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Cellule T naive e cellule T della memoria Sopravvivenza negli organi linfoidi periferici

Cellule T naive e cellule T della memoria Sopravvivenza negli organi linfoidi periferici. Differenze fra cellule T naive e cellule T della memoria . Markers precoci di attivazione. CD25: subunità  del recettore della IL-2 CD69: c-type lectin, funzione ignota.

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Cellule T naive e cellule T della memoria Sopravvivenza negli organi linfoidi periferici

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Presentation Transcript


  1. Cellule T naive e cellule T della memoria Sopravvivenza negli organi linfoidi periferici

  2. Differenze fra cellule T naive e cellule T della memoria

  3. Markers precoci di attivazione CD25: subunità  del recettore della IL-2 CD69: c-type lectin, funzione ignota Molecole differenzialmente espresse nelle cellule naive e della memoria: CD44: media l’adesione dei leucociti, lega l’acido ialuronico, è coinvolto nell’homing dei linfociti ai tessuti CD45: tirosina fosfatasi, aumenta il signalling attraverso i recettori per l’antigene delle cellule T e B. Esiste in diverse isoforme CD62L: c-type lectin, media l’interazione con l’endotelio e il rolling

  4. Differenze fra le cellule naive e le cellule della memoria

  5. Cellule T naive transgeniche per un TCR specifico per il fattore C5 del complemento sono state trasferite in topi RAG-/- common chain-/- (privi di cellule T, B e NK)

  6. Analisi nel tempo delle cellule T trasferite

  7. Cellule T naive e cellule T della memoria transgeniche per un TCR specifico per il fattore C5 del complemento sono state trasferite in topi RAG-/- common chain-/- (privi di cellule T, B e NK)

  8. Analisi nel tempo della risposta delle cellule T naive e memory Differenze fra i due tipi di risposte in vivo memory naive

  9. Differenze fra le risposte naive e memory analizzate in vitro

  10. Proliferazione omeostatica: Proliferazione delle cellule T in un ambiente linfopenico

  11. Proliferazione omeostatica

  12. Le cellule che sono andate incontro a proliferazione omeostatica acquisiscono un fenotipo memory senza passare dalla fase effettrice

  13. Sopravvivenza delle cellule T naive e memory in periferia

  14. Le cellule T naive per poter sopravvivere devono poter interagire continuamente con l’ambiente In particolare devono fare in periferia lo stesso tipo di interazioni a bassa avidità che fanno nel timo

  15. Cellule T CD4+V6+ transgeniche per un TCR specifico per l’epitopo E52-68 riconosciuto in associazione con I-Ab sono state trasferite in topi: C57BL/6 wild type MHC class II-/- 2m-/- BALB/c I-Ad

  16. Numero di cellule T CD4+V6+ negli organi linfoidi periferici dei diversi topi recipienti

  17. Capacità proliferativa delle cellule T CD4+V6+ nei diversi topi recipienti

  18. Moderata divisione nei topi B6 in cui non è presente l’antigene e forte capacità divisoria nei topi in cui l’antigene è moderatamente presentato da tutte le APC

  19. Esempio del modello animale H-2M knock out

  20. Le cellule T transgeniche maturate nei topi B6 vengono trasferite in topi B6 o H-2M-/- Mancata persistenza nei topi H-2M-/-

  21. La mancata persistenza delle cellule T maturate nei topi B6 e trasferite in topi I-Ab-/- o H-2M-/- correla con l’assenza di divisioni cellulari 9 giorni

  22. Le cellule T della memoria non hanno bisogno di interagire con l’ambiente per sopravvivere

  23. Esempio delle cellule T CD8+ Cellule T della memoria specifiche per LCMV sono state trasferite in topi wt e in topi 2m-/- Le cellule T della memoria sopravvivono ugualmente bene nei due animali Una popolazione mista di cellule T della memoria e naive sono state trasferite in topi wt e in topi 2m-/- Un numero minore di cellule sopravvivono nei due animali Uguale sopravvivenza nei due tipi di topi anche quando le T della memoria non esprimono l’MHC di classe I

  24. Gli stessi esperimenti sono stati ripetuti in topi MHC classe I KO ottenendo gli stessi risultati Cellule T della memoria specifiche per LCMV sono state trasferite in topi wt e in topi MHC classe I KO Le cellule T della memoria sopravvivono ugualmente bene nei due animali Una popolazione mista di cellule T della memoria e naive sono state trasferite in topi wt e in topi MHC classe I KO Un numero minore di cellule sopravvivono nei due animali

  25. Le cellule T della memoria mantegnono la funzionalità anche quando rimangono per lunghi periodi in assenza di MHC di classe I

  26. Le cellule T naive specifiche per un particolare peptide di LCMV non sopravvivono e la loro non sopravvivenza è legata alla incapacità di proliferare seppur debolmente in assenza di antigene

  27. Esempio delle cellule CD4+ Cellule della memoria Th1 o Th2 sono state generate da degli effettori ottenuti in vitro

  28. Cellule Th1 o Th2 della memoria sono state trasferite in topi privi di classe II ATXBM: topi privi di cellule T Il recupero delle cellule T è proporzionale al numero delle cellule T iniettate. Cellule T della memoria sopravvivono anche nei topi classe II KO ATXBM: topi privi di cellule T Nel tempo le cellule T della memoria sopravvivono anche nei topi classe II KO

  29. E’ sufficiente che le cellule T naive interagiscano con le cellule dendritiche per poter sopravvivere Cellule T naive sono state trasferite in Topi che non esprimono l’MHC di classe II Topi che esprimono l’MHC di classe II solo sulle cellule dendritiche

  30. Le cellule T della memoria: • Rispondono più velocemente delle cellule T naive ad un successivo incontro con l’antigene sia in termini di proliferazione che di produzione di citochine • Sono meno dipendenti dalla costimolazione rispetto alle cellule T naive • Hanno bisogno di tempi di interazione molto più brevi con le APC rispetto alle cellule naive per attivarsi • Esprimono marcatori di superficie specifici • Hanno una diversa capacità di sopravvivere nei tessuti linfoidi periferici rispetto alle cellule T naive, cioè non necessitano di interagire con l’ambiente

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