essere efficace richiede pari professionalità e attenzionedell’erogazione dei servizi in forma tradizionale • Libertà di scelta: • Opportunità o criticità? Le perplessità degli operatori • Implica poter applicare l’approccio del “lavorare con” e non del “lavorare per” • Richiede capacità di distinguere fra diversi bisogni e diverse risorse personali e familiari • Implica un approccio attento ai risultati (output) e agli effetti (outcome) su due sistemi: • Persona • Soggetti erogatori

  11. Gli elementi in giocoForza e debolezza: lati diversi di una stessa medaglia 2 • Il sistema degli erogatori: dall’appalto al libero accesso del cittadino passando dall’accreditamento • Costruzione di un sistema di regole condivise a livello distrettuale • Necessità dell’ “esserci” del Terzo Settore non solo come erogatore ma anche nelle fasi di definizione delle regole, con chiarezza di ruolo • Consapevolezza di ciò che implica un nuovo modo di intervento rispetto a: • Relazione con il soggetto pubblico • Relazione con la persona e la famiglia • Capacità e disponibilità di professionalità • Sostenibilità dei costi

  12. Il sistema della realizzazione dei titoli sociali al di là dei numeri • Problema non solo dei numeri ma dell’appropriatezza e del senso degli interventi: • l’obiettivo di fine triennio che prevede l’attivazione dei voucher in tutti i territori si potrà ritenere raggiunto se saranno stati attivati strumenti coerenti con la finalità del titolo: fruizione di prestazioni professionali all’interno di un piano d’intervento • In alcune realtà si sta ancora aspettando la scadenza degli appalti per l’attivazione del servizio domiciliare, in una visione che considera il voucher esclusivamente sostitutivo e non anche integrativo dell’assistenza domiciliare • Problema delle agenzie accreditate: in alcuni territori presenza ridotta a 1-2 soggetti • Lentezza del processo che in alcune realtà sconta anche il pre-giudizio rispetto alla capacità di scelta del cittadino

  13. I titoli sociali verso dove: i nuovi scenari 1 • Circolare 31/2006 (indirizzi per la sperimentazione di titoli sociali finalizzati al sostegno della famiglia ed in via principale delle famiglie numerose): • Anticipatoria di un nuovo modo di intendere lo strumento dei titoli: Da voucherizzazione degli interventi a sostegno della domiciliarietà A Estensione all’intera gamma dei servizi sociali a supporto della famiglia e dei suoi membri nei diversi cicli di vita

  14. I titoli sociali verso dove: i nuovi scenari 2 • Le politiche di Regione Lombardia a sostegno della famiglia (dgr n. 4697 del 9 maggio 2007) • Al centro la famiglia quale interlocutore e obiettivo privilegiato delle azioni regionali • Riconoscimento della famiglia non soltanto come soggetto in condizione di bisogno, ma come soggetto da sostenere in quanto “bene pubblico”: • Famiglia non solo come fragilità, ma anche come risorsa (PSSR 2007-2009) • Accento sulla responsabilità generativa della famiglia(mettere al mondo figli, adottarne, prendersi cura dei genitori anziani) • Costruzione di un patto per la famiglia attraverso il concorso di tutti i soggetti coinvolti • Le modalità di utilizzo delle risorse da FNPS anno 2006 riservate a livello regionale per l’attuazione delle politiche a sostegno della famiglia (dgr n. 4994 del 26 giugno 2007) • € 2.000.000,00 per l’attuazione di voucher di conciliazione • € 5.500.000,00 per l’attuazione di misure a sostegno delle politiche per la casa

  15. Dai principi all’operatività attraverso i titoli sociali • Mettere l’accento sulla “responsabilità generativa della famiglia” significa mettere in condizioni la famiglia di sostenere concretamente questa responsabilità, attraverso: • la messa in rete dei servizi esistenti • Il coordinamento dei diversi strumenti a disposizione sia a livello regionale, sia a livello nazionale • Promuovere l’introduzione di strumenti finalizzati alla conciliazione tra lavoro e compiti di cura • Sostenere i costi connessi alla scelta della permanenza a domicilio di soggetti “fragili” e consentire un’assistenza sicura (badanti)

  16. I buoni sociali per l’assistenza familiare • A partire dalle esperienze già presenti in molti distretti: • Sviluppare la possibilità di finalizzare i buoni sociali per sostenere i costi della regolarizzazione dei rapporti di lavoro degli assistenti familiari • Sviluppare ipotesi di sostegno a interventi finalizzati a qualificare il lavoro privato di cura mantenendo ferma la differenza rispetto alle prestazioni rese da personale professionale • Confronti con le realtà più avanzate per identificare strategie e azioni sostenibili con indirizzi regionali • Attenzione alle evoluzioni a livello nazionale per creare sistemi “addizionali” ed integrativi

  17. I Voucher per la conciliazione • Proposta che si fonda su: • Riconoscimento alla famiglia dello status di “investimento pubblico” • Introduzione di strumenti di conciliazione tra lavoro e tempo di cura • Garanzia della libertà di scelta tra il lavoro e la cura dei figli, lasciano alle famiglie stesse la decisione su quale sia il bene per loro ed attuando al contempo una concreta politica di pari opportunità Attivazione di tavoli di concertazione con ANCI, Associazioni maggiormente rappresentative delle famiglie lombarde e Sindacati finalizzati al confronto sugli interventi da attivare Ipotesi di sviluppare voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting, nidi, micro-nidi, spazi gioco e “buoni” per congedi parentali in caso di abbandono parziale o totale dell’attività lavorativa da parte della madre.

  18. La sfida • Considerare la famiglia non solo come soggetto esclusivamente portatore di fragilità e di disagio conclamato • Rilanciare, attraverso i titoli sociali, un’ ottica di promozione del benessere familiare e prevenzione strategia a lungo termine per agire sulla spirale dell’emergenza • Intraprendere, a tutti i livelli istituzionali (Regione, Comuni, ASL) e nel mondo del Terzo Settore, percorsi di cambiamento dei modelli programmatori, organizzativi e gestionali coerenti con i nuovi sistemi di risposta al cittadino

  19. Le questioni aperte Implementare il modello dei titoli sociali richiede ripartire da alcune questioni aperte • L’esperienza sinora attuata dei buoni sociali e dei voucher sociali quali impatti ha determinato? • I titoli sociali ed in particolare i voucher sociali hanno risposto alle esigenze per le quali sono nati? • La persona e la sua famiglia riescono ad esercitare davvero il principio della libera scelta o è un assunto difficile da applicare nel settore dei servizi sociali ? • Cosa frena in alcuni territori il Terzo settore a mettersi in gioco con l’accreditamento e la voucherizzazione?

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