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Escherichia Coli FRASI S: 23-24/25 Non inalare il getto nebulizzato. Evitare il contatto con occhi e con la cute.

Escherichia Coli FRASI S: 23-24/25 Non inalare il getto nebulizzato. Evitare il contatto con occhi e con la cute. LB AGAR INDICAZIONI SPECIALI DI PERICOLOSITÀ PER L'UOMO E L'AMBIENTE Questo prodotto è classificato non pericoloso secondo la Direttiva 67/548/CE. AMPICILLINA

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Escherichia Coli FRASI S: 23-24/25 Non inalare il getto nebulizzato. Evitare il contatto con occhi e con la cute.

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Presentation Transcript


  1. Escherichia Coli FRASI S: 23-24/25 Non inalare il getto nebulizzato. Evitare il contatto con occhi e con la cute. LB AGAR INDICAZIONI SPECIALI DI PERICOLOSITÀ PER L'UOMO E L'AMBIENTE Questo prodotto è classificato non pericoloso secondo la Direttiva 67/548/CE AMPICILLINA INDICAZIONI SPECIALI DI PERICOLOSITÀ PER L'UOMO E L'AMBIENTE Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle. Può provocare sensibilizzazione per inalazione o a contatto con la pelle. CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA SECONDO LE DIRETTIVE EUROPEE INDICAZIONE DI PERICOLO: Xn Nocivo FRASI DI RISCHIO: 36/37/38-42/43 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle. Può provocare sensibilizzazione per inalazione o a contatto con la pelle. FRASI S: 22-26-36/37 Non inalare le polveri. In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico. Usare indumenti protettivi e guanti adatti.

  2. SENSIBILIZZAZIONE Sensibilizzazione: Può provocare reazioni allergiche. Sono state accertate gravi reazioni, talvolta mortali, di ipersensibilità (anafilattiche) in soggetti trattati con penicillina per via parenterale, sebbene esse si siano verificate anche a seguito di somministrazione orale. Tali reazioni riguardano generalmente soggetti con sensibilità agli allergeni multipli, asma, febbre da fieno o orticaria. L'ingestione ha provocato nausea, vomito, diarrea, glossite, stomatite, enterocolite, colite pseudomembranosa. Reazioni di ipersensibilità: eruzioni eritematose maculopapulari, eritema multiforme, orticaria e dermatite esfoliativa. PRODOTTI DI DECOMPOSIZIONE PERICOLOSI Prodotti di decomposizione pericolosi: Monossido di carbonio, anidride carbonica, Ossidi d'azoto, Ossidi di zolfo. KANAMICINA CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA SECONDO LE DIRETTIVE EUROPEE FRASI S: 22-24/25 Non inalare le polveri. Evitare il contatto con occhi e con la cute. Questo prodotto è classificato non pericoloso secondo la Direttiva 67/548/CE. SEGNI E SINTOMI DI ESPOSIZIONE Può causare lesioni dell'ottavo nervo nel feto Può provocare un deterioramento della porzione uditiva dell'ottavo nervo, tinnito, disturbi uditivi, vertigini, effetti nefrotossici, cefalea, intorpidimento delle labbra, ipersensibilità Gli amminoglicosidi sono associati a grave nefrotossicità e/o ototossicità.

  3. Interventi di primo soccorso IN SEGUITO AD INALAZIONE In caso di inalazione, trasportare il soggetto all'aria aperta. Se la respirazione diviene difficile, consultare un medico. IN SEGUITO A CONTATTO CUTANEO In caso di contatto, lavare immediatamente la cute con sapone e abbondante acqua. IN SEGUITO A CONTATTO OCULARE In caso di contatto oculare, risciacquare con abbondante acqua per almeno 15 minuti. Assicurarsi che gli occhi siano stati ben risciacquati separando le palpebre con le dita. Consultare un medico. IN SEGUITO AD INGESTIONE In caso di ingestione, sciacquare la bocca con acqua se il soggetto è cosciente. Consultare un medico. Misure antincendio MEZZI DI ESTINZIONE Adatto: Acqua nebulizzata. Anidride carbonica, polvere chimica secca o schiuma appropriata. RISCHI SPECIALI Rischio/i specifico/i: Emette fumi tossici in caso di incendio. SPECIALE EQUIPAGGIAMENTO PROTETTIVO PER I POMPIERI Indossare un respiratore autonomo e indumenti protettivi per evitare il contatto con la cute e gli occhi.

  4. Micoplasma: introduzione L’uso di colture cellulari pone dei rischi di contaminazione sia da una linea cellulare all’altra sia, più frequentemente, con funghi e batteri. Tra le infezioni batteriche, quelle da micoplasma sono di particolare importanza perché, essendo parassiti intracellulari, non rendono torbido il terreno e possono essere rilevati solo con metodi specifici. Questi batteri hanno un diametro di 0.2-0.3 µm e poichè non hanno la parete cellulare sono resistenti agli antibiotici di uso comune. Le infezioni accumulate in tutto il mondo nel passato hanno portato ad un tasso di infezione medio del 25%. Esiste però un’alta variabilità tra diversi laboratori e capita spesso che un certo laboratorio sia infettato da una stessa specie di micoplasma o non lo sia affato. Questo indica che una coltura cellulare contaminata è probabile che rappresenti la principale sorgente di infezione. Comporta quindi un pericolo costante importare da altri laboratori cellule contaminate e coltivarle insieme a cellule “mycoplasma-free”. Evidenze assodate mostrano che le infezioni da micoplasma sono connesse con le tecniche di colture cellulari dei vari laboratori. Quindi non è solo importante testare le linee cellulari ed eradicare il micoplasma, ma anche la prevenzione delle infezioni all’interno delle colture cellulari di routine. http://www.dsmz.de/human_and_animal_cell_lines/main.php?content_id=95

  5. Micoplasma: prevalenza delle contaminazioni La prevalenza delle infezioni è molto più bassa per le colture primarie (1%) rispetto alle colture continue (15%-35%). Questo indica che la contaminazione è introdotta durante la propagazione. Tra le venti specie di micoplasma isolate, sei (M. arginini, M. fermentans, M. hominis, M. hyorhinis, M. orale, and Acholeplasma laidlawii) contano per il 95% delle infezioni. L’esatta sorgente di infezione non è ben capita perché le specie predominanti nelle colture cellulari sono associate con l’uomo, il bovino ed il suino. Le specie umane M. orale, M. fermentans, and M. hominis che danno metà delle infezioni si trovano fisiologicamente nel tratto orofaringeo. Questo indica che l’infezione deriva dal personale di laboratorio. Le specie di origine bovina (M. arginini and A. laidlawii) infettano le linee cellulari probabilmente attraverso il siero bovino non ben testato all’origine. La specie M. hyorhinis infetterebbe le colture cellulari attraverso l’uso della tripsina di origine suina usata per staccare le cellule dalle fiasche. Un’altra sorgente di contaminazione potrebbe essere l’azoto liquido, quindi si raccomanda di tenere le ampolle congelate nella fase gassosa dell’azoto per prevenire delle contaminazioni. http://www.dsmz.de/human_and_animal_cell_lines/main.php?content_id=95

  6. Micoplasma: effetti delle contaminazioni La manifestazione degli effetti delle contaminazioni possono essere molto variabili dipendendo dalla specie di micoplasma, dalla linea cellulare e dalle condizioni di coltura. Una delle ragioni principali di effetti citopatici è il consumo di nutrienti del metabolismo cellulare come i precursori delle macromolecole cellulari. Come effetti visibili le cellule mostrano una velocità di crescita anormale e le cellule aderenti possono staccarsi. Altri effetti sono rotture cromosomiche, eventi di traslocazione e cambio numerico dei cromosomi. Le proteine del micoplasma alterano le proprietà delle cellule eucariotiche in modo sostanziale tanto che esperimenti condotti su linee cellulari contaminate da micoplasma non sono affidabili né riproducibili. http://www.dsmz.de/human_and_animal_cell_lines/main.php?content_id=95

  7. Micoplasma: rilevamento delle contaminazioni • I metodi per rilevare le infezioni da micoplasma sono vari. Possono essere metodi : • microbiologici con crescita in terreni di coltura specifici o su agar; • di microscopia elettronica; • biochimici con saggi enzimatici specifici o rilevando la produzione di ATP tramite luciferasi; • immunologici tramite immunofluorescenza o test ELISA; • di biologia molecolare tramite saggi di ibridazione o PCR con primer specifici delle regioni di DNA ribosomiale 16S; • di microscopia a fluorescenza tramite colorazione diretta con DAPI o di ibridizzazione in situ fluorescente. Il metodo usato nel nostro laboratorio è basato sull’estrazione del DNA cellulare dopo coltura in assenza di antibiotici e successiva PCR con primer specifici del DNA ribosomiale 16S. http://www.dsmz.de/human_and_animal_cell_lines/main.php?content_id=95

  8. Micoplasma: eradicazione delle contaminazioni Il modo migliore per eradicare una contaminazione da micoplasma è buttare via la coltura e sostituirla con una non contaminata. Purtroppo spesso per vari motivi è necessario eliminare la contaminazione senza alterare le cellule. Oltre ai metodi fisici, chimici e immunologici non molto efficaci, quello che viene usato è il trattamento con antibiotici specifici. Tre gruppi di molecole sono efficaci: i macrolidi e le tetracicline che inibiscono la sintesi proteica legandosi alle subunità ribosomiali e i quinoloni che inibiscono l’enzima girasi fondamentale per la replicazione del DNA. Tra i quinoloni abbiamo la ciprofloxacina e la enrofloxacina mentre il macrolide tiamulina e la tetraciclina minociclina fanno parte del prodotto BM-ciclina fornito dalla Roche. L’efficienza di eradicazione varia tra il 66% e l’85% a seconda dell’antibiotico usato. Questi numeri riflettono però anche la perdita della coltura per inibizione della crescita dovuta a tossicità. Questo avviene quando la coltura è molto infetta e già in non buone condizioni. http://www.dsmz.de/human_and_animal_cell_lines/main.php?content_id=95

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