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Università degli Studi di Foggia “La finanza al servizio del comparto agroalimentare”

Università degli Studi di Foggia “La finanza al servizio del comparto agroalimentare”. Il fair value nel bilancio delle imprese agricole: impatti dei principi contabili internazionali. Relatore: Dott.Corrado Aprico. Partner PwC. Foggia, 13 ottobre 2007. I FRS: La situazione italiana.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Foggia“La finanza al servizio del comparto agroalimentare” Il fair value nel bilancio delle imprese agricole: impatti dei principi contabili internazionali Relatore: Dott.Corrado Aprico Partner PwC Foggia, 13 ottobre 2007

  2. IFRS:La situazione italiana • D.Lgs 28 febbraio 2005, n° 38 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 11 marzo 2005) • IAS/IFRS obbligatori dal 2006 per il bilancio individuale di quotate e banche. • Facoltà per consolidato e bilancio individuale di gruppi non quotati dal 2005 • Facoltà a tutte le altre imprese a partire da una data futura (non ancora stabilita) • Divieto per chi sta nei limiti del bilancio abbreviato

  3. Opzioni per i gruppi non quotati • L’Italia, attraverso il D.Lgs. 38/2005, ha deciso, tra l’altro, di concedere la facoltà di utilizzare gli IAS/IFRS anche alle società non quotate. Questa facoltà è esercitabile dalle società non quotate in periodi differenti: • a partire dal 2005, se si tratta di società che fanno parte di gruppi italiani che pubblicano un consolidato IAS/IFRS in Italia(*) • a partire da una data futura (che sarà decisa da un apposito decreto ministeriale), per tutte le altre aziende(*) (*) escluse le società che possiedono i requisiti per la redazione del bilancio abbreviato

  4. In Italia: riepilogo

  5. Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA CRESCITA DEL GRUPPO Quotazione o investimento istituzionale nel capitale di rischio? • L’intenzione di andare su un mercato finanziario ai fini di beneficiare degli effetti leva per la propria crescita futura (quotazione), • L’apertura del capitale di un’impresa ad un socio istituzionale (fondo comune di investimento, private equity, venture capital) • Favorire progetti d’acquisizione d’imprese all’estero, • Il desiderio di vendere nel breve periodo la propria impresa ad un investitore internazionale, a una società italiana quotata,…

  6. Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA QUALITA’ DELLE INFORMAZIONI DEL BILANCIO • Presentare alcuni dati patrimoniali allineati al fair value • Informazioni trasparenti e qualificate • Opportunità di valorizzare meglio la propria società senza impatti fiscali • Redazione del bilancio riclassificato con informazioni attendibili e comparabili • Poter misurare l’impatto delle decisioni strategiche, di finanziamento e operative

  7. Perchè IAS/IFRS? MIGLIORARE LA VISIBILITA’ • Ottimizzare l’immagine aziendale • Migliorare il rating • Costruire rapporti con clienti internazionali • Comparabilità delle informazioni patrimoniali/economiche e finanziarie con le altre società presenti nel mio settore • Migliorare la visibilità internazionale, rassicurando i potenziali partner stranieri con dati redatti in un linguaggio comune

  8. Perchè IAS/IFRS? RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEGLI ISTITUTI BANCARI • Migliorare il merito creditizio (rating) • Anticipare gli effetti di Basilea 2 • Presentare alcune poste patrimoniali con valori simili a quelli attuali • Valutazione del merito creditizio per le banche • Migliori performances e rating: valori contabili delle poste patrimoniali ai loro valori effettivi • Valorizzare i dati finanziari

  9. Perchè IAS/IFRS? MONITORARE LE AREE CRITICHE • Introdurre modifiche ai sistemi gestionali che consentano di monitorare la previsione di flussi finanziari • Monitorare i rendimenti e le prospettive future in termini di cash flow per anticipare problematiche di impairment • Scorporare le attività materiali divise in componenti • Monitorare gli investimenti in nuove entità • Monitorare i benefici erogati ai dipendenti

  10. Perchè IAS/IFRS? RAGIONI LEGATE ALLA COMPARABILITA’ DEI DATI • Utilizzare il linguaggio comune dei mercati finanziari • Confrontarsi con i competitor nell’ottica di un mercato globale • Migliorare i rapporti con banche e istituzioni finanziarie

  11. Differenze nei criteri di valutazione:dal costo al fair value

  12. Diversi criteri di valutazione • Fair value • Impairment test • Benefici ai dipendenti • Amortised cost Tecniche di valutazione FV appropriate Discounted cash flow Misurazione FV Value in use FV less cost to selI Tecniche attuariali Modelli contabili di ammortamento delle attività e passività finanziarie con adeguati strumenti

  13. Fair value e costo storico Verificabilità /Attendibilità Metodo del costo storico Metodo del fair value Rilevanza

  14. Il concetto di “rilevanza” Un’informazione è rilevante quando la mancata indicazione potrebbe influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori. La rilevanza dipende da: • Valore della transazione (in termini quantitativi) • Natura dell’evento

  15. Fair value e costo storico Metodo del costo storico (senza amm.to) € Metodo del fair value Metodo del costo storico con ammortamento 0 t

  16. Uso del fair value e volatilità del conto economico Gli IFRS consentono e impongono l’uso del fair value nelle valutazioni: • FACOLTATIVO • Immobili, impianti e macchinari • Investimenti immobiliari • Attività immateriali OBBLIGATORIO • Business combination • Attività biologiche • Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) • Attività immobilizzate da dismettere • Attività/Passività finanziarie a fair value

  17. Come si misura il fair value? Il fair value è l’ammontare a cui un’attività può essere scambiata, o una passività può essere estinta, tra controparti consapevoli e consenzienti, in un’operazione tra soggetti indipendenti. Il fair value è pressochè sempre determinabile, sebbene esso implichi l’utilizzazione di modelli o di altre tecniche di stima.

  18. Metodologie di valutazione del fair value Market approach Valori riferiti a transazioni correnti nel mercato Income approach Valori che si generano con riferimento all’attesa di utili futuri che si genereranno Cost approach Si applica quando entrambi i due metodi precedenti non sono applicabili

  19. Gerarchia nella scelta del fair value • Mercato attivo – prezzi quotati • Prezzi delle più recenti transazioni • Market comparisons – transazioni in beni simili • Sector benchmarks • Discounted cash flow approach Market Approach Income Approach

  20. Nuove competenze per effetto degli Impairment: IAS 36 Impairment review Verifica preliminare: ad ogni chiusura d’esercizio, un’impresa deve valutare se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subìto una perdita di valore. Verifica completa: in caso affermativo, si deve procedere alla verifica completa della perdita di valore per stimare il valore recuperabile dell’attività. Viceversa, non sono svolte ulteriori verifiche. Una verifica completa annuale della perdita di valore è richiesta in ogni caso per: • Avviamento • Attività immateriali a vita utile indefinita, o non ancora disponibili per l’uso

  21. IAS 36: implicazioni rilavanti Relazione con gli investitori e impatti sulle procedure • Maggiore aderenza dei prospetti contabili all’effettiva consistenza economica e patrimoniale; • Stato patrimoniale “rafforzato” grazie al mancato ammortamento del goodwill; • Conto economico più volatile poiché all’ammortamento del goodwill (e degli intangibles a vita indefinita) si sostituisce la procedura di impairment (che può comportare il riconoscimento di una perdita da spesare nell’esercizio); • Cambiamenti nel ROI e nel ROE; • La verifica periodica del goodwill richiederà dei cambiamenti nei sistemi informativi e procedurali; • Maggiore soggettività nella redazione dei bilanci

  22. I principali impatti nella prima adozione degli IFRSAspetti pratici

  23. Una modifica importante agli indicatori finanziari e ai ratios • Differenti criteri di valutazione • Differenti poste negli schemi di bilancio • Differenti classificazioni nella presentazione dei dati Come si modificano le performances rispetto ai dati precedenti?

  24. Principali impatti derivanti dal passaggio agli IFRS nelle società italiane Bilanci 2004 +1,9 miliardi diprofitti dovuti al passaggio agli IFRS(*) (*)Indagine condotta da Milano Finanza (pubbl. 15/10/2005) sui 46 maggiori gruppi aziendali italiani, (inclusi negli indici S&P/Mib e Midex)

  25. Differenze tra IFRS e principi contabili italiani • La stampa ha riportato con evidenza per i maggiori gruppi quotati: “L’applicazione degli IFRS ha fatto emergere 1,9 miliardi di profitti che non comparivano nei bilanci 2004. Sono solo buone notizie?” (Banche ed Assicurazioni escluse) • I profitti passano da 13,2 a 15,1 miliardi • Gli impatti oggetto di analisi sono stati su: • Risultato netto • Patrimonio netto • Posizione finanziaria

  26. I principali impatti sul bilancio In termini di valutazione…. Quasi tutte le poste di bilancio sono toccate, in misura più o meno rilevante, dall’applicazione degli IAS/IFRS.

  27. La valutazione dei macro impatti sul bilancio: il passaggio dai principi italiani agli IFRS Diversi criteri di valutazione Diversi criteri di esposizione e classificazione Modifiche al patrimonio netto di apertura Stato patrimoniale Conto economico Rendiconto finanziario Variazioni dell’equity Effetti sulla struttura degli schemi

  28. Prospetti di bilancioGli effetti sulla struttura degli schemi OBBLIGATORI • Stato Patrimoniale • Conto economico • Rendiconto finanziario • Movimentazioni PN • Note al bilancio FACOLTATIVI • Relazione sulla gestione • Ulteriori informazioni (Es. Bilancio ambientale, Sociale)

  29. Differenze tra IFRS e principi contabili italiani Principali effetti su: • Area di consolidamento • Risultati spinti da minori ammortamenti (Goodwill) • Impairment • Capitalizzazione dei costi di sviluppo • Vita utile dei cespiti • Factoring e Securitisation

  30. Differenze tra IFRS e principi contabili italiani Cambiamenti nell’area di consolidamento: • Consolidamento di tutte le controllate anche se con attività dissimili (es: consolidamento Juventus in IFI/IFIL) – IAS 27 • Consolidamento joint ventures (IAS 31) con importanti effetti sull’indebitamento • Consolidamento Special Purpose Entities (SPE) – IAS 27 / SIC 12 (come veicoli per securitisation) • Deconsolidamento di attività destinate alla vendita – IFRS 5

  31. Differenze tra IFRS e principi contabili italiani • Costi di sviluppo da capitalizzare – IFRS 1 / IAS 38 • Costi non capitalizzabili come spese d’impianto ed ampliamento, pubblicità e altri intangibles – IAS 38 • Rivalutazioni di attività immateriali a vita indefinita – IFRS 1 / IFRS 3 / IAS 38 con sospensione dell’ammortamento • Immobilizzazioni materiali (IAS 16) con cambiamento vita utile dei cespiti • Leasing (IAS 17) – Leaseback e leasing finanziari contabilizzati

  32. Differenze tra IFRS e principi contabili italiani • Rimanenze (IAS 2) – abbandono del LIFO (non più ammesso) • Benefici per i dipendenti - IAS 19 • TFR attualizzazione del debito • Rilevazione di debiti per impegni futuri (es: ENEL ha rilevato lo sconto energia per dipendenti)

  33. Le principali differenze nei principi In termini di valutazione… • Derivati: iscritti in bilancio e valutati a fair value • Valutazione separata degli “embedded derivatives” (IAS 39) • Attività finanziarie normalmente a fair value (IAS 39) • Passività finanziarie generalmente ad Amortised Cost (IAS 39)

  34. Lo IAS 39 e gli strumenti finanziari: i principali cambiamenti • Fair value per tutti i derivati (incluso “embedded derivatives”) • Opzione per la valutazione al fair value di alcuni strumenti finanziari • Valutazione al fair value per la maggior parte delle attività finanziarie • Applicazione dell’ Effective Interest Method (non consentito il metodo straight line) • Criteri stringenti per l’applicazione del hedge accounting

  35. Quali standard hanno dato maggiori problemi nel processo di transizione agli IFRS nel 2005? Indagine PwC in Europa sull’esperienza dei clienti che hanno effettuato la transizione agli IFRS

  36. I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 18” “Revenue recognition” Si possono rilevare i ricavi quando sono stati forniti prodotti e servizi. Una delle aree problematiche ha riguardato settori in cui si forniscono contemporaneamente prodotti e servizi, (manutenzioni, installazioni, servizi accessori), per la definizione del momento in cui rilevare i diversi ricavi. Alcune entità hanno dovuto rivedere le loro precedenti politiche contabili.

  37. I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 1” “Presentazione del bilancio” I prospetti previsti dal codice civile e dalle normative del settore finanziario e assicurativo non sono IAS compliant. Anche in Europa le normative locali e di settore richiedevano prospetti di bilancio diversi da quelli richesti dallo IAS 1. Le informazioni nelle note al bilancio sono più analitiche, dettagliate e minuziose.

  38. I principali impatti “Tra i principali impatti sui bilanci sono compresi gli effetti dell’applicazione dello IAS 38” “Intangible assets” Diverso è il profilo delle immobilizzazioni immateriali: • non sono compresi gli oneri poliennali; • diversa è la capitalizzazione dei costi di sviluppo; • ammortamento del goodwill.

  39. Gli IAS/IFRS nelle imprese agricole

  40. Imprese agricole:principi contabili applicabili Data la specificità dell’argomento lo IASB ha emesso un apposito documento valido solo per le imprese che svolgono attività agricola in via esclusiva oppure in via accessoria e complementare IAS 41 Approvato nel dicembre 2000 ed in vigore a partire dai bilanci degli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2003 o da data successiva.

  41. Imprese agricole:principi contabili applicabili Perché è stato necessario elaborare un documento ad hoc? IAS 41 Alcune delle attività connesse all’attività agricola erano escluse dall’ambito di applicazione di altri principi (Es. IAS 2 - Rimanenze) Gli eventi associati all’attività agricola sono difficilmente rappresentabili da un modello contabile basato sul costo storico e sul concetto di realizzo

  42. Principi contabili applicabili Lo IAS 41 non è l’unico principio contabile applicabile ai bilanci delle imprese agricole.

  43. Principi contabili applicabili Lo IAS 41 prevede alcune fattispecie contabili e si riferisce a voci di Bilancio che ne definiscono l’ambito di applicazione. Per le rimanenti voci ed aree di Bilancio rimangono applicabili i principi contabili internazionali ad esse relative. In particolare:

  44. IAS 41: ambito di applicazione Lo IAS 41 si applica con riferimento ai seguenti ambiti: • Attività biologiche (animali vivi o piante); • Prodotti agricoli sino al momento del raccolto; • Contributi pubblici. Con riferimento al punto b) si evidenzia che lo IAS 41 non considera il processo del prodotto agricolo successivo al raccolto. Ad es. lo IAS non tratta il processo di trasformazione dell’uva in vino da parte del produttore di vini che ha coltivato l’uva medesima. Dal momento del raccolto in avanti si applica lo IAS 2 – Rimanenze o altro principio contabile internazionale che risulti opportuno.

  45. IAS 41: ambito di applicazione Lo IAS 41 espone ulteriori esempi di attività successive al raccolto che non rientrano nel suo ambito di applicazione:

  46. IAS 41: ambito di applicazione Lo IAS 41 non si applicaa: • Terreni impiegati per l’attività agricola (IAS 16 e IAS 40) Lo IAS 16 – Immobili, impianti e macchinari richiede che il terreno sia valutato al costo al netto di qualsiasi perdita di valore accumulata o al loro valore rivalutato. Lo IAS 40 – Investimenti immobiliari richiede che i terreni che rientrano nella categoria degli investimenti immobiliari siano valutati al fair value o al costo al netto di qualsiasi perdita di valore accumulata. • Attività immateriali connesse ad attività agricole (IAS 38 – Attività immateriali)

  47. IAS 41: definizioni Vendita sul mercato L’attività agricola: è la gestione di un’impresa che si occupa della trasformazione biologica delle attività biologiche(animali vivi o piante) per la loro vendita come prodotti agricoli o come ulteriori attività biologiche. Prodotti agricoli Attività biologica (animali vivi o piante) Attività biologica Trasformazione biologica

  48. IAS 41: definizioni Attività biologica: è un animale vivente o una pianta (es. alberi, pecore, ecc.). Possono essere trasformate in prodotti agricoli (albero trasformato in legname) o in altre attività biologiche (la mucca che genera il vitello). Trasformazione biologica: comprende i processi di crescita, degenerazione, maturazione, produzione e procreazione che originano mutamenti qualitativi o quantitativi di un’attività biologica. Prodotto agricolo: è il prodotto raccolto dall’attività biologica dell’impresa. Esempi di attività agricola: coltivazioni di frutteti, allevamenti di bestiame, terreni boschivi, la floricoltura ecc.

  49. IAS 41: aspetti contabili, esposizione in bilancio ed informativa Gli aspetti contabili e di bilancio legati all’attività agricola definiti dallo IAS 41 riguardano: • la rilevazione iniziale • la valutazione di attività biologiche • la valutazione di prodotti agricoli • i proventi e gli oneri • i contributi pubblici • l’esposizione in bilancio • l’informativa di bilancio

  50. IAS 41: rilevazione iniziale Un’impresa deve iscrivere un’attività biologica o un prodotto agricolo quando e solo quando: • detiene il controllo dell’attività in virtù di eventi passati (ad es. proprietà legale o marchiatura del bestiame); • è probabile che i benefici economici futuri associati all’attività affluiranno all’impresa e • il fair value o il costo dell’attività può essere valutato in modo attendibile.

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