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ASSOCIAZIONE LIBRA ONLUS

ASSOCIAZIONE LIBRA ONLUS. Centro di Supporto alle Vittime di Reato per la provincia di Mantova. l ibra onlus R ete per lo studio e lo sviluppo delle dinamiche di mediazione.

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ASSOCIAZIONE LIBRA ONLUS

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Presentation Transcript


  1. ASSOCIAZIONE LIBRA ONLUS Centro di Supporto alle Vittime di Reato per la provincia di Mantova

  2. libra onlusRete per lo studio e lo sviluppo delle dinamiche di mediazione LIBRA è un’associazione senza scopo di lucro (ONLUS) – spin-off dell’Istituto di Criminologia di Mantova (FDE) - che persegue 3scopi primari: • il sostegno alle vittime di reato e in condizioni di disagio; • il trattamento e la rieducazione del reo; • la ricerca scientifica in ambito vittimologico e criminologico.

  3. istituto fdeformazione | ricerca | consulenza L’Istituto FDE è un ente dialta formazione, ricerca scientificaeconsulenza integrata, accreditato all’Albo degli Enti di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Lombardia. L’Istituto è organizzato in diverse sezioni didattico – scientifiche, le quali sono gestite da un unico coordinamento strategico che funge da facilitatore dei processi decisionali per la direzione (simili a dipartimenti/facoltà universitarie). Gli obiettivi primari del nostro organismo sono la promozione della cultura e del dibattito scientifico, l’innalzamento dei livelli di conoscenzaall’interno della popolazione e la connessione tra sapere scientifico e mondo delle professioni.

  4. vision Pregiudizi e luoghi comuni non risolvono i conflitti, anzi ne innescano altri. Per questo, con LIBRA, volontari appassionati e professionisti competenti si impegnano ogni giorno per costruire insieme a TE una comunità vera, che non giudica, non reprime, non esclude chi ha commesso errori, ma educa, forma e rafforza i legami.

  5. core project Istituto FDE e Associazione LIBRA Onlus promuovono e sviluppano sul territorio numerosi progetti di ricerca applicata , anche in partnership con il mondo del non profit, tra i quali risaltano in particolare: • (2012), il Centro di Supporto alle Vittime di Reato per la provincia di Mantova (www.associazionelibra.com) • (2011), il Laboratorio di Indagine e Consulenza Forense – FDE LAB (www.fdelab.it) • (2007), la Scuola di Alta Formazione in Scienze Criminologiche – CRINVE (www.istitutofde.it)

  6. network L’Associazione LIBRA e l’Istituto FDE trovano la loro massima espressione all’interno del concetto di RETE. La rete garantisce: collaborazione, condivisione, scambio di buone prassi e approfondimento scientifico a livello internazionale. Sono 2 soggetti sociali distinti (LIBRA non-profit – FDE profit), che pensano e agiscono come un organismo simbiotico che integra la vocazione sociale a quella scientifica, mai dimenticando l’approccio rivolto alla PERSONA, sia essa vittima o autrice di reato.

  7. collaborazioni italiane • Università IULM di Milano | Istituto dei Consumi, Comunicazione e Comportamento di Impresa • Politecnico di Milano | Polo Territoriale di Mantova • Fondazione Politecnico di Milano | Ricerca dello sviluppo • Università di Pisa | Master in Criminologia Sociale • ACT di Brescia | Associazione Carcere e Territorio • Vol.Ca Brescia | Associazione Volontariato Carcere • Camera Penale della Lombardia Orientale | Sezione di Mantova • Soc. Coop. Alce Nero Onlus | Vicini alla Tribù • IESCUM | Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano • Azienda Ospedaliera "Carlo Poma" di Mantova | Ufficio Sviluppo e Formazione • Provincia di Mantova | Politiche di Coesione Sociale e Pari Opportunità • Comune di Mantova | Polizia Locale • Comune di Pegognaga | Pol. Giovanili, Pol. dell'immigrazione, Partecipazione e Sicurezza • Comune di San Benedetto Po | Welfare e Istruzione • Casa Circondariale di Mantova • Tribunale di Mantova • Prefettura di Mantova

  8. collaborazioni straniere • World Society of Victimology, US • Clinical and Forensic Psychology Associates | LCC Chantilly, US • INTERVICT, Tilburg University | The International Victimology Institute Tilburg, NL • SSB-UVT, Tilburg University | School of Social and Behavioural Sciences, NL • LINC, Chatolic University of Leuven | Leuven Institute of Criminology, BE • UFC-UA, University of Antwerpen | University Forensic Centre, BE • UCD-SP, University College Dublin | School of Psychology, IE • GEVHA | Grupo para el Estudio de la Violencia Hacia Humanos y Animales, Barcelona, ES • IHAC-University of Denver | Institute for Human-Animal Connection, US • CATS-Kingston University | Centre for Abuse and Trauma Studies, UK

  9. Premessa metodologica • La nostra vocazione scientifica ci porta alla riflessione epistemologicasul sapere della criminologia e della vittimologia, ossia alla differenziazione tra conoscenza pura e scienza applicata; • Non esiste attività scientifica slegata dalla raccolta dei dati e dalla sperimentazione sul campo; • Il gruppo di lavoro si interroga sulle possibilità applicative del sapere criminologico e vittimologico.

  10. La riflessione vittimologica porta ai seguenti assunti: • per la giustizia (azione penale) le vittime sono esclusivamente «persone offese dal reato» (Bardi, 2012), pertanto secondarie rispetto agli obiettivi primari: il reo e il reato; • all’interno del procedimento penale, mentre all’autore vengono garantite alcune tutele di base «assistenza legale d’ufficio», la vittima non gode degli stessi istituti; • manca –spesso- da parte delle istituzioni l'attenzione alle conseguenze psicologiche sulla vittima e in parte anche la tutela dei diritti lesi.

  11. VITTIMOLOGIA Disciplina che si occupa delle vittime di reato, ma soprattutto dell’interazione tra vittima e autore di reato. Approfondisce inoltre le caratteristiche personologiche e le condizioni di vulnerabilità che hanno influito alla dinamica di vittimizzazione (Mendelsohn, 1937; Hentig 1948).

  12. La novità che si intravede in questi studi sta nel cambio di prospettiva dell’analisi del reato, non più basata solo sull’autore del fatto, ma sull’interazione criminale-vittima. Il fatto di reato dovrà, così, abbandonare la dimensione statica (criminalcentrica), per muoversi in un ambito più dinamico, secondo un approccio bi- o multi-polare, tenendo conto delle sue due componenti (criminale e vittima) e delle loro interazioni.

  13. INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA: • LA VITTIMOLOGIA • INQUADRAMENTO ALL'ESTERO • INQUADRAMENTO IN ITALIA

  14. A differenza dell’azione penale, che si occupa della persona autore di reato, la vittimologia si occupa della VITTIMA (persona offesa dal reato, o meglio: persona a cui viene leso un diritto)

  15. Uno studio più organico relativo alle qualità della vittima e al suo rischio di vittimizzazione è quello fornito da Sparks (Serra, 2002). • L’autore sostenne che sono le 6caratteristiche più importanti: • la vulnerabilità, tipica di quei soggetti che, per il loro comportamento, stile di vita, status sociale, risulta ad alto rischio di vittimizzazione; • l’opportunità, ossia la disponibilità di un bene; • l’attrazione, relativa alla tentazione che un bene della vittima ha sul criminale; • la facilitazione, come situazione rischiosa in cui la vittima si trova per imprudenza o negligenza; • la precipitazione, indicante comportamenti della vittima che incoraggiano reazioni violente del criminale; • l’impunità, ossia l’improbabilità che la vittima denunci a breve il reato per cui l’autore può agire senza timore.

  16. psicodinamica della vittima La vittima di reato è persona destinata a conoscere l'emergere di bisogni originati dalla nuova condizione: condizione di perdita del prima che mette in discussione la solidità del cammino esistenziale rendendo irriconoscibile alla vittima il presente e soprattutto la possibilità di immaginare il futuro.

  17. Raccomandazioni EU (Yerevan, 2006) • Promuovere l’assistenza alle vittime; • Facilitare un recupero delle vittime e promuovere una compensazione (riparazione ) del danno subito; • Individuare le buone prassi sia civili che amministrative per dare supporto alle vittime e garantire i loro interessi sia legali che sociali, con il contributo sia pubblico che del privato sociale; • Privilegiare modelli di giustizia riparativa e mediazione penale e sociale.

  18. inquadramento all'estero I paesi del Nord Europa, gli Stati Uniti e il Canada godono di centri locali di sostegno alle vittime di reato coordinati a livello nazionale e dislocati su tutto il territorio nazionale (es. esperienza olandese fondata ufficialmente nel 1984, esperienza britannica iniziata a Bristol nel 1974). Vi è in sostanza un modello pubblico strutturato, uniforme e capillare su tutto il territorio nazionale adibito al supporto della vittima di reato in un’ottica completa e integrata.

  19. inquadramento in Italia Non esiste ancora un servizio nazionale di assistenza alle vittime di reato. Gran parte dell’attività di supporto e assistenza è pressoché gestita e/o delegata (oseremmo dire «per fortuna») a realtà locali di volontariato e privato sociale, le quali «aiutano» con competenza e passione vittime di reato specifiche. (es. Associazione Telefono Rosa, Centro Aiuto alla Vita, Porta Aperta, ecc. per restare al panorama strettamente locale mantovano)

  20. COME OCCUPARSI DI VIOLENZA Occupandosi del sostegno della «VITTIMA DI VIOLENZA», da un punto di vista morale, psicologico, legale e della salute. Responsabilizzando e rieducando «AUTORE VIOLENTO», attraverso interventi socio-educativi e terapeutici.

  21. il ciclo della violenza Il ciclo dell’abuso trova conferma nel fatto che molti studi denunciano storie di vittimizzazioni infantili nelle biografie dei criminali violenti. CICLO DELLA VIOLENZA MECCANISMO DI IDENTIFICAZIONE

  22. attaccamento malriuscito La violenza sarebbe frutto di un «attaccamento malriuscito», cioè del fallimento nell’apprendere ad amare e ad interagire con reciprocità, dovuto al non aver potuto confrontarsi con l’amore materno, anzi causato proprio dall’esperienza della deprivazione affettiva (F. de Zulueta, 1999).

  23. il ciclo della violenza La vittima diventa autore e interpreta le relazioni attraverso la violenza, quale fattore di protezione di fronte a rischi e vulnerabilità soggettive e ambientali. Processo riscontrato sia nell’uomo che nella donna (BatteredWomenSyndrome).

  24. la violentizzazione Il processo di “violentizzazione” - uguale e contrario a quello di “socializzazione”- non consiste in una insufficiente o difettosa interiorizzazione delle norme, ma è un processo di apprendimentodi sistemi culturali e normativi fondati prevalentemente sulla violenza, e che si articola secondo un percorso formativo che comporta in primo luogo esperienze di “brutalizzazione” (A. Ceretti, L. Natali, 2004) . VIOLENTIZZAZIONE APPRENDIMENTO

  25. Centro di Supporto alle Vittime di Reato per la provincia di Mantova E’ una realtà che accoglie le vittime di reato nel rispetto della privacy e della situazione di vulnerabilità della persona. Si pone quale centro di ascolto e orientamento verso i servizi territoriali e fa da ponte (facilitatore) per agevolare un percorso di superamento del trauma subito.

  26. Centro di Supporto alle Vittime di Reato per la provincia di Mantova Fornisce consulenza legale e sostegno psicologico gratuitamente, anche attraverso azioni di corretta informazione durante le fasi di indagine e processo in cui la vittima di reato è coinvolta. Svolge attività di raccolta dati e analisi delle casistiche, mediante un modello di matrice scientifica che prevede colloqui di follow-up.

  27. In sintesi il CSVR realizza (gratuitamente): • ascolto protettoall’interno dell’aula attrezzata; • equipe multidisciplinare di professionisti per l’assessmentdel caso(valutazione della gravità della compromissione psicologica della vittima e del reo); • supportodi tipo psicologico-emotivo e legale alle vittime per il superamento del trauma e la rielaborazione del vissuto; • orientamento e informazione sui servizi territoriali;

  28. In sintesi il CSVR realizza (gratuitamente): • attuazione (ove possibile) di percorsi di mediazione-conciliazionetra i protagonisti degli eventi che compongono il reato; • coordinamento dei volontari per condurre una prima valutazione del caso; • formazionedi volontari e professionisti; • condivisione e diffusione buone prassi con gli operatori del territorio del settore, per la costruzione di una RETE di COMUNITA’;

  29. In sintesi il CSVR realizza (gratuitamente): • mappatura dei servizi territoriali che si occupano di prevenzione e trattamento dell’autore di reato, assistenza alle vittime di reato mediazione autore-vittima; • promozione di informazione sulla tutela dei diritti fondamentali e della prevenzione del disagio; • progettazione di programmi di ricerca applicata sperimentali in ambito criminologico e vittimologico.

  30. funzionamento: 3 colloqui 3° Restituzione (psicologica e legale) 1° Raccolta della testimonianza, ascolto dell'esperienza, contenimento del pensiero doloroso e dell'ansia 2° Anamnesi familiare (domande mirate per una migliore definizione del caso)

  31. modello operativo 1 1° COLLOQUIO: L’attivazione dell’accoglienza viene effettuata in un primo colloquio con gli operatori del servizio (finalità conoscitiva).

  32. modello operativo 2 2° COLLOQUIO: Un secondo colloquio sarà proposto alla persona solo in caso i dati acquisiti durante il primo incontro non siano sufficienti per avere un quadro chiaro della situazione (finalità approfondimento/restituzione).

  33. modello operativo 3 3° COLLOQUIO: Successivamente al primo/secondo colloquio, si procede con la discussione del caso nell’equipe multidisciplinare, per un suo più completo inquadramento che consente di avere una visione più esaustiva della situazione proponendo poi i percorsi. All’equipe partecipano, in base alla complessità del caso, gli operatori che hanno condotto l’ascolto e gli specialisti o altre figure ritenute utili all’inquadramento del caso.

  34. modello operativo 3 3° COLLOQUIO: Le indicazioni e i suggerimenti più adeguati alla specifica situazione verranno quindi proposte e condivise con l’utente nel terzo incontro. La persona verrà così orientata verso gli idonei servizi territoriali, in risposta al bisogno emerso in fase di accoglienza. Lo sportello, una volta concluso l’iter di accoglienza e supporto, rimane comunque a disposizione dell’utente per tutto il periodo di coinvolgimento nel caso. Sono previsti follow-up a 3 e 6 mesi (finalità restituzione).

  35. modalità di accesso al servizio «Il servizio offre assistenza gratuita» E’ possibile accedere: - presentandosi direttamente presso lo sportello durante gli orari di apertura (lunedì e giovedì dalle 14.00-18.30 e venerdì 9.30-18.30) - previo appuntamento telefonico (il numero da chiamare è 0376/415683) è possibile essere ricevuti durante tutta la settimana lavorativa, in orario concordato tra le parti; - previo invio da parte di altro servizio pubblico/privato territoriale (FF.PP., Ospedale, Tutele, Servizio Sociale, Associazioni, ecc.) è possibile essere ricevuti durante tutta la settimana lavorativa, in orario concordato tra le parti; - per URGENZE è attivato un numero di cellulare h24 [349/7802388]. In caso di emergenza l’operatore reperibile risponderà e interverrà entro 60 minuti dalla chiamata (salvo casi eccezionali) e comunque nel più breve tempo possibile.

  36. consenso informato e follow-up Il CSVR opera nel rispetto della tutela del soggetto e dei suoi dati sensibili. Pertanto richiede, all’atto del primo incontro, la presa visione e l’accettazione – tramite firma autografa – dei seguenti moduli: • Modulo di Consenso Informato sul trattamento dei dati sensibili e delle informazioni acquisite durante i colloqui e le attività di supporto ; • Modulo di Consenso Informato per l’eventuale audio e video registrazione (se necessaria); • Modulo di Consenso Informato riguardo l’indagine di follow-up, secondo la quale si autorizza il CSVR ad essere ricontattati a distanza di 3 e 6 mesi per monitorare lo status del caso. Inoltre il CVSR ha predisposto: • Scheda Accoglienza, indicizzata ai fini statistici, in cui l’operatore compila dati utili a contestualizzare il caso e le motivazioni dell’utente; • Scheda di Indagine di Follow-Up.

  37. staff • Costituito da criminologi, avvocati, psicologi, terapeuti, psichiatri ed esperti in audizione protetta del minore e volontari appositamente formati. • Si riunisce al termine di ogni incontro per: 1. Valutare gli elementi del primo incontro 2. Studiare l'incontro successivo 3. Definire il caso 4. Preparare la restituzione psicologica e legale 5. Sistematizzare i dati raccolti

  38. obiettivi di ricerca • Acquisizione di nuove skill che permettano di sviluppare modelli di intervento a sostegno delle vittime di reato maggiormente efficaci; • Sperimentare modelli di intervento a favore della rieducazione degli autori di reato e in particolare dei partner maltrattanti e abusanti; • Ampliare, migliorare e approfondire modelli di giustizia riparativa e tecniche di mediazione, per l’abbattimento dei conflitti. • Raccolta dati e trattazione statistica, per pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali.

  39. mediazione in due parole • L'Unione Europea promuove nuovi modelli di giustizia penale basati sulla mediazione penale, in alternativa alla risposta esclusivamente punitiva e sanzionatoria. • Essi consistono in un processo di risoluzione informale e privata del conflitto che coinvolge una terza parte neutrale.

  40. mediazione in due parole • La mediazione avviene tra la vittima e l'autore del reato e può essere diretta o indiretta. • Le due parti possono «discutere» e trovare una soluzione ai problemi che sorgono dalla commissione del reato, trovare forme di riparazione adeguate.

  41. vantaggi della mediazione • Responsabilizzazione dell'autore di reato; • Soddisfazione/compensazione della vittima; • Riduzione del carico dei processi e miglioramento dell'efficacia del sistema giudiziario; • Avvicinamento della comunità al sistema penale; • Misura preventiva per tutti i reati di minore importanza (es. quartieri a rischio).

  42. punti da sviluppare • Applicabilità ai reati di maggiore gravità; • Estensione e applicabilità ai reati che hanno l'obbligatorietà dell'azione penale; • Pregiudizio nei confronti dell’autore di reato; • Promozione di sperimentazioni serie e basate su evidenze scientifiche (LIBRA-FDE).

  43. LO SPECIFICO DEI REATI SESSUALI • Generalmente il reato di abuso sessuale e violenza domestica, nonché di stalking, viene interpretato come sessualizzazione dell'aggressività dell'uomo verso la donna, che subisce passivamente il fenomeno. • Gli esperti del settore dei centri anti-violenza della Lombardia e le istituzioni presenti sul territorio mantovano conoscono le specificità del problema e condividono già intenti e modalità operative, pianificazione, strategie e lavoro di rete. ALLORA, QUAL E' IL RUOLO DI LIBRA E DI FDE?

  44. FDE (Istituto di Criminologia di Mantova) si pone quale centro di raccolta datied elaborazioni statistiche che mette a disposizione professionisti competenti, specializzati e formati in grado di trattare il fenomeno della violenza attraverso modelli a composizione multidisciplinare. La multiprofessionalità dell'équipe lavora in un'ottica di integrazione costante e arricchimento del know out, anche grazie al network internazionale di riferimento. • LIBRA (Centro di Supporto alle Vittime di Reato) attraverso l’accoglienza e la valutazione dei casi, si pone in un'ottica di studio delle aperture e delle possibili attività di intervento per il trattamento degli autori di reati violenti.

  45. Negli Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi europei il trattamento dei partner violenti ha una consolidata tradizione ma non è così in Italia, dove invece risulta rara la presenza di progetti specifici istituzionali (Milano, Rovereto, Bolzano, Roma, Modena, ecc.). • In qualità di ricercatori, studiosi e professionisti ci occupiamo dell'analisi delle condotte criminogene, attualmente ci stiamo impegnando nello studio di un progetto sperimentale di trattamento di soggetti autori di reati violenti.

  46. l’invito Poniamo quindi una richiesta di collaborazione agli enti che operano sul territorio mantovano. La nostra presenza oggi testimonia le evidenti prospettive di miglioramento degli interventi, che sarebbe possibile apportare anche a livello nazionale, rispetto il problema dei reati che implicano la violenza quale dinamica nelle relazioni tra esseri umani.

  47. l’invito Aiuto alle vittime, ma anche programmi di trattamento per i violenti che, seguendo l'indicazione data da molti esperti, devono mantenere rapporti innanzi tutto con le speculari agenzie di aiuto per le vittime, oltre che coinvolgere ed essere in contatto con le forze di polizia, la magistratura, gli avvocati, i servizi sociali e sanitari.

  48. dove siamo Via Sandro Pertini n.6 46100 Mantova (Quartiere Colle Aperto) Tel. 0376.415683 Tel. 0376.49165 Fax 0376.413135 info@associazionelibra.com www.associazionelibra.com

  49. Ogni altra informazione sulle nostre attività e su come aderirvi la potrete trovare su www.associazionelibra.com e www.istitutofde.it Grazie per l’attenzione! da Angelo, Alessandra, Francesca, Ilaria, Mauro, Cinzia, Federica, Santina, Marzia, Marina, Graziano, Giuseppe, Luigi, Stefanoe Corrado.

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