1 / 67

PROVA SCRITTA: Mercoledi 15/12 alle ore 10:00 2h aule?????

AVVISI. PROVA SCRITTA: Mercoledi 15/12 alle ore 10:00 2h aule????? PROVA ORALE (per chi vuole migliorare la scritto, o sostenere tutto l’esame) Lunedi 20/12 ora da concordare con la Prof. Fioretto

havyn
Télécharger la présentation

PROVA SCRITTA: Mercoledi 15/12 alle ore 10:00 2h aule?????

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. AVVISI • PROVA SCRITTA: Mercoledi 15/12 alle ore 10:00 2h aule????? • PROVA ORALE (per chi vuole migliorare la scritto, o sostenere tutto l’esame) Lunedi 20/12 ora da concordare con la Prof. Fioretto • LA PROVA SCRITTA È MANTENUTA FINO A LUGLIO, MA SARÀ POSSIBILE MIGLIORARE IL VOTO SOLO A DICEMBRE • Venerdì 10/12 verranno somministrati i questionari di Valutazione Corso

  2. Suolo e Rifiuti • Rifiuti urbani e speciali • Particolari categorie di rifiuti • Gestione dei rifiuti • Smaltimento: discariche – compostaggio – incenerimento

  3. IL MONDO NON LO ABBIAMO AVUTO IN EREDITA’ DAI NOSTRI PADRI MA LO ABBIAMO PRESO IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI Anonimo

  4. SUOLO: definizione • Formatosi attraverso diversi meccanismi: • regressione delle acque • ritiro dei ghiacciai • erosione di rocce • estensione e solidificazione di lava • sollevamento dei sedimenti • il suolo costituisce la parte più superficiale della crosta terrestre rappresentando la superficie di separazione fra l’atmosfera e la litosfera

  5. SUOLO: definizione Il suolo, insieme all’aria e all’acqua, rappresenta uno dei costituenti fondamentali dell’ambiente che ci circonda potendo rappresentare, in funzione del suo stato, o un elemento di benessere oppure un rilevante fattore di rischio per la salute umana

  6. SUOLO: fattore di rischio per la salute umana RISCHIO E’ CORRELATO AI SEGUENTI FENOMENI : • impoverimento progressivo del suolo, fino alla sua completa sterilizzazione, con rilevanti riflessi negativi sulla produzione alimentare • erosione con conseguente alterazione della morfologia e limitazioni delle normali attività umane • crescente livello di inquinamento con derivazioni di effetti negativi sulle falde acquifere sotterranee usualmente destinate al consumo umano

  7. SUOLO: inquinamento • Ricaduta del fall-out radioattivo • Residui di prodotti utilizzati nelle lavorazioni agricole • Presenza di rifiuti solidi

  8. RIFIUTI

  9. DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, n. 152 Parte quarta Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati

  10. DEFINIZIONE DI RIFIUTO D. LGS.152/06 art.183 Qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nella categorie riportate nell’allegato A alla parte quarta del presente Decreto e di cui il detentore si disfi, abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.

  11. DEFINIZIONE DI RIFIUTO DETENTORE: produttore dei rifiuti o il soggetto che li detiene PRODUTTORE: la persona la cui attività ha prodotto rifiuti cioè il produttore iniziale e la persona che ha effettuato operazioni di pretrattamento, di miscuglio o altre operazioni che hanno mutato la natura o la composizione di detti rifiuti

  12. DEFINIZIONE DI RIFIUTO ALLEGATO A - D. LGS. 152/06 CATEGORIE Q1 Residui di produzione o consumo in appresso non spec. Q2 Prodotti fuori norma Q3 Prodotti scaduti Q4 Sostanze riversate, perdute o che hanno subito incidenti Q5 Sostanze contaminate o insudiciate volontariamente Q6 Elementi inutilizzabili Q7 Sostanze divenute inadatte all’impiego Q8 Residui di processi industriali Q9 Residui di procedimenti antinquinamento Q10 Residui di lavorazione/sagomatura Q11 Residui da estrazione e preparazione materie prime Q12 Sostanze contaminate Q13 Materie sostanze o prodotti il cui uso è vietato giuridicamente Q14 Prodotti di cui il detentore non si serve più Q15 Materie sostanze o prodotti contaminati da riattamento terreni Q16 Materie sostanze o prodotti che non rientrano nelle categorie Q1/15

  13. Rifiuti Solidi Urbani (art.184 comma 2) Sono definiti rifiuti urbani: • i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione • i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi non adibiti a civile abitazione • i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade • i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua • i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali • i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni di cadaveri, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali

  14. Rifiuti Speciali (art.184 comma 3) Vengono classificati come rifiuti speciali: • i rifiuti da attività agricole e agro-industriali • i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo • i rifiuti da lavorazioni industriali • i rifiuti da lavorazioni artigianali • i rifiuti da attività commerciali • i rifiuti da attività di servizio • i rifiuti derivanti dalle attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla  potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da  abbattimento di fumi • i rifiuti derivanti da attività sanitarie • i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti • i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti • il combustibile derivato da rifiuti

  15. Rifiuti pericolosi (art. 184 comma 5) Rifiuti non domestici indicati espressamente come tali e presenti nell'elenco di cui all'Allegato D alla Parte quarta del decreto, ALLEGATO D è l'elenco dei rifiuti, individuati con apposito codice (C.E.R.) • CODICE C.E.R. (Codice Europeo Rifiuti): 6 cifre • La prima coppia (da 01 a 20): CLASSE • La seconda coppia (da 01 a 09): SOTTOCLASSE • La terza coppia (da 01 a 99): CATEGORIA

  16. Rifiuti pericolosi (art. 184 comma 5) Esempio: CER 070703* (Solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri) • 07 rifiuti provenienti da processi chimici organici • 07 rifiuti da produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti della chimica fine e prodotti chimici non specificati altrimenti • 03 nome del rifiuto Se un rifiuto ha un codice con l’asterisco “*”, allora si ritiene che abbia una o più caratteristiche di pericolosità come riportate all’Allegato III della direttiva 91/689/CEE

  17. Rifiuti pericolosi (art. 184 comma 5) Caratteristiche di pericolo indicate nell’ All. III della Direttiva 91/689/CEE H1 _ esplosivo H2 _ comburente H3 _ facilmente infiammabile H4 _ irritante H5 _ nocivo H6 _ tossico H7 _ cancerogeno H8 _ corrosivo H9 _ infettivo H10 _ sostanza tossica per il ciclo produttivo H11 _ mutageno H12 _ sostanza che a contatto con l’acqua sprigiona gas tossico H13 _ sostanze che dopo l’eliminazione possono generare altre sostanze tossiche H14 _ ecotossico

  18. PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI • RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI (RAEE) • RIFIUTI SANITARI • VEICOLI A MOTORE E A RIMORCHI • OLI E GRASSI VEGETALI E ANIMALI ESAUSTI • RIFIUTI DI BENI IN POLIETILENE E ALTRI RIFIUTI

  19. PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI (D.Lgs. 25 Luglio 2005, n.151) • grandi e piccoli elettrodomestici • apparecchiature informatiche e per telecomunicazione • apparecchiature di illuminazione e di consumo • giocattoli e apparecchiature per lo sport e il tempo libero • dispositivi medici • distributori automatici • Le finalità: • promozione del loro reimpiego, riciclaggio ed altre forme di recupero • riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature • migliorare le attività dei produttori, dei distributori e dei consumatori

  20. PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI RIFIUTI SANITARI (D.P.R. 15 Luglio 2003, n.254) • rifiuti sanitari non pericolosi • rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani • rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo • rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo • rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento • rifiuti da esumazione ed estumulazione • rifiuti speciali, che anche se prodotti fuori da strutture sanitarie, presentano lo stesso rischio dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo, esclusi gli assorbenti igienici PROCEDURA DI STERILIZZAZIONE

  21. PARTICOLARI CATEGORIE DI RIFIUTI VEICOLI A MOTORE E RIMORCHI (D.Lgs. 23 Febbraio 2006, n. 149) OLI E I GRASSI VEGETALI E ANIMALI ESAUSTI (D.Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152 art. 233) RIFIUTI DI BENI IN POLIETILENE (D.Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152 art. 234)

  22. COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI

  23. PRODUZIONE DEI RIFIUTI 2

  24. PRODUZIONE DEI RIFIUTI

  25. PRODUZIONE DEI RIFIUTI Rifiuti procapite 2006

  26. GESTIONE DEI RIFIUTI Costituisce una attività di pubblico interesse “al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificità dei rifiuti pericolosi nonché al fine di preservare le risorse naturali” e pertanto l’attività di recupero e di smaltimento: • non deve costituire un pericolo per la salute umana e per l’ambiente • non deve essere fonte di rischio per l’acqua, l’aria, il suolo, la fauna e la flora • non deve causare inconvenienti da odori o rumori • non deve arrecare danni al paesaggio

  27. GESTIONE DEI RIFIUTI La gestione dei rifiuti deve essere ispirata ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’uso e consumo di beni che producono rifiuti nel rispetto del principio comunitario del “chi inquina paga” e deve essere effettuata secondo efficacia, efficienza, economicità e trasparenza

  28. GESTIONE DEI RIFIUTI PRINCIPIO DI PRECAUZIONE: anche in assenza di certezze scientifiche, si devono adottare le possibili misure per prevenire i rischi ambientali PRINCIPIO DI PREVENZIONE: le misure devono essere finalizzate in via prioritaria a prevenire il rischio ambientale PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA’: l’intensità delle misure da adottare deve essere proporzionata al rischio PRINCIPIO DI RESPONSABILIZZAZIONE E DI COOPERAZIONE: di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti PRINCIPIO DI “CHI INQUINA PAGA”: gli oneri relativi alle attività di smaltimento sono a carico di chi produce i rifiuti

  29. GESTIONE DEI RIFIUTI GERARCHIA: PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI RECUPERO DEI RIFIUTI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

  30. GESTIONE DEI RIFIUTI:prevenzione e riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti Lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettono un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali; La messa a punto tecnica e la immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento; Lo sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero

  31. GESTIONE DEI RIFIUTI: recupero dei rifiuti • Per favorire la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti: • riutilizzo, reimpiego ed riciclaggio • altre forme di recupero per ottenere materia prima secondaria dai rifiuti • adozione di misure economiche che prescrivano l’impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato di tali materiali • l’utilizzazione dei rifiuti come mezzo per produrre energia

  32. GESTIONE DEI RIFIUTI: smaltimento dei rifiuti Lo smaltimento dei rifiuti costituisce la fase ultima della gestione dei rifiuti. I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero RECUPERO: operazione che utilizzano il rifiuto per generare materie prime secondarie, combustibili o prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici. SMALTIMENTO: ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o un oggetto dal circuito economico e/o di raccolta.

  33. RACCOLTA DEI RIFIUTI RACCOLTA INDIFFERENZIATA RACCOLTA DIFFERENZIATA

  34. RACCOLTA DIFFERENZIATA “La raccolta idonea, secondo criteri di economicità, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonché a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero”. La Raccolta Differenziata consiste nella separazione alla fonte delle varie categorie merceologiche dei rifiuti, al fine sia di consentire una valorizzazione di quei materiali, presenti nei rifiuti, per cui risulta più conveniente una nuova sistemazione sul mercato rispetto allo smaltimento in discarica o tramite inceneritore, sia di ridurre il loro impatto sull’ambiente

  35. RACCOLTA DIFFERENZIATA

  36. RACCOLTA DIFFERENZIATA

  37. RACCOLTA DIFFERENZIATA DA RIFIUTO A MATERIA PRIMA SECONDARIA

  38. RACCOLTA DIFFERENZIATA

  39. RACCOLTA DIFFERENZIATA

  40. SMALTIMENTO DEI RIFIUTI • DISCARICA CONTROLLATA • COMPOSTAGGIO • INCENERIMENTO

  41. SMALTIMENTO: discarica controllata È un impianto di smaltimento dei rifiuti in cui il materiale viene accumulato e coperto da strati di terreno, in modo che si inneschi un processo di fermentazione anaerobica con modesto aumento della temperatura e produzione di gas (metano e anidride solforosa).

  42. SMALTIMENTO: discarica controllata

  43. SMALTIMENTO: discarica controllata • RISCHIO AMBIENTALE • Si deve evitare che l’acqua che filtra attraverso i rifiuti possa inquinare il terreno e/o le falde sottostanti alla discarica, quindi: • Va costruita una barriera fisica sul fondo della discarica • (fondo impermeabile); • Vanno drenate le acque superficiali che scorrono sulla • massa dei rifiuti (canali di scolo e raccolta della pioggia); • Va raccolto e depurato il percolato (acqua che si accumula al fondo della discarica).

  44. SMALTIMENTO: discarica controllata Durante la fase di smaltimento e di degradazione delle sostanze organiche operata da flora batterica, si formano due componenti: BIOGAS PERCOLATO 52 – 65 % METANO 30 – 45 % ANIDRIDE CARBONICA 5 – 13 % ALTRI GAS Viene estratto e recuperato come fonte energetica Concentrato di sostanze organiche e alcuni metalli pesanti. Deve essere raccolto e trattato in idonei impianti di depurazione

  45. SMALTIMENTO: discarica controllata

  46. SMALTIMENTO: discarica controllata DESTINO DI UNA DISCARICA La discarica, una volta riempita, viene chiusa ed il suolo viene piantumato. Ma la raccolta del gas e il controllo delle falde sottostanti dovranno continuare ancora per molti anni.

  47. SMALTIMENTO: compostaggio IL COMPOSTAGGIO E’ un insieme di processi naturali di decomposizione dei materiali organici. In natura questi processi avvengono nei boschi dove il lavoro dei microrganismi “spazzini” conduce alla decomposizione della sostanza organica ed alla sintesi di una famiglia di composti chiamati comunemente "humus". Dalla fermentazione aerobia dei materiali che compongono la frazione umida, secondo un procedimento industriale che sfrutta processi naturali, si ottiene un concime chiamato “compost“.

  48. SMALTIMENTO: compostaggio

More Related