1 / 37

Psicodiagnostica: accesso al problema

Psicodiagnostica: accesso al problema. Anna Lisa Palermiti. Ogni uomo è sotto certi aspetti:. Come tutti gli altri uomini Come alcuni altri uomini Come nessun altro uomo (MURRAY, ‘50) . COMPITO DELLO PSICOLOGO. GUARDARE NEL BOSCO IL SINGOLO ALBERO

holiday
Télécharger la présentation

Psicodiagnostica: accesso al problema

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Psicodiagnostica: accesso al problema Anna Lisa Palermiti

  2. Ogni uomo è sotto certi aspetti: • Come tutti gli altri uomini • Come alcuni altri uomini • Come nessun altro uomo (MURRAY, ‘50)

  3. COMPITO DELLO PSICOLOGO GUARDARE NEL BOSCO IL SINGOLO ALBERO E LE RELAZIONI CHE QUESTO HA CON GLI ALTRI ALBERI

  4. ESAME PSICODIAGNOSTICO E’: • Una raccolta, analisi di informazioni volto a rispondere a uno dei tanti quesiti posti dalla psicologia clinica. • Un processo attivo simile a un problemsolving. • L’immagine è quella di un imbuto che va via via restringendosi. • Non è solo un riconoscere un disturbo mentale..è una diagnosi. • L’obiettivo non è solo collocare il soggetto entro una malattia …

  5. Strumenti • Colloquio clinico • Osservazione • Interviste strutturate • Test psicodiagnostici • Tecniche proiettive • Test intelligenza

  6. Colloquio clinico Il colloquio Clinico in psicodiagnostica come esempio di una relazione professionale incentrato su di un problema

  7. Ha come finalità l’esame del problema che porta il paziente a rivolgersi allo psicologo; • Serve a collocale il problema all’interno della storia personale del soggetto, delle sue caratteristiche personologiche e della rete di relazioni familiari e sociali; • È processo di ricerca attiva ed intelligente; • Più del semplice ascolto empatico; • Si avvale di una competenza professionale specifica.

  8. Il primo colloquio • Fase dei preliminari • Apertura (“di quali problemi parliamo”) • Specificazione del problema (il presente) • Analisi delle variabili funzionali correlate • Storia del problema • Allargamento su altre tematiche attualmente presenti • Storia personale (fase del profilo complessivo) • Analisi delle aspettative • Restituzione e chiusura

  9. Fasi di una indagine psicodiagnostica • Osservazione • Naturalistica (ambiente naturale nel quale spontaneamente si presenta il problema) • In situazione ambulatoriale • Reattività di un comportamento • Automonitoraggio

  10. Timed Behavioral Checklist for performance anxiety

  11. Interviste Strutturate • Le interviste strutturate sono a metà tra l’osservazione naturalistica e l’autovalutazione • Tecnica standardizzata che serve a fornire una serie di informazioni seguendo una griglia rigida e precodificata • Trasforma i dati in punteggi o a classificazione relativa a quel dato costrutto

  12. Adult Attachment Interview AAI (Klapan, Main 1985) • Adult Attachment Interview • 18 domande aperte che indagano sull’esperienza del soggetto con le principali figure di riferimento nell’infanzia • Risposte audio o video-registrate • Operazioni di codifica • Assegnazione ad una categoria principale dello stile di adattamento • Richiede un particolare training per poterlo eseguire

  13. Gli studi di Spitz e Bowlby (fine anni 70) hanno sottolineato la vulnerabilità dei neonati che si trovano in una posizione di dipendenza totale dalla madre o dal suo sostituto. Le ricerche etologiche hanno permesso di stabilire che nelle specie animali evolute, l’adulto ricopre una funzione protettrice nei confronti del bambino e svolge un modello che permette al bambino di identificare i membri della sua specie e di interagire con loro. Secondo Bowlby, il legame di attaccamento primario sperimentato dal bambino avrà delle conseguenze fondamentali per lo stabilirsi di ulteriori legami affettivi .

  14. Nel 1978 Mary Ainsworth crea laStrange Situation Procedure procedura osservativa standardizzata, naturalistica ed affidabile, creata per misurare e quantificare le differenze individuali nella qualità delle relazioni d’attaccamento madre-bambino La S.S. riflette lo stretto rapporto esistente tra la responsività sensibile della madre e lo stile di attaccamento infantile del bambino dipendente dalla modalità differenti di accedere alle informazioni dovute alla sicurezza

  15. Ogni aspetto delle reazioni dei partecipanti viene osservato e videoregistrato attraverso uno specchio unidirezionale che permette di cogliere i dettagli relativi. Si giunge ad una classificazione sulla base di tre categorie principali di Attaccamento Organizzato: • Sicuro • Insicuro-Evitante • Insicuro-Ambivalente • Attaccamento Disorganizzato

  16. QUALITA’ DELL’ATTACCAMENTO Ogni aspetto delle reazioni dei partecipanti viene osservato e videoregistrato attraverso uno specchio unidirezionale che permette di cogliere i dettagli relativi. Si giunge ad una classificazione sulla base di tre categorie principali di Attaccamento Organizzato: Sicuro Insicuro-Evitante Insicuro-Ambivalente Disorganizzato

  17. Attaccamento sicuro

  18. Attaccamento insicuro

  19. Attaccamento evitante

  20. Il comportamento di attaccamento è quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità di un’altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato J.Bowlby, Una base sicura, 1989

  21. Attaccamento disorganizzato

  22. Il livello emozionale del sistema dell’attaccamento implica emozioni particolarmente intense: • paura per la minaccia di separazione dalla figura di attaccamento • collera per la mancata risposta di questa alle richieste del bambino • tristezza per il protrarsi di un’eventuale separazione dalla figura di attaccamento • gioia per la riunione ad essa, • sicurezza per la sua costante presenza durante il gioco e le prime esplorazioni in ambienti nuovi

  23. Adult Attachment Interview AAI L’intervista affronta diverse tematiche relative all’attaccamento, a partire dall’infanzia del soggetto, attraverso riflessioni generali e valutazioni complessive delle esperienze, ma anche proponendo di definire le relazioni significative tramite aggettivi, cui collegare ricordi ed episodi specifici. Dunque, durante l’intervista, vengono rievocate esperienze passate del soggetto, in cui il contenuto è strettamente collegato agli assunti di riferimento della teoria dell’attaccamento. Le domande sono centrate sulla rievocazione della storia di attaccamento dell’individuo e trattano l’esperienza del soggetto con le figure di riferimento durante l’infanzia, le situazioni di difficoltà in cui l’efficacia e la presenza del genitore sono fondamentali per la protezione e la cura del piccolo.

  24. TIPI DI ATTACCAMENTO Attaccamento distanziante: quando l’individuo manifesta un tentativo attivo di limitare delle esperienze di attaccamento rispetto alla vita attuale; Attaccamento sicuro:libero di esplorare i propri sentimenti e pensieri Attaccamento coinvolto e preoccupato:quando l’intervistato si presenta confuso e mostri un invischiamento molto presente Attaccamento con lutti o traumi non risolti:mancata risoluzione i lutti, abusi o altri traumi Attaccamento non classificabile:sovrapposizione di elementi che non permettono la classificazione

  25. Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-Bocs) • Costruita in riferimento ai criteri diagnostici del DSM-IV al fine di misurare la gravità al momento dei sintomi ossessivi e compulsivi in soggetti che hanno già avuto una diagnosi • 10 item (5 per ossessioni e 5 per compulsioni) con valutazione da 0 a 4 • Serve a valutare il decorso del disturbo e valutare l’efficacia della terapia

  26. Test Psicodiagnostici Autovalutativi • Servono per approfondire conoscenze o per risolvere dubbi ricavati dal colloquio clinico • Test di ampio spettro e di carattere generale in una prima fase • Test più mirato in epoca successiva • Psicodiagnostica computerizzata • Importante ricordare che il risultato del test è anche in funzione dello stato del soggetto, dell’ambiente in cui si esegue e dalla relazione con il somministratore

  27. Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) 1 • All’inizio (anni ’30) doveva servire come elemento di screening tra normalità e patologia • Nel tempo sono state individuate una serie di scale cliniche che permettono di evidenziare la presenza di una serie di elementi utili alla diagnosi • Ipocondria (Hs) Paranoia (Pa) • Depressione (D) Psicastenia (Pt) • Isteria (Hy) Schizofrenia (Sc) • Deviazione psicopatica (Pd) Ipomania (Ma) • Sessualità (M/F) Introversione Sociale (Si)

  28. Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) 2 • Si usano scale di controllo che permettono di effettuare una serie di valutazioni circa l’eventuale volontà del paziente a mentire o la capacità a comprendere le domande • L’MMPI.2 indaga su scale ancora più specifiche • È composto da 567 domande alle quali bisogna rispondere vero-falso

  29. Beck Depression Inventory 1 • Test per la Depressione • Serve a misurare l’intensità del disturbo • 21 item che indagano su: • Tristezza Ritiro Sociale • Pessimismo Indecisione • Senso di fallimento Svalutazione immag. corporea • Insoddisfazione Calo efficienza lavorativa • Senso di colpa Disturbo del sonno • Aspettativa punizione Affaticabilità • Delusione se stessi Calo appetito • Autoaccusa Calo Ponderale • Idee suicide Preoccupazioni somatiche • Pianto Calo della libido • Irritabilità

  30. Beck Depression Inventory 2 • A ciascun item viene dato un punteggio in ordine crescente in riferimento alla presenza del disturbo • Fanno riferimento all’ultima settimana • Il punteggio totale viene dato dalla somma del punteggio di ogni singolo item • Punteggio 16 è considerato come livello al di sopra del quale si parla di allarme clinico • Particolare importanza agli iem che riguardano il suicidio (item 2 e 9)

  31. Tecniche Proiettive • Ipotesi Proiettiva: le risposte di un individuo a degli stimoli ambigui che gli vengono presentati, riflettono attributi significativi e relativamente stabili della Personalità • Si presentano al paziente degli stimoli poco strutturati con la richiesta di “interpretarli”. • Si attende che il materiale del test funzioni come una sorta di “schermo bianco” sul quale il soggetto proietta le sue caratteristiche psicologiche, bisogni, conflitti, atteggiamenti, ecc

  32. Questi test risentono ancora più dello stato emotivo del momento, dall’ambiente e dalla interazione con il somministratore • Non forniscono veri punteggi ma indicazioni generali che lasciano ampia libertà di interpretazione allo psicologo • Importantissima una formazione rigorosa di chi lo somministra

  33. Primi test proiettivi risalgono ai primi dell’800 con liste di libere associazioni di parole • Da allora sono stati ideati numerosi test definiti Proiettivi • Reattivo psicodiagnostico di Rorschach (interpretazione di stimoli privi di contenuto proprio) • Test di Appercezione Tematica (TAT-CAT) (interpretazione di stimoli di significato incompleto) • Sceno test in cui si utilizzano pupazzi con cui giocare

  34. Reattivo di Rorschach 1 • 10 tavole • 5 solo grigie e nere • 2 anche colore roso • 3 combinazioni e sfumature di vari colori • “cosa potrebbe rappresentare” • Si annotano le risposte • Tempo impiegato • Posizione in cui vengono tenute le tavole • Quali aspetti della figura hanno determinato la risposta

  35. Reattivo di Rorschach 1 • Siglatura • Fattore determinante la risposta • Localizzazione all’interno della tavola • Contenuto della risposta (animali, oggetti, parti anatomiche, ecc.) • Originalità della risposta • Interpretazione • Frequenza delle caratteristiche della risposta • Numero delle risposte e rifiuti • Tempi di reazione • Caratteristiche emerse dalla siglatura • Scuole e criteri di interpretazione

  36. Test di Intelligenza • Scala Stanford-Binet valuta il Q.I. (Quoziente Intellettivo) ovvero il rapporto (x 100) tra età mentale corrispondente alle prove cognitive che il soggetto è in grado di superare e la sua età cronologica • Matrici progressive di Raven si basa sulla richiesta di una specifica operazione di ragionamento indotto su stimoli visivi

  37. Scale di Wechsler • Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS) • Wechsler Intelligence Scale Children (WISC e WISPP) • 10-11 prove (6 Verbali e 5 di performance) • Informazione Completamento figure • Memoria cifre Riordinamento storie • Vocabolario Disegno cubi • Ragionamento aritmetico Ricostruzione oggetti • Comprensione Associazione simboli-numeri • Analogie • QI Verbale e QI di Performance

More Related