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Progetto Regionale “Audit Civico” ASL RM E 1° Edizione

AUDIT CIVICO LAZIO. Azienda Unità Sanitaria Locale. Progetto Regionale “Audit Civico” ASL RM E 1° Edizione. L’Audit Civico nasce nel 2000 per iniziativa di Cittadinanzattiva sulla base dell’esperienza del Tribunale per i diritti del malato;

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Progetto Regionale “Audit Civico” ASL RM E 1° Edizione

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  1. AUDIT CIVICO LAZIO Azienda Unità Sanitaria Locale Progetto Regionale “Audit Civico” ASL RM E 1° Edizione

  2. L’Audit Civico nasce nel 2000 per iniziativa di Cittadinanzattiva sulla base dell’esperienza del Tribunale per i diritti del malato; • Consiste in una valutazione dell’azione delle aziende sanitarie che ha come protagonisti i cittadini, e come quadro di riferimento la collaborazione tra organizzazioni civiche e aziende sanitarie;

  3. la sperimentazione è iniziata nel 2001 ed è proseguita nel 2002 con la collaborazione di 25 Aziende Sanitarie; • nel 2003 si è passati dalla sperimentazione alla diffusione su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione di 50 aziende; • nel 2003 è stato redatto il 1° Rapporto Nazionale;

  4. Tra il 2000 e il 2005 all’interno dell’Audit civico sono stati osservati 156 ospedali, 136 sedi di distretto sanitario, 137 poliambulatorii, 134 tra Centri di salute mentale e servizi per le tossicodipendenze; • Nella Regione Lazio la metodologia dell’Audit è stata riconosciuta nell’ambito di un protocollo d’intesa e adottata con la Legge Regionale n° 4/06 (legge finanziaria regionale per l’esercizio 2006); Protocollo d’intesa Regione Lazio-Cittadinanzattiva-TDM

  5. La stessa metodologia è stata applicata in 14 stati membri dell’ U.E. per la realizzazione del 1° monitoraggio sull’applicazione della “Carta europea dei diritti del malato”(promulgata a Nizza, 2000, presentata a Bruxelles 15/11/2002); • Il rapporto finale con i risultati sullo stato dei Diritti del malato in Europa è stato presentato in Italia il 20 febbraio 2007 presso la sede della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati;

  6. La “Carta europea dei diritti del malato” è stata approvata in via definitiva dal Parlamento della UE il 15 marzo del c. a., per favorire l’armonizzazione dei diversi Sistemi Sanitari Nazionali nei confronti dei 14 diritti dei cittadini individuati da un network comprendente Cittadinanzattiva-TDM e Associazioni Civiche presenti nei paesi UE (Active Citizenship Network); • Il 29 marzo p. v., per la Giornata per i diritti del malato, il rapporto finale verrà presentato a Bruxelles;

  7. Carta dei diritti del malato La “valutazione civica” si fonda su: • Le Carte dei diritti del malato (redatte dal 1980, sull’esperienza e sull’analisi ed interpretazione dei dati dei TDM ), • Sull’insieme delle informazioni acquisite dai cittadini sulla loro percezione del funzionamento dei servizi delle Aziende Sanitarie da parte dei TDM presenti su tutto il territorio nazionale,

  8. Il primo Rapporto sullo stato dei diritti dei cittadini nel Servizio sanitario nazionale (Ministero della Sanità, 1990-1991) • Le Carte dei Servizi, (definizione impegni, programmi e standard di Qualità in collaborazione con i cittadini, e verifica diretta da parte degli utenti) Stato attuazione Carte dei Servizi

  9. L’analisi e la valutazione civica si avvale di criteri, indicatori e standard provenienti dall’elaborazione e interpretazione dei dati ottenuti in gran parte con le esperienze fondative; • Nel 2003, l’Audit Civico è stato riconosciuto dal Dipartimento della Funzione Pubblica della PDCM come “strumento” per la valutazione dei servizi sanitari dal punto di vista dei cittadini;

  10. Strumento in grado di dare forma concreta al principio normativo (etico e deontologico)della “centralità dal punto di vista dei cittadini”;

  11. Questo principio non viene soddisfatto con le semplici indagini sulla qualità percepita, ma nel considerare il cittadino “partner attivo” nella pianificazione e progettazione dei servizi e nel miglioramento della Q. delle prestazioni (al pari degli altri attori, quali direttori aziendali, di UOC, amministrativi,operatori sanitari …)

  12. Con la modifica del Titolo V della Costituzione, Il passaggio dallo Stato alle Regioni di importanti funzioni di politica sanitaria ha avvicinato gli amministratori e i responsabili dei servizi ai cittadini, costringendo le Regioni a fronteggiare il problema del rapporto con i cittadini in termini radicalmente nuovi …

  13. Infatti da semplice “paziente”, il cittadino ha assunto il ruolo centrale di “utente – cliente”… per assurgere progressivamente al ruolo di “partner” nella soluzione di problemi sanitari; • Lo sviluppo e l’evoluzione del rapporto di partnership rappresenta la vera sfida del prossimo futuro, sfida concretizzata da Cittadinanzattiva-TDM attraverso l’Audit Civico;

  14. Le “ragioni” dell’audit civico: dare risposte concrete a 3 ordini di problemi • Primo problema: dare una forma concreta alla “centralità del punto di vista dei cittadini; • Secondo problema: rendere trasparente e verificabile l’azione delle aziende sanitarie; • Terzo problema: prevenire il rischio che il processo di federalizzazione si traduca in una frammentazione del servizio sanitario;

  15. la metodologia dell’Audit Civico ha come finalità la valutazione dell’A.S. in riferimento a 4 aspetti centrali: • l’orientamento ai cittadini, 2. L’ impegno dell’Azienda nel promuovere politiche di rilievo sociale e sanitario e di promozione della salute, 3. Il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali, 4. La capacità di dare risposte a problemi concreti e vissuti come “urgenti” dalla comunità locale;

  16. E’ una metodologia che ha l’obiettivo di promuovere la valutazione della qualità delle prestazioni delle aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere (“Ospedale Sicuro”) da parte dei cittadini; • La metodologia prevede un’analisi critica e sistematica effettuata da una “equipe mista”, operatori aziendali e cittadini, attraverso strumenti di valutazione predefiniti;

  17. Il ruolo dei cittadini Partecipazione attiva e concreta, nell’ambito dell’equipe mista relativamente alla: • raccolta dei dati, • alla loro elaborazione ed interpretazione, • individuazione delle azioni di miglioramento;

  18. Il sistema di valutazione E’ una “architettura” che permette di congiungere ed integrare il livello di analiticità necessario per ottenere dati aderenti e coerenti con la realtà esaminata, insieme alla necessità di pervenire ad un numero limitato e “gestibile” di giudizi.

  19. Il sistema di valutazione riguarda: • Le politiche aziendali • Le cure ospedaliere • Le cure primarie

  20. La struttura di valutazione stabilisce una gerarchia tra: • Componenti articolate in • Fattori di valutazione, associati a • Indicatori

  21. 4 componenti 19 fattori di valutazione 350 indicatori (Questionari e check list per osservazione diretta)

  22. Le 3 componenti dell’azione delle aziende sanitarie (valutazione standardizzata) • L’orientamento ai cittadini 2. Impegno della azienda sanitaria nel promuovere alcune “politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario 3. Il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali

  23. La quarta componente(valutazione da individuare a livello locale) Come risponde l’Azienda a problemi sociosanitari rilevanti che insorgono e/o vengono rilevati nella comunità locale? (es. le informazioni e dati particolarmente rilevanti sullo stato di salute della popolazione, aree critiche rilevate dal TDM …)

  24. Sul piano operativo, la quarta componente viene affrontata con il c.d. “incontro di audit”, in cui i soggetti coinvolti nel problema interagiscono per: -individuare le cause, -individuare le possibili soluzioni, -progettare un possibile percorso operativo, - fare relazione sugli esiti dell’incontro;

  25. I fattorida valutare per la prima componente, l’orientamento ai cittadini: • Comfort – Prestazioni alberghiere • Supporto ai degenti e alle loro famiglie • Documentazione sanitaria e comunicazione tra medici curanti e medico-paziente • Tutela dei diritti • Programmi dimiglioramento della qualità

  26. Accesso alle prestazioni sanitarie • Rispetto dell’identità personale, culturale e sociale dei cittadini – Personalizzazione delle cure • Relazioni sociali • Informazione, comunicazione ed educazione • Assistenza alla persona - rapporti cittadini/operatori

  27. I fattori della seconda componente: l’impegno dell’azienda nel promuovere alcune “politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario: • Gestione del rischio clinico • La sicurezza delle strutture e degli impianti • Le malattie croniche e l’oncologia • La medicina del dolore

  28. I fattori della terza componente: il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali: • Attuazione e funzionamento degli istituti di partecipazione degli utenti nel SSN previsti dalla legislazione vigente; • Altre forme di partecipazione dei cittadini e di interlocuzione cittadini/azienda sanitaria;

  29. Gli indicatori Ogni fattore di valutazione è quindi collegato ad un insieme di indicatori; Questi sono stati individuati sulla base delle prime esperienze fondative e sperimentali di Cittadinanzattiva-TDM, dai dati provenienti dalle società scientifiche, dalle fonti normative, da documenti prodotti dalle associazioni civiche... ; La “matrice” degli indicatori, in quanto variabili quantitative o parametri qualitativi che consentono di esprimere un giudizio sui fattori osservati, sono circa 350;

  30. La raccolta dei dati avviene attraverso: • L’osservazione diretta delle strutture attraverso l’uso di una specifica griglia; • Intervista effettuata ai responsabili aziendali delle strutture individuate attraverso uno specifico questionario

  31. I dati raccolti dalle equipe miste di auditors vengono letti, validati ed elaborati all’interno delle attività del gruppo di lavoro aziendale; • Successivamente, la cabina di regia regionale, effettuerà il confronto con i risultati provenienti dalle altre aziende sanitarie (benchmarking) e redigerà il 1° Rapporto regionale sui diritti del malato

  32. Le Fasi dell’Audit PREPARAZIONE ESECUZIONE AZIONI FINALI

  33. La preparazione Definizione del Programma Operativo con descrizione “piano locale”: Dettaglia le strutture, i tempi, le attività e le persone che si dovranno rendere disponibili

  34. Notifica alle funzioni interessate l’oggetto dell’audit, la data di esecuzione, le aree interessate, la durata, i componenti del gruppo di verifica, il personale di cui è stata concordata la presenza

  35. L’esecuzione ESECUZIONE MONITORAGGIO Osservazione e talvolta richiesta di informazioni CONDUZIONE AUDIT Interviste e visione delle evidenze (a giudizio del Gruppo) Ringraziamenti Annotazione dei punti rimasti in sospeso Restituzione verbale Eventuale Relazione

  36. Questionari utilizzati DirezioneGenerale Q. per la Direzione generale e per la Direzione sanitaria aziendale (livello 1) DirezioneOspedale Q. per la Direzione sanitaria di Presidio (livello 2) Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo A) DirezioneDistretto Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo B) OPPURE Q. per la Direzione sanitaria e resp. CSM e SERT (livello 3 modulo C) NO AZIENDA OSPEDALIERA

  37. leggono in anticipo i rispettivi questionari DirezioneGenerale Eventuale relazione con punti in sospeso DirezioneOspedale li compilano con il Gruppo Audit con eventuale visione delle evidenze documentali DirezioneDistretto NO AZIENDAOSPEDALIERA

  38. Le Guide al Monitoraggio Livello 2 modulo A – Ospedale Ospedale Livello 2 modulo B – Unità Operativa di Degenza Livello 3 modulo A (sede di distretto) Cure Primarie Distretto Livello 3 modulo B (poliambulatorio) Livello 3 modulo C (Centro salute mentale, Servizio Tossicodipendenze)

  39. INTERLOCUTORI Direttore Ospedale o suo delegato 2-3 persono si recano presso la struttura Utilizzano il “MODULO A” per effettuare le osservazioni sull’intera struttura Ospedale Utilizzano i “MODULO B” per effettuare le osservazioni sulle singole Unità Operative (1 modulo per ciascuna U.O.) INTERLOCUTORI Primari, Capo Sale, ecc.

  40. EQUIPE LOCALE MISTA ASL RM E • Alessandro Bazzoni, referente aziendale, • Fiore Bruno, a.s. • Mirella Del Cannuto, TDM, responsabile RSA Villa Verde-Santa Lucia, • Maria De Roberto, responsabile TDM, S.Spirito e responsabile equipe operativa locale, • Enrico Di Rosa, Dip. Prevenzione, • Salvatore Di Maria, AVO,

  41. Giandomenico Mortara, resp. AVO, S.Spirito, • Laura Porri, a.s. • Matteo Roberti, area comunicazione, • Amelia Sona, TDM • Maddalena Quintili, risk manager, • Mario Papa, ing. area tecnico-patrimoniale, • Bruno Cursi, segreteria equipe operativa locale

  42. EQUIPE LOCALEFUNZIONI OPERATORI AZIENDALI • Matteo Roberti e Bruno Fiore: gestione dei dati (inserimento,elaborazione e presentazione degli stessi all’equipe mista per loro validazione); • Laura Porri: costituzione fascicolo per UOC (valutazioni dell’osservazione diretta con check list, questionari compilati, evidenze documentali quali delibere, determinazioni..; • Bazzoni, Quintili, Papa, Di Rosa: individuazione criticità e proposizione obiettivi di miglioramento; • I Cittadini oltre alle visite di audit, parteciperanno a tutte queste attività;

  43. Le Equipe di audit e le Direzioni DIREZIONE GENERALE Maria De Roberto Giandomenico Amelia Sona Mortara Questionari

  44. Le Equipe di audit e le Direzioni DIREZIONE SANITARIA S. SPIRITO Alessandro Bazzoni Maria Amelia Sona De Roberto Questionari

  45. Le Equipe e le Direzioni DIREZIONE DISTRETTO XVII e XVIII Fiore Bruno Alessandro Amelia Sona Bazzoni Questionari

  46. MINI-EQUIPE Equipe A Fiore Bruno e Amelia Sona Villa Betania / S. Spirito strutture coinvolte

  47. MINI-EQUIPE Equipe B Giandomenico Mortara e Laura Porri Poliambulatorio Delle Vittorie Sert di Via Fornovo strutture coinvolte

  48. MINI-EQUIPE Equipe C Matteo Roberti e Maria De Roberto S. Spirito, Sert S. Maria della Pietà, CSM di Via Ventura strutture coinvolte

  49. MINI-EQUIPE Equipe D Alessandro Bazzoni e Salvatore Di Maria Strutture coinvolte Villa Betania, CSM di Via Innocenzo IV

  50. Modalità operative delle visite di audit • Ogni visita sarà preceduta da una telefonata effettuata almeno 24 ore prima da un componente della mini equipe dedicata (se la data non è accettata si prega di concordare in quella sede la nuova data, possibilmente la più vicina possibile a quella proposta) ; • La mini equipe dedicata per la UOC sarà sempre la stessa per facilitare la raccolta dati e delle evidenze;

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