1 / 23

Studio descrittivo sui servizi residenziali alcologici

jeneva
Télécharger la présentation

Studio descrittivo sui servizi residenziali alcologici

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    2. GLI INIZI LA STORIA DELLA RIABILITAZIONE ALCOLOGICA IN ITALIA INIZIA PRESSO LA SEZIONE DI CASTELLERIO DELLOSPEDALE CIVILE DI UDINE ,NEL 1980, PER INIZIATIVA DI RENZO BUTTOLO E SOTTO LA SUPERVISIONE DI VLADIMIR HUDOLIN

    3. IL PROSEGUIMENTO DA QUEL MOMENTO LE INIZIATIVE SI MOLTIPLICANO , SOPRATTUTTO NEL NORD ITALIA,DA PRINCIPIO AD IMITAZIONE DELLA SEZIONE DI CASTELLERIO POI IN MANIERA PROGRESSIVAMENTE PIU AUTONOMA ED ORIGINALE MA SEMPRE CON MOLTA DISCREZIONE

    4. IL PROSEGUIMENTO II CARATTERISTICA FONDAMENTALE DI QUESTO APPROCCIO RIABILITATIVO E SEMPRE STATA QUELLA DI NON AVERE PRETESE TOTALIZZANTI , MA DI ESSERE SEMPRE RIMASTO UN NODO DELLA RETE DI SUPPORTO

    5. LA SITUAZIONE ATTUALE LE DIAPOSITIVE CHE SEGUONO VOGLIONO ESSERE UNA FOTOGRAFIA ABBASTANZA FEDELE DI UNA MODALITA DI TRATTAMENTO ORMAI DISCRETAMENTE DIFFUSA MA POCO CONOSCIUTA E POCO STUDIATA

    6. Figure Professionali Coinvolte

    8. Assessment In tutti i Servizi esiste una procedura standard relativamente al processo di accoglienza e presa in carico Nel 92,30% dei Servizi analizzati, la diagnosi del disturbo da uso di alcol/sostanze viene effettuata secondo criteri che fanno riferimento a modelli specifici (DSM: 91,66%, ICD: 66,66%)

    9. Disturbi da utilizzo di altre sostanze In tutti i Servizi analizzati viene effettuata tale valutazione Avviene mediante: Colloquio Clinico (100%) Esami Tossicologici (100%) Interviste strutturate o semistrutturate (30,76%) Scale (15,38%) Questionari Autosomministrati (15,38%)

    10. Interviste: SCID I ASI MAC MINI

    11. Area della Personalit 1/2 Nel 46,15% dei Servizi analizzati viene indagata larea della personalit Nel rimanente 53,85% tale indagine viene effettuata solamente quando se ne intuisce lutilit clinica, con gli strumenti indicati nel grafico seguente

    12. Interviste: SCID 2 MMPI

    13. Nel 18,18% dei Servizi analizzati vengono sempre utilizzati strumenti per la valutazione delle funzioni cognitive. Nel rimanente 81,82% tale indagine viene effettuata solamente quando se ne intuisce lutilit clinica. Gli strumenti utilizzati sono: MSE Mini Mental Test Neurologic WCST Matrici di Raven TMCR WAIS-R DIGIT SPAN TMTA-B MODA Osservazione Strutturata sulle Abilit Sociali Area della Personalit 2/2

    14. 12 dei 13 Servizi fanno riferimento ad un particolare modello riabilitativo: Metodo Minnesota (0 su 13) Metodo Hudolin (3 su13) Metodo Multimodale (9 su 13)

    15. Per 12 Servizi su 13, il percorso complessivo di formulazione della diagnosi avviene secondo steps definiti da procedure. In tutti i Servizi vengono indagate routinariamente le seguenti aree: Medica Uso di sostanze Lavorativa Legale Famigliare Sociale Psichica In 4 dei 13 Servizi viene utilizzata una Cartella Alcologica, mentre nei rimanenti si utilizza una cartella adattata

    16. Interventi previsti per il trattamento

    17. Allinterno della Struttura in cui operano i Servizi di Alcologia, i trattamenti avvengono prevalentemente in setting: Individuale (6) Gruppale (13) Terapia della famiglia (4) Gruppi multi-famigliari (6) In tutti i Servizi sono previste diverse fasi del programma terapeutico, definite secondo una procedura. Modalit di trattamento

    18. Durata complessiva della residenzialit Al termine della residenzialit i pazienti rimasti in carico risultano essere: -Per 5 Servizi, lo 0% -Per 5 Servizi, tra il 10 e il 15% -Per un Servizio tra il 25 e il 50% -Per un Servizio tra il 50 e il 75% -Per un Servizio oltre il 75%

    19. Alla dimissione vengono prevalentemente suggeriti i seguenti percorsi terapeutici: Percorso Terapeutico prevalentemente suggerito al termine della residenzialit

    20. Per i pazienti dimessi, al termine del percorso terapeutico vengono effettuate verifiche di follow-up in otto (8) servizi su tredici (13), con i seguenti strumenti: Colloquio (6) Interviste (2) Questionari (1) Follow -up

    21. UNA NOTA INTERESSANTE IL GETTITO TOTALE DELLE SOLE STRUTTURE ESAMINATE E DI 1700-2500 PAZIENTI/ANNO

    22. ALCUNE AFFINITA La durata del trattamento molto simile Esiste una notevole affinit rispetto alla presa in carico ed alla diagnosi Esiste una diffusa sensibilit per eventuali altre sostanze di abuso (di solito ricercate attraverso test tossicologici) Esiste una diffusa attenzione per tutte le aree vitali

    23. ALCUNE AFFINITA 2 Praticamente tutte le strutture usano lapproccio gruppale, gli interventi formativi/educativi, le attivit espressive Vi un diffuso utilizzo della terapia farmacologica Quasi nessuno mantiene in carico i pazienti dopo la dimissione, anche se vengono effettuate verifiche di follow-up

    24. ALCUNE DIFFERENZE Il modello a cui si ispira lintervento molto vario anche se sembra esserci una tendenza a preferire lapproccio cognitivo-comportamentale con una propensione allecclettismo Molto variegato luso di strumenti psicodiagnostici

More Related