1 / 19

BINOMIO DONNA-MATERNITA’

Clic sullo sfondo per voltare pagina. BINOMIO DONNA-MATERNITA’. ROUSSEAU : MADRE NUTRICE (EDUCATRICE DELLA PRIMA INFANZIA). PESTALOZZI: DONNA MAESTRA. ‘800. QUESTI DUE MODELLI PERVADONO l’OTTOCENTO. FROEBEL (1782-1852): DONNA MADRE E MAESTRA.

hubert
Télécharger la présentation

BINOMIO DONNA-MATERNITA’

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Clic sullo sfondo per voltare pagina BINOMIO DONNA-MATERNITA’

  2. ROUSSEAU : MADRE NUTRICE (EDUCATRICE DELLA PRIMA INFANZIA)

  3. PESTALOZZI: DONNA MAESTRA

  4. ‘800 • QUESTI DUE MODELLI PERVADONO l’OTTOCENTO

  5. FROEBEL (1782-1852): DONNA MADRE E MAESTRA • FIGURA MAESTRA GIARDINIERA: COMPETENZE DA ACQUISIRE E DI CUI NON SI E’ DOTATI PER NATURA

  6. ITALIA • MODELLI CHE SI DIFFONDONO IN ITALIA: FEMMINILIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO

  7. DIVARIO MAESTRA o MAMMA • SI AFFERMA L’IDEA CHE LA DONNA SIA SOLO IN GRADO DI EDUCARE I PIU’ PICCOLI, QUINDI SOSTITUTIVA DELLA FIGURA MATERNA

  8. Germania: Froebel: Modello romantico di infanzia (autoeducazione): potenzialità infantili da scoprire tramite l’osservazione

  9. giardino d’infanzia (1840): la valenza educativa del gioco e dei materiali (doni e giardino). Spazio froebeliano fruibile per i bambini di famiglie abbienti urbane.Nell’esperienza ludica come nella lingua si esprime l’interiorità e l’originarietà umana (valorizzazione dell’infanzia)

  10. Inghilterra • Realtà industriale: Robert Owen: il primo nido aziendale per l’infanzia operaia ( New lamarK 1816): da 0 a 5 anni; espedienti educativi sono la conversazione, il canto e la danza. Plasticità del bambino; socializzazione; valenza formativa dell’ambiente • Sale di custodia: funzione assistenziale e filantropica per i bambini dai 2 ai 6 anni.

  11. Samuel Wilderspin • iniziatore delle Infant-school: primi anni’20 dell’ 800: accoglie centinaia di bambini poveri dai 2 ai 7 anni: separazione trai i sessi; un maestro e una maestra insegnano e i bambini in coro ripetono; presenza di tabelloni che riproducono gli oggetti di uso comune; utilizzo di lavagnette o di vasche contenenti sabbia; banchi disposti a gradinate (come un’attuale aula universitaria); mutuo insegnamneto; stanza attigua per l’accudimento dei più piccoli; nei casi più fortunati è presente un cortile per i giochi

  12. ITALIA • periodo della Restaurazione. In Lombardia presenza di una borghesia imprenditoriale: nuove innovazioni prodotte dalla meccanizzazione agricola. Tecniche intensive di coltivazione che richiedono una manodopera meno rozza rispetto a quella del passato. Sviluppo della manifattura tessile. Primi sintomi di una questione sociale che accomuna questa area alla situazione inglese: infanzia sfruttata e abbandonata a se stessa; urbanizzazione ed emigrazione (pauperismo, alcolismo).

  13. FERRANTE APORTI • Esigenza filantropica e custodialistica di aprire asili: Ferrante Aporti (nasce nel 1791 a San Martino d’Argine in provincia di Cremona. Qui è diffuso il lavoro bracciantile femminile (risaie) e nelle filande. Aporti crea il primo asilo aportiano (1827), ispirandosi a Winderspin: scopo è quello di impartire i primi rudimenti della lettura, della scrittura e del calcolo (si ripete ad alta voce); educazione religiosa e morale (preghiera, canto e marcia). Si afferma un modello scolastico in base a cui attraverso le competenze formali della lettura e scrittura si trasmettono valori etici e religiosi che si tradurranno in comportamenti civili e onesti (buon cristiano e buon cittadino, onesto lavoratore: centralità educativa del lavoro e non del gioco (Froebel). Funzione prescolastica dell’asilo aportiano, che assolve anche una funzione preventiva (virtù è l’operosità; il vizio deriva dall’ozio. Interiorizzazione di regole disciplinari.

  14. FERRANTE APORTI • La prima scuola infantile maschile da lui aperta (1827) è a pagamento per bambini dai 3 ai 6 anni.; 1831 ne apre un’altra gratuita destinata a fanciulli poveri, maschi (distribuzione della minestra a mezzogiorno); 1833: si crea una sezione destinata alle bambine (educare la futura madre); 1834 a S. Martino d’Argine fonda il primo asilo rurale gratuito che accoglie 50 alunni.

  15. FERRANTE APORTI • L’esperienza di Aporti è appoggiata dall’Impero austroungarico, nonostante lo spirito patriottico implicito nella concezione aportiana • !833: Aporti scrive il “Manuale di ammaestramento per le scuole infantili, che sarà poi utilizzato dopo la legge Casati (1859) come manuale didattico per il primo corso obbligatorio della scuola elementare; infatti Aporti nel 1844 tiene un corso di metodica ai futuri maestri presso l’università di Torino • Sull’asilo aportiano si fonderà la didattica della scuola primaria in Italia con la legge Casati

  16. AULA F. APORTI • Ordine spaziale racchiuso dalle aule suddivise (ove è possibile) per sesso, età e livello di preparazione.

  17. ORDINE • Aula disposta secondo un ordine gerarchico: cattedra del maestro davanti a file ordinate e parallele di banchi. Anche il posto assegnato agli alunni non è casuale. Banche dotati di attrezzature, come in un’officina: si afferma un’ortopedia che è disciplinamento geometrico del corpo (il banco costringe a una posizione perfettamente diritta

  18. AMBIENTE • Ambiente perfettamente geometrico e simmetrico: un ordine razionale entro cui i bambini debbono muoversi seguendo precise regole. Una geometrizzazione a cui corrisponde anche una precisa suddivisione temporale che regola la vita scolastica (orologio e suono scandito dalla campanella al termine di ogni lezione) . Ripartizione della giornata scolastica in momenti di occupazione e in momenti di riposo per addestrare il bambino ai tempi del futuro lavoratore, che risponde anche all’uso razionale del tempo caratteristico della società industriale.

  19. TEMPI • Una scansione metodica e geometrica del tempo e degli spazi che riprende l’etica biblica e del lavoro: l’uomo deve sapere ben impiegare il tempo evitando l’ozio.

More Related